Fanfic su artisti musicali > Queen
Segui la storia  |       
Autore: MrBadGuy    01/11/2012    4 recensioni
Sequel di Made in Hell.
Troverete tutte le informazioni nelle NdA alla fine del capitolo!
Buona lettura!
MrB.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Che si mangia?”
“Bistecca con verdure”
“Non mi vanno le verdure”
“Smettila di fare la bambina, devi mangiarle perché ti fanno bene”.
Quando i piatti furono serviti David e Anthea mangiarono in silenzio, inusuale: quando si ritrovano assieme generalmente chiacchieravano il più possibile, così la biondina cercò di buttare le basi per un discorso che durasse più di una frase e mezzo “Com’è andata oggi, a lavoro?”
“Lavoro? Sì, una merda, sono stanco, preoccupato e non ho voglia di tornarci domani, ma…”
“Oh, hai l’umore sotto alle scarpe” sorrise divertita, allungando la mano su quella di suo fratello, maschile e decisamente più grande, “Vedrai che si rimetterà tutto a posto” sussurrò.
Non era così semplice e spicciolo come lo faceva lei, il sorriso canzonatorio perennemente stampato sulle labbra di David, quello con cui riusciva a spiegare la vita in poche parole, era scomparso.
Era incredibile come alcuni impieghi potessero diventare estremamente snervanti, alcune volte,
“Stasera pensi di avere voglia di dedicarmi un po’ di tempo?” azzardò lui, in un momento di ricerca d'affetto disperata,
“Ma certo fratellone”, Anthea scompigliò i capelli chiari dell'albino, che non sorrise mentre spingeva il piatto ancora semi pieno al centro del tavolo, mettendo ufficialmente fine al suo pasto.
Stavano salendo le scale, uno dietro all’altro, David, che stava davanti, rallentava il tutto per via del suo passo stanco, “Che ti prende? Ti senti bene”
“Dipende in che senso” rispose lui, poco convinto,
“In tutti quelli che vuoi, voglio soltanto che tu mi dica come mai stasera sei così giù”
“Senti” lui si girò, una volta arrivati in cima alle scale, mise una mano sul viso di Anthea, che lo guardò per un attimo confusa, negli occhi.
“A volte, capita, quando lavori nell’arma, di vedere cose che speri ti stiano lontane per tutta la vita. Non ti dico neanche che cosa, perché è meglio che tu ne rimanga il più fuori possibile, ok? Ma… Io sto bene, sono solo un po’ scosso, tutto qui. Mi passerà”, posò un bacio dolce sulla fronte della biondina, che mise una mano sulla sua, le dita si intrecciarono e non si lasciarono fino a quando i due arrivarono in camera.
Il letto ricoperto dai cuscini, la coperta verde scuro, i cuscini candidi, fu letteralmente invaso da un corpo piuttosto massiccio e si lamentò sotto il suo peso, “Un giorno di questi lo rompi, ne son certa” ridacchiò la più piccola dei due, infilandosi un paio di pantaloncini sotto una felpa enorme,
“E io sono sicuro che prima o poi, quando ti sarai appropriata di tutti i miei pigiami, sarò costretto a dormire in boxer o con i tuoi vestitini succinti…”.
Siete ufficialmente sfidati a immaginare un militare, alto un metro e novanta per ben ottantotto chili, con i lineamenti del viso tutt’altro che femminili, la barba incolta… Vestito di un reggiseno, un paio di mutandine più simili a filo interdentale, e, ciliegina sulla torta, delle infradito taglia trentotto.
Anthea non poté non cominciare a ridere, fino a sentire dei crampi intercostali che la costrinsero a piegarsi in due, ma non riuscirono a stoppare la sua risata, “Oh Dio” cercò di riprendere fiato dopo alcuni minuti, tempo di far mettere qualcosa di più comodo a David, che poi si era infilato sotto le coperte e aveva allargato le braccia,
“Ti sto aspettando!” la incitò, approfittando della comoda posizione per stiracchiarsi, al che la biondina si fiondò su di lui, con un balzo felino, impedendogli di respirare per qualche secondo per l’impatto.
“Sto per spegnere la luce, per godermi le coccole al buio” annunciò lui, “Qualcosa da comunicarmi?”
“Sì”
“Cosa?”
“Ho un ritardo… Ma Dave, sono pochi giorni, sono nervosa perché a breve c’è una partita importante di pallavolo, ho sopportato molte cose questi giorni. Insomma… Penso che sia per lo stress”
“Spero anch’io, piccola” rispose lui, con il fiato spezzato.
Anthea sentì suo fratello smettere di respirare del tutto, non sentiva più i capelli smossi da quel filo d’aria che lui espirava, vide la mano che la stringeva delicatamente, chiudersi in un pugno.
Quell’attimo le sembrò immenso.
In quel momento non aveva paura di diventare madre giovane, il vero problema era la reazione di David: l’avrebbe mai perdonata per avergli fatto una cosa del genere.
Per averlo deluso?



------------------------------------------


"Chi non muore si rivede" 
cit..
Allora, spero di non essere sotterrata istantaneamente come succede in genere con le mie collaborazioni, (aggiornare è un diritto di tutti, ma regolatevi hahah), anche perché è un po' che non aggiorno, e me ne scuso, cercherò di sbrigarmi per le prossime volte.
Cari lettori, piccolo spoiler:
nella prossima scena potremo gustarci una meravigliosa scena DorothyxAnthea (amore lesbo, yee) aahhaha.
Alla prossima, e grazie,
MrB.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: MrBadGuy