Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: xgrintspancake    04/11/2012    4 recensioni
- Dai, sali in macchina altrimenti ci perdiamo l'imbarco e nei tuoi sogni voliamo a Brighton! -
Brighton, l'unica ragione per essere felice quel giorno. Brighton è la meta delle nostre vacanze da tutta una vita, non ci muoviamo da lì perchè non troviamo niente di meglio: una cittadina carina, non troppo affollata e contornata da una spiagga stupenda.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1.


- Tiffany, datti una mossa! Io e tuo padre siamo pronti e stiamo per partire senza di te!
- Ci sono quasi mamma, prendo le ultime cose e scendo! dissi mettendomi sulle spalle lo zainetto a forma di panda e i due borsoni stracolmi di roba.
Scesi affannosamente le scale, cercando di non inciampare sugli scalini e arrivai davanti alla macchina di papy.
- Ma quanta roba ti sei portata dietro? Stiamo via solamente due settimane! Sei sempre la solita Tiff! odio quando mi chiamano Tiff, è un soprannome di merda per un nome di merda. Sì, odio anche il mio nome. Come cazzo è venuto in mente ai miei genitori di chiamarmi Tiffany? Non sono una fottuta marca di gioielli, sono solo una stupida ragazzina sedicenne che sta per partire in vacanza con la propria famiglia.
- Dai, sali in macchina altrimenti ci perdiamo l'imbarco e nei tuoi sogni voliamo a Brighton! Brighton, l'unica ragione per essere felice quel giorno. Brighton è la meta delle nostre vacanze da tutta una vita, non ci muoviamo da lì perchè non troviamo niente di meglio: una cittadina carina, non troppo affollata e contornata da una spiagga stupenda.

Un'ora e mezza dopo, avevamo già ripreso i nostri bagagli e ci stavamo dirigendo verso la destinazione via taxi.
- Okay, siamo arrivati. Fanno 20 pounds. Cazzo, un fottuto viaggio di dieci minuti e mi fai pagare 20 pounds? Tassista, ladro di merda. Papy sborsò i soldi e io scesi guardandomi intorno. Alzai leggermente lo sguardo e vidi l'insegna che mi provocò immediatamente un forte batticuore: Hotel Maynard. L'Hotel Maynard ha tanti ricordi per me: ci ho praticamente passato tutte le estati della mia infanzia, i miei genitori ed io conosciamo i proprietari da sempre e abbiamo stretto un forte legame con loro. Ogni anno è la stessa storia, ogni anno torniamo dai Maynard.
Aiutavo i miei genitori a scaricare i bagagli, ma la mia testa era altrove: pensava all'anno scorso.
Cazzo, è già passato un anno.. è passato un anno dalla mia "avventura" con Jack Maynard, il figlio minore della famiglia. Ci conoscevamo fin da bambini, lui è più grande di me di due anni e l'anno scorso mi confessò l'attrazione per provava per me. La cosa era ovviamente reciproca: come si fa a non notare i suoi occhi color ghiaccio, il suo fisico scolpito, e la sua faccia anche se da cazzone così tenera? "cascai nella sua trappola" e una sera, durante un falò sulla spiaggia, mi baciò. Fu il bacio migliore mai dato fino a quel momento, me lo ricordo così bene che sento ancora il suo sapore in bocca. Fu una delle serate più belle della mia vita, peccato però che quando tornai a casa, non si fece sentire e da allora non ebbi più notizie di lui. E adesso sono quasi preoccupata per come potrebbe accorgliermi.
Appena entrati, trovammo alla reception Kate, la signora Maynard, la quale ci accolse con grande gioia, salutandoci con baci e abbracci. Ben presto arrivò anche il signor Maynard, nonchè proprietario, che ci strinse la mano calorosamente. Ah, quasi dimenticavo: i Maynard hanno un secondo figlio, più grande di Jack, Conor, ma sono circa due anni che non lo vedo, visto che le scorse estati era impegnato con i boyscout. Ricordo solamente che da piccoli eravamo legati moltissimo, nonostante i quattro anni di differenza e che da lui avevo preso la passione per i panda.
Kate chiamò Jack con un urlo, il quale si precipitò giù più veloce della luce. E adesso che cazzo faccio? Come lo saluto? Che gli dico? Nessun problema, visto che, non appena mi vide, gli si illuminarono gli occhi e un sorriso spuntò sulle sue labbra. Si fece spazio tra la gente e, fregandosene altamente delle persone intorno a noi, mi abbracciò con una tenerezza indescrivibile, che quasi mi fece sciogliere.
- Sono tanto contento di rivederti, mi sussurrò con dolcezza all'orecchio.
Io lo guardai e gli feci un cenno d'intesa come per dirgli - anch'io, tanto -
Si offrì poi di portare le mie cose in camera: dopo quasi quindici anni che io e i miei passiamo le vacanze da loro, ci danno le migliori camere che hanno a disposizione: la mia è separata da quella dei miei genitori, è colorata, ampia ed ha una bellissima terrazza con vista mare.
- Quanto cavolo mi è mancato questo posto?  dissi spalancando le tende e buttandomi sul letto.
Jack posò i bagagli e si avvicinò a me: - Quanto cavolo mi sei mancata tu?  disse facendosi poi sfuggire un bacio a stampo, seguito da un sorriso.
Cazzoculo, cazzoculo quant'è dolce! Sto per sciogliermi: Jack dio greco Maynard è la dolcezza in persona.
Liquidai il Dio greco in fretta, visto che dovevo disfare i bagagli, e non volevo stare a perdere tempo in pomiciate ( .. si okay, non ci crede nessuno lol) e gli dissi che ci saremmo visti dopo cena. Dopo un'oretta e mezzo avevo finito di sistemare la mia roba ed ormai mi sentivo come a casa.
- Mà, Pà, io vado a fare un giro nei dintorni. Torno per le sei e mezza - avvertii i miei genitori prima di andarmene e, dopo aver ricevuto il loro consenso, indossai un paio di shorts, una canotta colorata e le mie solite nike, presi una grande borsa e uscii dall'hotel. Le strade di Brighton non avevano più segreti per me: conoscevo ogni singolo angolo, tutti i negozi migliori ed economici, tutti i locali con la migliore musica; niente e nessuno poteva confondermi in quella città. Camminavo distrattamente con le cuffie del mio ipod al massimo volume; mi sentivo come in un film, o in un video musicale.. l'atmosfera intorno a me era perfetta. Abbassandomi improvvisamente per legarmi una scarpa che nel frattempo si era sciolta, sentii in
sottofondo un urlo del tipo "cazzo, levatiiii" seguito da un colpo non indifferente. Certo, il colpo l'avevo preso io in testa.
- Cazzoculo, l'attenzione per le strade è un optional eh? - dissi tenendomi la testa con una mano per il dolore e cercando di riprendere l'ipod che intanto era scivolato qualche metro un po' più in là.
- Mi dispiace, ti ho urlato di toglierti dal mezzo, disse una voce maschile abbastanza profonda.
- Ahi, mi lamentai affannosamente mentre cercai di rialzarmi in piedi.
- Stai bene? Spero non ti sia fatta niente - mi disse lo sconosciuto, aiutandomi a tirarmi su.
Non appena mi ricomposi, guardai il tizio negli occhi e cazzoculo era proprio lui.. cresciuto, con gli occhi color ghiaccio, ma soprattutto un figo da paura.
- Conor! urlai come una pazza sclerata, saltandogli praticamente addosso.

 

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sssalve :3 questo è il primo capitolo ufficiale di questa fan fiction.
spero vi piaccia, a me sinceramente questa storia ispira e ho diverse idee
ʘ‿ʘ
non appena arriverò a quattro/cinque recensioni (minimo) continuerò con il secondo!
su twitter sono: @conorsdurex

 

Mar. xx

  
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