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Autore: javaddseyes    02/11/2012    1 recensioni
Ellen era esattamente come un sole: piena di vita, meravigliosa, capace di illuminare l'intero universo; ma bastava davvero poco perché venisse coperta da una nuvola. Allora il suo sorriso si piegava all'ingiù, e per quanto tentasse di non piangere, dopo mezz'ora la si vedeva raccogliere con la lingua le lacrime che si depositavano ai lati delle labbra. In quei momenti, Zayn la prendeva fra le braccia e le sussurrava all'orecchio “Spero che le cose si aggiusteranno”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodnight Goodnight



Zayn entrò di soppiatto nella stanza buia, cercando di non far rumore. Illuminò leggermente davanti a sé con il cellulare, ed il cuore gli si strinse quando vide la ragazza addormentata sul letto. Si avvicinò, sdraiandosi di fianco a lei cercando di non svegliarla. La osservò da vicino: le guance erano ancora sporche di mascara e lacrime, mentre i capelli, invece di essere raccolti in una coda, erano perlopiù annodati fra di loro. Zayn passò un pollice sulle palpebre ancora umide, sospirando. Quale fosse la cosa giusta da fare, lui non lo sapeva. Come avrebbe potuto sapere, che Ellen sarebbe tornata proprio quel giorno? Come avrebbe potuto sapere, che sarebbe scappata senza neanche voler ascoltare le sue spiegazioni? Non poteva biasimarla. La cosa più straziante, era stato il silenzio da parte sua. Sentiva una morsa dalle parti del cuore quando pensava ai suoi occhioni verdi che lo guardavano con accusa, quando pensava alle sue labbra serrate con indecisione. Avrebbe preferito da parte sua urla, insulti, perfino che lo picchiasse; invece lei era rimasta di fronte a lui impassibile, con le lacrime che si facevano strada sulla sua pelle lattea. Quella pelle che aveva tante volte accarezzato, baciato, desiderato fino alla pazzia; la stessa pelle che adesso tremava leggermente sotto le sue dita leggere, come se sapesse quello che lui aveva fatto, come se non si fidasse più di lui neanche lei. Quasi come se sentisse i suoi pensieri, Ellen si voltò dall'altro lato nel sonno, mostrando a Zayn il tatuaggio che aveva sulla schiena. Le dita del ragazzo trovarono automaticamente il sole che esplodeva sulla schiena cosparsa di lentiggini, che sembravano disegnate apposta per quell'esplosione di colori nascosta leggermente dalla camicia da notte sformata. Era l'unico tatuaggio che aveva, e la rappresentava completamente. Ellen era esattamente come un sole: piena di vita, meravigliosa, capace di illuminare l'intero universo; ma bastava davvero poco perché venisse coperta da una nuvola. Allora il suo sorriso si piegava all'ingiù, e per quanto tentasse di non piangere, dopo mezz'ora la si vedeva raccogliere con la lingua le lacrime che si depositavano ai lati delle labbra. In quei momenti, Zayn la prendeva fra le braccia e le sussurrava all'orecchio “Spero che le cose si aggiusteranno”. Non la illudeva, non le diceva solamente che dopo sarebbe andato tutto meglio. Semplicemente esprimeva una sua speranza, e lei non poteva far altro che aggrapparcisi con tutta sé stessa; non era affatto difficile, con i baci del ragazzo che le sfioravano la fronte e le mani serrate nelle sue. Ma quando era lui a farla stare male, si sentivano solamente le porte sbattute di lui e i singhiozzi mascherati in sospiri di lei. Era questo il problema di Zayn: credeva di avere sempre ragione. In ogni litigata, era lei nel torto. Era lei che non capiva i suoi impegni di lavoro, era lei che non doveva farsi domande quando si risvegliava e lui non era ancora tornato, era lei che non doveva preoccuparsi quando c'erano nuovi rumors su di lui. I loro litigi potevano durare per giorni e finivano solo quando Ellen si arrendeva e andava a chiedergli scusa, sebbene avesse perfettamente ragione. E a volte il moro era talmente convincente, che ci credeva davvero quando gli diceva che la colpa era sua e che lui non c'entrava nulla. L'amore era talmente forte da chiuderle gli occhi con dei lucchetti, e le non faceva niente per impedirlo. Anzi, sembrava quasi che fosse contenta di vivere nel suo mondo 'manipolato' dall'arroganza di Zayn, dove non doveva interessarsi minimamente della sua vita e di cosa facesse lui al di fuori della casa che condividevano. Ed Ellen era abbastanza debole da non ribellarsi a questa specie di regola mai detta, limitandosi a stare in silenzio religioso sugli argomenti che sapeva di non dover toccare. Il ragazzo si strinse di più a lei, e il suo occhio cadde sul post it stropicciato lasciato sul comodino. Non aveva bisogno di leggere per sapere che ci fosse scritto l'indirizzo dell'albergo in cui aveva alloggiato per una settimana, fino a poche ore prima. “Sarebbe dovuta rimanere in quella cazzo di Los Angeles fino a lunedì” ripetè scocciato nella sua testa, senza potersela prendere veramente con nessuno. Perché la colpa era tutta sua, questa volta. Non poteva incolpare Ellen per qualcosa che non aveva fatto; non poteva incolparla per averlo trovato in flagrante con una bionda, mentre pochi minuti prima le aveva scritto che stava guardando Toy Story insieme a Liam. Questa fu, probabilmente, la prima volta che Zayn si rese conto di un suo enorme, madornale errore. E dipendeva tutto da lui, adesso. Non poteva più contare sull'ammissione del torto da parte di lei, non poteva sperare che semplicemente si dimenticasse tutto nel sonno e la mattina dopo tornasse tutto normale. Poteva solo fare una scelta. Doveva scegliere se cambiare o no, per lei, per Ellen Transcott. Per la ragazza che, nonostante le apparenze, amava più di ogni cosa al mondo. Una lacrima scivolò sulle guance profumate di dopobarba, quando iniziò a mormorare nel suo orecchio:

Mi dispiace, non era mia intenzione far della male alla mia piccola. E’ dietro di me, non posso portare il peso di un mondo pesante. Quindi buonanotte, buonanotte...Spero che le cose si aggiusteranno.

E con un peso più grande di quello dell'intero pianeta sullo stomaco, si addormentò respirando tra i capelli della rossa lo shampoo alle fragole che le aveva regalato prima della partenza.
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L'ho scritta di getto, ascoltando 'goodnigh goodnight' dei maroon 5. Okay, non ha molto senso, però l'ho scritta, quindi tanto vale pubblicarla c:

  
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