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Autore: Ssun    07/11/2012    1 recensioni
"Per un attimo restammo in silenzio, e poi, finalmente mi baciò. Mi baciò come ne-anche Fabrizio aveva fatto. Assaporai tutto di quel bacio bellissimo. Restammo at-taccati per almeno venti minuti e quando si allontanò dalle mie labbra, mi disse:
- Mi piaci tanto. -
Non ci credevo. Finalmente avevo trovato l’amore. E l’amore era Christian; il mio principino azzurro. Ero contentissima e guardandolo negli occhi, in quegli occhi blu che mi avevano fatto innamorare di lui, gli dissi:
- Anche tu. -"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Con la valigia in mano, chiusi la porta di casa e corsi verso le mie amiche. Prima di salire in auto, mi girai verso la mia bellissima casa e la salutai.
- Ci vediamo fra una settimana. -
Lo so che faceva ridere, ma facevo sempre così.
Sabrina scese dalla macchina e mi salutò con felicità:
- Ciao! Finalmente si parte eh? -
- Si! Non vedo l’ora di essere alle Hawaii a prendere il sole! - Dissi euforica.
Sabrina mi disse di mettere la valigia dietro, nel baule. Così feci, e poi andai a sedermi dietro siccome i posti davanti erano già occupati da Sabrina e Jasmine.
- Sono troppo contenta. T-R-O-P-P-O! - disse Jasmine appena mi vide.
- È normale, chi non lo sarebbe?! - gli risposi sorridendole.
Sentii il motore della macchina accendersi e finalmente partimmo verso l’aeroporto di Londra.
Dopo mezz’ora arrivammo a destinazione e lasciammo l’auto nei parcheggi apposta per le macchine che devono restare parcheggiate per alcuni giorni. Con la propria valigia, io, Jasmine e Sabrina ci avviammo dentro all’aeroporto dove avremmo fatto il check-in. Non ci mettemmo molto perché non ci fu molta gente, e questa cosa mi sorprese molto. E non solo a me, ma anche alle mie amiche. L’aeroporto era sempre pieno, c’era sempre coda, era stranissimo che oggi non c’è n’era neanche un po’. Non che mi lamentavo però.. era solamente strano. Prima di riuscire a prendere il bussino che ci avrebbe portato all’aereo sentii gridare il mio nome. La voce mi era famigliare e ormai avevo già capito chi era. Ma la prima cosa che mi chiesi era “ma che cazzo ci faceva lui qui?”.
Le mie amiche rimasero sorprese vedendo Fabrizio venire verso di me. Si allontanarono un attimo, lasciandomi da sola con lui. Proprio quello che non volevo. Non avevo niente da dirgli e nemmeno lui; cosa voleva ancora da me?!
Con aria alquanto scocciata gli dissi:
- Cosa ci fai qua? -
-Non lo so.- mi rispose.
Scusa?! Non sapeva perché era venuto qua?! Allora stava fuori con la testa.
- Come scusa? Non sai perché sei qua? Ma che vuol dire?! -
- L’istinto mi ha detto di venire qua. -
- Ma che cazzo stai dicendo Fabrizio? - mi stavo arrabbiando.
Stava per aggiungere qualcosa, ma lo interruppi.
- Non puoi venire qua e dirmi che è stato l’istinto a farti venire. Così mi sembri solo pazzo. Se vuoi dirmi qualcosa, dimmela e basta. -
- Va bene, ma non è facile da dire.. -
Oddio, adesso però mi spaventava.
- Dimmi, ma sbrigati; ho un aereo da prendere. -
- Non sono bravo con le parole.. -
Tutto d’un fiato aggiunse:
- Credo di amarti ancora. -
Oh! Emh, oddio.. e adesso cosa gli dicevo? Non avevo proprio calcolato che poteva succedere una cosa del genere. Odiavo quando non sapevo cosa fare.
Lui notò la mia difficoltà e così disse qualcosa per rompere il silenzio che si era creato fra di noi.
- Allora parti eh? Divertiti -
- Eh già, vado alle Hawaii. - risposi.
- Che figata! Divertiti anche per me! -
- Emh Fabrizio, riguardo la cosa che mi hai appena confessato io.. emh.. non posso, cioè lo sai che.. -
Mi interruppe.
- Non devi dirmi niente. Lo so che è finita solo per colpa mia. Sono uno scemo. -
Ora che mi aveva confessato che mi amava ancora mi dispiaceva per lui. Certo, io lo odiavo ancora tanto per quello che mi aveva fatto però.. vederlo così, mi faceva stare male. Vedendolo non sembrava affatto che stava mentendo. Adocchiai l’orologio sopra la testa di Fabrizio e mi accorsi che ormai dovevo andare. Lo salutai.
- Ci vediamo quando torno. -
- Va bene! Divertiti Emily! - mi salutò.
Gli sorrisi, mi girai e feci segno alle mie amiche di andare.
Prendemmo il bussino e arrivammo all’aereo.
Appena salii le scalette, incontrai l’hostess che mi salutò cordialmente.
- Salve! -
- Buongiorno! - gli risposi tutta sorridente.
Era da tanto che non salivo su un aereo, almeno da dieci anni. Adesso che ci pensavo, lo avevo preso una sola volta per andare a Parigi. Mi piaceva un sacco volare e guardare dal finestrino le nuvole. Sembrava di essere in paradiso.
Seguii le mie amiche fino ai nostri posti e poi ci sistemammo per bene.
Ero in mezzo alle mie due migliori amiche, ed ero felicissima. Passarono ancora un paio di minuti prima di partire e intanto preparai il mio Ipod. Non c’era gusto a fare un viaggio senza musica, almeno per me, era così. Finalmente l’hostess incominciò a parlare.
- Buongiorno! Vi diamo il benvenuto e speriamo che facciate buon viaggio! -
Carina come hostess, e dall’aria sembrava simpatica. Era minuta con dei capelli biondi, anzi, oro.
Ci spiegò ancora alcune cose e poi ci disse di allacciare le cinture perché fra pochi minuti saremmo partiti.
Allacciamo le cinture e finalmente sentimmo l’aereo muoversi. Evvai, si partiva!
Il volo durò ventiquattro ore e ora, io e le mie amiche ci trovavamo nella nostra stanza. Eravamo all’hotel “Holiday” e non potevamo desiderare una stanza migliore di quella che avevamo. Praticamente perfetta. Tre letti enormi, il bagno con la vasca e la doccia. Lo specchio era gigantesco; mai visto uno così.
Avevamo due scrivanie e una televisione al plasma. Yeah!
Ormai era tardi, e siccome eravamo tutte e tre stanche andammo a dormire. Da non crederci; il letto era comodissimo! Con il sorriso stampato in faccia mi addormentai e sognai, difficile da dire, sognai Fabrizio. Ma perché?!
Mi svegliai con il suono della sveglia.
Guardai le mie amiche e mi accorsi che non l’avevano sentita. Mi avvicinai prima a Jasmine e la strattonai. Uscì qualcosa tipo:
- Ancora un attimo mamma. -
Bellissimo. Risi e la strattonai ancora.
- Dai Jasmine, se arriviamo tardi non potremmo fare colazione e poi, mi hai detto che avremmo incontrato i tuoi amici. ALZATI! -
Proprio non lo capiva. Al posto suo riuscì a svegliare Sabrina che insieme, spingemmo la nostra amica fino a farla cadere dal letto. Non si fece male perché avevamo messo delle coperte morbide sotto. Mica volevo che si faceva male proprio adesso che eravamo in vacanza.
Finalmente si svegliò e cercando di fare l’incazzata disse:
- Quanto vi odio! Non si può neanche dormire, dopotutto siamo in vacanza! -
- Siamo in vacanza, ma noi la colazione la vogliamo fare! - disse Sabrina e io annuii.
- Va bene! - disse.
Feci il solletico a Jasmine per farla divertire un po’. Si era svegliata col piede storto per colpa nostra.
Ci andammo a vestire e scendemmo giù nella sala “Colazione” e mangiammo.
- Alle nove dobbiamo essere al mare. - disse Jasmine.
- Va benissimo non vedo l’ora! - risposi.
- E i tuoi amici? Dove sono? - chiese Sabrina tutta curiosa.
Aggiunse anche:
- C’è ne qualcuno carino? -
Risi e aspettai la risposta.
- Calma, calma. Allora, i miei amici ci raggiungeranno al mare e precisiamo una cosa, quando mai i miei amici non sono carini?! - rispose tutta fiera di sé.
Su quello aveva ragione, le persone che ci aveva fatto conoscere fino a d’ora era tutta gente simpatica e mica male.
Sabrina rispose:
- Voglio un ragazzo, credi che a uno dei tuoi amici potrei interessare? -
- Non stai correndo troppo? - rispose subito Jasmine.
- Ma comunque, non pensate mica che sono solo ragazzi. - aggiunse.
- Beh, li ci arrivavo da sola Jasmine! - risposi io.
Ridemmo e finimmo la colazione.
Con tutta velocità salimmo in camera e preparammo la borsa con dentro le cose che ci sarebbero servite per andare al mare.
Io misi dentro la crema solare, gli occhiali da sole, un costume da ricambio e il borsellino. Mi infilai il costume blu con una farfalla nel mezzo e quando le mie amiche furono pronte ci avviammo verso il mare.
Quando arrivammo, Jasmine si avviò al bancone.
- Buongiorno, siamo dell’hotel “Holiday”. - disse Sabrina.
- Salve! In cima troverete il bagnino e lui vi assegnerà il vostro ombrellone. Aspetta un attimo, volete ombrellone con la sdraio o con la sedia? - ci chiese il tizio al bancone.
- Mmh, l’ombrellone e la sdraio grazie. - rispose Jasmine.
- Perfetto, tieni questo biglietto e dallo al bagnino. -
Quando arrivammo dal bagnino, che per dirla tutta, non era niente male, ci assegnò dei posti in prima fila.
Ci sistemammo per bene e poi mi misi in costume. Ero ansiosa di conoscere gli amici di Jasmine, non lo so, ma c’era qualcosa che mi faceva, come dire, “paura”. Non sapevo perché, forse.. No. Niente.
Decidemmo di aspettare i suoi amici prima di andare a fare un bagno.
Incominciò a suonare un cellulare, era quello di Jasmine. Guardai Sabrina perché la mia amica era sparita, ma ormai qualcuno doveva rispondere. E se erano i suoi amici per dirci che arrivavano un po’ in ritardo? O se era un fidanzato “segreto”? Tutte le cose più strane mi vennero in mente, ma siccome Sabrina era una fifona a rispondere al telefono degli altri lo feci io. Dall’altra parte una voce maschile. Oddio.
- Pronto? -
- Jasmine, mi senti? Jasmine? -
- Scusami ma non sono Jasmine, sono una sua amica. - risposi.
- Ah. -
Silenzio. E adesso? Per fortuna riprese a parlare.
- Volevo solo dirle che non si dovrà preoccupare. Lei sa il perché. -
- Ah okay, glielo dirò appena torna. -
- Puoi anche non dirglielo tanto fra poco saremo li. Ciao. -
Ah, dunque era uno dei suoi amici. Ma da quello che mi aveva detto di dirle sembrava un suo ex. Comunque, non era una persona simpatica. Almeno dal telefono non sembrava. Sembrava una persona cafona!
Sabrina tutta curiosa mi domandò chi era, e io gli dissi solo che era un amico.
Jasmine tornò pochi minuti dopo e io gli riferì chi aveva chiamato.
Curiosa le domandai:
- È un tuo ex? -
- Oh no, è uno che.. mi piace. -
- Non capisco, di cosa non ti devi preoccupare? - chiesi curiosa.
- Ma niente di che. L’ultima volta che sono stata qui ci siamo baciati. Christian è davvero dolce. -
Ah, dunque Christian era la persona con cui avevo parlato al telefono.
- Ah okay. -
Le sorrisi e lei ricambiò.
Ero seduta con le mie amiche a sparlare un po’ quando sentimmo delle urla.
- Siamo arrivati Jasmine! -
Ci girammo tutte e tre contemporaneamente e ci ritrovammo davanti cinque persone. C’erano tre ragazzi e due ragazze. Chissà chi era Christian. Il ragazzo che adocchiai subito era biondo con gli occhi azzurri. Era davvero carino ma di certo non volevo che era il ragazzo che piaceva a Jasmine però. La mia amica si alzò tutta contenta dalla sdraio e ci presentò.
- Ragazzi finalmente! Allora, loro due sono le mie migliori amiche; Emily e Sabrina. -
Ci salutarono e ricambiammo.
Continuò girandosi verso di noi:
- Invece questo biondino qua è Christian. -
Te’ pareva.
- Questo moro invece é Luigi e l’altro ragazzo é Giovanni, chiamatelo pure Gio’. -
Poi, indicando le due ragazze aggiunse:
- Lei invece è Martina, e lei Aisha. -
Finito le presentazioni chiese:
- Ragazzi, avete già il posto? -
- Certo, proprio vicino a te. - disse Christian.
“A te”, e io e Sabrina eravamo invisibili? Lo sapevo che era un cafone!
Jasmine arrossì un po’ e poi gli sorrise. La mia migliore amica aggiunse:
- Perfetto! Allora che aspettate, mettetevi in costume e andiamo a fare il bagno! -
Era ora, avevo bisogno di bagnarmi. Stavo morendo dal caldo.
Vicino a Sabrina andai a tuffarmi in acqua. Guardai dov’era la mia migliore amica e la vidi proprio con Christian a ridere. Non che mi dispiaceva, ma però, non volevo che sarebbe stato così per tutta la vacanza.
Sabrina incominciò a spruzzarmi come una pazza e incominciai a farlo anche io. Era divertente. Dopo qualche minuto di lotta, Giovanni, detto Gio’ si avvicinò a noi, specifichiamo a me e mi disse:
- Ehi! Sei proprio carina sai? -
Odioso. Arrivò Jasmine.
- Gio’, incominci già a stuzzicare la mia migliore amica eh?! - gli disse scherzosa.
Guardai Christian che era vicino alla mia amica e anche lui mi guardò. Oddio, distolsi subito lo sguardo.
Il cafone parlò:
- C’è la puoi fare amico! -
Ma che spiritoso! Credeva di far ridere? Lo squadrai e gentilmente risposi al ragazzo:
- Grazie, sei carino anche tu! -
- Wow, stai andando bene Gio’! - disse Christian, ancora.
Infastidita chiesi a Sabrina:
- Ehi, ti va di fare una nuotata? -
- Certo! Sai hai ragione, Gio’ è carino. - mi disse.
- Emh, non è che.. -
- Oh no, certo che no.. però potrebbe interessarmi. C’è qualcosa di sbagliato? - mi chiese guardandomi stranamente.
- Ma no già. Sarei contenta per te. -
Le sorrisi. Ci allontanammo un po’ dalla riva e notammo che Jasmine non ci aveva seguite.
- Perché fa così? - mi chiese subito Sabrina.
- L’amore. -
- È innamorata? -
- Certo, lo si vede da un miglio. -
- Di quel biondino? - mi chiese.
- Si.. -
- Beh, è un ragazzo bello e non mi sembra antipatico. -
Per me si.
- No, hai ragione. - le dissi mentendo.
- Ragazze tornate qua. - Jasmine ci chiamò.
Ritornammo alla riva e ci ritrovammo tutti seduti in cerchio sullo sabbia a parlare.
- Ma lo sapete che siete davvero carini insieme? - disse una delle due ragazze, Aisha mi sembrava.
Naturalmente indicava Christian e la mia migliore amica. Guardandoli sembravano già una coppia. Però c’era qualcosa di quel ragazzo dagli occhi azzurri che mi attirava. Ma cosa stavo dicendo? Era solo un buffone!
Jasmine divenne tutta rossa e lui le diede un bacio in guancia. Tutti in coro dissero:
- Wooooow, woow. -
Io però non lo feci. Non volevo, e il motivo non lo sapevo nemm
eno io.
  
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