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Autore: Magnet    04/11/2012    2 recensioni
Dianna è una ragazza senza particolari interessi, se non per la musica, per i manga e i videogiochi. Prima di partire per una vacanza in un campus estivo, incontra Jenna, un tornado, una ragazza bellissima, che condividerà la stanza con lei per tutta l'estate. In pochissimo tempo le due diventeranno grandi amiche, e Dianna inizierà a vivere come una normale adolescente. Conoscerà l'amore, le cotte, le delusioni che esso porta, il valore di una vera amicizia, il dolore, il bisogno di avere qualcuno al proprio fianco.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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teenagers cap 15 Capitolo 15.


Tra le braccia di Jenna, Dianna si sentiva in paradiso. Sarebbe rimasta volentieri in quella posizione se il pensiero di Luce fuori non l'avesse scossa.
"Jenna..."
"Mh?"
"Va' dalle altre."
La bionda la guardò preoccupata. Si era forse pentita delle sue azioni?
"Dì che non mi sento bene e che preferirei tornare in stanza."
"Dianna... che succede?"
"Nulla, voglio tornare al campo. Non ti dispiace, vero?"
"Se prometti che parleremo di tutto dopo, va bene."
"Promesso."
Dianna le sorrise e le fece cenno di sbrigarsi.



"Finalmente!" disse Danielle, quando vide Jenna uscire dal bagno.
"Uhm, ragazze, Dianna non sta tanto bene... Ha... uhm... vomitato, quindi sarebbe meglio tornare al campo."
"Oh, cavolo, peccato." disse Danielle.
Luce, che non aveva detto nulla, si alzò e camminò verso il bagno.


"Dianna?" chiamò l'irlandese, facendo capolino dalla porta principale.
"Mh?"
Una voce soffocata si sentì dall'interno di uno dei tre piccoli spazietti.
Dianna si morse la manica della giacca per evitare di singhiozzare rumorosamente, poi tentò di asciugarsi le lacrime e sistemarsi come meglio poteva, si alzò dal pavimento dov'era seduta e aprì lentamente la porticina.
"Oh... stai davvero male, piccola."
Luce si avvicinò per abbracciarla, ma non si sarebbe mai aspettata che Dianna la respingesse.
"Luce... io... perdonami... ti prego..."
"Che cosa, Dì? "
Le mise le mani sulle spalle, come a scuoterla ed invitarla a parlare.
"Ho fatto qualcosa di... di orrendo..."
"Dì, mi preoccupo... parla, forza."
Dianna respirò a fondo, sentendo le parole incastrarsi in gola, non aveva il coraggio di rivelarle tutto.
"Jenna mi ha baciata... ed io... non ho voluto respingerla perchè... perchè desideravo quel bacio..."
Luce rimase interdetta, fissando la propria mano poggiata sulla spalla di Dianna.
Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito.
Sbattè le palpebre, sentendo qualcosa di caldo appannarle la vista.
"Dianna... che intendi dire con 'desideravo quel bacio' ?"
Ad ogni respiro Luce si sentiva spezzata e il silenzio dell'altra ragazza non poteva far altro che aumentare il timore di non essere la persona che Dianna desiderava.
"Non farmelo dire, ti prego..." disse la mora, abbassando lo sguardo e fissando la punta delle proprie scarpe.
"Guardami e parla."
Posandole una mano sotto il mento, Luce fece in modo che Dianna sollevasse il viso.
"Io... non credo di poter ricambiare davvero i tuoi sentimenti... Non avrei mai dovuto dirti che ti amavo. Sei importante per me... ma non nel senso che ti ho fatto credere."
Luce non disse nulla. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era quella di aver aperto il suo cuore alla persona sbagliata, di nuovo.
"Avrei dovuto capirlo..." mormorò.
"Luce, credimi... io...m-mi dispiace davvero tanto."
Luce aveva solo voglia di piangere, di accasciarsi a terra o di lanciare oggetti ovunque. Era distrutta.




"Jenna, che avete combinato?" disse l'amica, alzandosi in piedi davanti all'altra.
"Dani, indovina."
Sul volto di Jenna si dipinse un sorriso e Danielle ne colse subito il senso.
"No, vabbè! Sono contenta. Ma lei che ha intenzione di fare, adesso?"
"Non lo so... Mi sento un po' male pensando a come ci starà Luce."
"Beh, non dovresti. Evidentemente non è stata capace di dare a Dianna ciò che puoi invece darle tu."
Jenna abbozzò di nuovo un sorriso, poi si voltò verso la porta del bagno giusto in tempo per vederla aprirsi e per vedere Luce allontanarsi da Dianna, piangendo.
La rossa si era diretta verso l'uscita senza degnare di uno sguardo nè Danielle nè Jenna, l'altra invece era rimasta sulla soglia della porta, fissando il pavimento e asciugandosi gli occhi.

"Dì?"
Jenna le si avvicinò piano e capì di essere ascoltata dall'occhiata che le lanciò l'altra.
"Cosa le hai detto?"
"Tutto quello che c'era da dire... Che non era lei la ragazza che amavo. L'ho distrutta." mormorò Dianna.
La bionda si limitò ad abbracciarla.
"Non valeva la pena continuare a mentire a lei e a te stessa. Capirà che l'hai fatto anche per il suo bene."




Danielle era uscita fuori a controllare che Luce non si allontanasse da sola. Non parlavano molto, loro due, quindi non era la persona che avrebbe potuto darle i migliori consigli.
La trovò seduta su una panchina con la testa tra le mani, tremante e singhiozzante.
Si sedette accanto a lei e le posò la giacca sulla schiena.
Luce affondò la testa sulla sua spalla e continuò a piangere, senza dire nulla.






"Dì, andiamocene."
Dianna annuì e le due ragazze si diressero verso l'uscita.

Durante il ritorno c'era una tensione percepibile anche a km e km di distanza.
Luce singhiozzava più dietro rispetto alle altre, Danielle e Jenna stavano per conto loro e Dianna, da sola, prendeva a calci qualsiasi cosa le capitasse sotto tiro.
Si sentiva una pessima persona, perchè, nonostante avesse ferito profondamente i sentimenti di Luce, non riusciva a dispiacersene così tanto da stare male come l'irlandese, perchè l'unica persona che voleva era Jenna. L'idea che Luce sarebbe potuta cadere in depressione e avrebbe potuto ricominciare a tagliarsi, però, non l'abbandonò per tutto il tragitto.

Arrivate al campo, le quattro ragazze non si dissero una parola e ognuna si diresse verso la propria camera.



Appena chiusa la porta, Dianna si gettò sul letto e Jenna fece lo stesso.
Nessuna delle due disse qualcosa per i seguenti quindici minuti.
Quando Dianna pensò che Jenna si fosse addormentata, si alzò e andò a sedersi accanto a lei. Le accarezzo il viso e spostò i capelli che si erano sparsi su di esso. La bionda aprì gli occhi e sorrise.
"Non so come abbia fatto a non accorgermene prima, Jè."
"Di cosa?" mormorò l'altra.
"Che amo te."

Jenna pensò di essere la ragazza più felice dell'universo, per cinque secondi credette di sognare.
Mostrò un enorme sorriso a Dianna, poi si sedette e si avvicinò per baciarla.



La prima cosa che Luce fece, dopo essere entrata in stanza, fu chiamare il fratello.
Matthew si preoccupò subito per la sorella e non la fece aspettare molto.
Aprì la porta della sua camera e vi piombò all'interno.
"Luce! Stai bene?"
"Matt..."
La ragazza era stesa su un fianco, dando le spalle alla porta.
"Ehi, ehi... sono qui." disse, sedendosi accanto a lei.
"Dianna mi ha lasciata... per Jenna."
"Cosa?!"
Matthew provò una rabbia indescrivibile. La sua amica Jenna aveva fatto lasciare Dianna e sua sorella. Con chi avrebbe dovuto prendersela se non con lei? Segnò un appunto mentale per ricordarsi di doverle fare un bel discorso.
Vedere sua sorella distruggersi per Victoria era già stato un brutto colpo, non avrebbe mai voluto rivivere quei momenti.
Si sdraiò accanto a lei e la strinse forte.
"Luce, ascoltami. Non piangere. Lei non ti meritava, okay? Non stare così per quella, sono sicuro che non abbia mai capito quanto grande sia il tuo cuore. E forse è meglio, lì fuori è pieno di ragazze che lo custodirebbero con molta più attenzione e amore rispetto a lei."
La sorella non rispose. Si strinse solo più forte al petto del fratello e soffocò i singhiozzi in esso.
Rimasero a letto insieme, Luce non avrebbe sopportato una nottata senza qualcuno di caldo, confortante e affettuoso accanto. E pensò che non avrebbe sopportato più alcun giorno, senza Dianna.




Le due ragazze erano abbracciate, nel letto di Jenna.
Si erano scambiate baci, carezze, ma nulla di più e a Jenna stava bene.
"Ti ricordi quando dissi a Thomas che stavamo insieme?" disse dopo la bionda.
"Certo che sì. Mi arrabbiai tantissimo e c'eravamo appena conosciute." Dianna rise.
Per quanto tempo le era stata vicina e non si era mai accorta di nulla? Avrebbe voluto farlo prima, di sicuro.
"Dì?"
"Mh?"
"Ti amo."



Quella notte non si può dire che Luce la passò serenamente, nonostante la presenza sicura del fratello.
Si alzò più volte senza motivo e non riusciva a evitare di pensare alle parole di Dianna.
"Se crede che sarà felice con quella..." mormorò " io non posso fare più nulla. Tra poco tornerò in Irlanda... Niente più amore, niente più ragazze."
Uscì dalla camera dopo aver indossato una giacca e, facendo attenzione a non farsi beccare, andò al lago.
Era già l'alba. Respirò a fondo l'odore di tutto ciò che la circondava. Boccate d'aria fresca la rilassavano e per un attimo il pensiero della ragazza che le aveva spezzato il cuore, si allontanò dalla sua mente. Per un attimo, appunto. Mille voci le parlavano in mente e lei, come fosse un viaggiatore smarrito in un labirinto e indeciso su quale strada prendere, non sapeva a quale dare ragione. Alcune dicevano di tornare in Irlanda in anticipo, altre di riprendere tra le mani la lametta. Altre ancora di tornare la Luce sciupafemmine. Alcune di lasciar perdere tutto, di pensare alla felicità dell'amata e di accontentarsi di essere stata parte della sua vita e di aver significato, seppur per poco, qualcosa per lei. Le ultime le sembravano le più dolorose, ma almeno sensate.

Dopo aver trascorso un'oretta in silenzio a fissare la superficie del lago che s'increspava di tanto in tanto, tornò in stanza. 
Trovò Matthew in piedi, mentre stava per vestirsi, preoccupato.
"Ma dov'eri finita?! Stavo per venirti a cercare!"
"Tranquillo, bro."
"Bro? Da quando ci chiamiamo così?" Matt sorrise, l'ansia di pochi minuti prima lo abbandonò del tutto e si sedette sul letto.
"Ah, non so. Ma farai meglio a togliere le tue chiappe dal mio letto, visto che hai dormito con me in via del tutto eccezionale e che non accadrà mai più." la ragazza rise.
Matthew si avvicinò a Luce. La guardò e sorrise. Aveva deciso di andare avanti e lui non poteva chiedere di meglio. La abbracciò.

"Matt, lo sai che ti detesto con tutto il cuore?"
"Ti voglio bene anch'io, stronzetta."
Luce lasciò che il fratello la stringesse e mantenne il suo sorriso per tutto il tempo che trascorsero insieme. Non poteva dire di essere felice, anzi, non lo era, ma poteva iniziare a provarci. E di sicuro non voleva rovinarsi di nuovo la vita piangendosi addosso giornate intere.




l'angolo di Magnet.
Aveee!
Dunque, sono le 2:00 di notte e io ho appena finito di scrivere questo capitolo. Ci ho lavorato un pomeriggio intero e l'ho terminato solo da pochi minuti. Come potete capire, mi si chiudono gli occhi, quindi l'ho pubblicato subito dopo averlo scritto e senza rileggerlo più di una volta. Scusate per eventuali errori, ma se avessi aspettato l'indomani per pubblicare, probabilmente non avrei avuto tempo. Fatemeli notare e li correggerò.
Vorrei ringraziare per tutte le recensioni al capitolo precedente, e scusate se non ho risposto singolarmente, ma dal cellulare non ho la pazienza, anche perchè il mio è tutto scemo.
Beh, spero di non avervi deluso. Vi aspettavate qualcosa di diverso?
Vi dico solo che io l'ho vista nel modo più realistico possibile. Una ragazza come Dianna, abbastanza debole e incapace di ferire gli altri, non avrebbe potuto tenere nascosto a Luce una cosa del genere, no? Quindi glielo confessa. L'altra, innamorata, ovviamente sta male, ma capisce che non può piangersi addosso tutti i giorni. (il fatto è che non volevo far diventare pesante il suo personaggio, con piagnistei e simili ogni due secondi). Matthew mi piace troppo, solo che non riuscirei a dargli più spazio sentimentalmente parlando, dato che i miei personaggi sono tutte ragazze gay. (awwwwww. <3)
Beh, vorrei continuare a scrivere per spiegarvi ogni cosa del capitolo e ogni motivo per il quale abbia fatto determinate scelte, ma sto letteralmente morendo di sonno.
Ah, si, a breve la storia sarà conclusa, mi mancherà un po'.
Alla prossima,
Magnet.




 
















  
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