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Autore: TheCristopher94    05/11/2012    3 recensioni
Ho iniziato questa mia piccola raccolta 19/08/2011, spero che la seguiate in tanti e che vi piaccia l'idea dei chack-paring, ma non saranno i soliti chack, ma saranno ancor più bizzarri! Ed ecco alcuni esempi di parign bizzarri, e ne farò ancora molti altri!
Coppie:
NejiSaku
RockIno
NaruTen
ChojiTem
SuiHina
KillerHana
HidanAnko
[...x...] chi saranno i prossimi seguite per scoprirlo!
P.S. se volete posso scrivere dei chack-paring su richiesta, a condizione che siano poco usati su Efp, vi lascio alla mia piccola raccolta. . .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Hidan e Anko: Sadicamente fatti apposta per stare insieme!

Che tra quei due nascesse qualcosa era una cosa impensabile per chiunque. A entrambi piaceva dominare, a entrambi non piaceva sottostare a nessuno, entrambi erano sadici, e a entrambi piaceva fare sesso nella maniera più violenta possibile. 
Forse era stato questo il loro punto di incontro che aveva permesso ai due di incominciare la loro relazione amorosa. 

Hidan e Anko lavoravano in un’azienda che si occupava di rifornire le altre ditte, o almeno quelle che riguardavano il loro settore, di componenti meccanici per auto. A mala pena riuscivano sopportarsi, non tolleravano la presenza dell’altro e non lavoravano mai assieme proprio perché entrambi volevano comandare, ma il destino per loro aveva altri progetti, infatti si trovarono incastrati dal loro datore di lavoro in un pratica assieme: dovevano riuscire a concludere una vendita loro due da soli senza farsi aiutare da nessuno, come di solito usavano fare. Perciò si ritrovarono alle nove di sera a lavorare alla pratica senza venirne a capo.
-Ahhhh! Non ce la faccio più!- gridò la donna, stanca.
-A chi lo dici! Cazzo, ho il cervello che mi fuma!- rispose l’argenteo.
-Tu hai un cervello? Questo sì che è uno scoop!- 
-Certo che ne ho uno, troia!- 
Anko non accettò tale provocazione. -Cosa hai detto?- 
L’argenteo rispose con fare molto lento e provocatorio: -Troia! Cosa c’è, sei sorda? Se vuoi ti faccio lo spelling! T-r-o-i-a. Troia!- Non appena finì, vide la donna molto arrabbiata, e per una volta nella sua vita Hidan avrebbe preferito starsene zitto.
-BRUTTO CAFONE! ORA TI FACCIO VEDERE IO!- disse lei, urlando come un’assatanata. Prese l’estintore più vicino per darlo in testa a Hidan, che con una fifa del diavolo iniziò a scappare, pregando qualcuno la su che lo salvasse.
-Ma sei pazza! Puttana la miseria, Jashin, aiutami tu, Kami, Vi prego, salvatemi da questa troia!- 
Ciò non fece che farla infuriare di più, finché Hidan non vide che un'unica soluzione per salvarsi: rifugiarsi nel bagno degli uomini dell’ufficio. Solo dopo esserci entrato si accorse della cazzata che aveva fatto, era solo lui e Anko a stare in ufficio, perciò perché lei si sarebbe dovuta fermare? Quindi si nascose in uno dei bagni. 
Non appena entrata, Anko iniziò a guardare basso per vedere dove ci fossero dei piedi, ma Hidan era stato abbastanza furbo da mettersi in piedi sulla tazza, perciò la donna guardò se ci fosse qualche testa che uscisse, ma l’argenteo si era abbastanza abbassato per non fare vedere niente, perciò Anko decise di aprire bagno per bagno finché non l’avesse trovato.
Si lanciò sul primo, ma niente, era vuoto. Allora passò subito sul secondo, ma anche quello risultò vuoto. Passò al terzo, e Hidan che era nascosto nel bagno a fianco, e capendo che la ragazza era vicina uscì dal suo rifugio, ed entrò subito nel bagno dove si trovava la ragazza, che trovandosi in uno spazio stretto, non poté usare l’estintore, il quale cadde a terra. 
Hidan afferrò i capelli di Anko, e avvicinandosela disse: -E allora? Senza estintore non sei così pericolosa!- Si pentì subito dopo delle sue parole, dopo aver ricevuto una bella pedata in quel punto del corpo. Mollò subito la presa e Anko, per quanto gli fosse possibile, lo prese di forza e lo sbatté a muro, e iniziò a dargli dei pugni. 
L’uomo si riprese poco dopo il quarto e il quinto pugno e dopo averle afferrato la mano gliela girò in malo modo, facendo anche girare lei che si ritrovò a muro, al posto del ragazzo, col corpo di lui che la schiacciava.
-Sai, se non fosse per il fatto che tu fai il maschiaccio potrei anche farci un pensierino con te!- disse con un tono che non nascondeva malizia.
-Tzé, io e te? Nei tuoi sogni forse! Al mio fianco io voglio un vero uomo e non un vigliacco come te!- ciò fu un colpo duro all’orgoglio dell’uomo, che non capì più niente, si slacciò la cintura e bloccò entrambe le mani della ragazza dietro la schiena. La girò per poi baciarla con foga, mentre i pantaloni caddero a terra. 
Ad Anko non piacque molto questo spirito di iniziativa di Hidan, perché era lei che decideva, e perciò se lo tirò mordendo il labbro, facendolo sedere sulla tazza del water e inginocchiandosi strappò con la bocca l’indumento dell’argenteo, prendendo in bocca la virilità, 
Hidan non riuscì a trattenere i gemiti di piacere e cercò di farla smettere.
-Basta. . . anff. . . anff. . .anff- aveva il fiatone –Ho detto basta. . . anff. . .non resisto più!- disse il ragazzo, che si trovò costretto a tappare il naso alla donna per fargli mollare la presa. Una volta libero, Hidan cercò di riprendere il controllo, prese con forza la donna e si sedette di nuovo. Obbligò anche lei a sedersi, c’entrando il secondo ingresso della donna, in modo da riprendersi la sua rivincita di poco prima, e per un po’ fu così, finché la ragazza non si adattò alle dimensione del membro dell’uomo e iniziò ad andare allo stesso ritmo delle spinte iniziando a provare piacere. 
Anko si dimostro abbastanza brava in quel gioco, e Hidan anche stava per cedere, ma in quello stesso momento, il ragazzo, allo stremo ormai delle sue forze, dovette venire, e, contemporaneamente, Anko, che armeggiava con la cintura già da un po’, riuscì a levarsi la cintura e a separarsi dell’uomo, che stanco a causa della corsa fatta prima e dell’amplesso di poco fa, era ormai inerme davanti a lei.
Hidan si rifiutò di credere di essersi fatto battere da una donna e sapeva che da lì a poco come minimo lo avrebbe castrato, ma invece non accadde, anzi, si stupì quando vide la donna prendere il suo membro in mano e iniziarlo a baciare.
-Lo sai una cosa? Sarai una testa di cazzo, un cafone, un bastardo, ma come mi hai scopata tu, non ci era mai riuscito nessuno! Mi piace molto, non ti dispiace se faccio il bis, vero?- non aspettò neanche la risposta che si fece di nuovo penetrare dal membro del ragazzo e continuò. 
-Lo avevo detto io che eri una troia.- 
Dopo aver detto ciò, si beccò un poderoso pugno che lo stordì. Poi tornò a lavoro. 
Dopo qualche istante, anche Hidan la raggiunse e continuarono a lavorare, finché, non appena finito la pratica, usciti dall’ufficio, insieme si diressero a un motel dove avrebbero avuto, diciamo, una resa dei conti per finirla una volta per tutte. 
Da quel giorno i due lavoravano sempre assieme, solo perché dopo si dirigevano in qualche motel dove lo facevano ed entrambi davano il meglio cercando di dominare l’altro, ma nessuno riusciva mai veramente a prevalere.
E così che i due capirono che era inutile cercare di essere migliore dell’altro, loro erano fatti esattamente nella stessa maniera, coll’intendo di sopraffarsi a vicenda, come lo Yin e lo Yang, il Bene o il Male, la Pace o la Guerra e così via. Era inutile, erano semplicemente fatti per sovrastarsi a vicenda, ecco perché il loro rapporto era perfetto così, e fu così che capirono di essere sadicamente fatti l’uno per l’altra.

   
 
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