PER EGO ME STESSO IO: NEANKE A FARLO APPOSTA QUESTO E’ L’ULTIMO CAPITOLO. COMUNQUE
LEGGETI E CI VEDIAMO IN FONDO ALLA PAGINA PER GLI ULTIMI SALUTI.
18.
E’ il penultimo
giorno qui alla Brunel University. Sinceramente non so come riepilogare queste
ultime due settimane. Ma dovrai cominciare nel parlare del sottoscritto. Da
come è cambiato. Prima ero un ragazzo timido e introverso. Oggi invece mi sento
più uomo perché ne ho passate delle belle. Certo che se dovrei mettere una
colonna sonora alla mia vita, sceglierei “Mad World” di Gary Jules. Mad World.
Pazzo mondo. Anche se questo periodo è stato il più eccitante, orribile, oscuro
e stupendo che mi sia mai capitato. Insomma mi immaginavo che le cose sarebbero
andate un po’ più… più. Ma cosa più bella è che ho conosciuto una ragazza
fantastica. Il suo nome è Barbara. Ieri ci siamo ritrovati nella stessa stanza
e alla fine non è andata come mi immaginavo che andasse. Mi sono fatto uscire
un’altra delle miei forti vene poetiche. Ma da dove le prendo…?
“Vale
vuoi venire a dormire o no?” dice Luca da sotto le coperte.
Chiudo
in fretta il diario su cui stavo scrivendo i miei pensieri prima di
addormentarmi. Mi vado a mettere a letto.
“Allora?”
dice Luca. “Com’è stata la prima volta?”
E
adesso che gli dico? “Non un granché.”
“Gia
la prima volta è sempre così.”
“Tu
quanto tempo sei durato la prima volta con Dona?” domando.
“Cosa?
Guarda che quella volta con Dona era la terza.”
Scatto
subito a sedere.
“Vuoi
dire che con Dona l’avevi gia fatto due volte e non mi avevi detto niente?”
“No,
no, calmati” esclama lui sulla difensiva. “Volevo dire che non ero vergine
quando l’ho fatto con Luca.”
“Cosa?
E con chi cazzo l’avevi fatto?”
“Indovina
un pò.”
Certo,
come se fosse facile con tutte le ragazze che gli stanno appresso. “Claudia?”
butto li.
“No.”
“E
chi?”
“Danila.”
O
porco cazzo! Danila? La mia ballerina di caraibici? Quella che mi raccontava
sempre tutto su come amava Luca? È perché diamine non me l’ha detto lei?
“Beh…
non te l’abbiamo detto perché non volevamo che si sapesse in giro, ma ora che
sto con Dona non voglio mantenere più segreti” risponde lui come se mi avesse
letto nel pensiero.
Cazzo
che botta che ho preso. Questa era l’ultima cosa che mi aspettavo.
“Allora
significa che stai con Dona in modo ufficiale?” domando.
“Certo.”
“Chi,
tu? Quello che allontana tutte le ragazze?” faccio io.
“Certo.”
Sorride.
Sorrido.
“La ami non è così?”
Ride.
“Perché tu la tua non la ami?”
“E
certo.”
Sembriamo
proprio due scemi. Il nostro atteggiamento da uomini duri e da ragazzi di
strada sparisce in colpo. Con una semplice parola: amore.
Fra
un ora partiamo verso l’aeroporto. Mi sento bene. Come se il peso di due
settimane di studio – troppe per me – fosse sparito improvvisamente. Voglio
urlare. Voglio urlare che c’è l’ho fatta. Voglio urlare che sono felice. Che
sono innamorato. Che voglio lei. E specialmente che non vedo l’ora di tornare a
casa. A proposito: appena torno, papà di deve comprare assolutamente il
motorino perché ogni giorno devo andare da Barbara.
Chiudo
la valigia. Guardo Luca. Anche lui ha chiuso la sua. Sento gia una stretta allo
stomaco.
“Andiamo?”
dico.
Annuisce.
Usciamo
dalla stanza chiudendocela alle spalle. Passiamo per il corridoio. Per il
giardino, fino alla sala d’ingresso. Eccola li. Le sorrido. Mi sorride. Poso le
chiavi in mano al custode. Esco fuori e poso le valigie nel cofano
dell’autobus. Ripenso alla serata di ieri…
…“Non
ti preoccupare. Io aspetterò, dov’essere cascare il mondo. Tutto quello che
voglio è stare insieme a te” dico pensando che sono un poeta.
Rimaniamo
qualche istante in silenzio. Io mezzo nudo, lei in vestaglia quasi trasparente.
E sono pronto a scommettere che sotto non ha niente. Si appoggia sulla mia
spalla.
“Anche
se” dice improvvisamente. “Prima o poi si deve fare?”
Cosa?
Si
volta verso di me con aria afflitta. “E io voglio farlo con te, amore. Ti
prego, facciamolo.”
Non
l’ho mai vista così determinata. Ho paura. Ormai mi aspettavo che la nottata
sarebbe passata a chiacchierare. Invece se ne esce che vuole farlo. Che dico?
La guardo in volto. L’accarezzo. Sorrido e la bacio. Piano. Bacio morbido. Mi
toglie la camicia. Io le alzo la camicetta. Passo la notte più bella della mia
vita. La prima volta dura poco. Ma mezz’ora dopo lo facciamo di nuovo. E
un’altra volta nella mattinata.
Scuoto
la testa cercando di non pensare a c’ho che è successo ieri sera. Altrimenti mi
verrebbe di nuovo la voglia. Sbagliato. Gia mi è venuta. Ma non posso farci mi
passerà. E poi ora ho una ragazza su cui sfogarmi. Mi avvicino a lei e la bacio
forte, piegandola sulla schiena.
“Ehi,
ehi. Atti osceni in luogo pubblico” dice Luca.
Ridiamo
tutti.
Mezz’ora
dopo siamo sull’autobus diretto all’aeroporto di Londra con quella canzone di
Gigi Finizio che fa: “Ti cercherò, dove
il pensiero travolto da un onda va a fondo e dentro l’anima…” Stupenda. È
sembra anche adatta al momento.
E
intanto guardo lei. Lei che amo. Lei che ho amato. Lei che amerò per sempre.
Barbara. Io e te per sempre.
ECCOCI QUI!!! ALLORA,
VORREI RINGRAZIARE TUTTI VOI CHE AVETE LETTO, APPREZZATO E COMMENTATO