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Autore: Lilypuf    03/11/2012    2 recensioni
//Stasera ho proprio voglia di scrivere! xD
Ambientato al 5° anno dei Malandrini, ecco un piccolo scorcio di quello che sarebbe potuto essere il primo Patronus di Lily e Sev.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La magia più bella.


Tutti si stavano esercitando, ma con scarsi risultati.
Magia di alto livello... Un Patronus completo era tanto difficile da evocare quanto lo era non addormentarsi durante le lezioni del professor Ruf.
Fortuna che c’erano gli amici. Con loro era tutto più semplice.
Molti stavano nei giardini di fronte al castello per riuscire in quell’impresa, e da lontano parevano essersi raggruppati per casata, quasi fosse un compito assegnato.
Ma due studenti  erano andati altrove.
Vicino al Lago Nero un Grifondoro e un Serpeverde lanciavano l’incantesimo, il quale usciva flebile dalla bacchetta, simile a fumo argenteo.

“Vediamo se sai fare di meglio!”, disse il Serpeverde in tono di sfida, dopo essere riuscito a creare una protezione percettibile su gran parte dell’acqua del Lago.

Il Grifondoro scostò i capelli e chiuse gli occhi. Si concentrò su un ricordo felice, e il Serpeverde gli sentì pronunciare la formula “Expecto patronum”.
Dalla bacchetta che puntava verso il centro del Lago affiorò una cerva d’argento. Questa balzò allegra sull’acqua e piroettò attorno ai due studenti. La Serpe guardò quello spettacolo formidabile svanire pian piano dinanzi a lui, e non poté non accennare un sorriso all’avversario. Quest’ultimo abbassò la bacchetta e sorrise di rimando, con fare compiaciuto.

“Adesso hai visto. Dopo giorni di esercitazioni uno di noi ce l’ha fatta, almeno. E poi sono sicurissima delle tue capacità, e ci sarà sicuramente un ricordo felice nel tuo passato... Dai Sev, ce la farai!”.

Il Serpeverde guardò gli occhi del Grifondoro, tentando di catturarne parzialmente la luce che riflettevano al calar del sole. Pensò intensamente a quel bagliore riflesso e agitò la bacchetta, che ora gli sembrava essere più leggera. In un sol colpo svanì tutta l’angoscia che lo opprimeva. Sentiva scorrergli nelle vene la spensieratezza di una gioia passata, una felicità che stava attraversando anche il legno freddo della stecca che teneva in mano, piena di una magia nuova. Pensò di nuovo al verde di quegli occhi e subito quella luce si materializzò in una forma inizialmente impercettibile e poi più chiara.
Una cerva  d’argento prese forma sulla riva del Lago e il Grifondoro rimase ad ammirare stupito quello spettacolo. Il Serpeverde sembrava non voler far dissipare quell’incantesimo, e così tirò a sé l’amica, che rievocò il suo Patronus. Le due cerve brillavano e saltavano sotto i raggi del sole che tramontava. I due studenti si tenevano per mano e, abbassando le bacchette, ammirarono la magia svanire.

“È la magia più bella che io abbia mai visto...”, sussurrò Lily, con lo sguardo ancora perso all’orizzonte.

Il Serpeverde sorrise e guardò l’amica, che lo teneva per mano come se fosse la cosa più naturale del mondo.

“Io invece ho visto una magia ancora più bella”.

[447 parole]
   
 
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