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Autore: JoanneBrandoh    02/11/2012    3 recensioni
Accadono cose nella vita che sono come domande. Passano anni o minuti e poi la vita ci risponde. -A. Baricco.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Allora, mi scuso per il ridardo, sono una persona orribile. Ma la scuola, impegni vari, punizioni (lunghe, lunghissime punizioni) hanno ostacolato la pubblicazione di questo capitolo. (Oh mio dio, sembra una storia d'avventura, lol) Mi scuso, mi scuso e mi scuso di nuovo per il ritardo bestiale e spero che mi perdonerete e che leggerete lo stesso questo capitolo, fatelo puor moi. (Della serie: è così nessuno lesse il capitolo, lol *tristezza assoluta*) Avevo detto ad alcune che avrei aggiornato la settimana scorsa, ma non ho avuto completamente tempo. SCUSATEMI VERAMENTE. 
p.s. ovviamente questo non è l'angolo autrice, don't worry eheh. 

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Elsie si svegliò, ritrovandosi solamente in intimo, tra le braccia di qualcuno che la stringeva fortissimo a sé. Aprì lentamente gli occhi per guardare meglio il volto di chi aveva accanto e notò con sorpresa che si trattasse di Harry Styles; la sua espressione era stranamente rilassata – non contratta come sempre –  e sentiva i suoi occhi addosso, la fissavano quasi in modo ossessivo e tutto ciò riusciva a metterla molto a disagio. Si perse a fissare i suoi grandi occhi che quel giorno sembravano azzurri quasi color dell'oceano; le occhiaie erano più marcate del solito, segno che - se aveva dormito - aveva dovuto dormire molto poco l'altra sera. Vide il suo labbro inferiore leggermente più rosso e gonfio del normale e, scendendo un po' più giù, il collo pieno di almeno una decina di succhiotti. 
“Ma che ha fatto un’orgia? E poi, perché cazzo è così strano? Momento, perché ha dormito insieme a me? Perché io ho solo dormito con lui, giusto?” cominciò a porsi domande una dopo l’altra senza sosta, assumendo un’aria interrogativa e preoccupata allo stesso tempo domanda dopo domanda; le poneva a qualche essere divino con la speranza che le rispondesse e le raccontasse per filo e per segno ciò che era successo la sera prima – o almeno ci sperava, insomma. 
La speranza è sempre l’ultima a morire, no? No. Non in questo contesto. 
Okay, adesso stava delirando. 
All'improvviso venne colpita da un fortissimo mal di testa e, senza neanche pensarci, chiuse gli occhi e si rannicchiò involontariarmente contro il petto del riccio che come per reazione l'avvolse tra le sue braccia. 
Nella sua testa riaffiorarono vaghi ricordi dell'altra sera. 

 
 
-Stenditi, Harold!- gli ordinò quasi con tono di chi non accettava un ‘no’ come risposta, ridendo e indicando il suo letto, una volta entrati nella loro camera. 
L'altro non la smetteva di ridere, respirava a fatica e aveva le lacrime agli occhi. 
-Ai suoi ordini, signora!- le urlò in pieno viso senza smettere di ridere. 
Sì levò la maglietta e la buttò per terra con fare strafottente - a fare compagnia ai tanti altri indumenti che si trovavano lì da chissà quanto tempo, persi in balia di se stessi, prossimi alla muffa - e si sdraiò supino sul suo letto. La ragazza si tolse il vestito velocemente e lo buttò per terra, seguendo come esempio il riccio, e gli si mise a cavalcioni. Senza che nessuno dei due smettesse di ridere, lei si avvicinò pericolosamente al suo viso e posò le proprie labbra su quelle del riccio - che le sorrideva come un ebete da tutta la notte - lasciandolo completamente senza fiato. Quel bacio, per volere del riccio, si evolse fino a diventare un bacio appassionato, carico di eccitazione. 
Si sentivano in pace in quel momento, avevano dimenticato tutti i loro problemi e le loro inutili preoccupazioni e si erano completamente abbandonati a quel bacio mentre le loro mani frenetiche accarezzano il corpo dell’altro. 
Si sentivano in pace con se stessi, si sentivano leggeri e questa situazione non li dispiaceva affatto. Anzi, a dirla tutta, quella situazione non sarebbe dispiaciuta ai due comunque, a prescindere da questo. 
-Dovremmo ubriacarci più spesso noi due, sai?- le soffiò sulle labbra lui, con un sorriso compiaciuto stampato sul viso. 
La ragazza non rispose, lo baciò nuovamente e gli morse violentemente il labbro, provocandogli un acuto gemito di dolore che poi subito si placò non appena rallentò la presa. 
-Sì, hai proprio ragione, porcospino- disse infine spostando le proprie labbra sul suo collo e riempendolo di baci leggeri che si conclusero con un'enorme chiazza rossastra proprio stampata dove si trovava la vena pulsante del cuore, che lei sentiva bene pulsare. Sentiva ogni suo battito, battiti veloci e irregolari. Aveva seriamente paura che morisse d'infarto quella notte, per colpa sua. 
-Harry?- le sussurrò poi all'orecchio per catturare la sua attenzione. 
-Dimmi- 
-Muoio dalla voglia di farlo- e ad Harry sballarono completamente gli ormoni in quel momento. 
La sua voce, quel tono, quella frase, quegli occhi, quell’espressione, lei. 
Era irresistibile.
Come se già il riccio non si sentisse in colpa per averla trascinata ad una festa, averla fatta ubriacare solo per non farle capire niente e farle fare cose che da lucida non avrebbe mai fatto, lei cominciò a lambire il lobo del suo orecchio più volte, e qualche volta anche mordicchiandolo volendo provocare il suo istinto virile, che - senza sorpresa della ragazza - a quel gesto divenne anche lui partecipe della loro ‘conversazione’, poichè si ritrovò a qualcusa di duro sbattere contro la propria intimità, sotto il sottile strato di stoffa dei suoi jeans. 
Colpa sua. Lui voleva tanto fare il bravo ragazzo quella sera. Colpa sua. 
Bugiardo. 
-Ma il mio cervello mi dice di non lasciarmi andare- sussurrò nuovamente all'orecchio del riccio, per poi scendere le proprie labbra nuovamente sul suo collo e lasciargli un altro succhiotto -Secondo te, dovrei ascoltarlo?- chiese poi, quando si trovò il suo viso a pochi millimetri dal quello del riccio, sorridendogli ingenuamente e sbattendo le ciglia allungate con il mascara contro le sue. 
Stronza. 
Sapeva essere stronza anche da ubriaca fradicia, pazzesco. 
-Cazzo, ti diverti?!- gli domandò incredulo e ansante sotto di lei - per l'ennesima volta. 
Beh, adesso se lo meritava. 
-Già sai la risposta, no?- gli rispose con nonchalance, posizionandosi nel letto accanto a lui e prendendogli il viso tra le mani per baciarlo ancora un'altra volta. 
Stronza manipolatrice. 

 
 
-Harry?- pronunciò il suo nome in un sussurro che alle orecchie del riccio arrivò ovattato. 
-Sì?- le chiese lui, con tono stranamente dolce che non aveva mai sentito proferire dalle sue labbra. 
Situazione ambigua e imbarazzante ad ore 12. 
-Scusami- disse soltanto per poi alzare il viso verso la sua direzione, volendo un contatto visivo. 
Pessima scelta. 
-Tu non devi scusarti di nulla, credimi- le soffiò sulla fronte, schioccandole un bacio leggero a fior di labbra -Andiamo a fare colazione?- domandò lui dal nulla, sorridendole dolcemente. 
Piantala, bigné gigante. 
-Colazione?! Che ore sono?!- chiese cominciando a sbracciare per l’agitazione.
In che anno erano?  
Quello, per rispondere alla sua domanda, prese il proprio telefono e le mostrò l'ora: 6.23 a.m. 
-Così presto?! Ma sei impazzito?! Ho un sonno tremendo, lasciami dormire!- gli urlò in pieno viso, cominciando a ridere. 
Ridere? Ti sembra appropriato in questa situazione? Ma io ti picchio. 
-Non ti conviene prendere ancora molto tempo, hai solamente mezz'ora per prepararti- la informò il ragazzo con tono saccente. 
Lei si limitò a grugnire, alzandosi di malavoglia dal letto e prendendo dei vestiti a caso dal suo armadio. 
Non appena si girò per andare in bagno a lavarsi e a cambiarsi, si ritrovò il riccio davanti solo in jeans che le sorrideva maliziosamente. 
Più che ammaliante.  
La spinse con forza fino a far aderire la sua schiena nella parete dell'armadio e cominciò a baciarle il collo mentre lasciava scivolare le mani fino ai fianchi, volendo arrivare al sedere. 
Eh, porcellino. 
La ragazza non potè far altro che inebriarsi di quelle ‘attenzioni’. Per una volta era lui a condurre il gioco, finalmente. 
Eh, hai capito la ragazza. 
Quando lei si fece scappare un flebile gemito il ragazzo non potè più trattenersi e, prendendola di peso, la buttò nel letto salendogli di sopra, continuando il lavoro che aveva interrotto qualche secondo fa. 
-Harry... non posso.- si fece coraggio la ragazza, sputando quasi quelle parole. 
Il riccio, quindi, si fermò e la guardò dritto negli occhi, volendola studiare. Sospirò profondamente e si diresse senza dire niente in bagno, con i suoi vestiti, lasciandola da sola - persa, in balia di sé stessa con mille domande che le affollavano la mente. 
Le sembrava quasi che i ruoli si fossero invertiti; questa volta, lui se n’era andato piantandola in asso. 
Ora sapeva cosa si provava e si meravigliò di quanto fosse brutta quella situazione. 
 
 
***
 
 
-Vuoi dei biscotti?- le chiese gentilmente, porgendole il pacco. 
Ti ho detto di piantarla, bigné gigante.
Non essere così sdolcinato, poi la fai sentire in colpa. 
-No, grazie Harry- sorrise imbarazzata e tra i due ritornò quel silenzio che entrembi odiavano profondamente. 
Erano le 7.28 a.m. e la mensa era quasi deserta. 
Di solito, lui saltava sempre la colazione perchè si svegliava solo un quarto d'ora prima dell'inizio delle lezioni, ma con lei era tutto diverso. 
La guardò, intenta a bere il suo latte bollente. Notò che anche lei con la coda dell'occhio lo stava osservando e sentì come un colpo al cuore, una sensazione bellissima che aveva provato solo pochissime volte. Cosa aveva fatto di sbagliato con lei? Forse aveva bruciato delle tappe? Magari per lei era solo attrazione fisica? Perché, Harry, cosa vorresti dire? Magari per te non è lo stesso? La conosci da nemmeno due giorni e già pensi di esserne innamorato? Sei veramente uno stupido, allora. 
Si diede dello stupido mentalmente, diventando leggermente rosso sulle gote e sorridendo involontariamente contro il tavolo. 
Stupido, appunto. 
-Harry, devo dirti una cosa...- annunciò vaga la ragazza, smettendo di bere il suo latte e guardandolo dritto negli occhi. 
-Parla, sono tutto orecchie- gli sorrise il ragazzo dolcemente, prendendo a fissarla anche lui nei meravigliosi smeraldi che si ritrovava. 
-Penso che…- prese un respiro profondo per poi continuare -Penso che noi due dovremmo rimanere solo amici.- concluse poi secca, lasciandolo spiazzato. 
Ascolta me: non pensare e basta, intesi? 
Rimase a bocca aperta e con gli occhi così spalancati che tra poco se non li avrebbe richiusi, sarebbero usciti fuori dalle orbite, caduti per terra e rotolati via fino all'Atlantico. 
Pff, il solito esagerato. 
Rimase di sasso, non se l'aspettava proprio. Il suo cuore perse due battiti, per poi pompare al ritmo della luce. Anzi, la luce in confronto al suo cuore era niente, batteva tutti e tutto. Accorgendosi solo pochi secondi dopo della sua strana espressione, si ricompose e prendendosi di coraggio, parlò: 
-Hai ragione, dovremmo rimanere solo amici.- mentì con un accento di tristezza nella voce - forse fin troppo accentuato -, fissandola negli occhi occhi serio -Sarà la miglior cosa per tutti e due.- continuò poi, abbassando gli occhi sul suo latte ormai diventato freddo. 
La situazione era diventata insostenibile ed insopportabile per lui, non poteva starle davanti e guardarla ancora negli occhi dopo quello che le aveva detto. 
"Mi dispiace Elsie, non ce la faccio" pensò lui per poi alzarsi dalla sedia e, senza guardarla negli occhi, andarsene - lasciandola sola. 
Era successo un’altra volta. 
-Harry!- sentì la flebile voce della ragazza chiamarlo per fermarlo, ma ormai era troppo tardi. 
Avevano preso una decisione e le decisioni vanno rispettate, convenienti o non convenienti che potevano essere. 









Scusami, se con te sono stato nel letto anche a volte romanticoio credevo a un amore che supera tutti gli ostacoliregalandoti tutto me stesso e mai niente a metà.
Scusami, se ho cenato con te qualche volta coi fiori sul tavolo e ho rubato dai libri le frasi più belle da scrivere pronto pure a portarti la luna dal cielo quaggiù. 

 
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Oddio, non chiedetemi perché ho messo la canzone di Gigi D'Alessio, lol. Cioè, meglio se ve lo spiego, così almeno mi prenderete per pazza... a metà. Oddio, basta, risparmiatemi! 
Volevo scrivere il testo di una canzone che mi ricordavo che dicesse 'scusa' o altre cose del genere e questa è stata la prima che mi è venuta in mente, lol. Essendo sinceri, non è venuta in mente proprio a me, è stata quella grande figa di mia nonna che al piano di sopra fa la paxxa teenager con le canzoni di Gigi a tutto volume. E poi si lamenta che metto a volume troppo alto le canzoni dei ragazzi o di Justin, pff. Ma appena 'Take Me Home' sarà tra le mie mani, PHAUHAHHAHHAHHAHHAHHAHAH mi sente (i miei vicini mi odieranno, lo so lol). 
Anyway, non sono qui per raccontarvi la storia della mia vita, ma bensì quella di mio fratello Gigietto(?). No, basta, facciamo le serie. (Aww, quanto mi mancava questa frase :'D)
Avete visto i ragazzi ieri? O meglio, c'è qualche culosa che legge la mia storiella che ha avuto quel culo iperextramegagalattico(?) di vedere quegli angeli scesi dal cielo ieri a Milano? 
Beh, se sì, sono contentissima per voi!
Io non sono riuscita neanche a vederli in tv perchè non avevo sky. O meglio, ho visto tutta la parte in cui loro non apparivano meravigliosamente al computer (anche se certe volte si bloccava, oddio che fastidioooooo) poi, appena il presentatore bastardo ha annunciato che i One Direction si sarebbero esibiti... POUF! Si è bloccato completamente. Ho visto il video solo stamattina su youtube, sono stati fantastici, acfgyhvfhjhg. Ma quanto li posso amare? Le lacrime che ho versato non erano normali. Ma vabbè, mi sto dilungando fin troppo. 
Parliamo invece del capitolo, eheh. 
Inanzitutto, mi scuso per il ritardo. Ma ho combinato casini dopo casini e sono stata in punizione per tipo due mesetti. La punizione prevedeva: niente uscite con gli amici (uccidetemii) e niente computer. Per gli amici non ho potuto fare niente per trasgredire (ovviamente xkè io sn trasgry, ciuè gioiùù(?)), ma per il computer sono riuscita qualche volta (con il supporto della mia fighissima nonna, lol) a stare al computer. Ovviamente ci stavo poco e niente per paura che i miei mi scoprivano, quindi per questo non ho potuto aggiornare. Mi dispiace! 
Beh, adesso sono ancora in punizione. Sto aggiornando solo perchè i miei per adesso sono fuori e tornano tardi, yeeeep. Ma don't worry, la punizione finisce il 5, evvvvvvvai! 
Asdfghjklòkjhgfghjllhgf, ma parliamo del capitolo. 
Non appena ieri l'ho letto, mi sono messa e mani ai capelli. Era qualcosa di orribilante. Ho cercato di sistemarlo un po', per quello che potevo fare alle 2 di notte, e il risultato è questo. Ho cercato un po' di buttarla sul ridere perchè tutta quella disperazione e tristezza era troppo angosciante da sopportare in un capitolo per me, per voi (sono molto melodrammatica, sapete?) e questo è il risultato. Ve gusta? 
Beh, da parte mia sapete già la risposta, molto ovvia e semplice. lol Ma lasciamo perdere, che è meeeeeeeeglio! 
AASDFGHJKJHGFDSADFGHJKHGFDGHJKJHGFDGHJ, OGGI ESCE IL VIDEO DI LITTLE THINGS! ODDIO, NON VEDO L'ORA DI GUARDARLO! 
La canzone è meravigliosa! A me piace troppo, è da quando è uscita che ascolto solo questa canzone, afghjhgjuikjk. *littlethingsholic* 
Beh, che mi rimane da dire? So usare finalmente bene twitter! YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEP!
........beh, ancora non so come funzionano i messaggi personali (o privati?), ma dettagli. WORK IN PROGRESS, lol. 
Adesso vi saluto, con una bellissima, altissima e levissima gif di Nialler l'altra sera ad X-Factor c:

Baci, J <3
 





 
  
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