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Autore: Soul of the Crow    02/11/2012    3 recensioni
Mi ero ripromessa di continuare la mia raccolta, ma avevo in mente questa fic già da un bel pezzo per non pubblicarla: le Divinità della Morte e della Vita lottano da diverso tempo, ma la prima deciderà di risvegliare un'anima per appropriarsi di quelle degli altri umani. E se la sua avversaria avesse inviato un suo Emissario per impedirglielo?
Alcuni personaggi di IE GO, e alcuni miei OC, saranno i protagonisti di questa fic e le pairings principali saranno la RanTaku e la KyouTen, ma potrei decidere di metterne altre nel corso della storia.
Se vi interessa, vi aspetto dentro con i dettagli.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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I Regni della Divinità della Vita e della Morte erano entrambe dimensioni dalle quali si poteva accedere a quella degli Umani, ma se il Mondo della Morte era una landa desolata, quello della sua rivale era completamente diverso, così come i suoi abitanti e colei che governava in quel luogo.
 
 
Nel Regno della Vita…
 
Il luogo in cui la Dea della Vita regnava si poteva raggiungere attraversando un portale, ma questo era situato nel cielo: era costituito da isole ricche di vegetazione, che invece di trovarsi in acqua fluttuavano nell’aria, collegate le une alle altre grazie a dei ponti di energia luminescente, e raggiungibili solo attraverso di essi. Anche se non sembrava, ognuna delle isole aveva delle caratteristiche che le rendevano uniche.
Esistevano quattro isole principali, e al centro di esse, ne esisteva una quinta: questa, a differenza delle altre, era completamente ricoperta di ghiaccio, e nel cuore di quel territorio, sorgeva una torre di un’altezza considerevole, fatta anch’essa di ghiaccio, ma questo aveva un colore blu zaffiro, invece di essere trasparente. Che cosa lo rendeva così? Era il potere della Signora della Vita.
La torre era accessibile solo attraverso una delle entrate nascoste poste alla sua base, e solo le Guardie e la Divinità della Vita sapevano dove si trovavano.
 
 
Nella sala del trono…
 
Quella stanza era situata in cima all’edificio, come le altre aveva una forma circolare e pareti blu chiare sorrette da pilastri argentati, dove erano state intagliate delle figure angeliche, ma a differenza di quelle che si attraversavano man mano che si saliva la torre, questa non aveva un soffitto. Il motivo? Per la Rinascita delle Anime era necessario che si potesse vedere il cielo.
Al centro della sala si trovava una fontana dalla quale l’acqua continuava a zampillare, e sul lato nord della stanza, seduta su un trono di ghiaccio, vi era la Dea della Vita: era una donna alta e magra, dal carattere insolitamente freddo e distaccato per un Angelo, ma anche lei possedeva un lato buono; per quel che riguarda l’aspetto fisico, aveva la carnagione lievemente abbronzata, lunghi capelli castani e lisci con qualche treccia azzurra, gli occhi color zaffiro, un'aureola dorata era presente vicino alla testa e delle grandi ali bianche da Angelo comparivano dalla lunga tunica che indossava.
L’unico particolare che stonava era una cicatrice presente sulla guancia sinistra. Inutile dire chi era stato a infliggerle quello sfregio: lei e la sua rivale avevano lasciato il segno in entrambi i Regni. Se la Signora della Vita aveva creato degli enormi crateri in ogni angolo delle lande desolate del Regno della Morte e la cicatrice sul volto della sua nemica, quest’ultima, oltre al segno sulla guancia, aveva congelato l’isola centrale del Regno della Vita, rendendola una terra sterile e inospitale.
Mentre era immersa nei ricordi, una voce nella sua testa la fece riprendere dai suoi pensieri: era una delle Guardie del Regno, un gruppo di Angeli che si era distinto per doti particolari rispetto agli altri, e scelti per sorvegliare le diverse isole; colui che aveva davanti era un ragazzo sui quattordici anni, dalla carnagione abbronzata, gli occhi neri come la pece e i capelli corvini con due treccine bianche e rosse; indossava un’armatura bianca, con delle aperture sulla schiena che rendevano visibili le ali, più piccole di quelle della Divinità e di un colore argentato, come per l'aureola vicino alla testa, e nella mano destra aveva una lancia dalla punta di zaffiro: era il Capo delle Guardie dell’Isola del Nord, Shuu.
- Mi scuso per averla disturbata, ma devo informarvi che la Signora della Morte ha deciso di rompere la tregua instaurata tempo fa. - cominciò il ragazzo.
La Dea della Vita ne era cosciente: sapeva che la rivale non avrebbe perso occasione per fare la sua mossa, ma non sapeva che sarebbe accaduto così presto.
- Spiegati meglio: come fai ad esserne così sicuro? - gli domandò.
- Hakuryuu, una delle guardie dell’Isola del Nord, mentre si occupava di portare qui un’anima designata per diventare Angelo, ha notato uno dei Demoni Mietitori che percorreva il passaggio per il Mondo degli Umani. -
- In fondo sapevamo che sarebbe andata a finire così: convoca i Comandanti delle Guardie delle altre Isole. - ordinò lei.
Il ragazzo s’inchinò leggermente, per poi lasciare la stanza.
Nel frattempo, la donna si era alzata dal trono e raggiunse la fontana; sfiorò la superficie dell’acqua con una mano, e questa si cristallizzò, per poi staccarsi e collocarsi di fronte alla Divinità.
Sullo “schermo” di cristallo, comparve l’immagine di un altro quattordicenne, ma aveva capelli rosa raccolti in due codini e occhi azzurri.
- Mia Signora, è un piacere rivederla. Un momento: se mi ha chiamato così presto, significa che non ci sono buone notizie. - disse il ragazzo comparso sullo schermo.
- Purtroppo no. Kirino Ranmaru, tempo fa ti ho scelto perché tu potessi tornare sulla Terra e ricominciare una vita normale, un privilegio riservato a pochi, ma uno Spirito Mietitore sta venendo sulla Terra. Devi impedire che compia una strage. - gli spiegò la donna.
- Ai suoi ordini. La informerò il prima possibile. - l’immagine scomparve dal pezzo di cristallo, e si ruppe cadendo nell’acqua della fontana.
La donna si diresse di nuovo verso il trono e vi si sedette:
- Arelia, anche stavolta hai spinto qualcun’altro a fare il lavoro sporco al posto tuo, ma credo che tu ti sia dimenticata una cosa: portare un’anima che non è stata ancora scelta dai Signori del Regno di Mezzo in uno dei due Regni, è pericoloso per tutti. Non ti rendi conto di cosa hai fatto, ma come sempre hai deciso di infischiartene delle regole.
Preparati: io, Diana Raven, ti farò capire l’errore che hai commesso. -
 
 
Angolo di Emy
Come promesso, ecco a voi il Regno della Vita: la sovrana è Diana Raven, la seconda delle mie OC, e nel prossimo capitolo vedremo anche chi saranno gli altri Capi delle Guardie.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
 
  
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