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Autore: BalthierMid    06/11/2012    4 recensioni
Ormai sono passati due anni. Due anni da quando il mondo è andato a rotoli. O almeno, la città di Collinwood. Due anni fa era una ricca e fiorente cittadina, ora è solo il LORO territorio di caccia. I sali da bagno hanno cambiato tutto. Trasformano realmente la gente in mostri cannibali. Non credete al governo e all'esercito cittadini americani, qui dentro al Recinto non ci sono solo LORO. Ci siamo ANCHE NOI, persone indifese. L'esercito non ci vuole aiutare a debellarli dalla città. Ormai per loro siamo solo carne da macello. Persone inutili. Non sappiamo se potremo passare la giornata. Se avete un po' di buonsenso, aiutateci. Sapremo come ricompensarvi.
Qui è Howard Burton, passo e chiudo. Spero non per sempre.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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CAPITOLO 4
 
Allyson dormì male quella notte: continuava a pensare a ciò che aveva detto Roger. Davvero il Governo voleva distruggere la città ? Lei sperava di no, perché riponeva ancora delle speranze nel suo Presidente. E la rivolta ? Davvero la gente voleva rivoltarsi ad Emmett, che li aveva salvati e protetti ? Non riusciva a darsi una risposta. Forse era lei che aveva troppa fiducia in loro. Forse Roger e gli altri avevano ragione. Si alzò quando il sole spuntò all’orizzonte, colorando il cielo di rosa. Andò sul tetto dell’edificio per ammirare quell’incredibile spettacolo, a cui non aveva mai fatto molto caso. L’aria fresca mattutina le pungeva la faccia, e questa sensazione le piaceva. Avrebbe voluto rimanere per sempre lì ad osservare il sole. Nessun pensiero, nessun problema. ma ciò non era possibile, lo sapeva. In lontananza vedeva alcuni di LORO camminare per le strade. Ormai erano LORO i padroni. Noi siamo i parassiti, pensò Allyson. Noi siamo i diversi qui. Siamo in minoranza. Ma la città era nostra prima, è nostro dovere riprenderla. Ma LORO non sono dei mostri: erano come noi, prima. Erano persone. Ma i sali da bagno li hanno trasformati: esseri che vogliono solo le nostre carni, cannibali. Non si potrebbe semplicemente farli tornare normali, invece di sterminarli ? Non esiste una cura ? Mentre pensava a tutto ciò, una donna in uniforme salì sul tetto, rimanendo stupita nel vedere un civile lì sopra.
“Che ci fai qui ? Non si può salire senza permesso” disse in tono perentorio.
Allyson si girò e si alzò da terra, lasciando cadere la coperta.
“Oh, non lo sapevo … Credevo si potesse salire senza problemi”
“Beh, in realtà si potrebbe, ma il colonnello non vuole …”
“Vado subito se creo dei problemi …” disse Allyson avviandosi verso la scala con la coperta in spalla. La donna la prese per un braccio.
“Non ti preoccupare. Non credo tu stessi sabotando o distruggendo qualcosa, non sembri il tipo” lasciò andare il braccio di Allyson e riprese “Stai pure, se viene qualcuno dico che hai il mio permesso”
“Sei sicura che non creo problemi ?”
“Rilassati un attimo ! Ti ho detto che non c’è nessun problema !”
Allyson si sedette di nuovo a terra ed aprì la coperta per tutte e due. La donna si sedette vicino a lei e tirò fuori un pacchetto di sigarette.
“Sigaretta ?”
“Oh no, grazie comunque”
La donna ne tirò fuori una e la mise in bocca, poi prese l’accendino e la accese. Inspirò profondamente, poi fece uscire il fumo dal naso. Allyson rise nascosta dalle coperte mentre faceva uscire il fumo dal naso. Lo trovava strano.
“Che scema. Non mi sono neanche presentata. Caporale Hannele, piacere” Allyson le strinse la mano.
“Allyson Cooper … Sopravvissuta”
“Ahah, ritieniti molto fortunata per questo”
“Lo sono. Lei invece ?”
“Dammi pure del tu, non ti uccido se non lo fai. Comunque no. Sono bloccata qui come un qualsiasi cittadino …”
“Ti credi superiore a me ed agli altri solo perché sai usare un fucile ?!”
“Ehi calmati ragazzina, non scaldarti per queste stupide cose”
“Stupide cose ?!”
“Sì, molto stupide”
“Voi qui ci trattate come persone inferiori, ci deridete, ci lasciate morire senza alcun aiuto !”
“Questo non è vero ! Ormai non c’è più niente per nessuno ! Stiamo morendo tutti a poco a poco ! Il cibo scarseggia, le medicine sono finite, le munizioni sono il minimo indispensabile. Ma nessuno ha il coraggio di uscire là fuori, preferiscono morire qui al sicuro” disse indicando oltre il muro di cinta.
Hannele non aveva tutti i torti: nessuno voleva uscire da lì. Fuori era come l’inferno: potevi morire ad ogni passo. Ma se nessuno faceva niente, non sarebbero durati molto.
“Io uscirei per cercare risorse, ma il colonnello non vuole …”
“E perché mai non vorrebbe ?”
“Non ne ho la minima idea. Ci ho provato molte volte, e lui sempre mi ha fermata”
“Tutto ciò è strano …”
Hannele, che aveva finito la sigaretta, gettò il mozzicone davanti a loro. A poco a poco si spense, lasciando una nuvola di fumo. Hannele si appoggiò sui gomiti e guardò il cielo, pensierosa.
“Chissà come staranno i miei genitori in Svezia …”
“I tuoi abitano in Svezia ?”
“Sì, perché ?”
“Niente, pensavo abitassi in America con i tuoi genitori …”
“No, mi sono trasferita qui anni fa. All’inizio era per studiare, ma alla fine decisi di entrare nell’esercito. Era una dei migliori della mia leva. Infatti mi hanno mandato qui …”
“Era una missione così importante questa ?”
“Vedi tu, un’intera città è invasa da mostri !”
“Oh, hai ragione. E perché non siete riusciti a fare niente ?”
“Il piano dell’esercito era di far evacuare tutta la popolazione e poi eliminare gli esseri, in caso drastico distruggere la città. Ma voi ci avete dato problemi …”
“Noi ?!”
“Sì. Alcuni non volevano abbandonare le loro case, altri i loro ricordi, altri ancora i loro parenti … Ed ecco come è andata a finire. Popolazione decimata, zombie aumentati a dismisura, città isolata e migliaia di soldati morti”
“Non credo tu capisca come ci si senta in questa situazione. NESSUNO vuole abbandonare il luogo in cui è vissuto. Questo disastro ha distrutto le nostre vite. Io ho visto mio padre morire, e …”
“E cosa ?”
Ad Allyson scese una lacrima. “… Ucciso mia madre …” sospirò come liberata da un’enorme peso.
“Cosa ?!”
“Era diventata … Una di LORO. Ho dovuto farlo”
“Oh, non … Non lo sapevo”
“Poi non abbiamo neanche potuto evacuare da qui. Pensavate di metterci qualche ora ? Il giorno dopo l’evacuazione la città era già nel Recinto”
“Oh, ehm … Io non … Sapevo questo … Ho solo eseguito gli ordini”
“Non sai pensare con la tua testa ? Avresti potuto fare di più, probabilmente”
Hannele fu colpita da quelle parole. Fare di più ? Aveva fatto tutto il possibile. E se non fosse vero ? Se avrebbe potuto fare veramente di più ? Ma lei doveva eseguire degli ordini. Non poteva fare ciò che voleva. Ma l’esercito dice di proteggere la gente. Perché allora li aveva abbandonati lì ?
“Tutto bene ?” chiese Allyson fissandola.
“Sì, tutto a posto”
“Mi sembri … Sconvolta”
“No no, ho solo … Bisogno di un’altra sigaretta” Hannele ne prese un’altra e la fumò.
“Non credi … Che non dovresti ?”
Hannele rise di gusto a questa domanda. “La solita cavolata che il fumo uccide ! Bene, io ti risponderò con la solita frase da copione: DOBBIAMO MORIRE TUTTI ! Poi guarda dove siamo: dentro un recinto con dei mostri. Ormai ho imparato che bisogna provare tutto nella vita”
“Se sei contenta tu …”
Hannele si alzò e gironzolò per il tetto fumando la sigaretta. Guardando giù, vide un uomo camminare in modo sospetto per il campus.
“C’è un’aria strana ultimamente …”
“Cosa intendi ?”
“La gente. Si comporta in modo strano …”
Allyson fece finta di non saperne niente. Non voleva avere problemi con il colonnello o la gente.
“Davvero ?”
“Come se … Ah, lasciamo perdere”
Allyson fu sollevata da questo: non le avrebbe chiesto niente sull’argomento. Dalla scala si sentirono dei passi, quando arrivò un soldato. Si mise sull’attenti.
“Caporale ! Il colonnello deve parlarle !”
“Su cosa ?”
“Non lo so, ha detto solo di andare la, signore !”
“Puoi anche evitare tutto questo, mi faresti un piacere”
“Uhm, ok … Caporale”
“Comincia ad andare, arrivo tra poco” il soldato si rimise sull’attenti e se ne andò.
“Bene, sembra che il dovere mi chiama. È stato bello conoscerti, Allyson Cooper”
“Anche per me, caporale” disse ridendo Allyson.
Hannele lanciò il mozzicone e corse verso le scale, chiudendo dietro di sé la porta.

 
 
 
 
Buondì a tutti !!!!
Quarto capitolo !!!! Questo era un po’ un capitolo così, ma il prossimo vi prometto di farlo più … più … Lerdammer (sì, l’ho scritto sbagliato u.u)  XD
E poi … Aspettate il capitolo 7/8 *suspance*
   
 
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