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Autore: Yuliya    10/11/2012    14 recensioni
Bella, intelligente e ricca, Demi Lovato sembrava riunire in sé alcuni dei vantaggi migliori dell'esistenza.
All'apparenza perfetta, era invidiata da tutte le ragazze e desiderata da tutti i ragazzi.
E se in realtà fosse una maschera costruita con cura e dedizione?
Se fosse una debole foglia in balia del vento?
Beh, allora basterebbe una folata leggermente più potente per farla cadere.
[Demi/Niall]
{IN REVISIONE}
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Fantasmi







 

Sfogliavo il libro di storia per controllare quante pagine dovessi studiare per la prossima verifica, quando percepii il campanello di casa suonare, e sorpresa mi diressi all'ingresso.
Chi mai avrebbe potuto aver bisogno nel tardo pomeriggio, Niall forse?
Sospirai a quel pensiero, e chiudendomi maggiormente nella felpa spalancai la porta sorridente.
Il sorriso diminuì non appena all’immagine del biondo si sostituì quella di due ragazze che conoscevo fin troppo bene: Selena e Miley.
Fino al giorno in cui non avevo conosciuto Niall erano state le persone più simili a delle amiche di cui mi ero erroneamente circondata.
In realtà fin da bambine ero stata costretta a sopportarle poiché le nostre mamme si erano conosciute quando aspettavano di partorire, nonostante non fossero la migliore compagnia che si potesse desiderare.
Selena era difatti una ragazza facile e superficiale.
Non ricordavo con quanti ragazzi fosse stata, forse addirittura con l'intero istituto.
 "Adoro dominare gli uomini!" gracchiava ogni secondo in cui apriva bocca, tra uno sguardo allarmato da parte mia, e uno di pura invidia da Miley. Seppur il carattere non fosse dei migliori, era ovvio constatare che fosse una bella ragazza. I capelli mori, luminosi e leggermente ondulati  incorniciavano un viso da angioletto che per niente si addiceva al suo carattere burrascoso. Le labbra innaturalmente rosse sparavano cattiverie e sentenze su ogni essere che respirasse della scuola, e i profondi occhi scuri lanciavano sguardi infuocati alle povere sfortunate che si avvicinavano alla sua cotta di turno.
Miley, nostra stessa età, era un caso disperato; nel senso che era leggermente ritardata. O almeno, secondo la mia modesta opinione.
Per intenderci, la classica bella bionda senza cervello. Non era una persona cattiva, ma poteva risultare tale se non la si conosceva intimamente. I lunghi capelli biondi color caramello e gli occhioni azzurri le conferivano un aspetto da Bamby sull’autostrada.
Per il suo carattere ingenuo, che vedeva unicorni alati e principi azzurri dietro ogni angolo, si lasciava convincere dal primo ragazzo che le giurava eterno amore. Così, seppur in modo diverso, si era passata tutto l'istituto esattamente come Selena.
"Ciao Dems!" urlarono entrambe, stritolandomi in un abbraccio soffocante.
"A cosa devo la vostra visita?" domandai circospetta, allontanandole gentilmente. Non per il gesto caloroso, l’avevo apprezzato, ma per la quantità insopportabile di profumo che si erano spruzzate. Ovviamente costoso e appena lanciato sul commercio.
"Io ho portato una torta!" affermò allegra Miley, mostrando una confezione di plastica contenente un dolce al cioccolato.
"Ha insistito tanto per comprarla e alla fine ho ceduto." sospirò Selena, scuotendo pesantemente la testa "Comunque, siamo venute perché oggi andiamo tutte insieme a fare shopping!"
"Oggi proprio non me la sento, facciamo un'altra vol.."
"Non accetto un no come risposta!" sibilò Selena aggrottando la fronte e puntando minacciosa un dito contro il mio petto. 
"Ma io ho portato la torta..." sussurrò Miley, giocherellando nervosamente con una ciocca. Quando si comportava in quel modo mi faceva una gran tenerezza, tale da non resistergli.
Ed io in fondo ero fin troppo buona e accondiscendente.
"Uffa, sei una zuccona Selena! Vado a vestirmi, ma prima mangiamo la torta così Miley è tranquilla." finii alzando gli occhi al cielo, pensando a quei poveri capitoli di storia che avrei dovuto studiare in un’altra occasione.
Quest'ultima si aprì in un ampio sorriso. "Ti adoro Dems!"



Shopping è un termine inglese entrato nel vocabolario italiano per definire il "girare da un negozio all'altro per effettuare acquisti”. Esso prevede prima la scelta e poi l'acquisto del bene che ci interessa. 
Shopping secondo Serena e Miley al contrario significava svaligiare il centro commerciale più alla moda di tutta Dallas -che era allo stesso tempo un grande incremento per gli estetisti, dato che le commesse quando le vedevano entrare provavano la tentazione di suicidarsi.-
Ogni volta che le accompagnavo, uscivano con una quantità industriale di borsine e pacchetti che avrebbero fatto invidia a Paris Hilton in persona.
"Vieni al compleanno di Zayn questa sera?" domandò innocentemente Miley mentre provava un tubino blu che donava al suo incarnato.
Al solo sentir nominare quel nome mi si strinse lo stomaco in una morsa dolorosa. Immagini del passato tornarono prepotentemente nitide, a ricordare quel periodo inizialmente splendido che avevo vissuto un solo anno prima.
Quanto avevo amato Zayn Malik, il mio primo e per il momento unico amore.
I suoi occhi neri e profondi, con quel luccichio misterioso che li contraddistingueva mi sconvolsero la mente, ricordando il modo così sensuale in cui mi osservava, che mi faceva sentire realizzata e speciale.
Ero persa del suo sguardo, la prima cosa che notavo in ogni persona con cui dialogavo.
Ma non solo: del suo carattere, solare e giocoso; della sua schiettezza che mi stupiva ogni singolo giorno e mi portava ad ascoltarlo parlare ore e ore senza mai stancarmi; del suo viso, perfetto e morbido quando vi passavo i polpastrelli per accarezzarlo e poi baciarlo come se non esistesse un domani e infine del suo corpo, scolpito e muscoloso e di come si contraeva ogni qual volta facevamo l’amore.
L’avevo amato così tanto da far male.
Da uccidermi.
Mi ero fidata di lui e avevo creduto senza dubitare alle sue promesse, ai suoi sentimenti.
Poi un’afosa mattina era partito per Londra per un viaggio di istruzione, e li era avvenuta la causa della nostra rottura.
Aveva conosciuto una ragazza, Perrie mi pare si chiamasse, e mi aveva lasciata senza ripensamenti. Come se contassi meno di uno sterco di cavallo.
Come se fossi stata solo un passatempo.
Il giorno dopo la loro rottura era tornato strisciando come un orripilante verme, pregandomi di perdonarlo. Nonostante lo amassi ancora, non l'avevo fatto per semplice orgoglio femminile, che veniva prima di qualsiasi sentimento. I sentimenti si potevano reprimere, si dovevano reprimere.
"Miley!" la riprese con cattiveria Selena, notando il mio sguardo e conoscendo la tormentata storia che avevo vissuto.
"Io...Demi non.." iniziò a scusarsi balbettando.
Scossi la testa, passandomi stancamente una mano sul viso. "Non fa niente. Comunque verrò. E' giunto il momento di affrontare i fantasmi del passato." risposi guardandole decisa, con un'espressione determinata che da tempo pareva avermi abbandonata.
"Finalmente!" urlò Selena gettandosi tra le mie braccia.
Le sorrisi e la strinsi con maggiore enfasi, affondando il volto nell’incavo della spalla. In fondo le ragazze non erano così male, andavano solo capite e accettate nei loro pregi e difetti.
"Posso abbracciarvi anch'io? E' un abbraccio di gruppo, no?" domandò timida Miley, grattandosi la fronte.
Mi faceva quasi pena talmente era stupida e dolce. Spalancai le braccia per accoglierla, e si gettò tra di noi.


 
La sera non ci vedevo più dall' ansia, tremavo e mi torturavo incessantemente le mani.
I denti mordevano il labbro inferiore che sembrava stesse per sanguinare da un momento all’altro.
Fui grata di sentire il campanello suonare e corsi velocemente all'entrata, rimanendo però sorpresa da chi mi aspettava.
"Niall?" domandai incerta guardando il biondino che mi sorrideva stretto in pantaloni scuri attillati e camicia di jeans. Era ancora più bello vestito elegante, sembrava uscito da una sfilata di moda, un principe di altri tempi smarrito in un'epoca che non era sua.
"Proprio io. Ho saputo dalle tue amiche che saresti andata alla festa di un certo Zayn, e ho pensato di accompagnarti, sempre se ti va, ovvio." concluse infilando le mani nei pantaloni e attendendo una mia risposta che non tardò ad arrivare.
"Certo che mi va!" quasi lanciai un gridolino di gioia, prendendolo a braccetto.
Con lui al mio fianco non mi sentivo più tanto insicura.
Una strana pace mi pervadeva le membra affaticate dallo stress.
Un groviglio di emozioni nello stomaco mi incitava a parlare e, per una buona volta, a chiudere quel discorso che non avevo mai avuto il coraggio di concludere prima di allora.
Senza ripensamenti quando arrivammo alla festa che era in pieno fermento, mi diressi verso l'artefice di questi sentimenti che mi torturavano da tanto tempo, ma per una buona volta con una ferrea decisione nel cancellare i fantasmi del passato.


 




 



Per dubbi mi trovate qua:
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