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Autore: JulietXD5    06/11/2012    1 recensioni
E fu allora che la baciò con foga, stringendola tra il suo petto e il muro.
All'inizio la ragazza cercò di divincolarsi, ma le mani forti del ragazzo la tenevano saldamente per le braccia.
[...]
Quando, finalmente, Draco lasciò la presa sui suoi fianchi magri, e allontanò le labbra da quelle di lei, Hermione realizzò cosa aveva appena fatto.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lemon, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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“Lo hai visto? Sembra quasi... Silente!” esclamò Ron in un misto tra paura e stupore.
E' vero – pensò Hermione – sembra di aver davanti proprio lui, in carne ed ossa, come se non se ne fosse mai andato.

Il ricordo del Preside di Hogwarts era ancora vivo nelle menti dei tre maghi.

La giovane Grifondoro era infreddolita e affamata, e ancora con la mente confusa dopo la fuga dalla Gringott.
Le girava la testa, ma non lo dava a vedere.
“Tu sei Aberforth, il fratello di Silente!” pronunciò Harry.
In quel momento la sua voce così acuta era fastidiosa quanto il ronzio di una zanzara per le povere orecchie di Hermione.

Ma si, era lui. Aberforth Silente. Fratello del defunto mago. Il suo volto era plasmato ad immagine e somiglianza del fratello scomparso, ma i capelli erano rimasti più scuri, ancora non toccati dalla mano del tempo.
Non era di certo una persona sgradevole né tanto meno avida, dato che, appena potè, fornì subito ai tre amici pane e burrobirra.
Il fisico di Hermione riacquistava forza ed energia ad ogni boccone, così come anche quello di Ron.

“Dobbiamo entrare ad Hogwarts, stasera.” continuava Harry, ma ormai lei non lo ascoltava più. Era troppo intenta nel riempirsi la pancia di quella mollica morbida, e a guardare il suo Ron fare altrettanto.
Sì, il suo Ron. Negli ultimi mesi di ricerca degli Horcrux era finalmente sbocciato quel qualcosa fra di loro. Ancora si ricordava di quella notte in cui egli se ne andò, quanto lei lo chiamò per farlo tornare indietro e quanti giorni stette male per non averlo accanto.
Ma ora era lì, a sorriderle mentre si ingozzava di cibo, e lei era lì a ricevere i suoi sorrisi e a ricambiarli.

“Dobbiamo entrare ad Hogwarts entro stasera”, riprese Harry rivolgendosi ad Aberforth.
“Sai cosa devi fare...” ordinò ad una ragazza dagli occhi chiari dentro un dipinto, la quale annuì e si incamminò verso la profondità del quadro, fino a sparire.

Era Ariana, la defunta sorella di Silente. Anche lei gli somigliava davvero tanto.

Hermione era stanca, lo si vedeva da lontano un miglio.
“Hey, Perché non ti siedi un attimo?” le disse premurosamente Harry, mentre aspettava il ritorno di Ariana.
“Si, hai ragione... adesso mi siedo.” sentenziò la brunetta, andandosi a sedere su una poltrona lì nelle vicinanze.
Combatteva con gli occhi, tentava di non farli chiudere, ma, nel vedere Harry iniziare a mangiare la sua parte di cibo, cedette al sonno.

***

Occhi grigi.

Quegli occhi grigi la scrutavano, mentre lei giaceva inerme sul pavimento di Villa Malfoy. Mudblood inciso a sangue sul suo braccio. Le lacrime che cercavano di non uscire e di non umiliarla ancora di più.
Riuscì ad alzare lievemente la testa per lanciare uno sguardo d'odio a quel bastardo, che sicuramente si stava facendo gioco di lei... o almeno era ciò che pensava.
I suoi occhi grigi erano ricolmi di lacrime anch'essi. Draco Malfoy mostrava per la prima volta un nuovo lato di sé, un lato nascosto dall'arroganza che si portava dietro dalla nascita. Un lato buono.
Guardava Hermione. La guardava e basta. Non rideva di lei né la scherniva.
La grifondoro rimase a guardarlo per quei pochi minuti che il suo collo riusciva a reggere il peso troppo duro della sua testa, ormai stanco e debole.

Perché mi guarda così? Si chiedeva lei. Ma a quella domanda non riuscì a dare risposta. L'unica risposta che dava a quel momento era che lei stava sostenendo il suo sguardo, e nel farlo il suo cuore scoppiò come la polvere da sparo al contatto col fuoco, e si sentì strana. Sentì una sensazione che mai prima aveva provato guardandolo. Era come se un centinaio di farfalle spiccassero il volo nello stesso momento, producendo un rumore tale che anche un sordo avrebbe potuto sentirle.

La testa le ricadde sul pavimento e la sua mente tornò a concentrarsi sul dolore che provava al braccio, mentre il ragazzo si allontanava dalla stanza.

***

Hermione si svegliò di soprassalto, accompagnata da un respiro profondo, come fosse appena risalita dall'acqua.
Non era la prima volta che lo sognava.
Quell' immagine nella sua mente era presente quasi ogni giorno. Il ricordo di quel momento le faceva venire i brividi, ma anche il disgusto di aver provato tale sensazione per il Serpeverde. Come si poteva provare complicità con Draco Malfoy?

Hermione non si soffermò troppo su quel pensiero, dato che vide Ariana tornare dal profondo del dipinto accompagnata da qualcuno. Non appena fu davanti loro, il quadro lasciò spazio ad una porta nel muro.

“Neville!” era lui il segreto accompagnatore della ragazza. Neville li condusse attraverso un tunnel scavato nel muro. All'inizio il cunicolo si presentava umido e scivoloso e verso la fine più asciutto e caldo. Mentre lo percorrevano, Ron mise un braccio intorno alle spalle della ragazza, la quale cacciò fuori un timido sorriso, evidentemente arrossita.
Lui era lì. Era lì con lei. Era tornato per lei. Avrebbe dato tutto per stare con lei, e lei lo sapeva.

Guardando i suoi folti capelli rossi inumidirsi a causa del clima iniziale del passaggio, capì che non avrebbe voluto mai affondare le dita in altri capelli se non in quella rossa chioma.

Gli altri pensieri, rimanevano solo pensieri. Non concreti.

Arrivati alla fine del percorso, Neville spalancò la porta dell'uscita, un altro dipinto, il quale affacciava su una stanza familiare: una stanza di Hogwarts.
Ed ecco che ad accogliere i tre amici vi era l'Esercito di Silente, il quale entusiasmo scoppiò in un applauso per il ritorno del loro “salvatore”, Harry.

Ma la felicità per il ritorno a casa, fu interrotto prontamente dall'arrivo di Ginny, che li informò che Piton era conoscenza dell'avvistamento di Potter a Hogsmeade.
L'inizio della guerra era così vicino, che si poteva quasi toccare con mano.

Hermione, Harry e Ron si guardarono, e con quello sguardo si parlarono, e ciò che si dissero era capibile a tutti coloro presenti in quella stanza: era giunto il momento. La guerra aveva inizio.

  
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