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Autore: Clairy93    05/11/2012    3 recensioni
Clairy è orfana e da sempre vive in un collegio. Una strana voglia sulla spalla sembra tutto ciò che può in qualche modo collegarla alla sua famiglia. Sembrerebbe una storia comune, se non fosse per la scoperta di un magico armadio che condurrà Clairy in un mondo parallelo, Narnia.
Questa fan fiction è ambientata dopo "Il Principe Caspian", infatti il nostro principe, ancora innamorato di Susan, non sarà così felice dell'arrivo improvviso di Clairy.
Clairy avrà la possibilità di vivere l'avventura che sempre ha sognato e scoprire chi è veramente. Ma è necessario unire le forze perchè gravi ostacoli e nuovi pericoli minacciano Narnia...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La scuola era un edificio alquanto angusto e ormai in rovina. Le pareti scure e ammuffite non trasmettevano certo un senso di calore e familiarità.
Appena entrò a scuola, Clairy si ricordò all’improvviso che quel giorno ci sarebbe stato un cambiamento nell’orario scolastico. Infatti la lezione di francese, tenuta da Suor Marie, si sarebbe svolta in un’aula diversa dalla solita per motivi di perdite d’acqua.
Essendo in ritardo quella mattina, Clairy non si ricordò di guardare quale fosse l’aula giusta e i pochi alunni che stavano entrando a scuola non erano della sua sezione.
Inizio così a vagare per i silenziosi corridoi ed a aprire le porte delle aule sbirciando se all’interno di una di esse ci fosse Suor Marie con i suoi compagni. Tutto inutile. I minuti passavano e Clairy non trovava altro che aule vuote e la lezione probabilmente stava ormai per iniziare. Sorella Marie non sarebbe stata contenta del suo ritardo.
Aprì l’ennesima porta, ancora vuota, ma quando stette per richiuderla si bloccò. Qualcosa l’aveva colpita. La riaprì lentamente. L’aula era buia e un debole fascio di luce illuminava il pavimento. La stanza era completamente vuota e ciò che la colpì fu un armadio, appoggiato alla parete. Un bellissimo armadio, imponente, con i bordi intagliati e decorati e le maniglie dorate. Clairy non si capacitava di come un mobile così raffinato potesse risiedere in quell’aula buia e inutilizzata.
Clairy era stranamente attratta dall’armadio, come una calamita. La voce…una voce la invitava…la sentiva, la invitava ad avvicinarsi.
Clairy si voltò accertandosi che in corridoio non ci fosse nessuno. Entrò silenziosamente nell’aula accostando la porta. Il cuore le batteva ma non ne capiva il vero motivo. Inspirò. Espirò. Fece un passo verso l’armadio. Un altro, un altro ancora. Si fermò.
Finalmente era di fronte all’armadio. Clairy si soffermò a osservare le incisioni sul legno: cavalli intrecciati da girali di fiori, un castello e poco più in là era rappresentata una grotta che dava su una spiaggia costeggiata dal mare. Le piacquero tantissimo e li sfiorò con le dita fino a che la sua mano toccò la maniglia fredda dell’armadio. Stette per girarla quando una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
“Che cosa sta facendo?!”
Clairy si voltò di scatto spaventata. La voce severa della suora la riportò alla cruda realtà. Si trovava in un’aula probabilmente non accessibile ai ragazzi e per di più era in ritardo per la lezione di Sorella Marie.
“Le lezioni sono incominciate. Vada immediatamente in classe!” urlò severa la donna.
Clairy uscì velocemente dall’aula e si scuso con la suora.
Dopo pochi tentativi trovò l’aula esatta, bussò ed entrò timidamente. Era pronta per i rimproveri di Sorella Marie.
“Buongiorno.” disse Clairy quasi in un sussurro.
La suora si voltò verso Clairy squadrandola con i suoi piccoli occhi.
Bounjour Clarinda. La lezione sarebbe già cominciata, il motivo del suo ritardo signorina?
“Mi dispiace Sorella, non ricordavo in quale aula si tenesse la sua lezione oggi.” rispose Clairy molto imbarazzata. Tutti i suoi compagni la fissarono e ridacchiarono di lei.
Oh bon Dieu ! E’ sempre così terribilmente sbadata signorina.” fece notare Sorella Marie intrecciando le sue dita sottili e scheletriche.
“Mi scusi Sorella. Non capiterà più.” rispose Clairy.
In quel momento entrarono due suoi compagni. Probabilmente anche loro avevano avuto problemi per il cambio dell’aula e si sedettero dopo uno sbrigativo “buongiorno” alla suora.
“Sa benissimo che non accetto questo tipo di scuse.” riprese Sorella Marie “Una cosa che non tollerò è il ritardo. Lo segnalerò sul registro”
”Ma sorella” rispose Clairy cercando di essere il più educata possibile “non capisco perché segnala solo il mio ritardo. Altre due persone sono entrate…”
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Sorella Marie diventò rossa dalla rabbia.
“Non deve provare a giudicare le mie scelte Clarinda” rimproverò duramente la suora “Pour l’amour du ciel!!!"
“Ma…” Clairy tentò di spiegare il malinteso ma Sorella Marie era davvero arrabbiata e non le permise di dire nemmeno una parola.
“Stia zitta! E si sieda immediatamente!” urlò la suora.
La ragazza si diresse al suo banco, in fondo all’aula. Qualche compagno ridacchiò alle sue spalle.
Clairy si sedette e prese i libri. Intanto Sorella Marie appuntò la nota sul registro.
Aprì il libro di francese ma non riuscì a seguire la lezione. Pensava a tutt’altro, a quell’aula, a quell’armadio, a quelle voci.
Si promise che sarebbe ritornata in quella stanza, molto presto.
Chiuse gli occhi e li riaprì di scatto tornando, purtroppo, alla dura realtà.
   
 
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