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Autore: aras95    04/11/2012    4 recensioni
-Mamma, la nonna quando torna?- chiese una bambina di 4 anni alla madre, guardandola con uno sguardo vispo. Gli occhi così chiari da sembrare bianchi, i capelli neri come ali di corvo, e la pelle bianca, non facevano che ricordare alla donna la madre, impegnata insieme ai suoi amici a istruire le giovani menti del Mondo Magico.
-Te l'ho già detto Morrigan, la nonna è impegnata, se vuoi puoi mandarle un gufo per chiederle se torna a casa per Natale- Le disse Helena, che vide poi la figlia correre come un fulmine verso la sua camera.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Luna Lovegood, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Contea di Antrim, Irlanda


Dopo diverse ore di volo i due atterrarono vicino al castello di Dunluce o meglio quello che rimaneva del castello. I due continuavano a ridere mentre si sedevano tra le maestose rovine. Morrigan non sopportava Duncan ma non per questo le dispiaceva averlo tra i piedi nonostante quello che diceva. Quando era avvolta nella malinconia per l’ostinato comportamento di Cìaran, Duncan era sempre lì per lei a farla ridere e riportarle il buon umore. Se non fosse per quel suo carattere arrogante forse Morrigan ci avrebbe potuto fare un pensierino. Cìaran si era reso irraggiungibile dopotutto e l’ultima volta che avevano litigato lui l’aveva lasciata, in questi lunghi mesi le uniche cose che le avevano impedito di cadere nella depressione più nera erano le lettere della cugina, degli amici e la presenza costante al suo fianco di Duncan che, non appena la vedeva giù di corda, cominciava a stuzzicarla con battutine, risposte salaci o sfide su qualsiasi cosa. Alla fine si ritrovavano sempre tutti e due piegati a terra dalle risate in qualche rovina sparsa per la contea. A differenza di Hogwarts infatti l’accademia demoniaca si estendeva su un’intera contea e le lezioni erano molto libere. La loro era infatti, più che una scuola, una convivenza pacifica dove  condividere le loro abilità e interessi. Non vi era la necessità di una divisa, non importava dove i ragazzi passassero la giornata o la nottata, o come si preparavano per i controlli sulle abilità che avevano luogo due volte al mese. Erano loro a organizzarsi, decidevano quando e come allenarsi nel combattimento, cosa studiare sul mondo dei demoni, come sfruttare le loro abilità per progredire nelle gerarchie demoniache. A parte ognuno di loro dava degli esami su corsi a propria scelta. L’assoluta libertà faceva si che il clima non fosse teso e soprattutto non vi era l’odio tra le case che era una caratteristica propria di Hogwarts. Morrigan si sentiva bene, felice di poter essere se stessa senza occhi che scrutano e condannano ogni piccola azione.  Il sole era calato all’orizzonte e i due decisero di rientrare all’edificio principale, dove si radunavano tutti, arrivava la posta dei ragazzi e gli adulti in visita.

Si alzarono in volo e in mezz’ora, trovando correnti favorevoli, arrivarono alla loro meta. Quando entrarono nella sala per vedere se era arrivata posta, Morrigan trovò una piacevole sorpresa ad aspettarla.


Morwen infatti la salutava allegramente con la mano mentre Astraeth tentava senza successo di arginare l’esuberanza della compagna. Entrambi erano leggermente cambiati in quei due mesi che lei aveva trascorso sull’isola verde.


I tratti di Morwen si erano addolciti e la luce brillava nei suoi occhi. I capelli argentati si erano leggermente scuriti arrivando a un biondo cenere che lei aveva visto solo quando la cugina era bambina. Li teneva sciolti, altro caso particolare, ad incorniciarle il volto e gli occhi uno rosso e l’altro verde come la foresta. Le sue forme erano leggermente appesantite e invece di indossare i soliti abiti, camicia e pantalone, portava un vestito dalla foggia medievale bianco con decorazioni in oro. Sotto la fascia dorata, proprio sotto il seno, si poteva notare facilmente il pancione che stava ad indicare l’avanzato stato di gravidanza. Morwen infatti, essendo un demone temporale, poteva, dando temporaneamente in cambio una parte dei suoi poteri e della sua forza, accelerare la gravidanza dai classici 9 mesi a 3. Se avevano deciso così un motivo c’era e Morrigan sospettava fosse il fatto che in quei due mesi il pelato senza naso aveva iniziato una guerra senza quartiere, decimando la popolazione dei babbani e quella dei maghi. I due non volevano rischiare che Morwen rimanesse vulnerabile per 6 mesi o perdesse anche questo bambino.


Astraeth invece sembrava ancora più protettivo con la compagna rimanendole vicino e stringendola a se. I suoi occhi erano uno color del mercurio e l’altro rosso come il fuoco. I lunghi capelli argentati erano stretti in una coda bassa che ondeggiava al minimo soffio di vento. Indossava una maglia larga con uno scollo a v rossa e dei pantaloni di pelle marroni. Ai piedi calzava un paio di stivali di pelle nera. Sul petto vi era una cintura che reggeva il fodero di una spada il cui manico spuntava da dietro la spalla. Faceva volare lo sguardo intorno a lui studiando il luogo. Quando si volse verso di lei le fece un sorriso, poi, passando a squadrare Duncan, lo fisso con gli occhi ridotti a due fessure. Morrigan sentì accanto a lei Duncan irrigidirsi e deglutire rumorosamente.


I due si avvicinarono e Morwen abbracciò stretta la cugina, per quanto il pancione le permettesse.


-oh Mor non puoi capire quanto mi sei mancata cugina. Ad Hogwarts è una vera noia, l’atmosfera si è fatta così pesante e intollerabile che ho deciso di venire qui a trovarti prima di fare rotta al castello della nonna. Non intendo passare un altro minuto in quel castello finchè non si ritorna a un clima più normale. Silente non sa più che inventarsi, i genitori ritirano i figli dalla scuola, le guerre tra case sono sempre più aspre. Le persone stanno cambiando sempre di più. Astraeth ha deciso che finchè il bambino non nasce per me Hogwarts è off-limits.- iniziò a dire a raffica Morwen senza neanche prendere fiato.


-Amore per favore lascia andare tua cugina e siediti, il viaggio è stato faticoso. Sono lieto di rivederti Morrigan, i tuoi amici ti salutano. Deirdree, Pansy e Daphne mi mandano a dirti che ci sono grandi novità da discutere e che ne parlerete queste vacanze. Aodhan mi manda a dirti che, cito le testuali parole, io ho un idiota per amico, non ho idea di cosa significhi, e Cìaran mi ha scambiato per un gufo.- disse Astraeth prima di squadrare bene Duncan.


-Duncan, loro sono Morwen, mia cugina, e Astraeth il suo compagno. Morwen è un demone temporale, mentre Astraeth è un demone elementare di fuoco. Mo, Astraeth lui è Duncan un demone elementare d’aria come me, e si Mo i suoi occhi sono bicromatici dalla nascita. Ora che le presentazioni sono fatte perché non mi dici come va? Avete qualche nome? Non vedo l’ora di conoscere mia nipote, sono sicura che sia femmina. Ho scommesso con Duncan ben 10 dracme e un esibizione canora che sarà una femmina.- iniziò a parlare Morrigan portando con se Morwen e dirigendosi verso il salottino della musica della torre adibita ad alloggio per i Domatori dell’aria.


Duncan ed Astraeth rimasero soli ad osservarsi negli occhi fino a che Astraeth sospirando non gli disse:


-Stalle vicino quando aprirà quella lettera, e vedi di non approfittarne, se la farai soffrire non mi interessa chi sia tuo padre, tuo nonno o chiunque tu voglia, ti vengo a cercare e ti strappo le ali prima di riempirti di botte, sono stato chiaro Duncan. Io e tuo padre siamo stati amici per molti anni, ma lei è la cugina della mia compagna, è parte della mia famiglia, la mia famiglia viene prima dei miei amici.-


-Ho capito Astraeth. Ti giuro che farò tutto ciò che è in mio potere per starle vicino e aiutarla come posso. Non ho intenzione di prenderla in giro, per 17 anni ho vissuto solo per compiacere mio nonno, con la mia forza, tenacia e il mio potere. Da due mesi invece l’unico motivo che mi fa alzare dal letto la mattina è quello di incontrarla, vederla, scherzare, combattere, volare, cantare con lei. Sono disposto ad essere tutto ciò che lei vuole che io sia, tutto ciò di cui lei ha bisogno, naturalmente senza calpestare la mia dignità, e il mio essere. Dopo tanti anni è bello trovare qualcuno che ti accetta per quello che sei non per il titolo che hai.- Gli rispose Duncan guardandolo negli occhi.


Astraeth annuì e i due si diressero verso le ragazze che stavano chiacchierando animatamente in un angolo a proposito di vestitini, culle e corredi per la piccola, o il piccolo. Astraeth prese la compagna per un braccio e l’aiutò ad alzarsi invitandola a seguirlo poiché il viaggio era ancora lungo vista la deviazione che avevano fatto, e lei non doveva stancarsi. Tra saluti e abbracci i due visitatori ripartirono lasciando i due ragazzi da soli nella saletta da musica e con una lettera da aprire. Morrigan si sedette su un tappeto caldo vicino al fuoco dove erano sparsi diversi cuscini. Duncan si sedette accanto a lei poggiando la schiena sui cuscini. Le ali di entrambi erano aperte per consentire loro di poggiare la schiena e si sfioravano casualmente. Con le mani tremanti Morrigan aprì la lettera e cominciò a leggere quelle parole che avrebbero cambiato la sua vita in una maniera del tutto inaspettata.


Angolo dell'autrice


Eccomi tornata, perdonate l'enorme ritardo,ma tra punizioni, problemi con la scuola, e partenze non ho proprio trovato il modo di postare prima. Poi all'orizzonte si prospetta una decisione difficile da prendere. In questo capitolo esploriamo un po' il rapporto che c'è tra Duncan e Morrigan, e anche se per poco ritroviamo Morwen con la sua parlantina. Una piccola domanda volete sapere il contenuto della lettera in contemporanea con Morrigan o preferite che a leggerla e a svelarci il contenuto sia un'altra nostra conoscenza?


Duncan: Io io io io... ti prego!


Me: Duncan sta buono, no non mi fare il labbro tremulo. No niente espressione da gatto degli stivali di Shrek. Lasci decidere loro.


Duncan: Cari recensori per favore votate per me. Please. ( faccetta gatto di Shrek)


Me: Duncan allontanati dalla tastiera immediatamente. Sigh. Nemmeno i miei personaggi mi rispettano.


Un ringraziamento a quelle buone anime che recensiscono e che sono : kasumi_89, Eris_99 e Lily_Scorpius. Grazie.


Prima del prossimo fine settimana se ci riesco posto un nuovo capitolo in più per recuperare quello che ho saltato.


Duncan: Preparatevi a un colpo di scena ragazze.


Me: DUNCAN!!!!! Che ci fai ancora qui?!? Se ti prendo ti passerà la voglia di fare queste visite non richieste. Scusate ora vi saluto devo andare ad ammazzare uno dei miei personaggi.


Un bacio

Aras

  
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