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Autore: lightinthedark    06/11/2012    2 recensioni
Nel 1500 il regno d'Inghilterra fu governato da un re ch'ebbe un'infanzia molto difficile, causata dalla morte del padre a soli tre anni dalla nascita, si dovette assumere le responsabilità di un intero paese, appena uscito da una crisi economica superata grazie al padre.
Durante il regno di questo re, ArturoIII, accaddero molte cose, la civiltà divenne più moderna, il paese fu devastato da una forte crisi causata dai nobili, e la stregoneria fu perseguitata in ogni angolo del regno. ArturoIII, era molto superstizioso e credeva molto alle streghe, e durante la fine della sua vita, gli accaddero cose soprannaturali, che ancora oggi non si capiscono. Ci sono varie leggende su di lui e il suo castello, ma soprattutto non si capì di cosa morì, c'è chi dice con sè si portò un segreto, soprannominato il segreto di ArturoIII.
Nella fascia di vita prima dei cinquant'anni passò un periodo pieno di gioia, feste, balli e senza badare alla politica del paese.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Si, era morta, era sicuro, lo diceva l’espressione del medico.
Uscì dalla stanza silenziosamente. L’ambiente era cupo e da fuori la finestra si sentivano gli avvoltoi che completavano l’atmosfera lugubre.
Il re si abbassò e accarezzò la dolce candida mano affusolata e bianca che penzolava dal letto.
Lo stesso pomeriggio il re comunicò ai suoi sudditi la morte della sua seconda moglie, che risposero con un silenzio emanante tristezza.
Una settimana dopo si festeggiava il compleanno del re, sebbene triste dalla morta della sua seconda moglie, gli uomini del castello fecero tutto per fargli festeggiare il suo cinquantesimo compleanno.
Alla festa si trovava tutta l’alta aristrocazia dell’Europa, la corte di Francia, alcuni signori di Firenze, la corte spangola e della Germania.
La serata passò tranquilla con alcuni balli che il re adorava insieme a sua moglie, stavolta però, a sostituire la sua defunta, c’era una contessa francese molto attraente, una fanciulla dal viso molto semplice e candido.
Gli chiese di ballare, il re accettò, da li inziò il rapporto che li condusse al matrimonio, fu la sua terza moglie.
Il loro matrimonio non fu solo per amore, ma anche per convenienza politica. La nuova regina era molto timida, aveva un corpo minuto e delicato, mentre il re era in carne, con barba e robusto.
Durante il ballo,una dama di corte spagnola non si trovò più, fu ritrovata in un angolo del castello, solo dopo il matrimonio del re.
Una tarda mattina di novembre, la pioggia non cessava da più di due giorni e sembrava volesse sfondare il vetro di quanto fosse potente,
il re si era svegliato da poco e scese al piano di giù in cucina, con la sua vestaglia di velluto raffinato e il suo pigiama di raso.
Dopo aver finito di far colazione giunse un soldato a cavallo al castello, portava notizie da Londra, il popolo si ribellava per le tasse e alcune leggi feudali, il re sbuffò e andò in parlamento per sbrigare queste faccende.
La neo regina, si alzò quando il sole già si trovava nel suo miglior splendore, uscì da quelle coperte ricamate molto delicate e dato che suo marito non c’era si mise a girare il castello, dato che Arturo non gli permise di vederlo tutto.
Uscendo dalla stanza vi si trovava un atrio con diverse porte e due corridoi ai lati.
Dal corridoio sinistro si scendeva verso la cucina e il retro, dove lavoravano i signori della servitù e dove c’era il giardino interno.
Il corridoio destro non l’aveva mai visto, era tutto buio, e il corridoio girava, quindi non si vedeva niente.
Di fronte la regina invece si trovavano tre porte chiuse tra cui una chiusa con dei pezzi di legni inchiodati.
La regina stette in silenzio e guardò intorno a sé, dal corridoio sinistro vide un’ombra, non vide bene, vestiva di bianco, sembrava una camicia da notte, sulle spalle gli cadevano dei morbidi capelli rossi un po’ mossi.
La regina prese fiato e si dirisse verso quel corridoio, girando la curva, senti uno scricciolio di una porta aprirsi.
Vide una luce, una piccola luce di una candela riflessa sul muro, si spense e lo scricciolio finì.
Andò avanti, si trovò in una piccola saletta, c’erano tre scheletri di lato con ai polsi le manette, e una dama spagnola che vestiva con un abito sfarzoso, era piena di sangue e girata verso il pavimento.
La regina dalla paura scappò, ma inciampò in una catena, fu il quel momento che vide un’ombra avvicinarsi, chiuse gli occhi per non crederci.
Riaprì gli occhi con forza, come se pesassero cento chili, li puntò in alto per osservare.
Non c’era più nessuno.
Si alzò, riprese coraggio, e aprì una porta che si trovava accanto al cadavere della dama.
Aprendo la porta, si trovavano delle scale, le mure erano molto vecchie, pian piano scese le scale evitando di far rumori.
Sentiva altri passi, delicatamente girò  il capo, vide un po’ sfocato un’ombra ma continuò a scendere, era un sotterraneo.
C’erano svariati scheletri, e l’odore dell’ambiente faceva quasi svenire. Il cuore batteva fortissimo alla regina, il respiro non riusciva ad entrare ai polmoni.
In un angolo del sotterraneo c’era un corpo, vestito elegantemente, forse era la seconda regina, lo scheletro era con diverse rotture, tra cui una nel craneo, in due.
Del sangue nel muro faceva intuire che fu ammazzata da uno di questo castello, non come tutti pensavano fosse sparita, dopo la morte.
Nel muro alcune scritte sbiadite dicevano : “Qui giace, la principessa falsa, la persona più infame e disonesta del regno d’Inghliterra, qui giace l’assassina della vera regina di ArturoIII, la prima.
Che il suo cuore vada nelle grinfie del demonio.”
La regina impaurita, e inorridita dalla frase sul muro, tento di scappare. La porta non si apriva, voleva scappare, uscire.
Era caduta nella trappola della regina.
Per tre giorni di seguito la regina tentò di farsi sentire, botte alla porta, urla piene di dolore sanguinante, piene di speranza, il cuore non si sentiva più, il respiro piano piano diminuiva, la regina si accasciò vicino la portà, sbattè la testa su un ferro e morì su colpo.
Giorni, Mesi, di ricerche non portarono niente al re, che cadde in una depressione totale.
Stette a letto le sue ultime settimane di vita, e morì anche lui.
Dopo la morte del sovrano, il castello fu abbandonato da tutti e mai più abitato.
Si narra che quel vecchio ormai castello sia tutt’ora abitato da fantasmi, dalle vittime della prima regina, e dal re.
 
Ma cosa successe in quel castello?
La seconda regina, contessa di Scozia, innamorata perduta del re, e lui viceversa, ammazzò la regina. La rinchiuse in quella stanza sotterranea, e la uccise nei modi più spietati e crudeli, nei modi più atroci che si immaginassero.
Si dice che la seconda fu ammazzata dallo spirito della prima, facendola cadere dalle scale e aprendogli la testa in due.
Ancora dopo secoli, quel sangue infame ricopre un muro di quel castello.
Dopo qualche anno dalla morte di Arturo, alcune persone del castello sentivano ancora delle urle venire dai sotteranei.
Invece, dello scheletro della terza regina, non si sa niente, non si trova più niente, sparito.
Di cosa morì il re non si seppe mai.

  
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