-Una discoteca?-
Len guardò Zoe con aria
stupita.
-E allora?- sorrise la ragazza -vediamo se sanno ballare- Detto questo
saltò giù dal solaio nel quale si
erano intrufolati, raggiungendo così il passaggio che li
avrebbe portati
all’interno del locale.
Dopo tanto cercare finalmente i cacciatori avevano trovato uno dei
luoghi di
raduno dei vampiri, e quella sera anche i cacciatori avrebbero
partecipato alla
serata.
La musica rimbombava nella sala tra le luci e l'odore di sudore e
sangue, tanto
forte da coprire l'odore degli umani a sangue caldo che si aggiravano
per la
folla. Zoe camminava con movimenti sinuosi nel suo aspetto da
valchiria; lanciò
un'occhiata ai suoi compagni, poco lontano vide Jeff che le fece un
cenno con
la testa, lei annuì. Passò a fianco di un vampiro
che la guardò con aria
interessata, Zoe le fece un sorriso poi con naturalezza estrasse un
pugnale e
lo conficcò nel cuore del non-morto, non appena il corpo
toccò terra impugnò la
pistola e tutti i suoi compagni insieme a lei. I cacciatori iniziarono
a fare
strage di tutti i vampiri presenti. Len stava ricaricando l'arma mentre
una
creatura stava correndo verso di lui, ma non riuscì a
raggiungerlo perché
colpito in testa da Jillian. Svuotò vari caricatori sui
mostri sgomenti e
storditi dalle droghe. L'attacco fu un successo. Jillian aveva finito
l'ultima
sua vittima, quando un vampiro supersite la sopraggiunse alle spalle,
ma appena
si girò la testa del non-morto rotolò sul
pavimento. Jeff rinfoderò la spada:
-Ne hai mancato uno- le lanciò uno dei suoi sorrisi
vagamente arroganti -la
prossima volta stai più attenta ragazzina-
Jillian ricambiò il sorriso e con aria di sfida gli rispose:
-Perché dovrei,
visto che ci sei tu a finire il mio lavoro?-
Il locale era pieno di corpi di vampiri mutilati, l’irruzione
fu un pieno
successo. Dopo aver controllato se ci fossero superstiti, infransero le
finestre oscurate, così che quando sarebbe giunto il
mattino, la luce del sole
avrebbe incenerito ciò che rimaneva del massacro appena
avvenuto.
Rientrarono
alla base euforici per la
buona riuscita della missione. Zoe si fece strada tra i compagni per
correre a
dare una pacca sulle spalle a Jillian: -Complimenti sorella! Un piano
geniale!-
Jill vide Len scambiare con Jeff uno dei loro saluti fraterni, erano
tutti
felici del fatto di essere riusciti a sopravvivere ad un attacco tanto
rischioso. Poco dopo andarono a riposarsi dopo la lunga nottata di
caccia.
Mentre Jillian stava preparando i caricatori delle sue pistole Jeff la
raggiunse in camera. Il ragazzo sganciò la cinta che teneva
la spada fissata
sulla schiena e la gettò sul letto, poi si
appoggiò all'armadio guardando la
ragazza intenta a preparare le sue armi: -Avanti Jill- le disse
-rilassati un
momento, la caccia è andata bene, pensa a riposarti-
-Hai notato?- gli rispose mentre continuava a inserire proiettili nel
caricatore -Erano tutti neonati-
-Gli anziani non sono tanto stupidi da farsi beccare in posti simili.
Ammassati
in quel modo non riescono a distinguere bene gli odori, erano anche
strafatti.
Non sanno nemmeno quali sono i loro punti deboli.-
Jillian si fermò: -Sono stanca di far fuori i neonati,
dobbiamo trovare il modo
di trovare degli anziani- Si alzò dalla sedia e
andò verso la finestra. Jeff la
seguì con lo sguardo. Il ragazzo stette per un momento in
silenzio mentre si
passava la mano tra i capelli scuri, poi si avvicinò a lei,
appoggiò una mano
alla finestra e osservò insieme alla sua ragazza le prime
luci dell'alba che
coloravano i contorni della città.
-Che strana vita la nostra- disse Jeff -a volte non so se viviamo per
il giorno
o per la notte. Rischiare la vita dopo ogni crepuscolo a difendere le
persone
prigioniere di questa città. Dimmi Jill, ti penti mai di
questa scelta?-
-No- rispose continuando a guardare il panorama -I vampiri hanno fatto
di
questa città la loro fonte di sostentamento. Nessuno
può uscire se non da
morto...Anni fa giurai a me stessa che avrei fatto in modo che presto o
tardi
questa città non sarebbe più stata la nostra
tomba, ma la loro. Voglio vedere
Tanit libera, solo questo, e sono disposta a tutto per far si che
ciò si possa
realizzare.-
-Un giorno succederà. Ma fino ad allora cerca di non farti
ammazzare ok?- detto
questo fece voltare Jillian e la afferrò per le spalle
fissandola con i suoi occhi
azzurro cielo, diventò d'un tratto serio.
-Promettimi- le
disse -che qualunque
cosa accada tu resterai in vita, e realizzerai il tuo sogno-
Jillian ricambiò il suo sguardo perplessa dalla sua strana
richiesta: -Stai
bene Jeff?- gli chiese accennando un sorriso
-Promettimelo- ripeté con tono più dolce mentre
le accarezzava il viso.
Jill annuì debolmente: -Te lo prometto- Percepiva la sua
preoccupazione,
tuttavia quando il suo ragazzo dimostrava di stare in ansia per lei non
poteva
fare a meno di rimanere un po' stupita dalla cosa, essere tanto dolce e
premuroso non sembravano atteggiamenti da Jeff, solo a lei riservava
tali
attenzioni.
-Non starai diventando un po' troppo tenero?- aggiunse poi rcon un
mezzo
sorriso.
Jeff scoppiò a ridere e la strinse fra le braccia. Le disse
che doveva andare
da Len per discutere di un nuovo piano d'attacco molto importante. Fece
qualche
passo poi si arrestò: -Dimenticavo...- tornò da
lei e la baciò, dopodichè le
sussurrò scostandole i capelli dal viso: -Vai a riposarti
ok?-
-Ma te ne vuoi andare, sì o no?- Gli disse Jill in tono
scherzoso. Jeff ubbidì
facendole l'occhiolino prima di uscire dalla stanza.
Jill non
riuscì ad addormentarsi, notando che
Jeff non era ancora tornato in camera scese di sotto. Lo vide ad un
tavolo
mentre discuteva con Len. Dopo averli raggiunti gli chiese di cosa
stavano
discutendo con tanto interesse. I due dopo un momento di esitazione le
dissero
di aver scoperto un sistema per entrare nel Tempio del Sangue. Avevano
posticipato a lungo l’attacco, data la
pericolosità del luogo. Era infatti
risaputo che quello luogo di culto dei vampiri, e quindi sicuramente
avrebbero
trovato degli anziani. Jillian si offrì comunque di
partecipare allo sviluppo
del piano d’attacco.
Di comune accordo avevano deciso che avrebbero agito in pieno giorno,
prendendosi così ventiquattro ore di riposo.
Dopo essere tornati in camera, Jeff tornò a osservare la
luce del giorno che
illuminava la città.
-A volte mi domando se sto facendo la cosa giusta-
-Che vuoi dire?- gli domandò Jillian abbracciandolo da
dietro.
-Se questa guerra possa portare realmente da qualche parte, o se sto
solo
guidando la gente che amo incontro a
una
morte senza senso-
-Tu e le tue supposizioni...I dubbi non ti servono a niente, ti fanno
stare
male inutilmente. E poi stiamo andando bene. Tra non molto saranno loro
a
temere noi e non il contrario-
Jeff si voltò verso di lei prendendola tra le braccia.
-Ma come fai ad essere così?- le disse sorridendo
-Così come?-
-Non c’è un modo per dirlo, sei tu e basta- detto
questo la baciò stringendola
al petto, mentre fuori la città
viveva
un altro giorno.