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Autore: Malikazza Forevah    02/11/2012    0 recensioni
- Se fossi stato attento alla lezione mi avresti risposto.
disse la professoressa Mcrobs con un sopracciglio alzato.
A zayn non interessava minimante la lezioni di fisica. Pensava a dover sistemare quell'impiccio il prima possibile senò sarebbe finito nei guai.
Lei camminava lungo il cortile della scuola, con il suo migliore amico sotto braccio e la borsa a tracolla, la sciarpa tirata su fino alla punto del naso. Quella mattina faceva davvero freddo.
Quel giorno la vita della ragazza era appesa a un filo. Quel giorno la sua vita sarebbe camibata radicalmete.
Due persone completamente diverse, ma unite dallo stesso destino.rob
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Louis, svegliati.- Sam si strofinò gli occhi gonfi. Tese una mano per smuovere Louis che dormiva di fianco a lei.
- Ancora 5 minuti.- si girò mugugnando.
- No, ora. Siamo in ritardo.
Si erano addormentati la sera prima, sul divano in tre, ora le faceva male tutto il collo e la schiena. Il braccio era bloccato sotto il peso di Harry, che dormiva con una guancia spiaccicata sul cuscino, la bocca semiaperta e russava leggermente.
Sprofondò la mano nei ricci del moro.
-Harry, dai. – smosse anche lui di poco prendendo la coperta e tirandola via dal colpo di Harry.  Louis si era già alzato come un elefante dal divano per andare verso la cucina, grattandosi il sedere. Molto fine.
- No, non voglio andare a scuola.- imbronciato si tese, ancora con gli occhi chiusi, cercando di riafferrare  la coperta. – Dove diavolo… Sam! Ridammi la coperta, fa freddo.- urlò.
- No, dobbiamo andare a scuola, forza alzati.- intanto lei si alzò per risistemare un po’ il casino che avevano lasciato.
- Mi sento soooolo. Resta con me, non mi lasciare.- aprii di colpo gli occhi. Dopo aver fatto smuovere i ricci, si tese verso la ragazza prendendola per un braccio.
- Harry muoviti.- ringhiò lei, prese la spazzatura e tutte le cartacce, per poi dirigersi in cucina.
Lanciò un’ occhiata al riccio che si stava stendendo di nuovo sul divano, Sbuffò.
- Che vuoi per colazione? Uova e bacon?- chiese Louis con un sorriso, come se quel giorno gli uccellini cantassero e c’era la pace nel mondo.
- Si, basta che sia una cosa veloce, Louis siamo in ritardo.
- Certo capo.- si tese verso la mensola per prendere la padella, ma fece cadere tutte le altre appoggiate sopra, facendo baccano.
Lei lo guardò sconcertata.
 - Louis, sei un disastro.- sbuffò, ma non riuscì a tenere a lungo così scoppiò a ridere.
- Bhe, un lato positivo c’è… Harry si è svegliato.- ghignò e indicò l’entrata della cucina, dove un Harry spettinato e assonnato entrò.
- Vuoi una mano?- chiese Sam,indicando la mano di Harry, si stava scaccolando beatamente.
- Tranquilla, ce la faccio da solo, grazie.- non si rendeva conto nemmeno di quello che diceva.
 
 
 
 
Finalmente dopo aver supplicato Harry di vestirsi, e aiutato Louis a cercare le chiavi di casa, che erano finite nel cassetto delle mutande di sua madre non sapendo come, erano arrivati a scuola esattamente quando suonò la campanella.
Prima ora, Biologia. Dopo aver salutato gli altri, sbuffando si recò verso l’aula.
Si sedette nel banco di fianco alla finestra. Fuori le foglie già cadevano, rosse e gialle.
Portò una mano sotto il mento, sbuffò per la centesima volta.
- Buongiorno.- si girò di scatto e si accorse che Zayn si era seduto vicino a lei. Aveva una maglietta blu attillata, risvoltata sulle maniche, che lasciava intravvedere oltre che ai muscoli i mille tatuaggi sulle braccia.
I capelli arruffati e con un ciuffo mezzo biondo che uscivano da un cappello anch’esso blu. Jeans chiari attillati e gli anfibi ai piedi.
Era davvero sexy. Poi con quella voce.
- Ciao.- rispose lei timida.
- Primo giorno di lavoro oggi.- sorrise lui, denti bianchissimi.
- Eh si…- arrossì lei. Si portò una mano sulla guancia per raffreddarla. Lui le prese la mano e la tolse dolcemente.
- Sei carina quando arrossisci.- ghignò. Così non aiutava però.
La professoressa fece capolino in classe, incappucciata e ben coperta. Si tose il cappotto verde e lanciò la borsa pesante e vecchia sulla cattedra.
- Buongiorno… rendiamo questo lunedì eccitante. Facciamo l’appello.-
Dopo aver chiamato tutti, prese alcuni fogli mal messi nella borsa, e incaricò una ragazza di distribuirli al resto della classe.
 - Cos’è?- chiese Matt, una ragazzo tutto muscoli e niente cervello, quoterback della squadra di football della scuola. Anche Louis e Harry ne facevano parte, ma non erano così imbecilli.
 - Legga signor Andrew, forza.
Un corso di letteratura. Cosa c’entrava con la biologia?
- Vi chiederete perché lo sto esponendo se io sono una professoressa di biologia… ma il direttore mi ha incaricato di seguire questo corso e visto che voi ormai siete al quarto anno, mi aiuterete a esporlo alla fine della scuola.-
Si sollevò un vociare nella classe. Zayn di fianco a lei sbuffò, per poi sprofondare nella sedia con ancora il foglietto fra le mani.
- Non voglio discussioni. Si farà, è un progetto della scuola e non siete invitati a scegliere. E’ obbligatorio.-
La professoressa faceva avanti e indietro per rispondere ad alcune domande che ponevano gli studenti.
 - Che cazzata, dico io. Perché dobbiamo per forza fare ‘ste robe.- sbuffò Zayn.
 - ‘Ste robe, come le chiami tu, ci aiutano con i crediti a fine anni, e sinceramente Zayn, tu hai bisogno un camion di crediti per passare.- disse scontrosa.
- Baggianate.- soffiò.
Dopo aver spiegato questa nuova iniziativa che avrebbero fatto durante le sue lezioni, li lasciò andare.
Dopo un’ora di matematica e una di fisica, Sam si stava dirigendo verso la mensa.
Svoltò veloce l’angolo e dopo aver messo nell’armadietto i suoi libri di fisica, si girò chiudendolo veloce.
Si bloccò all’instante.
Amy e Zayn erano spiaccicati contro una parete vicino all’aula professori. Lui era piegato verso di lei, con un braccio teso e la mano appoggiata al muro, la chiudeva tra il muro e il suo corpo. Lui parlava a bassa voce vicino all’orecchio della ragazza e lei, di tanto in tanto rideva.
Prese alcuni respiri profondi per poi nascondersi dietro la colonna.
Si tese per sbirciare e si accorse che ormai lei non sghignazzava più, ma aveva le sue  labbra appiccicate a quelle del ragazzo.
Si fece forza e dopo essere uscita dal nascondiglio e aver lanciato un’occhiata al corridoio, sicura di sé proseguì passando davanti ai due.
Tossicchiò e notò che Zayn si staccò leggermente. Incastrò lo sguardo cioccolato con il suo, ma dopo aver fatto una smorfia si riconcentrò alla ragazza nelle sue braccia.
‘ Sei carina quando arrossisci’ si come no… si sentiva un po’… delusa ecco.
Non prese nulla da mangiare e con una mela rossa in mano si recò al solito tavolo.
- Com’è andata stamattina?- chiese Niall, bello come al solito.
- Tutto bene dai, voi? Le selezioni di Football come sono andate? Avete trovato qualcun altro?
- Si, si è offerto Liam, e il coach l’ha preso in quadra. – disse felice Harry, lasciando una pacca amichevole sulla spalla del ragazzo.
- Bene Liam.- disse sorridendo. Si concentrò sulla mela, ma dopo aver fatto il primo morso la lasciò li, senza fame.
Suonò in quel preciso instante la campanella, e dopo essersi alzati si diressero verso il corridoio.
- Che avete adesso?- chiese Louis.
- Io matematica.- sbuffò Harry.- Anche io… vengo con te dai, a dopo ragazzi.- li lasciò Liam, seguito da Harold.
- Io devo andare a parlare con il preside per la festa di fine anno, e il ballo…- disse Sam.- ci vediamo dopo.- scappò verso la segreteria.
- Bene Niall…- si girò Louis verso il biondo.- Siamo rimasti solo noi. Meglio andare.- spinse Niall verso l’aula di filosofia.
 
 
 
 
 
Si trovava fuori, seduta sul muretto con le cuffie nelle orecchie. Aspettava Harry che andasse a prendere la macchina.
- Allora?- delle mani si poggiarono sui suoi fianchi. Si girò di scatto.
- Come?- si tolse le cuffie dalle orecchie, fissando il ragazzo dagli occhi chiari.
- Ho detto : Allora? Come te la passi?- chiese Niall.
- Diciamo… e tu?- sorrise.
- La prof di biologia mi ha chiesto di darti una mano con la festa per il ballo. Due mani in più non fanno male, giusto?- gli tirò una guancia.
- Ma graaaazie, Horan. Sono sicura che ti darai molto da fare.- gli lasciò un bacio sulla guancia.
Un suono di clacson rimbombò per tutto il giardino.
- Ora vado Niall, a domani.- sorrise.
Si recò verso la macchina nera di Harry, dopo essere entrata sfrecciò per le stradine di Londra.
 - Che fai pomeriggio?- chiese mostrando le sue impeccabili fossette.
 - Vado al lavoro Styles.- ghignò lei.
 - Pensavo potessimo passare un pomeriggio insieme, soli io e te, da migliore amici.- mise il muso triste.
- Finisco verso le sette, puoi passare dopo a casa se vuoi…- chiese sorridendo.
Dopo aver parcheggiato, lei entrò in casa per lasciare le cose di scuole e cambiarsi per andare direttamente al lavoro.
Prese borsa, telefono e chiavi e di fretta chiuse la porta per poi salire in macchina.
Harry la portò fino al negozio e dopo averle augurato buon lavoro la lasciò.
Entrò e il locale era completamente vuoto. Si recò dietro negli spogliatoi e appoggiò la sua borsa nell’armadietto, si mise il grembiule e ritornò in fretta al bancone.
Si prevedeva un pomeriggio fiacco, noia totale.
Era li da un’oretta e era entrata poca gente. Aveva fatto a malapena due cappucci e qualche caffè.
- Buongiorno.-
Era piegata sotto al bancone, che stava sistemando le scorte di bicchieri per i caffè, sentì una voce familiare provenire dall’entrata.
Si alzò di fretta trovandosi davanti Zayn. Eh no, ancora no.
- Che vuoi?- ringhiò.
- Che scortese… non si parla così ai clienti.- disse dispettoso lui.
Sbuffò. A volte era proprio irritante.
- Prendo un cappuccino e una ciambella. Grazie.-
- Sei venuto per rompere Zayn? già mi basti a scuola.- disse mentre armeggiava con la macchina del caffè e tirava fuori la confezione di ciambelle al cioccolato.
- No, volevo vedere come te la passavi, e poi è il negozio di mio zio… ci vengo quando mi pare.- più bambino di così? Non si può.
Gli portò subito l’ordine e lo cacciò. Lui si accomodò in un tavolo vicino al bancone e la osservava mentre puliva.
- Guarda che si raffredda. – indicò lei il bicchiere davanti al ragazzo.
Lui non si smuoveva continuava a guardarla. Lei sbuffò.
- Zayn smettila.-
- Cosa?- disse lui sorpreso.
- Smettila.- ribadì lei.
- Che sto facendo scusa?- rise lui.
Sam scosse la testa.
Entrò in quel momento un altro cliente.
- Salve.- sorrise lei.
Perché con lui non era mai così cordiale, o almeno cercava di esserlo, pensò Zayn.
Un ragazzo abbastanza alto, vestito sportivo, moro e occhi azzurri sorrise a Sam.
- Vorrei un caffè da portare via, un pezzo di questa torta…- indicò il ripiano. – e magari anche il tuo numero.-
Vedi questo.
Lei rise alla squallida battuta e come una scheggia preparò l’ordine.
- Ecco a te.- sorrise porgendo il sacchetto al ragazzo. Le allungò la mano con il denaro.
- Dicevo sul serio quando volevo il tuo numero.- sorrise lui.- Piacere Jack.- si sporse con una mano allungata verso di lei.
- Sam.- arrossì lei porgendo a sua volta la mano e stringendola.
- Da quanto lavori qui? non ti ho mai visto prima.- chiese il ragazzo.
- Oggi è il mio primo giorno.
- Bhe, sei molto brava.- sorrise.
Oh basta con ‘ste robe. Zayn si alzò e si mosse velocemente verso il bancone.
-  Scusa amico… ci stai provando con la mia ragazza?- cosa!? Zayn ti taglio la lingua. Pensò Sam.
-  Come?- chiese Jack.
-  Dico… ci stai provando con la mia ragazza?- ribadì Zayn, stava iniziando a perdere la calma.
-  No… io…volevo solo fare amicizia.- disse lui impaurito.
-  Ecco valla a fare da un’altra parte. Lei è già impegnata.- sorrise schietto, invitando il ragazzo ad andarsene.
-  Va bene… ciao Sam.- sorrise salutandola, e dopo aver preso la busta si diresse alla porta.
-  Ciao Jack.- salutò lei.
Aspettò che uscì per avventarsi su Zayn.
- Ma che ti prende?!- chiese lei atterrita. Non sapeva più che fare con quel ragazzo.
- Cosa?- chiese lui, come se non fosse successo niente.
- Tu sei pazzo!
- Non era giusto per te.-soffiò lui.
- Zayn, per te nessuno è giusto per me.- ribadì la ragazza.
- Io lo sono.- ghignò lui.
- Non fare il bambino… oggi ti stavi pure facendo quella mezza della Queens.- Sam ripensò a quando lo aveva scoperto nel corridoio.
Si girò per non fare vedere il rossore sulle guance.
Lui si protese sul bancone e la afferrò per una spalla.
- Sam, io sto seguendo solo la scommessa.- La guardò negli occhi. – Ti dà fastidio per caso?- Ghignò lui.
- Ma che dici? Anche io stavo seguendo la scommessa se proprio vuoi saperlo… ma tu ti sei messo in mezzo. Sei come il prezzemolo Zayn. Sei ovunque.- sorrise schietta.
Lui rise per poi guardarla attentamente negli occhi, la fissò così a lungo che le ritornò il rossore sulle guance.
- Va bene… allora la prossima volta ti lascerò nelle grinfie di un malintenzionato. – rise.
Anche lei si lasciò andare e scoppiò in una risata.
- Ma smettila.- lo spintonò.






















SCIAO BELI.

SI... lo so... è cooooorto. Mi spiace ma è un capitolo di passaggio e non so cosaa scriverci. Va bhee dai, accontentatevi ç.ç
Sto abbastanza esaurendo, ho paura di non riuscire a prendere i biglietti per il concerto ç.ç
Va bhe tralasciando... vi supplico di lasciarmi un commentinooo daii...
Non ho niente da dire perchè vi stanno cadendo le palle.


CIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAO. 
 
  
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