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Autore: Ema_puffetta    02/11/2012    3 recensioni
Casey è una ragazza di 20 anni, lavoro in un bar insieme alla sua migliore amica Stefany. Lei è sola a lavorare nel bar e non ce la fa più così chiede a Stefany se assume qualcuno che può dargli una mano. Lei accetta la proposta, e assume un ragazzo di nome Eric. I due ragazzi iniziano a lavorare assieme. Eric è ossessionato da Casey e così gli renderà la vita un vero e proprio inverno.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi sveglio con le lacrime agli occhi, non riesco a chiudere occhio, ogni volta che ci provo mi trovo d'avanti quell'orribile scena. Quel ragazzo mi ha reso la vita un vero inverno. Mi alzo senza far troppo rumore, non voglio svegliare Daniele. Vado in bagno per sciacquarmi la faccia, ma suona il telefono di Daniele. Sicuramente deve essere Stefy e rispondo io.
Io: si pronto chi è?
Strano, non è la voce di Stefany
Lucia: Sono il capitano dei Ris Lucia, cercavo Daniele è li?
Io: Si ve lo passo subito, arrivederci
Sveglio dolcemente Daniele e gli passo il telefono. Risponde tutto assonnato, come sempre del resto. Io nel frattempo vado in bagno. Mi alzo la maglietta e ho ancora i segni per quanto è accaduto. Non riesco a trattenere le lacrime ala vista di quei segni, alla fine non sono loro a farmi male, ma chi gli ha provocati e sopratutto come me li ha fatti. Bussano alla porta. Velocemente mi abbasso la maglietta, mi asciugo le lacrime ed esco dal bagno.
Daniele: Piccola, io purtroppo devo andare al Ris, è avvenuto un omicidio, ci vediamo stasera va bene?
Mi sorride dolcemente.
Io: Si certo che va bene, vai che senno fai tardi, a dopo ti adoro
Con una mano gli scompiglio i capelli. Adoro i suoi ricci, gli danno un'aria buffa ma allo stesso tempo folle.
Mi preparo anche io per andare al lavoro. Devo trovare il coraggio per rientrare li dentro, anche se non è per niente facile. Scendo giù, per prendere la borsa e le chiavi della macchina. Guardo il telefono di casa ci sono 100 chiamate,un incubo. Esco di casa cercando di non farci caso. Arrivo al bar distrutta.
Stefany: Stella, come stai oggi?
Io: Uno schifo parlando sinceramente. Ora è meglio che mi metto a lavorare senno questi chi se li sente.
Gli do un bacio al volo sulla guancia e poi vado a mettermi quel dannato grembiule. Sembro un robot, giro per i tavoli giusto perché devo farlo, ma ho la testa da un altra parte. Sento squillare quel dannato telefono. Non ne posso più di sentire il telefono squillare, ma non ho altra scelta devo andare a rispondere.
Io: Si pronto
No, non ci posso credere ancora lui. Ma che vuole ancora da me? Basta
Eric: Si può sapere perché diavolo non mi rispondi al telefono?
Io: Ti ho detto di lasciarmi stare
Attacco il telefono. Non ce la faccio a sentire quella sua squallida voce. Torno a lavoro è meglio. Sento che mi mancano le forze, non ce la faccio più ma quando diavolo finisce questo turno? Voglio andare a casa non ce la faccio più. Dopo una mezz'ora di pura tortura finalmente il locale si svuota. Stefy mi è andata a prendere una bottiglia d'acqua mentre io ne approfitto di sedermi un po'. Mi fanno male le braccia, ho la testa che mi scoppia e non riesco a togliermi dalla testa quella scena. Mi alzo per andare a prendere il cellulare nella borsa, voglio mandare un messaggio a Daniele per dirgli che torno a casa da sola, non voglio disturbarlo ha un sacco di cose da fare al lavoro.
"Tesoro, non preoccuparti torno a casa da sola, non voglio disturbarti, ci vediamo staser..."
Non riesco a finire di scrivere il messaggio che qualcuno mi toglie il telefono dalle mani. Ancora lui non è possibile. Lui si avvicina sempre di più, mentre io cammino all'indietro per non farmi toccare. Finiamo dietro al bancone, e sbatto contro il muro. Maledetti muri,stanno sempre dove non devono stare.
Eric: Fine della corsa bellezza, dove credevi di andare, allora si può sapere di cazzo è quel ragazzo che ti gira sempre in torno?
Mi blocca vicino al muro prendendomi i polsi.
Io: Non ti interessa, sono affari miei e adesso sparisci dalla mia vista
Cerco di liberarmi ma più faccio forza e lui più mi stringe i polsi. Mi fanno un male pazzesco.
Eric: Se vedo che si avvicina un altra volta a te, uccido prima lui e poi te è chiaro? Vuoi metterti in testa che tu sei soltanto mia?
Mi guarda con il suo solito sguardo inquietante, mi tira uno schiaffo in pieno volto, mi lancia il telefono per terra e poi scappa via. Mi lascio cadere a terra, sfinita senza forze, mi fa male tutto, i polsi sono pieni di lividi e il mio viso si è gonfiato. Esco di corsa dal locale, e corro diritto verso casa. Non ce la facevo a restare un minuto di più li dentro. Mi siedo sul divano, porto le ginocchia contro il petto e inizio a piangere disperatamente. Il telefono non finisce più di squillare così decido di staccarlo. Mi alzo e vado verso le finestre per chiudere le tende, ma mi squilla in cellulare. Per fortuna è Stefy.
Io: Stella scusa che non ti ho aspettato al bar, ma è tornato di nuovo e no... non ce l'ho fatta a restare li scu... scusa
Stefy: Porca miseria, non è possibile ancora lui ti giuro che lo uccido. Tra poco passiamo io e Daniele a casa, non ci va di lasciarti sola, e ti portiamo anche qualcosa da mangiare.
Io: Va bene tesoro a dopo, grazie di tutto.
Per fortuna che ho loro due, perché senno davvero non so come avrei fatto. Salgo su in camera, e mi metto a pulire la stanza, almeno cerco di non pensarci, e aspetto che vengono Daniele e Stefy. Tra le cose buttate sulla sedia e sul letto, mi trovo tra le mani quella dannata maglietta strappata. Mi blocco, mi viene in mente quella scena. Quella scena che non potrò dimenticare MAI neanche se lo volessi. Ormai mi ha aperto una cicatrice profonda nel mio cuore, che neanche il tempo riuscirà più a chiuderla. Butto la maglietta a terra, e mi precipito per le scale per scendere giù. Vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Il bicchiere mi cade a terra rompendosi in mille pezzi, i polsi non mi reggono più. Lascio i vetri li a terra, e apro il frigorifero per cercare di prendere l'acqua. La bottiglia è di plastica, almeno è sicuro che non faccio danni. Inizio a bere a fatica. Lascio la bottiglia aperta sul tavolo, perché hanno suonato alla porta. Sono Stefy e Daniele che bello vedergli.
Stefy: Tieni ti abbiamo portato la pizza, l'abbiamo presa alla margherita come piace a te
Io: Grazie dolcezza, che fate li d'avanti alla porta entrate
Saluto Stefy con un forte abbraccio.
Daniele: Io intanto poso la pizza sul tavolo, ho una fame da lupi
Lo guardo e faccio un  mezzo sorriso. Stefy mi prende la mano e andiamo a sederci al tavolo della sala.
Daniele: Ragazze buon appetito a tutte, pancia mia fatti capanna!
è sempre il solito non si smentisce mai. Prendo un pezzo anche io, mi ha fatto venire fame.
Stefy: Io vado a prendere l'acqua, sto morendo di sete.
Mi ricordo che ho lasciato i vetri del bicchiere li a terra, non voglio che li vede. Poso d'istinto la pizza.
Io: No tranquilla vado io, oggi siete ospiti quindi non muovete un dito
Mentre io e Stefy "discutiamo" per chi deve andare a prendere l'acqua Daniele ci anticipa. Mi alzo di scatto e lo raggiungo. Vede i vetri a terra, mi guarda e poi mi prende i polsi. Cerco di fare resistenza ma è inutile non ci riesco.
Daniele: Come avevo immaginato, quel bastardo ti sta uccidendo in tutti i sensi ma io non ce l'ho permetterò te lo prometto
Io: Tranquillo non è nulla, sto bene infondo sono solo dei lividi
Mi guarda un po' male.
Daniele: Dei lividi che ti fanno male, e che non riesci neanche a prendere un bicchiere in mano che ti cade.
Non so cosa dire, ha scoperto tutto. Abbasso lo sguardo e lui mi abbraccia forte. Prende l'acqua e poi torniamo di la.
Stefy: Ah finalmente, credevo che eravate andati in Brasile a prendere l'acqua, mi stavo morendo di sete
Se la ride sotto i baffi.
Daniele: Quante storie, bevi e non rompere
Scoppiamo a ridere tutti e tre. Menomale che c'è lui almeno mi distraggo un po'. Finiamo di mangiare e ci fiondiamo sul divano a vedere un film.
Daniele: Piccola, ho deciso che vieni a vivere con me, tanto sono da solo, ho casa grande lo sai, e ho bisogno di compagnia.
Lo guardo incredula.
Io: Co... come? Non ci pensare proprio, io resto qui già ti sto dando troppo fastidio
Daniele: Allora senti si fa come dico io, altrimenti ti prendo di peso ti metto in macchina e ti porto con me, quindi vedi come vuoi fare
Stefy mi fa l'occhiolino come per dirmi si vai.
Daniele: Sorella cara, apposto di stare li impalata che ne dici di andare a dare una mano a Casey a fare le valige?
Stefy: Agli ordini fratello caro.
Abbraccio forte Daniele e poi salgo assieme a Stefy a fare le valige.


Ema
Ciao bellezze! Come state? Spero bene. Come potete vedere ho scritto un nuovo capitolo, 
lo dovevo postare ieri,
ma dovevo uscire e come al solito ero in un ritardo pazzesco
e non ho fatto in tempo.  
Spero che vi piace il capitolo, è un po' corto,ma l'ho fatto apposta,
poi capirete il perchè nel prossimo capitolo. Ah grazie a tutti voi che seguite la storia,
ne sono davvero tanto felice, beh io vi lascio alla lettura del capitolo,
perché senno non la smetto più di parlare, e poi devo scappare che devo uscire
e come al mio solito sono in un ritardo pazzesco.

Buona lettura e un bacio grande :*
  
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