Puck sembra
un ragazzo simpatico. Ha l’aria da bullo con la sua giacca di
pelle e la sua
cresta, ma glielo si legge in faccia che è un bravo ragazzo
e poi sembra che
abbia un buon rapporto con Kurt.
- Ma ora dove alloggerai? – gli
ha
chiesto Kurt. Sembra che non ne abbia idea.
- Non so. Pensavo di andare in albergo.
- Albergo? Perché non vieni a stare da
noi? –
gli chiedo. Mi farebbe piacere averlo in casa. Non sembra
così rigido come
Kurt, anzi è molto più
“leggero”.
- Non dovresti prima chiederlo a me? –
mi
chiede Kurt.
- Perché? Quella non è anche
casa mia?
- Sì, ma Puck è mio amico.
- Cosa diavolo centra?
- Ok ragazzi, sono amico di tutti. Ora,
però,
posso stare a casa vostra? – ci interrompe Puck.
Oddio, che figura. Stavamo
iniziando a litigare davanti a lui.
- Certo che puoi. – ma allora
perché diavolo
ha obbiettato?
****
Puck si
sistemò nella camera di
Blaine. Il moro si era offerto di farlo dormire con lui. Se non gli
dava nessun
fastidio era ok. L’ebreo ne approfittò
dell’assenza di Blaine per fare una
telefonata.
- Rachel, pronto?
- Puck, che c’è?
- Sei sicura che questa missione funzioni? Sembrano
così in disaccordo e
diversi.
- Noah, stai dubitando del fiuto di una donna? Quei
due sono fatti per
stare insieme, devono solo capirlo. E poi gli opposti si attraggono.
- Come noi?
- Esatto. Tu sei un idiota ed io sono intelligente,
ma stiamo insieme
comunque. Ah, a proposito: non ti azzardare a dire a nessuno che io e
te stiamo
insieme. Capito?
- Ok, capito. Ma quando potrò vederti?
Manchi da così tanto tempo da Los
Angeles e mi sei mancata tanto.
- Anche tu tesoro e non preoccuparti che ci vedremo
presto. Ora devo
andare. Ti amo.
- Ti amo anch’io.
****
Ero andato a
lavoro, ma più che altro me ne sto ad ascoltare di come Sam
e Puck erano
migliori amici e avevano fatto tante pazzie insieme. Mi sembra una
bella storia,
specialmente da com’è iniziata: “Hai una
bocca enorme. Quante palle da tennis ci entrano?”,
“Non lo so. Non mi sono mai messo
delle palle da tennis in bocca, tu?”.
Ma come si
dice? Quando si parla del diavolo, spuntano le corna e, infatti,
proprio in
questo momento entra Puck.
Sam gli corre
incontro e si abbracciano fortissimo. Eh sì, quelli sono
proprio migliori
amici. In questo momento mi ricordo di Wes e di come anche noi ci
volevamo bene
come due fratelli.
- Ehi, Puck!
- Blaine! Non sapevo lavorassi qui.
- Eh sì, purtroppo devo sopportare questo
hobbit
tutti i giorni. – risponde Sam e gli lancio uno
sguardo assassino.
- Beh, mi fa piacere. Così, stiamo tutti
insieme. Ah Blaine, posso parlarti? – mi chiede
Puck.
- Certo.
Ci sediamo a
un tavolo vuoto.
- Allora, come va con Kurt? – mi
chiede.
- Bene, perché?
- Non so. Se devo essere sincero, ogni volta
che lo guardi, sembra che tu te lo stia scopando con gli occhi. –
oddio,
sto andando a fuoco.
- Cosa?! No! Io e Kurt siamo solo amici.
- Ci credi davvero? Oh, andiamo non puoi
sfuggire all’occhio vigile di Puckzilla. Pensaci. –
mi dice, alzandosi dal
tavolo.
Ora,
però,
se ci penso meglio, Kurt ed io eravamo molto affiatati appena
conosciuti e poi
non è così male… maledizione, guardate
che pensieri che mi ha messo in testa
ora.
Angolo
dell’autrice
Salve a
tutti!! Scusatemi ancora per il ritardo, ma ormai conoscete tutti la
ragione ed
è per questo che I hate school!!
Comunque,
come vedete, qui inizia la missione Klaine di Puck e Rachel, i due
fidanzatini
nascosti. Eh già, la Pucklberry non poteva mancare,
specialmente per la mia
cara mogliettina.
Nel prossimo
capitolo vedremo Kurt e Blaine fare i conti con questi pensieri che gli
hanno
messo in testa Puck e Rachel. Che dite, ce la faranno a capire che sono
fatti
per stare insieme? Speriamo che i due idioti si sveglino. *parla come
se non
fosse lei a scrivere la storia*
Bene, volevo
ringraziare le persone che hanno recensito e che hanno messo la storia
tra le
preferite/seguite/ricordate. Grazie davvero.
Gay Bye.
Cioè, volevo dire Bye Bye.