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Autore: GexeTheNemesi    22/05/2007    12 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei ringraziare uno per uno tutti quelli che hanno commentato, ma impiegherei almeno quattro pagine di Word (sono stato piacevolmente sorpreso nel vedere che la storia sia piaciuta a molti). Quindi un grandissimo grazie a tutti quanto ed ecco il capitolo numero due!!!


La nuova vita di Naruto


Orochimaru e Artemis raggiunsero la grotta che gli faceva da covo dopo tre ore di viaggio; il pupo aveva dormito beatamente per tutto il viaggio.
Appena varcata la soglia, il sennin posizionò le mani in modo da formare il sigillo del topo e tutta la caverna si illuminò.
“Cosa hai intenzione di fare per la forza portante?” Chiese Orochimaru.
Artemis lo fulminò con lo sguardo e capì subito che sarebbe stato meglio tenersi per se questa domanda.
“Non sono affari che ti riguardano; fai qualcosa di utile una volta tanto: vai nel magazzino e portami l’elenco di tutti i ricercati di livello A e S di tutti i villaggi”
Dopo un rispettoso inchino, il ninja sparì.
Artemis abbassò lo sguardo, Naruto si era svegliato e lo stava osservando con i suoi profondi occhi blu.
“Forza portante…” sussurrò quasi disgustato.
“che brutta parola; non piace nemmeno a te, vero?”
Il bambino fece una piccola pernacchia e si mise a ridere.
Artemis dovette trattenersi dal ridere anche lui; quella serpe di Orochimaru era in giro e non gli andava di fare figure proprio ora che era il capo di Akatsuki.
“Sei un guerriero ora” disse duro al bambino.
“comportati come tale”
Naruto smise subito di ridere, ma non tradì nessuna espressione spaventata.
“Ora va decisamente meglio” commentò soddisfatto.
Orochimaru apparve alle sue spalle.
“Ecco a lei” disse porgendogli un basso plico di fogli.
Artemis glieli strappò dalle mani con la mano libera.
“Così pochi?” Chiese stupefatto.
“Colpa dello Yondaime, finché c’era lui a vegliare sulla terra del fuoco i ninja abbastanza furbi se ne stavano nascosti, appena si spargerà la notizia della sua morte, avremo molti più candidati” disse sorridendo.
“Me lo auguro per te, altrimenti ti manderò in giro per tutta la terra del fuoco a distribuire depliant per spargere la voce. Vado a riposare, e ti suggerisco di fare lo stesso”
Voltò le spalle a Orochimaru e si diresse verso la sua stanza, mentre nel frattempo guardava di sfuggita le foto dei ricercati; alcuni non li aveva mai nemmeno sentiti nominare, altri li ritenne troppo deboli così decise che ci avrebbe dato un occhiata più attente la mattina successiva.
Dopo un vero e proprio labirinto di cunicoli sotterranei malamente illuminati, Artemis giunse nella sua stanza: abbastanza grande da poter essere definita un arena, però di tutto quello spazio, sinceramente, non sapeva di che farsene, fino a quel momento almeno.
“Appena imparerai a camminare” disse rivolto al bambino.
“tu ti allenerai qui, e vedi darmi soddisfazioni: sei un membro dell’Akatsuki, dopotutto”
Forse fu per il fatto che era stanco, forse perché la stanza era illuminata scarsamente, ma Artemis fu certo di vedere il piccolo fagotto fare un deciso cenno di sì con il capo.


Un anno dopo…

“Kakuzu, hai visto il leader per caso?” Chiese Zetsu.
Lui scosse la testa.
“Da ieri non esce dalla sua stanza e non ho la più pallida idea del perché”
Hidan stava lucidando la sua falce, e nel sentire il suo compagno fece una sottile risata.
“Uno più stupido dell’altro” disse a voce abbastanza alta perché i due interessati sentissero.
“oggi è il gran giorno: il pupo sta imparando a camminare” Zetsu sorrise.
“Già, quindi da domani il suo apprendistato da ninja inizierà” disse. Hidan sospirò.
“Quasi invidio quel biondino: apprendistato da ninja all’età di un anno, un sensei come il leader, e la Kyubi da cui attingere il chakra… riuscite a immaginare quale mostro potrebbe venirne fuori?”
A tutti e tre passo un brivido lungo la schiena.
“Ringrazio tutti gli dei per avermi fatto incontrare l’Akatsuki” disse Kakuzu facendo uno strano simbolo religioso.
“Decisamene, non vorrei ritrovarmelo nella lista dei miei nemici” concordò Zetsu.
Tra i muri della grotta riecheggiò un colpo di tosse deciso e inconfondibile.
Tutti e tre si voltarono verso il cunicolo che portava alle stanze di Artemis, lì il leader era appoggiato alla parete a braccia conserte, gli occhi semichiusi, il kimono nero a nuvole rosse sembrava brillare nell’oscurità del covo.
“Guardate chi sta per diventare ninja” disse
Dall’oscurità dietro di lui, emerse con passo molto lento ma deciso un piccolo bambino dai capelli biondi che, a differenza di tutti i presenti, non portava il kimono dell’Akatsuki. Nel suo passo deciso e nel suo sguardo freddo era impossibile non notare delle somiglianze con Artemis.
Di norma, i bambini di appena un anno non camminano certo con una tale sicurezza, anche se il suo passo era forzatamente lento, ma i membri della giovane Akatsuki rimasero comunque sorpresi nel guardare il piccolo Naruto fare i suoi primi passi.
Si fermò davanti ai tre e regalò loro uno dei suoi sorrisi innocenti, soddisfatto di se stesso.
Hidan alzò il pollice verso il bambino per congratularsi, Kakuzu batté addirittura le mani e Zetsu si limitò a sorridere di rimando, ma era felice per Naruto, come anche tutti i suoi compagni. Con quella parte microscopica di umanità che gli era rimasta, si erano affezionati al biondino; tutti, tranne uno di loro, l’unico che non era presente.
“Orochimaru dov’è?” Chiese leader.
“Ha detto che andava a prendere le nuove liste dei ricercati”
Artemis sbuffò.
“Ricordatevi quello che vi dico ora, perché non lo ripeterò più: odio, sottolineo, ODIO le prese di iniziativa, per quanto insignificanti possano essere. Sono stato chiaro?”
“Sì, leader” risposero in coro.
“Bene”
Naruto si voltò di scatto verso Artemis e gli lanciò uno shuriken, che bloccò prendendolo tra il pollice e l’indice
“Oh, siamo ansiosi da quanto vedo” Commentò
Prese due kunai dal suo marsupio e il biondo si lanciò contro il suo sensei.


“Sei rimasto solo?” Chiese Orochimaru a un bambino con dei capelli bianche e gli occhi bordati di rosso chinato su un fiore con una strana lama in mano, sembrava un osso affilato.
“Vieni con me, e sarai il più forte” disse accarezzando malamente la guancia del bambino, che arrossì.
“Qual è il tuo nome?” Chiese.
“Kimimaru Kaguya” rispose subito il bambino.
“Bene Kimimaru, seguimi”
Con il bambino al fianco, Orochimaru sparì nella nebbia.


Quest’ultima parte scommetto che non ve la aspettavate vero? Al prossimo cap.
Ciao! Ciao!
  
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