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Autore: Dark_Cider_Princess    09/11/2012    0 recensioni
*Capitolo uno*
Di nuovo smistata. Si avete capito bene, di nuovo. Sì, perché dopo la guerra Silente ha deciso di farci Ri-smistare. Perché? Perché siamo cambiati. Mi sento leggermente nervosa e irritata. Non mi sento così da quando Ron è andato via... qualcuno prende la mia mano tra le sue.
"Tranquilla, Mezzosangue, ci sono io con te. Qualsiasi cosa accadrà sono con te" sussurra Draco Lucius Malfoy, da tre mesi mio ragazzo.
In questa fic la II Guerra Magica è scoppiata nel V libro e Silente non è morto.
Leggete e commentate!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Daphne Greengrass, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ai ripari....





Pov Hermione 
 
Guardo Elthanin e scoppio a ridere. Sì, rido, perché è uno scherzo. Insomma, non è incenso però…
Il mio Draco con la cugina? Naaah!
Quando smetto di ridere, vedo che mi fissano tutti. Che hanno da fissare? È ineducato!
Apro la bocca per dirlo quando un lampo di comprensione mi attraversa gli occhi. Chiudo la bocca di scatto.
Nessuno ride. Perché?
Guardo la bottiglia, è ancora normale. Troppo normale.
“Draco, è vero?” chiedo, terribilmente calma.
“Sì…”
“Perché non ne ho saputo niente?”
“Non devi preoccuparti di cosa c’era prima di te…”
“Ah, no?! Come non dovrei preoccuparmi di Irina e dell’affetto che c’è nella tua voce quando ne parli?! Come non dovrei preoccuparmi di tutte le ragazze tra gli 11 e i 71 anni che ti ruotano attorno?!” esplodo, incazzata. Okay forse non proprio tra gli 11 e i 71, però… Dettagli!
“Non hai nulla da temere!” ribatte Draco.
“E-se-non-ho-nulla-da-temere-perché-non-l’ho-saputo?” sbotto, contrariata.
“Per non farti arrabbiare!”
“Non ha funzionato!” la mia voce sale di un’ottava.
“Non devi temerla…” ripete, la voce ridotta ad un sussurro, e si è leggermente sporto in avanti, ha il viso a centimetri dal mio.
“Oh, e perché?!” chiedo, abbassando a mia volta la voce. Mi prende una mano tra le sue e dice, con voce chiara e limpida:
“Perché ti amo!”
Con la coda dell’occhio, vedo le Serpi sospirare.
Io, invece, sono fusa.
Ho perso un battito, o cinque. O venti. O mille.
La rabbia è sparita.
Per tre, semplicissime, parole.
Semplici per tutti, ma per lui, no.
Non me l’ha mai detto.
Mai.
E sceglie di farlo adesso, con sette paia d’occhi e d’orecchie a vedere e sentire la scena.
“Draco…” sussurro prima di baciarlo. Prima di perdermi nel nostro mondo, vedo Elthanin uscire dallo scompartimento, chiudendo lentamente la porta. Con lei parlerò dopo…
 
                                           *****************
 
 
Elthanin era uscita dallo scompartimento senza apparente motivo.
La verità era che si sentiva un’intrusa, non le piaceva guardare quella che, oramai, lei considerava la vita privata del cugino.
Si avviò verso la fine del treno, dove c’era una piccola area all’aperto.
Si mise seduta su una panchina e si mise a fissare le nuvole che le sfrecciavano sulla testa.
Inspirò a fondo, con calma. L’aria era fredda e suoi respiri si condensavano in nuvolette di vapore; automaticamente, si strinse di più il mantello sulle spalle.
Molte cose erano cambiate in quei mesi: era diventata amica di Hermione – anche se non era certa cha la cosa valesse ancora –; Ginny aveva fatto pace con i suoi parenti, eccezion fatta per Ron, che era rimasto impassibile; ed era diventata Cacciatrice.
Tutto, però, in quel momento, le appariva strano.
Perché?
Perché in quel momento rischiava tutto.
Sapeva che, se non avrebbe fatto chiarito con Hermione – ecco, questo era il punto! – avrebbe voluto abbandonare la scuola; perché non poteva stare nel suo stesso istituto se lei l’odiava.
Avrebbe potuto dare gli esami da privatista, cosa c’era di male?
Persa nelle sue elucubrazioni, non si era resa conto che la ragazza in questione, era uscita e si era seduta vicino a lei.
“Elthanin, dobbiamo parlare”
La ragazza si voltò, stupita e si ritrovò faccia  a faccia con Hermione Jean Granger. La ragazza aveva i capelli più in disordine del solito, forse a causa del vento, e il naso rosso.
“Dimmi tutto.”
“Tu… tu provi ancora qualcosa per lui?” chiese la riccia.
“No, Hermione. Provo solo l’affetto che provano i cugini, non quello a livello più… ehm… profondo, ecco.”
“Ma, Elthanin, sai che non posso ignorare il passato?”
“Strano, l’hai fatto con Pansy.” Replicò acida la mora
“Lei… è diverso.”
“Come?”
“Lei… lo sapevo, ecco.”
“Non cambia.”
“Sì…
“No, non cambia. È stato l’errore di un’adolescente in balia agli ormoni, capito? Io, provavo qualcosa per lui, ma prima. Ora no.”
“Elthanin, ti credo. Ma, c’è qualcos’altro che dovrei sapere?”
“Certo che no! Io la mia vita privata non la racconto a nessuno!”
“Ma…” iniziò Hermione; ma il fato doveva aver preso sotto la sua ala la mora, perché il treno decise di fischiare proprio in quel momento.
Elthanin si alzò dalla panchina e, dopo aver lanciato un’ultima occhiata alle pianura che cedeva il posto alle case ricoperte di neve, seguì Hermione all’interno del treno.
I ragazzi si stavano affollando vicino ai finestrini del corridoio, rendendo difficile l’avanzare delle due ragazze. Dopo gomitate, calci e sgambetti le ragazze riuscirono a tornare al loro scompartimento. Venti minuti dopo, le ragazze scesero dal treno, lasciando ai ragazzi il compito “bagagli”.
Elthanin salutò gli zii con una semplice stretta di mano e, a Narcissa, un live bacio sulla guancia.
Regole Purosangue e, lei, doveva attenersi.
Hermione, invece, che da sempre era piaciuta a Lucius e Narcissa, (“Perfetta Purosangue, sarebbe stata!” era stato il commento dei coniugi Malfoy, al loro primo incontro), decise di osare e abbracciò di slancio Lucius che, dopo un attimo di sconcerto, ricambiò.
Elthanin, esclusa da quel quadretto, fece scorrere lo sguardo sul binario, soffermandosi su Ginny che parlava con Molly. Certo, era contenta per lei, e aveva fatto bene a prendere la madre di petto; ricordava ancora quando, a una partita di Quidditch a cui erano stati invitati anche i genitori dei giocatori, aveva parlato con la madre, spiegandole i suoi sentimenti per Blaise e dicendole che, effettivamente, con Harry non sarebbe stato diverso; tanto oramai era anche lui serpe ed era sempre stato ricco. Così Molly aveva accettato la scelta della figlia e seguendo l’esempio della Matriarca, tutta la famiglia. Si staccò dalla rossa, che in quel momento abbracciava la madre, per osservare il treno. O meglio, chi scendeva dal treno.
Grifoni boriosi, Tassi che correvano per abbracciare le loro famiglie, Corvi ancora con il naso tra i libri ed, infine, lui.
Lo afferrò per la collottola e lo trascinò alla fine del treno, dove lo aggredì.
“Dirglielo no?!” chiese e , senza far rispondere il ragazzo proseguì: “No, certo che no! Facciamo fare tutto alla PICCOLA ‘Nin, tanto è sempre quello cha ha fatto! Ha SEMPRE provveduto a tutto! Che importa se ‘NIN litiga con Hermione? Niente, perché lui dopo un bacio la fa franca! Che importa se a ‘Nin la giornata va di male in peggio?! Che importa?!” disse, facendo avanti e indietro e, di tanto in tanto, puntando un dito accusatore o alzando gli occhi al cielo. Naturalmente, non aveva finito perché interruppe il ragazzo;
NIENTE! Ecco cosa importa! Non-importa-un-emerito-cazzo-a-nessuno!!! NESSUNO!”
La serpe bionda, per esperienza, aspettò che la cugina finisse di parlare di se in terza persona e, con leggera nonchalance, si lasciò sfuggire un ghigno, non capitava mai di vedere la cugina tanto arrabbiata da auto-nominarsi “Nin” o sa usare parole tanto pesanti. In seguito, il ragazzo rimpianse amaramente ciò che aveva fatto:
Ridi? Ri-di? RIDI?!?!” urlò la ragazza, facendo salire di almeno due ottave la voce, “Perché ridi? Neh? Spiegamelo! Voglio ridere anche io! Ah giusto, ridi perché a te va bene, magari stasera ti fai pure perdonare a modo tuo!!! Ma io?!” disse, sussurrando l’ultima frase.
“Elthanin, cuginetta, tranquilla. Hermione ti ha perdonato. E rido perché ti chiami ‘Nin’!”
“Uno, non usare mai più la Legilimanzia su Hermione; due, grazie della soffiata; tre, sono AFFARI miei come mi AUTONOMINO!” disse, lanciando un’occhiata inceneritore al cugino. Si allontanò a passo svelto, tornando dagli zii. Una leggera vertigine la costrinse a fermarsi a metà strada, e, dopo respiri profondi riprese a camminare. Era abituata a quelle sensazioni, era quasi un mese che le provava, ma la coglievano sempre di sorpresa.
Mentre guardava Lucius e Narcissa Malfoy, ridere di gusto a una battuta di Hermione pensò che sarebbe stato un lunghissimo Natale.
Ma, ancora non sapeva cosa l’aspettava…

*Angolino dell'Autrice*
Eccomi qui! Spero che l’attesa non sia stata troppo lunga e, premettendo che al prossimo chap. spiegherò TUTTO ciò che ho lasciato in “Sospeso” durante questo mini-mini capitolo [Gli incubi di Draco, la sua relazione con Elthanin, le regole Purosangue, i Weasley…] vorrei un commentino-ino-ino.
Grazie a chi segue, preferisce, ricorda e recensisce questa ff! e, naturalmente, a chi segue in silenzio!
Bacioni,
Cider
  
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