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Autore: AstridxAndros    07/11/2012    9 recensioni
questa storia e un "continuo" del film, non mi è piaciuto proprio come è finito, quindi dato che sono innamorata di questa storia ho deciso di continuarla io stessa. Robin e Maria due mesi dopo.
siate clementi!! e recensite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre: “dove tutto è iniziato”
Come ogni mattina io e Maria ci eravamo ritrovati a passeggiare per il bosco. Le stavo insegnando tutto ciò che sapevo. E lei pareva interessata ad ogni cosa.
-Serena!- esclamò ad un tratto, io sobbalzai mentre lei andava incontro a qualcosa. Un coniglio.
-oh mia piccola Serena, sei cresciuta!- esclamò sorridente, mi avvicinai, no, non era un coniglio, era una lepre, e io la conoscevo fin troppo bene.
-animale traditore- borbottai, ricordavo perfettamente quel giorno quando quella ragazzina e quella lepre mi avevano attirato in una trappola, ero rimasto per parecchi minuti appeso a testa in giù come un salame, ma in fondo solo grazie a quella lepre io e Maria ci eravamo avvicinati.
-oh Robin, perché sei così cattivo con Serena?- chiese con vocetta dolce tenendo tra le braccia la lepre.
-tze! Hai forse dimenticato ciò che mi è successo a causa sua?- chiesi retorico, lei si avvicinò con un sorrisetto compiaciuto,
-oh Robin, ma non è stato di certo per colpa sua, sono stata io a catturarti!- si vantò,
-e poi sono io quello vanitoso- dissi fintamente arrabbiato volgendole le spalle, la sentii sbuffare e posare la lepre che mi corse davanti prima di perdersi nelle erbe alte.
-Robin…- ok, era ufficiale, adoravo perfino il mio nome quando usciva dalle sue labbra.
-non ti sarai mica arrabbiato?- chiese, davvero pensava che io mi potessi arrabbiare con lei? Come avrei potuto farlo?
-ho per caso colpito il tuo “orgoglio da cacciatore”?- chiese senza ombra di scherno nella voce avvicinandosi sempre di più a me.
***********
 tenevo lo sguardo avanti a me, quando vidi una cosa che mi sconvolse.
-Wolf?- sussurrai, senza pensarci due volte seguii il grande segugio. Sentivo i passi di Maria dietro di me.
Il cane-leone-nero si fermò davanti un passaggio che avevo imparato a conoscere. Poi sparì. Ero confuso, e mi capitava troppo spesso in quei giorni. Perché sarei dovuto andare “dove tutto è cominciato”? poi Maria era con me, avremmo dovuto andarci insieme come l’ultima volta?
Lei era rimasta in silenzio, mi voltai a guardarla, e quando i nostri sguardi si incatenarono , capii cosa voleva dirmi.
************
Presi Maria per mano e le sorrisi, così fece lei, poi ci addentrammo per il passaggio.
La forma di mezza luna di quel posto mi aveva sempre incuriosito. Infondo si vedeva il mare, al di sotto, gli scogli.
-perché siamo qui?- chiese lei ingenuamente, io le sorrisi,
-dove tutto è cominciato…- sussurrai al mare, poi la guidai verso il centro, lì dov’ero io quella volta.
-ricordi quando hai spezzato la maledizione?- chiesi retorico,
-quando tu ti sei buttata insieme alle perle io… io stavo per seguirti…- ammisi, lei sbarrò gli occhi,
-c… cosa? L’avresti fatto davvero Robin?- chiese incredula, io annuii.
-qui mi sono accorto di amarti... quando ti sei buttata, io ho capito che non sarei riuscito più a vivere senza di te…- continuai, lei mi fissava più che incredula. L’avevo detto, ero riuscito a dirle ciò che provavo senza impappinarmi, senza balbettare, le avevo detto la verità, ma ora dovevo fare un passo in più.
-Maria… ti amo…- dissi questa volta guardandola negli occhi. I suoi divennero lucidi,
-R…Robin…- balbettò, sperai con tutto il cuore che non mi respingesse,
-Robin!- mi saltò letteralmente al collo. Toccò di nuovo a me essere sorpreso, non mi aspettavo una tale reazione,
-ti amo- sussurrò sul mio petto. Per la prima volta trovavo la mia giacca di pelle una cosa fastidiosa, volevo sentire la sua pelle sulla mia, volevo godermi appieno quell’abbraccio.
I miei pensieri vennero fermati ancora una volta, lei alzò gli occhi su di me, ora potevo fare ciò che bramavo  da troppo. Annullai le distanze tra di noi. La baciai. Potevo toccare il cielo con un dito. Approfondii quel bacio, facendolo divenire passionale, lei non era da meno. La stringevo dalla vita, lei aveva una mano dietro il mio collo, l’altra tra i miei capelli.
-a Miss Heliotrope questo non piacerà- sussurrò Maria quando ci fummo staccati per riprendere fiato,
-a proposito, che fine ha fatto?- chiesi prima di tuffarmi ancora tra le sue labbra,
-è sempre in giro con Digweed probabilmente- soffiò in risposta, io sorrisi a fior di labbra.
Angolo autrice
-Lo so è orribile, la tenevo da un sacco di tempo nel computer e ho deciso di pubblicarla, lanciatemi quanti più insulti potete, me li merito!
  
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