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Autore: NellieLestrangeLovett    05/11/2012    1 recensioni
[Dark Shadows]
Avete presente una delle ultime scene di 'Dark Shadows' di Tim Burton? Dove Barnabas e Vicky, o meglio, Josette, si baciano? Ecco, questo è quello che è successo dopo quel bacio secondo me
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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 Ti odio.

Quando Barnabas entrò in sala da pranzo Elizabeth, Carolyn e David erano già seduti ai loro posti.
La matrona di Collinwood gli rivolse un sorriso stanco che il vampiro a fatica ricambiò. Gli bastò uno sguardo per capire che la sua lontana parente aveva passato più di una notte a rigirarsi nel letto senza però riuscire a prendere sonno, e gli scuri segni che la donna aveva sotto gli occhi ne erano la conferma. Carolyn sedeva accanto alla madre e sembrava aver perso quell’atteggiamento strafottente che la caratterizzava. A Barnabas sembrava terribilmente invecchiata, come se la giovane di un tempo si fosse trasformata definitivamente in donna adulta.
David sembrava l’unico che appariva come sempre a quel tavolo, quasi normale fra tutti quei cambiamenti, e al vampiro venne da sorridere a questo pensiero, dato che il bambino era fino a pochi giorni fa l’ “emarginato” della famiglia. 
La porta si aprì di colpo e, accompagnata dal ticchettio dei suoi nuovi tacchi, Julia entrò nella stanza rivolgendo un mezzo sorriso ai presenti, indugiando qualche secondo su Barnabas.
Willy comparve con in mano una pentola contenente quello che sembrava un pollo arrosto. Ne consegnò un pezzo a ognuno di loro, ma quando arrivò alla dottoressa Hoffman gli fece un cenno e scosse la testa.
“Grazie mille, Willy, ma ho già mangiato” scoccò un’occhiatina sorniona al vampiro, che, senza abbassò lo sguardo addentò una coscia di pollo stopposo, più che altro per rabbia. I loro occhi si incrociarono, quelli di lei divertiti, quelli di lui che lanciavano scintille.
Ti odio pensò Barnabas, come se la psichiatra potesse leggergli nel pensiero. Ti odio, ti odio, ti odio.
Julia sorrise, crogiolandosi nell’evidente collera del suo assassino.
A Elizabeth ovviamente quello scambio silenzioso di sguardi non era passato inosservato e per alleggerire la tensione tossicchiò, attirando l’attenzione su di sé:
“Allora, Julia, com’è andata la tua riunione di lavoro?  Spero che il viaggio di andata e ritorno da qui a… dove hai detto che è andata, Barnabas? A Detroit? Che il viaggio di andata e ritorno da qui a Detroit non sia stato troppo pesante…” disse rivolgendosi gentilmente alla dottoressa.
“Oh, grazie per l’interessamento, Elizabeth, ma non preoccuparti, la riunione è stata molto interessante ed il viaggio…” di nuovo i suoi occhi si posarono sul vampiro “Non è stato nemmeno così lungo, anzi oserei dire che mi è sembrato di essere partita l’altro ieri…”.
Barnabas si alzò in piedi di scatto. Ne aveva abbastanza.
“Dottoressa Hoffman, una parola, se non vi dispiace”.
Julia si passò sensualmente la lingua sui denti e sorrise, rimettendosi anche lei in piedi e seguendo l’uomo fuori dalla sala da pranzo. Appoggiò la schiena contro il muro e si guardò intorno distrattamente.
“Dottoressa, non tollererò questo comportamento da parte vostra ancora a lungo. Non so nemmeno perché vi conceda di rimanere ancora in questa casa ma sappiate che non vi permetterò di…”
“Che cosa vuoi dirmi, Barnabas?” lo interruppe maliziosa la psichiatra. “Me ne sono accorta sai, ce l’avevi scritto in fronte prima, ora avanti, trova il fegato da dirmi ciò che devi senza troppi giri di parole”.
Si fece vicina, di nuovo troppo vicina. Le sarebbe bastato allungare le labbra per toccare quelle del vampiro. Solo allora l’uomo si accorse di quanto la “nuova” dottoressa Hoffman fosse attraente, quella sua bocca appetitosa e per un attimo lasciò che i suoi occhi scivolassero sulla scollatura della donna, che era più bassa di lui di qualche centimetro.
“Io… io non capisco cosa volete dire…” farfugliò confuso, mentre le parole “ti odio” ricominciavano a ripetersi nella sua mente.
“Dillo Barnabas, sfogati”
“Oh, d’accordo, io ti odio, Julia Hoffman, TI ODIO!”
La psichiatra sorrise soddisfatta, come se avesse ottenuto proprio quello che voleva.
“Meglio odiata che ignorata” fu la risposta arrogante, mentre gli passava una delicata mano sul petto, scatenando un brivido che Barnabas non sapeva se fosse di piacere o di paura. Lo superò e sparì dietro un angolo, lasciandolo solo, a bocca aperta e ancora più arrabbiato di prima.
Ti odio!


Non ci credereta mai ma... SONO TORNAAAAAATA! E dovete tutti ringraziare Ayumi_L, che mi ha convito a ricominciare a scrivere questa storia!! Comuuuunque ecco qua un bel capitolo luuuungo e ho già un paio di idee per il prossimo, quindi beh, spero di non farmi attendere per il prossimo aggiornamento! Scusatemi ancora tanto per lo scandaloso ritardo :D


  
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