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Autore: AndreVan    04/11/2012    14 recensioni
Tratto dal testo:
"Mentre i gemiti riempivano la stanza da letto io ammiravo i nostri bacini scontrarsi e muoversi sinuosamente.
Eravamo perfetti. Sì, ma solo insieme.
Presi da soli saremmo stati il nulla, invece insieme eravamo il tutto."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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successo per caso


-Successo per caso-

 
 


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Eravamo sdraiati sotto ad una quercia.
I miei amici stavano conversando, ma i miei pensieri erano da tutt’altra parte.
 
<< cosa ne dici Inna? >>
<< cosa? >> non avevo prestato attenzione fino ad ora
<< cosa ne dici se ci andassimo a prendere un gelato? >>
 
Oh, no.
Tutto ma non in gelateria insieme ai miei amici.
 
<< certo, ma non scomodatevi ve li porto io. >>
<< figurati veniamo anche noi.. >>
<< ho detto che vado io >>
<< ma.. >>
 
Non lasciai finire di parlare Cloe che mi ero già avviata per la gelateria.
 
 
Ora vi chiederete come mai io abbia reagito così.
 
Bhè ecco la spiegazione è semplice, forse.
 
Molto tempo fa entrai nella gelateria che distava pochi metri da casa mia con una voglia matta di una granita.
Ma al bancone non c’era il mio ‘solito’ cameriere fidato.
 
C’era un riccio di spalle.
Lo chiamai per farlo girare e appena lo fece ne rimasi incantata.
Era bellissimo. Non avevo mai visto tale bellezza in un ragazzo inglese.
 
Fu amore a prima vista.
 
Da allora ogni giorno vado sempre in quella gelateria con la scusa di prendere un gelato per poterlo vedere e starci insieme.
 
Non abbiamo ancora reso la nostra storia ufficiale per il semplice motivo che un mio caro amico è innamorato di me e non vorrei farlo restare male.
Lo conosco e sarebbe disposto a tutto pur di non vedermi con un altro.
 
Questo mio amico era lo stesso che pochi minuti fa mi aveva chiesto di andare a prendere un gelato: Luca.
 
Ora capite il perché non volevo portare i miei amici con me in gelateria?
Per il semplice fatto di evitare sofferenze da parte di tutti.
 
 
Ero giunta in gelateria.
 
<< salve.. >>
<< ora arriva bella >>
 
Lei era la proprietaria del locale e, per mia fortuna, conosceva e approvava i nostri incontri nel suo locale.
Conosceva la nostra storia e mi raccontò che anche lei ne aveva avuta una simile.
 
Persa nei miei pensieri non mi accorsi di avere una presenza alle spalle, almeno fino a quando essa non mi cinse la vita con le braccia.
 
<< buongiorno >> mi sussurrò all’orecchio
<< Harry, mi sei mancato >>
<< anche tu piccola >>
 
Detto ciò prese a baciarmi dolcemente il collo, spostandosi sempre più dietro l’orecchio: il mio punto debole.
 
I brividi mi stavano inebriando i sensi e la testa mi pareva un fuoco.
Mi mancavano quelle sensazioni che solo lui riusciva a provocarmi.
 
 
Mentre mi continuava a stuzzicare dolcemente il collo mi persi nei ricordi…
 
 
 
 
#5 aprile 2012
 
 
Ero in gelateria tentata a prendermi una granita alla fragola.
 
<< mi scusi.. >>
Un cameriere giovane e bello era eretto di fronte a me di spalle.
Si girò e mi rispose.
 
<< mi dica signorina >>
<< una granita alla fragola >>
 
Il suo sorriso era paradisiaco.
 
<< ecco a lei >> disse consegnandomi la granita in mano pochi minuti dopo.
 
Al contatto delle nostre mani fredde una scarica di elettricità si espanse nel mio corpo.
 
<< grazie mille >>
 
Stavo per andarmene quando fui fermata.
 
<< scusa, ma ti andrebbe di darmi il tuo numero? >>
<< certamente >> non aspettavo altro.
 
Presi un tovagliolino e dopo averi scritto il mio numero con una penna da lui offerta gli e lo consegnai.
 
<< grazie, ci si sente >>
Feci un cenno col capo imbarazzata e me ne andai.
 
 
 
 
#9 giugno 2012
 
 
Era una giornata piovosa, ma volevo lo stesso andare alla solita gelateria per incontrarlo.
 
Erano ormai due mesi che ci frequentavamo.
Era stata attrazione a prima vista.
 
<< oggi no c’è, è malato ed ha la febbre >>
 
Queste furono le parole della proprietaria della gelateria.
 
<< ok, grazie mille. Sa per caso dove abita? >>
<< certo, questo è l’indirizzo. >>
Mi diede un biglietto con l’indirizzo e, una volta salutata e ringraziata a donna, me ne andai.
 
 
Via Volta n° 8.
Doveva essere giusto l’indirizzo.
 
Dalla strada si intravedeva una stanza illuminata nel palazzo.
Doveva essere casa sua.
 
Avevo paura. Se non mi avesse più voluta vedere.
In fondo avrebbe dovuto chiamare per avvisarmi che non veniva.
Sembrerà stupido, ma avevo molta paura.
 
 
Presi un sassolino e lo lanciai sulla finestra.
Pochi secondi dopo una chioma arruffata si presentò sul balcone.
 
<< che ci fai qui? >> lo disse sorridendo, allora forse mi voleva ancora
<< come mai non sei venuto? >>
 
Non mi rispose, semplicemente se ne andò.
Volevo piangere.
 
Rimasi ancora qualche minuto ad aspettare una sua ricomparsa.
Avevo quasi perso le speranze quando lo vidi apparire dal portone del condominio.
 
<< forza Sali >> mi afferrò la mano e mi portò su con se.
 
Entrammo in camera sua e ci chiudemmo dentro.
<< come mai chiudi se siamo soli? >>
<< non si sa mai >>
 
Mi prese le mani e me le congiunse dietro la schiena avvolgendomi il bacino con le sue possenti braccia.
<< mi sei mancata, anche se non ti vedo da un tempo davvero minimo >>
Lo disse sussurrando sulle mie labbra.
 
I nostri nasi si sfioravano come le nostre labbra, impazienti di un contatto più intimo e ravvicinato.
 
<< baciami >> gli dissi
 
In pochi istanti la distanza era diventata inesistente.
Le nostre labbra giocavano a sfiorarsi, mentre le nostre lingue stringevano un legame indistruttibile e senza una fine.
 
Ci sdraiammo sul suo letto.
 
Passammo il pomeriggio tra coccole e baci rubati, parlando di cose anche senza senso.
 
 
 
 
#31 luglio 2012
 
 
Ero nella mia stanza a piangere. Avevamo litigato.
Il motivo? Una stupidaggine.
 
Era una settimana che non gli rivolgevo la parola, ma ora avevo maledettamente bisogno di lui.
 
Mi alzai dal letto determinata come non mai.
Dovevo averlo accanto, dovevo assaporare il dolce sapore delle sue labbra, dovevo stringerlo a me per sentirmi meglio.
 
Iniziai a correre per le strade di Londra in cerca di lui, in cerca del mio Harry.
 
Correvo, correvo e correvo, ma nessuna traccia del mio lui.
 
Ad un certo punto lo trovai dalla parte opposta della strada, in mezzo ad un parco.
 
Ero infradiciata per la troppa pioggia, ma non mi importava. Ora volevo solo Harry.
 
<> urlai attraversando la strada di corsa.
Lui si girò verso di me. Un sorriso sornione gli si dipinse sul volto.
 
<> urlò lui sorridente.
 
Mi catapultai nelle sue braccia e lui lasciò cadere il suo ombrello per cingermi la vita con le sue braccia.
 
Ora eravamo entrambi bagnati, ma ancora una volta non mi interessava.
 
Affondò la sua faccia nei miei capelli inspirando profondamente, come se il profumo dei miei capelli lo facesse stare meglio, e forse era così.
 
Restammo avvinghiati per svariati minuti, quando lui allontanò la sua facci dai miei capelli per potermi baciare.
 
Un bacio unico, passionale, romantico. Un bacio che trasmetteva tutto ciò che si poteva desiderare.
 
 
Mi spinse sull’erba, sdraiandosi su di me, e continuò a baciarmi con tanta passione.
Sembrava non volesse mai smettere.
 
Dopo minuti e minuti si stacco e, avvicinando si al mio orecchio mordendomelo, mi sussurrò: << mi sei mancata piccola >>
<< anche tu scemo >>
<< non farlo mai più >> mi disse come supplicandomi
<< mai. >>
Detto questo ripresi a baciarlo.
 
 
Poco dopo ci alzammo ed andammo a casa sua.
 
Continuava a baciarmi, fino a quando non mi posò sul letto.
Iniziò a spogliarmi e io feci lo stesso.
 
La passione nell’aria era sempre di più.
 
Ad un certo punto sentii una presenza dentro me. Era Harry.
Si stava muovendo dentro di me lentamente.
Ancora alcuni minuti e poi prese a spingere forte in me.
 
Volevo di più.
Cinsi le gambe nella sua vita come a farglielo capire e lui mi accontentò subito.
 
Mentre i gemiti riempivano la stanza da letto io ammiravo i nostri bacini scontrarsi e muoversi sinuosamente.
 
Eravamo perfetti. Sì, ma solo insieme.
Presi da soli saremmo stati il nulla, invece insieme eravamo il tutto.
 
 
Venne in me ed io con lui.
 
Si sdraiò accanto a me ed iniziò a giocherellare con la mia mano.
 
<< è stato stupendo. >> mi disse col fiato ancora spezzato e un sorriso dipinto in faccia.
<< unico. >> dissi solamente.
 
Restammo un po’ in silenzio fino a quando Harry disse:
<< Inna? >>
<< dimmi. >>
<< Ti amo. >> e mi posò un leggero bacio a fior di labbra.
<< anche io Harry, anche io ti amo. >> sorrisi e mi avvinghiai a lui.
 
Quella era la prima volta che facevamo l’amore e non mi sarei mai aspettata che potesse essere una cosa così bella ed eccitante, ed invece aveva superato di gran lunga tutte le mie aspettative.
 
 
 
 
#ritorno al presente..
 
 
Ci stavamo ancora abbracciando mentre ci baciavamo.
 
Non riuscivo ancora a spiegarmi come avessi fatto ad incontrare una persona così come lui. Una persona che potesse diventare così indispensabile per la mia vita.
Una persona che potesse diventare il mio ossigeno.
 
Niente era stato programmato tra di noi e questo era il meglio della nostra storia: tutto era Successo per caso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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HEY GENTE! COME STATE?
 
Ho deciso di tornare con una nuova OS. uu
Che ve ne pare?
 
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, anche picciola piccola :3
 
Se vi va passate dalle altre mie storie,
mi farebbe piacere sapere che ne pensate! **
 
sinceramente non so che altro dire, sta sera sono di poche parole ahahah
uu
 
seguitemi su twitter se vi va:  @_AndreNY_
 
Anyway, spero vi sia piaciuta la mia OS.
 
Vi saluto bellezze, bacioni
Andre.xx


 


  
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