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Autore: MagieSinisterForum    17/05/2007    0 recensioni
La raccolta di fanfictions (23 tra one-shot e flash-fic) che state per leggere nasce quasi per gioco, su un forum, “Magie Sinister” (http://magiesinister.forumcommunity.net/), dedicato al mondo di Harry Potter in generale e a Severus Piton in particolare. Gli utenti del forum, che sono poi anche gli autori (ben 13 persone) dei vari racconti, un pomeriggio chiacchieravano placidamente sul rapporto del loro beniamino, Severus, con il cibo e le bevande. (http://magiesinister.forumcommunity.net/?t=5055779) Perché è così (almeno nei libri) magro? Non gli piace mangiare? O non ha mai tempo per nutrirsi come si deve, tra una lezione e una sessione di spionaggio? Oppure, magari, si priva dei peccati di gola per punirsi dei troppi rimorsi? Secondo l’idea di base, in ogni fanfictions Severus Piton doveva mangiare o bere qualcosa (non importava cosa e, come vedrete, in alcuni casi, il gesto di mangiare diventa mera metafora), oppure desiderare un cibo e, anche nel caso in cui lo si fosse lasciato a digiuno, l’autore doveva rendere, anche solo implicitamente, la propria idea del rapporto di Piton con il cibo.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere: Introspettivo

Genere: Introspettivo

Personaggi: Piton

Era: Harry a Hogwarts

Tormenti e merendine di zucca (Witch Violet)


La colazione aveva lasciato un buco nello stomaco di Severus Piton, anche perché non toccava cibo da giorni.
Nonostante tutte le cose deliziose che si potevano mangiare, per lui aveva tutto un sapore aspro e stantio.
Non era il suo stomaco a stare a male, ma la sua mente e il suo cuore.
Ogni volta che Severus provava a mandare giù un boccone gli si bloccava in gola.
Non riusciva a smettere di pensare a quante vite aveva tolto il piacere di farlo e il rimorso di coscienza lo logorava, ma ciò non gli aveva mai tolto l’appetito, però ultimamente il suo pensiero era uno solo: il ritorno del Signore Oscuro.
Come si doveva comportare? Doveva distruggere la fede che Silente aveva riposto in lui o rimanere al suo fianco?
Forse l'unica soluzione era restare a guardare lo svolgersi degli eventi e prendere poi posizione.
Mentre la classe svolgeva il compito assegnatole, Severus rivolse il suo sguardo stanco fuori.
Fuori... cosa stava succedendo lì fuori? Fuori dalle maestose e magiche mura di Hogwarts?
In quel momento sentì una fitta... a volte pensava alla scuola come alla sua casa. Un pensiero che ormai non gli capitava più di avere da molto tempo.
Il Torneo Tremaghi aveva, però, sconvolto il limbo nel quale viveva negli ultimi anni, quell'Harry Potter... era tornato dal cimitero dei Riddle e aveva dato una notizia per lui catastrofica,

Lord Voldemort era tornato.
Certo i segni c'erano già da qualche tempo, ma ora ne aveva la certezza.
Severus aveva sempre pensato che il Signore Oscuro non sarebbe più tornato, sarebbe rimasto per sempre un "parassita", ma le cose erano cambiate.
Un Mangiamorte resta per sempre un Mangiamorte, o muore.
Era una verità che lui conosceva bene, non voleva scappare per tutta la vita e finire torturato o ucciso in modo crudele, come era capitato a molti genitori e parenti dei ragazzi ai quali lui ora insegnava.
Era talmente immerso in questo turbinio di pensieri ed angosce che l'arrivo dell'intervallo lo fece quasi sussultare.
Guardava quei ragazzini mangiare le loro merende di zucca e in quel momento li invidiò, avrebbe voluto assaggiarne una (da ragazzino erano le sue preferite), sentire il dolce profumo e il morbido pan di spagna, ma sapeva che non sarebbe successo.
Forse era meglio prendere una decisione il più in fretta possibile, così magari quel tormento sarebbe finito.
Severus però non si era accorto che, mentre pensava al cibo, Harry lo stava fissando.
A Harry in quel momento sembrò che Piton stesse quasi "sbavando", forse aveva molta fame? Solo allora, si rese ricordò che Piton non aveva fatto colazione quella mattina… anzi, a dire il vero, erano parecchi giorni che vedeva il suo piatto ancora pieno quando il Professore si alzava dal tavolo.
Per la prima volta Harry si preoccupò del suo insegnante.
Severus sentì lo sguardo di Harry entrargli dentro come se il ragazzo stesse leggendo nella sua mente. Lo guardò negli occhi e per un istante si sentì quasi a disagio.
Sbottò: "Potter non ti hanno insegnato che non si fissano le persone? Sei proprio un insolente come tuo padre".
Harry si voltò furioso e prese a parlare con i suoi amici, era stato proprio uno sciocco a preoccuparsi per quell'acido di Piton.
Severus era nervoso, quella sensazione di disagio la provava quando guardava Silente negli occhi. Ma forse erano solo paranoie che insidiavano la sua mente, forse era soltanto perché, in quei giorni, aveva un senso di colpa troppo grande dentro di se, forse... forse.
Sapeva che molti lo avevano perdonato per il suo passato, ma non era quello il suo tormento, era l'indecisione che in questi ultimi giorni provava, lo faceva sentire sporco, come se la portasse scritta sulla fronte, e tutti lo guardavano male, bisbigliando alle sue spalle.
La mente gioca brutti scherzi a volte, anche per uno bravo come lui a padroneggiare i pensieri.
L'intervallo era finito.
Si ritornava alla lezione, forse spiegare un nuovo argomento ai ragazzi l'avrebbe distratto da tutto: da Harry, da Silente, dal cibo e dal Signore Oscuro.
Forse i suoi pensieri per quel giorno l'avrebbero lasciato in pace, così all'ora di pranzo forse sarebbe risuscito a mandare giù un boccone.
Allora si rese conto che c'erano troppi "forse" e troppe incertezze, era ora di decidere e mettere le cose in chiaro il prima possibile, non poteva aspettare in silenzio che qualcosa ancora cambiasse. La lezione incominciò...



  
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