CAPITOLO 7

Erano ormai quasi le quattro quando squillò il mio telefono: era Madison.
- Ciao Mad! Qual buon vento?
- Ciao Becca! Sbrigati! Accendi la televisione sul primo canale che stanno per intervistare Zayn, non è il ragazzo con cui sei stata tutto il tempo alla festa? Be, ti lascio ammirare il tuo splendore. Proprio niente male come gusti! - disse maliziosamente.
Madison riusciva a mettere enfasi ad ogni cosa, aveva sempre una carica di energia per tutto e si prendeva a cuore ogni faccenda. Ma non lo faceva alla maniera di Clair che era riservata e gentile, lei era schietta, diretta e fin troppo intraprendente. Ero sicura che se si fosse trovata di fronte a Zayn non avrebbe esitato un momento nel presentarsi come Madison ‘la migliore amica della tua ragazza’.
Formulando quei pensieri, senza nemmeno accorgermene, mi ero catapultata davanti al televisore, non aspettando altro che rivedere il suo volto. Eppure non ero più sicura di volerlo riincontrare, dopo il fatto accaduto il giorno prima. Non avrei saputo come comportarmi, in fondo era stato un semplice bacio quello della festa, chissà quante ragazze Zayn aveva baciato oltre a me. Non potevo pretendere che fosse solo mio, non mi aveva chiesto nulla. E poi, avrei dovuto far finta di nulla? di non averlo mai visto insieme a quella ragazza il giorno prima al parco?
Erano questi i dubbi che mi assillavano quando incominciò il programma.
La prima inquadratura era il primo piano della presentatrice che stava per annunciare gli ospiti. Era una bella donna con un vestitino nero corto e attillato con un decolleté tanto scollato. Aveva lunghi capelli castani che le ricadevano morbidi sulle spalle scoperte. Era alta, molto alta e in più portava dei tacchi laccati neri, di un’altezza vertiginosa.
- Ed ora vi annunciamo i nostri ospiti di oggi, Zayn Malik e Niall Horan. - disse in tono pomposo. Li fece sedere su delle poltrone di velluto blu e iniziò con l’interrogatorio.
- Bene ragazzi, abbiamo l’onore di avervi qui con noi oggi. Iniziamo: cosa avete provato quando siete arrivati terzi ad Xfactor? Siete rimasti delusi? - la presentatrice cinguettò la solita domanda preconfezionata. Non ascoltai nemmeno la risposta, ero troppo attenta a studiare ogni particolare di quei due ragazzi e a leggere qualche emozione nel volto di Zayn sempre indecifrabile. Zayn era vestito tremendamente bene: portava dei pantaloni beige e una maglietta a maniche corte blu. Nella sua semplicità era bellissimo. Niall invece indossava dei pantaloni blu scuro e una polo azzurrina dello stesso colore degli occhi, color del ghiaccio. Da quello che ascoltai capii che Niall era un fiero irlandese, amante del buon cibo.
Per tutta l’intervista non avevo prestato particolare attenzione, ma ad un certo punto fui attirata da una domanda in particolare.
- Dimmi Zayn, c’è qualche ragazza che ti ha rubato il cuore? - disse la presentatrice con un sorrisino.
- Ehm… - Zayn esitò a rispondere - no, non c’è nessuno. - farfugliò alla fine. Rimasi di sasso, perché aveva tentennato a rispondere? Cosa lo aveva frenato? Forse la ragazza del giorno prima? O forse non voleva rivelare al pubblico del bacio della festa? Non sapevo più a cosa pensare. Avrei voluto saper leggere nei pensieri delle persone per riuscire a decifrare il volto impenetrabile di Zayn e i suoi sentimenti. Ma purtroppo non avevo quel potere e così avrei dovuto cacciare quei pensieri in un altro modo.
Mi sedetti sullo sgabello di fronte al pianoforte, decisi di studiare per levarmi dalla testa quei pensieri che mi avrebbe reso di umore molto nero. Studiai per un’ora senza nemmeno guardare lo spartito di How To Save A Life dei The Fray, che avevo desiderato tanto suonare per Zayn.
Non so quanto tempo passò da quando avevo cominciato, quando ritornò a casa mia mamma.
- Ciao tesoro, com’è andata oggi? - mi chiese appoggiando distrattamente la borsa sul mobiletto all’ingresso.
- Bene… - biascicai.
Alla mia risposta distaccata mi si avvicinò e si sedette accanto a me.
- Cos’è successo?
- Ma niente mamma! - esclamai scocciata.
- Come vuoi, ma sappi che io sono sempre qui. Per ogni dubbio puoi chiedere. - mi ricordò stringendomi a sé.
- Lo so mamma - le sorrisi.
Lei era fatta così: era capace di consolarti senza che tu ne dimostrassi di aver bisogno e capire i momenti in cui si sarebbe dovuta fare da parte. E così si diresse in cucina lasciandomi con i miei pensieri.
Mi venne in mente quella volta che, a sette anni, tornai a casa da scuola in lacrime perché una mia compagna di classe mi aveva preso in giro. Mia madre mi prese tra le sue braccia e, per la prima volta, mi rivelò che il suo segreto per allontanare la tristezza era fare un dolce, perché in questo modo riusciva a distrarsi. E da quel momento ogni volta che litigavo con Luke o mia sorella prendeva le mie bambole, fare un dolce era la soluzione. Man mano che diventai grande, persi questa abitudine.
Lo so, era stupido, ma in quel momento l’unica cosa di cui avevo bisogno era fare un dolce con mia madre.
Così entrai in cucina e presi una terrina per l’impasto del dolce.
- Non chiedermi nulla - le dissi prima che potesse parlare.
Non mi chiese nulla, ma la vidi aprirsi in un sorriso.
Aveva capito.




Eh si, ci siamo fatte attendere, ma speravamo in qualche recensione in più.
Come avrete capito non ci piace commentare la nostra storia perché tutto quello che c’è da dire è già stato scritto.
Speriamo vi possa piacere come piace a noi!

Al prossimo capitolo,
The Readers