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Autore: SongMiSun    08/11/2012    1 recensioni
Bang è davvero confuso ultimamente.. Si risveglia con Zelo nel suo letto.. cos'è successo? E perché inizia a preoccuparsi anche per il suo migliore amico, Himchan? Chissà se troverà facilmente le risposte a questi pensieri che lo torturano giorno e notte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si svegliò di colpo nel bel mezzo della notte. Girò il capo verso la sveglia: le 3.25. Erano passate solo circa quattro ore da quando si era messo al letto. Si rimise comodo, avvertendo la presenza del più piccolo al suo fianco che ronfava beatamente.

Si passò una mano tra i capelli, sospirando al ricordo della serata appena passata. Zelo, oltre ad avergli chiesto del viaggio, aveva accennato al fatto che avesse trovato un appartamento nel luogo misterioso dove sarebbero andati in vacanza, dato che il minore ancora non glielo aveva rivelato.

“Appartamento” quella parola risuonava nella sua testa, mille e mille volte. Significava trasferirsi, iniziare una nuova vita. Ma era pronto a tutto questo? E in fondo non gli aveva dato nessuna risposta definitiva, ma sapeva che avrebbe finito con l’accettare. Proprio non ci riusciva, non riusciva a dire di no a quel dolce visino sempre sorridente. Aveva paura di rovinare la sua felicità; ma così stava rovinando la propria.

Diede un’altra occhiata alla sveglia: le 3.40. Scacciò via quei pensieri, rimandandoli all’indomani e si addormentò in poco tempo.

 

 

 

Girò la testa verso Daehyun che si era appisolato sul divano. Dormiva così beato che non osava toccarlo. Guardò l’orologio a muro che segnava le 3.30. Era davvero passato così tanto tempo? Si ricordava di aver iniziato a guardare la tv alle 22 circa e poi Daehyun l’aveva raggiunto e avevano iniziato a ridere e scherzare, trascurando il film. Ora però si sentiva davvero stanco ed era stufo di stare sul divano in quella posizione, non ne poteva più. Si alzò lentamente, spegnendo la televisione per poi dirigersi in camera sua. Si sdraiò sul letto, spegnendo la luce e rimanendo a fissare il soffitto buio su di se.

I suoi pensieri lo portarono a quella mattina, quando alla sua porta era apparso Bang. Era arrivato fin li per lui, per accertarsi che stesse bene. E lui, come uno stupido, gli aveva detto delle bugie per mandarlo via. In realtà aveva passato tutta la notte da solo a piangere e bere. Più bere che piangere. Voleva dimenticare tutto, ma sapeva che l’alcool avrebbe solo alleviato il dolore, ma non lo avrebbe cancellato del tutto.

In tutti quegli anni che conosceva Bang, non aveva mai avuto il coraggio di dirgli cosa provava per lui. Lo vedeva sempre dietro a Zelo, sempre sorridente e felice con lui e aveva paura che non sarebbe stato in grado di dargli la stessa felicità. Ma scoprire che si erano addirittura messi insieme ed erano persino andati al letto.. Quello si che era stato doloroso.. Come se tutto il dolore degli ultimi anni si fosse triplicato in pochi minuti.

Gli si strinse il cuore e alcune lacrime gli rigarono le guance. Si rannicchiò su se stesso, chiudendo gli occhi. Aveva deciso: si sarebbe dichiarato, ma doveva aspettare il momento giusto. Qualunque fosse stato l’esito.

 

 

 

Suonò la sveglia e Bang si affrettò a spegnerla. Era davvero fastidiosa, la odiava a tal punto che una volta l’aveva sbattuta contro il muro, ma –sfortunatamente- non si era rotta. Si crogiolò per qualche minuto nel letto, osservando il più piccolo che ancora dormiva girato di schiena. Evitò di farsi tornare strani pensieri alla mente, dato che gli avevano sconvolto il sonno e non voleva rovinarsi l’umore di prima mattina. Si alzò controvoglia, andando a farsi una doccia veloce e poi a mettersi la tuta per il lavoro. Bevve al volo una tazza di caffè per svegliarsi del tutto e mangiò una piccola brioche. Tornò in camera per svegliare il ragazzo, ma quello non voleva proprio saperne.

“Beato te che hai più di un mese di ferie..” pensò Bang sospirando.

Riprovò a svegliarlo, invano. Così infine, scrisse un bigliettino che lasciò sul comodino ed uscì in fretta per dirigersi al lavoro.

 

 

 

“Nuova giornata di lavoro…” pensò seccato Himchan. Camminava pensieroso per la strada che lo portava al bar in cui lavorava come cameriere, sbuffando varie volte per la poca voglia di proseguire.

Senza rendersene conto, finì per scontrarsi con qualcuno, inchinandosi subito dopo per scusarsi. Fu sorpreso nello scoprire che era appena finito contro Bang Yongguk.

Rimase in silenzio per qualche minuto, osservandolo. Bang fece lo stesso e poco dopo spuntò un piccolo sorriso sul suo volto, interrompendo quell’insopportabile silenzio.

«Buongiorno ChanChan.. Tutto bene?»

Himchan annuì distrattamente, cercando poi di dileguarsi, ma Bang lo afferrò per un braccio, attirandolo a se e finendo a pochi centimetri da lui, così vicino che poteva sentire il suo respiro sul viso.

«Dove pensi di andare? Mi stai evitando?» sussurrò il più grande guardandolo negli occhi.

Il moro rimase a ricambiare il suo sguardo, quasi ipnotizzato per poi trasalire e scuotere la testa.

«N-no, non ti sto evitando.. E’ solo che sono in ritardo..»

Beh non era poi così falso, ma avrebbe preferito arrivare tardi al lavoro, pur di rimanere ancora un po’ nella sua stretta.

Entrambi non riuscivano a staccare lo sguardo dall’altro, ma fu Himchan, infine, a distoglierlo per primo.

«Scusa, devo proprio andare..»

«..chiamami appena puoi, non farmi stare in pensiero come ieri» disse Guk autoritario.

Himchan annuì facendo un piccolo inchino e continuò per la sua strada. Svoltò l’angolo, abbastanza lontano dall’altro. Tirò un sospiro di sollievo portandosi una mano al cuore che batteva fortissimo.

Possibile che gli faceva quell’effetto? Era sempre rimasto calmo e scherzoso, ma quella mattina proprio non ce l’aveva fatta.

Quel gesto improvviso di Bang lo fece un po’ illudere, pensava che potesse ricambiare.. Scosse la testa e tornò serio, riprendendo a camminare verso il bar, sentendo gli occhi farsi lucidi.

“No, non ora per favore..”

 

 

 

Si poggiò al bancone dell’ufficio, guardando fuori dalla piccola finestra. Era la sua pausa pranzo e intendeva passarla li, mangiando il suo panino. Bang si sporse a prendere il suo zaino con il pranzo, sedendosi sulla poltrona posta nella parete destra dell’ufficio. Diede un’occhiata al cellulare: nessuna chiamata di Himchan. Che ancora non avesse finito il suo turno? Sospirò, mentre gli tornarono in mente i profondi e bellissimi occhi scuri del ragazzo, quando li aveva avuti a pochi centimetri dai suoi, qualche ora prima. Non sapeva bene perché lo aveva attirato a se a quel modo, ma ne aveva avuto semplicemente il bisogno. Si, il bisogno di sentirlo vicino a lui. I suoi pensieri vennero ben presto interrotti da un messaggio che fece suonare il cellulare.

Zelo. “Buongiorno~ ho letto il tuo biglietto, buona giornata al lavoro, ci vediamo stasera! Ti amo”

Bang lo lesse mentalmente, per poi sospirare. Sperava di poter rimanere un po’ da solo quella sera, ma i suoi piani vennero distrutti. Non che non volesse stare col più piccolo, semplicemente aveva bisogno di pensare, riflettere sul da farsi. Finì di mangiare il suo panino ed uscì dall’ufficio, notando che un’automobile si era fermata in attesa di fare benzina. Si affrettò a raggiungerla, la sua pausa era terminata.

 

 

 

Era in piedi davanti al tavolo di una ragazza bionda, attendendo che scegliesse cosa ordinare, nonostante questa continuasse a guardarlo e a sorridergli, senza decidersi.

Sentì una delle due porte d’entrata aprirsi e poco dopo richiudersi e alzò lo sguardo per scorgere le due figure che erano appena entrate. Himchan notò subito i capelli biondi e azzurri inconfondibili di Zelo, seguito da un ragazzo con i capelli castani, mai visto prima. Aveva un’aria strana, quasi assente.

“Sembra un tonto..” ridacchiò tra se Chan, scribacchiando l’ordine che finalmente la ragazza gli aveva dato. Si avvicinò poi al tavolo dei due accennando un sorriso, un po’ controvoglia, ma era l’unico cameriere che aveva il turno a quell’ora.

«Hey Himchan hyung! Non sapevo lavorassi qui» lo salutò Zelo sorridendo e facendogli segno di avvicinarsi.

«Ed è proprio così invece» sfoggiò uno dei suoi falsi sorrisi, avvicinandosi di più al loro tavolo.

«Bene, ti presento JongUp il mio collega e migliore amico..»

“JongUp, ecco come si chiama il tonto”
«..Uppie, questo è Himchan, il migliore amico del mio Guk»

“..del mio Guk” Chan sentì una fitta al cuore e prima che potesse presentarsi, perse i sensi, svenendo sul pavimento.

 

 

Buio.

 

 

Stava per entrare in casa, quando squillò il cellulare.

«Bang? Sono Daehyun, il coinquilino di Himchan, ricordi? Lui è in ospedale, vieni il prima possibile»

Guk attaccò sgranando gli occhi e ripose il cellulare in tasca.

«Him..Himchan..» sussurrò per poi scattare verso la sua macchina per andare all’ospedale.

 

 

 

~ Annyeong! Innanzitutto vorrei dire che ho modificato la storia, ovvero, l’ho resa un po’ più ricca sin dal primo capitolo, lasciando comunque invariata la trama. Quindi, per chi la segue da sempre (?)  consiglio di andare a dare un’occhiata ai capitoli precedenti ^^

Ma passiamo a noi.. In questo capitolo potreste confondervi un po’ e vi chiedo scusa >< Chissà cosa accadrà ad Himchan.. E Bang che subito corre da lui <3

Spero di pubblicare il prima possibile, nonostante ho millemila compiti ;3;
Stay tuned!
~

  
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