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Autore: HidanJashinist    03/11/2012    4 recensioni
Una sera fantasticavo e mi sono immaginata l'Akatsuki a casa mia! Mi è venuta l'ispirazione e così ho cominciato a scrivere! Il primo capitolo parla dell'arrivo del mio preferito che sicuramente avrete già capito xD Spero vi piaccia: è la mia prima FanFiction
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Quella mattina riuscii a fregare la sveglia,ma di pochi minuti,così la spensi prima che potesse mettersi ad abbaiare. Sentii un peso sulle gambe,probabilmente era il mio gatto,Dado, che era venuto a farmi visita. Istintivamente mi tirai su con il busto e allungai una mano per accarezzarlo,ma… o il mio gatto era diventato una pantera o quello mezzo sdraiato sulla mia gamba non era il mio gatto! Al tatto sentii un corpo muscoloso,poi quando salii con una mano percepii qualcosa di morbido. Presi il cellulare e lo sbloccai per fare luce,strizzai gli occhi a quella luce fastidiosa e osservai chi era sdraiato sul mio letto. Awwww *.* Hidan stava dormendo mezzo rannicchiato con la testa appoggiata alla mia gamba e il mio gatto era sdraiato sopra di lui! Feci un grosso sorriso: uno spettacolo del genere appena svegli non può non mettere di buon umore. Sussurrai: “Dado…” Il mio gatto aprì gli occhi e si stiracchiò sul fianco di Hidan e rispose al mio richiamo: “Meeowrr!” Sentii un borbottio e un movimento,il gatto saltò giù e io illuminai il volto di Hidan col telefono, protestò: “Metti giù quel coso!” abbassai il cellulare e risposi: “D’accordo che ti avevo detto “dove vuoi” ma non pensavo di ritrovarti a dormire sul mio letto!” Si mise una mano tra i capelli argentei e spettinati e se li tirò indietro,poi si scusò: “Sì,scusami. Ma il tappeto era scomodo,la sedia pure e il divano era occupato…” Il divano era occupato? Forse mia madre si era addormentata lì ieri sera… Mi alzai e lo rassicurai: “Non fa niente… Non mi davi fastidio,anzi,mi hai scaldato.” Non ricevetti risposta e camminai verso la porta passando dal tappeto : “Hidan,oggi devo fare le stesse cose di ie…” Non terminai la frase perché ero inciampata e finii lunga e distesa per terra. Hidan si alzò di scatto e mi tirò su: “Imbranata…” sbuffai: “Al diavolo! Non c’era niente su ‘sto dannato tappeto ieri! Lo sai anche tu!” Mi diede ragione: “Sì,è vero… Avevo spostato la roba per poter pregare.” Il pensiero probabilmente  venne a entrambi: ma allora cosa c’era sul tappeto? Accesi la luce della camera e sia io che Hidan rimanemmo a bocca aperta: Kakuzu era sul tappeto e io c’ero inciampata sopra! Mi misi le mani trai capelli: “Oh santo Jashin… Ci mancava solo lui!” Hidan mi guardò offeso: “Perché “ci mancava solo lui”? Ti do fastidio??” Risposi scuotendo la testa anche con troppa energia: “No no no!!! Non mi dai alcun fastidio!!!” Mentre parlavamo, il caro tesoriere si alzò barcollante e guardò prima Hidan e poi me,scosse la testa e borbottò qualcosa poi ci squadrò di nuovo con quegli occhi verde smeraldo e chiese: “Hidan… Dov’è la mia valigetta?” Sia io che Hidan ci rimanemmo di sasso: non aveva chiesto né dove si trovasse né chi fossi io,ma pensò prima di tutto alla sua valigetta! Quest’uomo (se così si può chiamarlo) è proprio incredibile… Hidan scosse la testa e lo prese in giro: “Kuzu,ma pensi più alla tua stupida valigetta che al posto in cui ti trovi?” Kakuzu si guardò in giro e poi guardò me,rispose a Hidan: “Stranamente hai ragione… Chi è la tappa in mutande di fianco a te?” Diventai rosso incandescente per la rabbia e gli sbottai: “Come ti permetti di darmi della tappa!?! Solo perché sono più bassa di te! Sei tu che sei esageratamente alto!” Poi sussurrai offesa: “Almeno io non ho 91 anni…” Kakuzu spalancò gli occhi e rispose arrabbiato: “Guarda che t’ho sentito! Chi diavolo è,Hidan?” Hidan incrociò le braccia e rispose: “La padrona di casa Kuzu…” Kakuzu mi guardò e fece uno sguardo sarcastico: “Certo… Piantala di scherzare e dimmi chi è,magari ha qualche taglia sulla testa.” Lo presi in giro: “Ora sei te che stai scherzando. Ti pare che io possa avere una taglia sulla testa? Comunque,Hidan  non stava scherzando,sono davvero la padrona di casa.” Pensai: *Beh,non esattamente… Mia madre lo è…* scacciai quel pensiero,anche perché in un certo senso quei membri dell’Aka, erano sotto la mia custodia… Kakuzu mi guardò con uno sguardo assassino e chiese: “QUANTO FAI PAGARE!?!?” Mi misi a ridere tenendomi lo stomaco e risposi ancora ridendo: “Ahahah,pagare? Ahahah,Kakuzu… Stai scherzando? Perché mai dovrei farvi pagare il soggiorno? E poi i vostri soldi qui non valgono nulla.” Kakuzu a quell’affermazione sembrò sbiancare,poi chiese: “Perché? Dove ci troviamo?” Hidan lo canzonò: “Era ora che lo chiedessi!” Risposi: “Su un altro mondo,che non è il vostro…” E da lì raccontai tutto quello che avevo detto a Hidan il giorno prima,alla fine del racconto,mi venne in mente che con le mie chiacchiere avevo perso del tempo prezioso per fare colazione,così mi avviai al bagno a stomaco vuoto e mi preparai. Quando tornai indietro Hidan stava esaminando il mio cellulare,per sbaglio fece partire la suoneria dei messaggi e rimase a bocca aperta sentendo quel suono. Perché? Perché la suoneria dei miei messaggi è la sua risata! Mi guardò e capii dalla sua espressione che voleva spiegazioni,non esitai a spiegare: “Te l’ho detto che sei il mio preferito. Dovresti vedere le immagini che ho su di te.” Sogghignai e Hidan sembrò incuriosito: “Che immagini hai di me?” Gli feci l’occhiolino: “Ehehe,un giorno le vedrai.” Sbuffò e si rimise seduto. Kakuzu invece aveva trovato una banconota da 10 su un comodino e la stava esaminando,lo guardai con un sopracciglio alzato. Mi disse: “Così sono questi i vostri soldi…” Mi spaventai: “Non vorrai mica metterti a gestire pure le MIE di finanze!?!?” Kakuzu chiuse gli occhi e rispose: “Mmmh… Può darsi…” Scossi la testa e ribattei: “Scordatelo!” Kakuzu riaprì gli occhi e probabilmente sogghignò (non si vedeva con la maschera): “E chi me lo impedirà? Tu?” Gli lanciai uno sguardo feroce ma non mi calcolò minimamente e tornò ad osservare la banconota, sbuffai seccata e gli chiesi: “Hidan ti ha detto cosa dovrai fare?” Kakuzu fece un cenno con la mano e probabilmente imitò Hidan: “Usa la Tecnica della Mimetizzazione quando c’è la donna coi capelli rossi e bla bla bla… Non farti vedere da nessuno che abita qui e bla bla bla Mi stai ascoltando santo Jashin!?!? E bla bla bla bla bla!!!” Hidan smise di armeggiare col cellulare e guardò Kakuzu con uno sguardo piuttosto incazzato: “Baka!” Kakuzu gli lanciò un’occhiataccia: “Prima o poi riuscirò a ucciderti…” Questa scena non mi era nuova… Nel volume 36 mi sembrava di aver visto una litigata simile. Preparai lo zaino mentre gli altri 2 continuavano ad insultarsi e sorrisi divertita: uno aveva 22 anni,l’altro 91 e sembravano due bambini! Mia madre non tardò a farsi viva e gli altri 2 erano spariti. Camminammo fino alla Ford Focus ed entrammo. Dopo 2 minuti arrivammo allo spiazzo dove mia mamma mi lascia con la macchina e scesi. Quando se ne fu andata Kakuzu e Hidan ricomparvero,notai che Hidan aveva ancora la felpa “presa in prestito” mentre Kakuzu… Aveva una Polo rosa!! Mi misi a ridere e dissi con sincerità: “Il rosa ti sta bene Kakuzu!” Mi lanciò un’occhiataccia e non disse niente. Ci dirigemmo alla “famosa” panchina e ci sedemmo,era strano stare in mezzo a quei due che davano così tanto nell’occhio: Hidan aveva i suoi capelli argentati,che su un 22enne è un po’ strano,mentre Kakuzu si era tolto la maschera e il copricapo che porta di solito,lasciando i lunghi capelli castani liberi e le cicatrici sulla bocca ben visibili. Un ragazzo che passava lì davanti guardò il nostro gruppetto e fece una smorfia quando lo sguardo gli cadde su Kakuzu, fulminai lo stronzo con uno sguardo e quest’ultimo accelerò il passo scomparendo alla vista. Guardai Kakuzu con tenerezza e gli sussurrai: “Non farci caso! Sarai anche un 91enne ma i tuoi anni li porti benissimo! La prima volta che t’ho visto ho pensato che avessi 29 anni o giù di lì! Sei ancora un bellissimo nonno!” Gli feci l’occhiolino quando dissi l’ultima frase e lui mi guardò con uno sguardo stupito,mi girai verso Hidan e lui distolse subito lo sguardo,arrossendo. Gli feci un’espressione incuriosita ma fece finta di niente. Il pullman arrivò frenando rumorosamente e le porte si aprirono con un cigolio,presi 3 biglietti dalla tasca e anche stavolta,fummo i primi a entrare. Ci sedemmo nel posto a 4,io a fianco a Hidan e Kakuzu davanti a me,vicino al finestrino. Il bus era stra-pieno ma nessuno voleva sedersi vicino a Kakuzu,questa cosa mi diede molto fastidio,così mi spostai e mi sedetti vicino a Kakuzu,sia lui che Hidan mi fissarono a occhi sbarrati e dissi: “Mi sposto perché almeno qualcuno non farà il cagasotto e si siederà vicino a Hidan. Non capisco che problemi abbiano ‘sti idioti…” Kakuzu sembrava contento,mentre Hidan annuì,deluso. Una ragazza sui 16 anni,guardò Hidan con un sorrisetto e chiese: “E’ occupato?” Pensai nervosa: *Noooo,c’è seduto l’uomo invisibile! Stupida oca…* Hidan notò la mia espressione ostile e a quanto pare,decise di vendicarsi,disse: “No,è libero. Siediti pure.” La ragazza si sedette e sfiorò “accidentalmente” Hidan,la mia espressione da ostile,divenne inviperita e lanciai un’occhiataccia sia a lei che a Hidan,soprattutto a lei… Il viaggio sembrava interminabile nel vedere l’oca a fianco a Hidan,così decisi di fare di testa mia per mettere in guardia la ragazza. Mi alzai facendo finta di mettere lo zaino sul portabagagli sopra di noi e “accidentalmente” persi l’equilibrio,cadendo in braccio a Hidan,con il viso a pochi centimetri dal suo, Hidan era impietrito e col volto paonazzo,ma della sua reazione mi preoccupavo ben poco,ero molto più interessata alla reazione dell’oca,che mi guardava inacidita,con lo sguardo feci capire il messaggio: *E’ mio! Toccalo e ti sacrificherò a Jashin!* Lei si alzò e suonò il campanello per la fermata e quando il pullman si fermò,scese. Mi tolsi da Hidan e gli tirai la collana,facendolo avvicinare a me e gli sibilai: “Non sei di mia proprietà,ma nessuno mi impedirà di sacrificare chi ci prova con te!” Mi fissò a bocca aperta e io gliela chiusi come lui aveva fatto con me. Lo imitai: “Faccio questo effetto ai ragazzi del tuo mondo?” Hidan arrossì e io mi rimisi al fianco di Kakuzu con un sorriso soddisfatto,Kakuzu mi guardò e scosse la testa con un sorriso divertito. Arrivati al parcheggio,scendemmo e ancora una volta feci strada ai due akatsukiani fino alla scuola. La campanella suonò e Hidan accompagnò Kakuzu alla Sala Stampa dove utilizzarono la solita tecnica. Come al solito,salii le 3 rampe di scale fino alla mia minuscola classe e seguii le lezioni distrattamente: mi stavo chiedendo cosa stessero facendo Hidan e Kakuzu. Alla terza ora,finalmente suonò la campanella dell’intervallo e uscii dalla classe. Dall’altra parte del corridoio vidi Hidan e Kakuzu appoggiati al muro,Hidan stava leggendo un libro mentre Kakuzu contava i soldi del mio portamonete. Mi avvicinai e i due smisero di fare i loro passatempo. Hidan chiese: “Cosa facciamo ora?” Sfilai di mano il portamonete a Kakuzu e ne presi 1 euro e 20 cent e risposi a Hidan: “Facciamo merenda!” Alzò gli occhi al cielo e Kakuzu sbottò: “Ah no! Niente merenda! Costa!” Sbuffai e gli risposi: “Allora ne prenderemo solo 2 di bicchieri! Contento? Io e Hidan lo divideremo…” Kakuzu non era ancora convinto,ma lo ignorai e gli restituii 40 centesimi. Quando tornai indietro porsi il bicchiere a Kakuzu e l’altro a Hidan,Kakuzu cominciò a bere mentre Hidan esitava: “Che c’è Hidan?” chiesi. Lui mi guardò e sorrise: “Stavo ripensando a quello che mi avevi detto ieri sulla mia espressione quando mi ustiono.” Il mio volto prese colore e sorrisi: “Beh,oggi non hai voglia di ustionarti,visto che esiti a bere?” Rise e bevve metà del bicchiere in un colpo solo,poi si passò le labbra con la lingua,rimasi incantata a osservarlo mentre compiva quel gesto. Notai che l’angolo della sua bocca era un po’ sporco di cioccolata,allungai una mano e lo pulii con un dito,mi girai verso Kakuzu e scherzai: “E’ uno spreco lasciare la cioccolata sulle dita,vero Kakuzu?” Lui sbuffò e io mi leccai il dito. Hidan sorrise e mi passò il bicchiere per farmi bere la mia parte. Suonò di nuovo la campanella e le ultime 2 ore furono insopportabilmente noiose e fremevo dalla voglia di tornare dagli Zombie Konbi. Quando finalmente la campanella dell’ultima ora suonò,schizzai fuori dalla classe e andai incontro ai due akatsukiani. Mentre camminavamo verso il parcheggio dove il pullman si fermava ogni volta,raccontai loro la mia giornata che per me era molto noiosa,ma per loro era qualcosa di nuovo. Salimmo sul bus e ci sedemmo al solito posto,questa volta mi sedetti a fianco a Hidan e decisi che sarebbe stato il mio posto fisso,punto e basta! Dopo la mezz’oretta di viaggio,scendemmo alla fermata e aspettai che mia madre venisse a prendermi,o meglio,a prenderci. Tornata a casa,mia madre disse che avrebbe fatto le stesse cose di ieri,così mi sarebbe toccato cucinare ancora una volta e stavolta per 3 persone! Le mie giornate erano sempre uguali,ma questa volta,avevo ospiti in casa e non erano ospiti qualsiasi! Preparai un insalata con il tonno,dato che non avevo voglia di stare  ai fornelli e distribuii le porzioni. Kakuzu a differenza di Hidan,sapeva già come usare la forchetta,il jashinista lo guardava seccato e io invece ero stupita,Kakuzu sospirò: “Non ci vuole un genio per capire come usare ‘ste cose.” Indicò la forchetta. Hidan gli rivolse uno sguardo infastidito mentre io sorrisi. Fortunatamente non avevo compiti,così decisi di fare una doccia. Avvisai gli Zombie Konbi: “Vado a farmi una doccia. Fate quel che volete ma non rompete nulla e non uccidete il gatto!” Hidan sghignazzò mentre Kakuzu annuì. Mi allontanai e aprii il rubinetto dell’acqua calda della doccia,mentre aspettavo che si riscaldasse,mi tolsi la felpa e il resto dei vestiti e li misi nel catino dei panni da lavare,mi tolsi 3 orecchini di bigiotteria e lasciai il quarto in oro bianco dov’era,entrai e mi rilassai sotto il getto caldo. Presi lo shampoo e mi lavai la testa,la risciacquai e la rilavai un’altra volta,poi mi lavai il corpo col bagnoschiuma alla vaniglia. Aaah,fantastico,fare la doccia mi mette in pace col mondo! Mi avvolsi nell’asciugamano blu (lo stesso asciugamano con cui Hidan si era asciugato ieri) e uscii dalla doccia. Mi guardai allo specchio e vidi che avevo i capelli tirati all’indietro: sembravo la versione mora di Hidan. Ridacchiai e andai in cucina: “Ehi ragazzi,chi sembro?” Kakuzu sorrise e rispose: “Sembri un cretino immortale di mia conoscenza…” Hidan lo guardò male,poi si alzò dalla sedia e venne verso di me: “Ti manca ancora qualcosa…” Mi mise al collo la sua collana e poi si mise a recitare: “Sono Shikamaru MiFaccioiCerviNara! E ora ti seppellirò in una buca di 15 m e ti costringerò a parlare coi lombrichi per il resto della tua infinita vita!” Mi prese in braccio,cogliendomi di sorpresa e cominciai a ridere mentre Kakuzu con i suoi filamenti,prese Hidan e lo tenne fermo,io scesi dal jashinista e ringraziai Kakuzu: “Grazie Kuzu! Ora lo sacrifico!” Kakuzu sorrise,divertito dal gioco,mentre Hidan mi guardava chiedendosi cosa avessi in mente. Io imitai al meglio la sua risata sadica e chiamai il mio gatto,che arrivò incuriosito,presi uno dei suoi premi e lo appoggiai sul petto di Hidan,ordinai a Dado: “Prendilo Dado!” Il gatto guardò il premio e saltò addosso a Hidan per poter mangiare il piccolo pezzo di carne e una volta mangiato,cominciò a leccare il petto di Hidan con la lingua ruvida. Hidan cominciò a ridere e tentò con forti scossoni di liberarsi dalla presa dei “tentacoli” di Kakuzu,implorò: “Ti prego magnifico Hidan,risparmiami da questa tortura!!” Io risposi sul punto di piangere dal ridere: “Mai Shikamaru MiFaccioiCerviNara! Morirai così!” Anche Kakuzu si mise a ridere e liberò Hidan,quest’ultimo prese il gatto e lo appoggiò a terra,poi si avvicinò a me e sussurrò con un sorriso maligno: “Questa me la paghi.” Io imitai il suo sorrisetto e scappai nel bagno per potergli sfuggire.  Mi asciugai i capelli con il phon,anche se ormai erano già quasi asciutti,mi pettinai,indossai la biancheria pulita e mi osservai allo specchio: mi sentivo diversa,più felice,chissà cosa sarebbe successo il giorno dopo? Sarebbe arrivato un altro membro dell’Akatsuki? Quando pensai la seconda domanda,mi accorsi della coincidenza: sia Hidan che Kakuzu erano misteriosamente comparsi sul tappeto intorno alla stessa ora. Molto strano. Il giorno dopo avrei fatto più attenzione a mettere i piedi sul tappeto… Si sentì il rumore di una macchina che riconobbi subito,uscii dal bagno e avvisai Hidan e Kakuzu: “Effettuate la tecnica! Mia madre è tornata!” In meno di un secondo scomparirono e io accolsi mia madre sulla soglia: “Hallo.” Mia madre mi baciò la testa e mia sorella tentò di aggrapparsi alle gambe,ma le sfuggii per miracolo. Anche mio padre tornò. Mia madre chiese: “Cosa volete da mangiare?” Io specificai: “Niente pasta,lo sai che di sera non la mangio… Io propongo il pollo.” Mia madre borbottò qualcosa e io mi ritirai in camera per avvisare i ragazzi: “Io ora cenerò,mi dispiace che non possiate mangiare anche voi… Dobbiamo sistemare questa cosa più tardi.” Non ebbi risposta ma non ci feci caso. Tornai in cucina e risposi alle domande che tutti i genitori fanno a tavola: *Com’è andata a scuola?* e risposi come tutti gli studenti: *Bene… Non mi hanno interrogato.* Che routine tremenda,meno male che qualcosa era cambiato ed era un segreto solo mio,che nessun altro sapeva e che per questo mi piaceva ancora di più. Terminata la cena salutai e dissi che me ne sarei andata a letto. Una volta rientrata mi sdraiai sul letto e guardai il soffitto per un attimo,chiusi gli occhi e cercai di liberare la mente,quando li riaprii vidi due brillanti ametista, mi spaventai un attimo per la sorpresa,ma poi mi rilassai subito ricordando di chi fossero: “Sera,Hidan. Cosa c’è?” Non si spostò e rispose: “Stavo osservando cosa stavi facendo… E mi piace il colore dei tuoi occhi…” Arrossii e risposi: “Mi fa piacere… Anche a me piace il colore dei tuoi… Ehm…” Ci fu un silenzio strano e la mia temperatura corporea divenne altissima,lui aggiunse: “Te l’avevo detto che me l’avresti pagata…” Sbarrai gli occhi e aprii la bocca per ribattere,ma non avevo fiato,istintivamente spinsi con le mani il petto di Hidan,ma nonostante fossi forte,si mosse di soli pochi centimetri. Hidan aveva un sorriso perverso e io un’espressione smarrita,per fortuna intervenne Kakuzu,che coi suoi filamenti lo prese e lo spostò da me,tirai un sospiro di sollievo: nonostante il forte sentimento nei confronti di Hidan,non riuscivo minimamente a pensare di poterlo manifestare. Kakuzu spostò Hidan sulla sedia e lo appoggiò lì,poi si rivolse verso di me e mi chiese: “Tutto ok?” Rimasi colpita dalla sua premura e dalla sua gentilezza,gli risposi: “Sì sì,grazie Kakuzu.” Lui annuì e lanciò un’occhiataccia a Hidan: “Perdonalo,a volte si rincoglionisce un po’ e combina cazzate.” Io mi tirai su e mi misi seduta sul letto: “Lo so Kakuzu,lo conosco tanto quanto te e so della sua personalità,ma...” Kakuzu mi guardò aspettando che continuassi,ma non volevo dire chiaro e tondo ciò che provavo per il sadico jashinista,anche se sapevo perfettamente che oramai si era capito. Sussurrai a Kakuzu: “Te lo dirò dopo.” Kakuzu annuì e si sedette sul tappeto. Mi alzai e mi diressi verso Hidan,gli appoggiai una mano sulla spalla,ma lui non si girò,gli sussurrai: “Non ti preoccupare,farò finta che non sia successo nulla. Quando vuoi,ne parleremo.” Esitai,ma poi gli diedi un piccolo bacio sulla guancia: “Buonanotte.” Non rispose ma si girò con uno sguardo stupito. Guardai Kakuzu e gli sorrisi: “Buonanotte anche a te,Kuzu.” Annuì e ricambiò il sorriso. Mi tolsi solo i pantaloni,avevo freddo quella sera,mi infilai a letto e sprofondai nel sonno.

Ecco,ho aggiunto un mio commento alla fine del secondo capitolo :D Spero che l’arrivo di Kakuzu sia piaciuto. Grazie \(^O^)/ 
 

  
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