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Autore: Quistis88    06/11/2012    1 recensioni
Squall aprì gli occhi. La luce al neon della stanza lo colpì così violentemente da fargli credere di essere in paradiso e di aver lasciato il mondo dei vivi; poi, piano piano, gli oggetti nella stanza cominciarono a prendere forma e colore, e lui capì. Era in infermeria. Di nuovo. Ma stavolta gli sembrava che fosse diverso, stavolta ERA diverso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cid, Laguna Loire, Quistis Trepe, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nota
Ringrazio El Kaos per la sua recensione e i commenti positivi (fanno sempre piacere). Seguendo il tuo consiglio ho cercato di rendere più evidente il parlato e spero di esserci riuscita. Spero anche che il seguito della storia ti piaccia.
Un saluto ed un ringraziamento anche ai lettori che non recensiscono. A presto.

 

CAPITOLO 2
PENSIERO FISSO

 
-  Squall?
Una voce insistente e fastidiosa gli ronzava nelle orecchie.
-  Mi senti? Sto parlando con te!
Si, era davvero fastidiosa…
-  Squall!
Il ragazzo lasciò i suoi pensieri e disse stancamente:
-  Si professoressa, cosa vuole?
Quistis lo guardò preoccupata, poi ripeté la sua domanda:
-  Ti ho chiesto quale strategia useresti per sconfiggere un nemico in status “Zero” e “Shell”… Sai rispondere?
Squall le lanciò uno sguardo gelido: era ovvio… Sospirò e disse:
-  Attacchi fisici a ripetizione… Meglio se in status “Haste”.
-  Molto bene.
Fece lei. Poi aggiunse:
-  Per quelli di voi che ancora non lo sapessero, la magia “Zero” annulla SOLO la resistenza agli attacchi fisici, mentre la magia…
 
(Certo che lo sappiamo, cosa crede? Non siamo mica delle matricole!)
 
Era passata una settimana da quando aveva ripreso conoscenza e, dopo un’attenta visita, Kadowaki aveva sentenziato che stava bene e poteva riprendere le lezioni; anche se non ne aveva alcuna voglia… Poco importava che Rinoa fosse lì con lui… C’era qualcosa che non riusciva a togliersi dalla testa, qualcosa che gli martellava il cervello giorno e notte… E più ci pensava, più sentiva una rabbia crescere dentro di lui…

“Quando tutta questa storia sarà finita, dovrò spiegarti molte cose… Ma se non mi vorrai ascoltare… Ti capirò.”

Questo gli aveva detto sulla Lagunarock… Quelle parole gli avevano gelato il sangue nelle vene e i commenti di Ward e Kiros non lo avevano aiutato…
Per diciassette anni aveva creduto di essere un orfano… Ma, ora, forse, aveva un padre… E non sapeva se essere più contento del fatto di averlo ritrovato o più arrabbiato del fatto che lo avesse abbandonato… Come aveva potuto? Perché? Per chi?
Mille domande gli frullavano per la testa, domande a cui non poteva trovare risposta; ci pensava, immobile, con lo sguardo perso nel vuoto, finché un rumore sordo e improvviso non lo fece trasalire.
Quistis si era evidentemente accorta che lui fosse su di un altro pianeta e aveva appena battuto un pugno sul suo banco cercando di riportarlo sulla terra.
-  Squall! Saresti così gentile da condividere con noi i tuoi pensieri?
-  …Mi scusi professoressa, mi sono distratto…
-  Ce ne siamo accorti… Ti ho chiamato tre volte!
-  …….
-  Mi dispiace doverlo fare, soprattutto pensando a quello che hai fatto per il Garden e per il mondo… Ma ti devo mandare dal Preside… La legge è uguale per tutti…
Squall si alzò, fece il saluto Seed e disse:
-  Vado subito.
Quistis lo guardò con occhi a metà tra il preoccupato e il pentito, stava per richiamarlo al suo posto ma poi si disse che, davvero, la legge era uguale per tutti…
 
Era anche meglio… Una passeggiata gli avrebbe fatto bene… Poco importava che quella passeggiata l’avrebbe portato dritto nell’ufficio di Cid: sapeva già che non si sarebbe arrabbiato. Si fermò davanti alla porta dell’ascensore ed accennò ad un sorriso triste.
 
(Conosco meglio lui di… Come dovrei chiamarlo? Mio padre? No… Laguna suona meglio…)
 
-  Avanti.
Disse Cid appena ebbe bussato alla porta. Squall entrò, fece il saluto Seed e disse:
-  Buon giorno signore… Mi scusi per il disturbo.
-  Perché sei qui?
-  Mi sono distratto in classe…
Il preside lo guardò interrogativo e divertito, poi disse:
-  Vuoi farmi credere che Quistis ti ha spedito qui perché ti sei distratto?
-  …Si signore.
L’uomo sghignazzò qualcosa scuotendo il capo, poi disse:
-  Quella ragazza… A volte è un po’ troppo zelante… Non credi?
-  Fa solo il suo lavoro signore…
-  Molto giusto. Non ti preoccupare Squall, non sono arrabbiato…
 
(Scontato…)
 
-  …Ma visto che sei qui, colgo l’occasione per svelarti un piccolo segreto…
 
(Non promette nulla di buono… Cosa avrà in mente?)
 
-  Ho intenzione di organizzare una grande festa.
 
(Lo dice come se stesse annunciando l’elezione di un nuovo Papa…)
 
-  In tuo onore.
 
(Magnifico… Io ADORO essere al centro dell’attenzione…)
 
-  Che ne pensi?
Squall era rimasto per tutto il tempo con le braccia incrociate, voltato verso la parete e con il viso imbronciato, non sapeva come rispondere senza sembrare maleducato, poco rispettoso o semplicemente… Odioso. Poi si voltò verso il suo Preside e mise insieme qualche parola:
-  …Signore… Con tutto il rispetto… Lei sa che non sopporto questo genere di cose… Mi sentirei molto a disagio… Non si può annullare?
Aveva fatto del suo meglio, e Cid non sembrava offeso: era andata bene…
L’uomo più anziano gli sorrise dolcemente, così dolcemente che Squall sentì un brivido nascere alla base della colonna vertebrale e risalire su per la schiena. Il Preside si era sempre comportato in modo molto paterno con tutti loro, forse perché ricordava quando quei soldati addestrati ad uccidere erano solo dei bambini; bambini indifesi che chiedevano affetto dal profondo dei loro occhi; Squall avrebbe dovuto essere abituato a quel comportamento… Ma questa volta era diverso… Lui stesso era diverso… E non sapeva spiegarsi il perché.
-  Va bene Squall…
Disse infine Cid.
-  Ti capisco… Facciamo così allora: la festa si farà, e io dirò che l’ho organizzata per festeggiare la fine della guerra della strega, ma, in realtà, io e te sapremo che è in tuo onore.
-  …Signore…
-  No, davvero… Ti devo ringraziare Squall. Non mi sono comportato bene: ti ho abbandonato a fare il comandante a soli diciassette anni, appena diplomato Seed, nel bel mezzo di una guerra… Sono il peggior Preside che ti potesse capitare… Ma tu… TU hai sistemato tutto… Hai sconfitto la strega ed hai riportato pochissime perdite per il Garden… Ti faccio i miei complimenti… E ti ringrazio…
 
(Non è vero che sei un pessimo Preside… Edea era tua moglie… Che potevi fare? Abbandonarla? No… Hai scelto di stare con lei e lasciare tutto… Senza nessuna garanzia di tornare a capo del Garden… Si fa così quando si tiene davvero a qualcuno… Almeno credo… Lui non l’ha fatto per me…)
 
-  Squall? Mi stai ascoltando?
Il ragazzo mostrava due arance rosse all’altezza degli zigomi e non sapeva dove guardare… Gli riuscì solo di dire:
-  …Grazie signore…
-  Bene allora è deciso! Faremo questa festa! Ora puoi andare Squall.
Il comandante salutò e fece per andarsene, aprì la porta ma Cid lo fermò e, con un gran sorriso ironico stampato sul volto, gli disse, alzando un po’ la voce e fingendo severità:
-  E non distrarti più! Siamo intesi?
Il giovane accennò ad un sorriso e rispose:
-  Si, signore: intesi.
  
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