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Autore: JulietXD5    09/11/2012    1 recensioni
E fu allora che la baciò con foga, stringendola tra il suo petto e il muro.
All'inizio la ragazza cercò di divincolarsi, ma le mani forti del ragazzo la tenevano saldamente per le braccia.
[...]
Quando, finalmente, Draco lasciò la presa sui suoi fianchi magri, e allontanò le labbra da quelle di lei, Hermione realizzò cosa aveva appena fatto.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lemon, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo III
All Of My Memories Keep You Near





«Vieni, Hermione. Di qua!» le disse Ron dolcemente.
Ancora le teneva per mano, mentre raggiungevano il bagno per accedere alla Camera dei Segreti.
Draco è ancora nel castello, perchè non si è smaterializzato?
La brunetta non aveva ancora smesso di pensare al Serpeverde.

Ron aprì l'accesso alla Camera, e insieme, sempre tenendosi per mano, si calarono per il condotto verticale.
Scivolarono rapidamente finchè non si scontrarono duramente con il terreno.
«Tutto bene, Herm?» le chiese lui preoccupato.
«Si Ron, non preoccuparti. Muoviamoci!»
Hermione aveva fretta. Fretta di rivedere Malfoy?

Arrivati all'ingresso della Camera dei Segreti, Ron pronunciò una strana frase in serpentese, e magicamente la porta di quell'antro spettrale di dischiuse.
«Come hai fatto?» chiese la ragazza stupita.
«Harry parla nel sonno.» rispose lui divertito.
Hermione non potè contenere una lieve risatina.
Ron la faceva divertire. Dopotutto, era felice di trovarsi da sola con lui.
Si chiedeva quando si sarebbero finalmente dichiarati il loro amore, quando avrebbero riso degli anni in cui aveva represso i loro sentimenti, credendo che fra loro ci fosse solo un'amicizia.

Una volta entrati nella Camera, lo scenario che gli si presentò davanti fu lo scheletro del basilisco ad occupare tutta la lunghezza della stanza.
Ron staccò delicatamente dalla gengiva del serpente una delle zanne, mentre Hermione estraeva dalla sua borsetta vermiglia la Coppa di Tassorosso.
Ron le porse dolcemente il lungo dente.
La ragazza all'inizio indugiò sul da farsi, mordendosi il labbro inferiore.
«Mi piace quando lo fai.» le disse spudoratamente Ron.
La Grifondoro arrossì vistosamente, e sorrise imbarazzata. Poi si fece coraggio. Impugnò saldamente la zanna di basilisco e pugnalò con forza la coppa.
Non appena l'ebbe fatto, iniziò a sgorgare un'enorme quantità d'acqua dai pavimenti e cominciò ad inondare la stanza.
Le onde si facevano sempre più alte, così come cresceva il dolore nel Signore Oscuro per aver sentito una parte di sè morire.

I due Grifondoro indietreggiarono velocemente per non essere inghiottiti dall'impeto dell'acqua. Ron la prese nuovamente per mano.
Un'onda si fece più alta delle altre, e i due temettero il peggio.
Ma la scarica d'acqua cessò e finì solo per inzupparli dalla testa ai piedi.
Hermione tirò un sospiro di sollievo.
I due si guardarono, e in un istante si trovarono con i visi vicini.
Stava per succedere. Il tanto atteso momento. Hermione aveva intenzione di assaporarne ogni particolare.

Si strinsero in un abbraccio, a cui seguì il loro tanto agognato primo bacio.
Le carnose labbra di lui guidavano le sottili di lei.
Ron le prese la testa tra le mani, gustando il sapore dolce della ragazza. A quel tocco soave ne seguirono altri più piccoli e poi di nuovo un unico più intenso.
Quando Ron capì che Hermione era pronta, dischiuse le labbra e lasciò che le loro lingue si incontrassero, che giocassero tra loro.
Quel bacio nascondeva in sè tanti anni di punzecchiate, di amicizia, di un amore tenuto nascosto e tante volte rinnegato.
La riccia Grifondoro teneva gli occhi chiusi, il cuore le batteva all'impazzata, così come sentiva che faceva quello della persona che stava baciando: il suo Ron

Draco.
L'immagine dell'arrogante Serpeverde non lasciava la sua mente nemmeno in quel momento.
Riaffiorò il ricordo del bacio datole in bagno. Era stato diverso.
Mentre rincorreva la lingua del ragazzo con la sua, provava sicurezza, protezione, e, ovviamente, tanto amore e affetto.
Ma quando aveva baciato Draco, anche se era stato un solo casto bacio, aveva provato di più: aveva sentito il cuore infiammarsi, il respiro mancarle, la testa scoppiare.
Con Ron, era come baciare... un fratello. Un amico.
Aspetti questo momento da sette anni! pensò. Non puoi stare a qui a baciarlo e pensare a qualcun'altro.

Finalmente le loro bocche si separarono.
I due si guardarono e si sorrisero imbarazzati. Ron arrossì e la fissò negli occhi con il più dolce degli sguardi.
Un calmo mare in un caldo deserto. Oro e zaffiro uniti in quell'intesa che prima aveva coinvolto tra loro altri occhi.
Si presero per mano. Stavano insieme ora? Hermione non sapeva darsi una risposta.
Ma in quel momento non importava. Ci avrebbero pensato in futuro.

Era ora di tornare a combattere.
Harry, nel frattempo, era riuscito a farsi dire dove si trovava il diadema di Corvonero: nella Stanza delle Necessità.
Ah, facile! pensò ironicamente il ragazzo. Sarà peggio che cercare un ago in un pagliaio.
Il diadema comparve magicamente a Harry. Bastava desiderarlo.
Il Grifondoro lo prese in mano, ammirandone le pietre incastonate e l'enorme smeraldo posizionato nel mezzo del petto del corvo che dava la forma al gioiello.
Harry non ebbe nemmeno il tempo di fare considerazioni sull'oggetto, che gli si presentarono davanti, muniti di bacchetta puntata, Draco Malfoy e i suoi due amici fidati.
«Tu hai qualcosa che ci appartiene, Potter.» 
Draco doveva comunque proteggere il Signore Oscuro. Era stato chiamato a seguirlo. Era un Mangiamorte.

Ma non era come gli altri. Lui non era riuscito ad uccidere Silente, nè aveva fatto scoprire Potter a Villa Malfoy. Draco sotto al suo carattere acido e strafottente, era invece buono e con un cuore?

Ron e Hermione erano usciti dalla Camera dei Segreti e si stavano incamminando verso la Stanza delle Necessità ,per consegnare ad Harry le zanne di basilisco.
Le loro mani ancora strette in un piccolo abbraccio, le dita congiunte perfettamente.
La giovane strega catturò lo sguardo del suo ormai non più solo amico, e gli sorrise vistosamente.
Lui non potè fare altro che ricambiare quel dolce sorriso con un piccolo bacio appena accennato sulle candide labbra della ragazza.
Accellerarono il passo, quando, mentre passavano davanti al cortile interno della scuola, accadde qualcosa nella mente di Hermione:


La brunetta era intenta a studiare, seduta su una della panchine di marmo lì presenti. 
I suoi boccoli sciolti venivano sconvolti dal vento che tirava quella mattina.
Le guance di porcellana rilassate, gli occhi nocciola intenti a scrutare le vecchie pagine del libro di Cura delle Creature Magiche.
Il giovane Malfoy, congedatosi dagli amici, la raggiunse.
«Che studi, Granger?» chiese.
Hermione alzò il libro facendogli leggere il nome della materia.
«Interessante...» disse lui ironicamente.
«Malfoy, se sei venuto qui a criticare...» 
«No. tranquilla. Volevo solo...» si interruppe.
La Grifondoro alzò lo sguardo, e vide per la prima volta un'espressione d'imbarazzo sul volto del Serpeverde.
«Volevo solo parlarti.» rispose infine.
Poi, decise di andarsene e lasciarla al suo libro. Sapeva quanto era importante studiare per lei.
«A presto, Hermione.»
Hermione? L'aveva chiamata per nome? Da quando avevano tutta questa confidenza?
La Granger tornò con gli occhi sulle pagine scompigliate dal vento.


Stava sognando? Aveva avuto un'allucinazione? O forse se l'era appena inventato?

Quell'immagine nella sua testa la fece impazzire. Ancora non si dava pace.
Ora inizi anche a immaginartelo? Complimenti, Hermione. si rimproverò, arrabbiata con se stessa.
Guardò la mano sua e del rosso Grifondoro strette in quella morsa calda e piacevole.
Si morse nuovamente il labbro inferiore. 

A scombussolare le emozioni e la ragione di Hermione Jean Granger c'era ancora Draco Malfoy. Le pervadeva i sensi mentre baciava un altro, le veniva in mente qualunque cosa guardasse e la tormentava anche durante una guerra, nella quale avrebbero potuto perdere tutti la vita.
E di certo, non aveva intenzione di lasciarla libera
. Non quella notte.











3° capitolo cortissimo, ma spero piaccia comunque^^
Cercherò di aggiungere il prossimo il prima possibile.
Alla prossima!
-Juliet

  
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