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Autore: AleCarrots    10/11/2012    0 recensioni
Questa storia è frutto della mia immaginazione, mi piacerebbe viverla, ma non è possibile. Parla di una ragazza, Ale, che incontra per caso i suoi idoli, e Harry si innamora perdutamente di lei, ma c'è un'altro di loro, Louis, a cui piace pure... non vi racconto nient'altro, spero la leggiate.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai serena, nella mia camera piena di poster, il mio computer nella scrivania piena di libri, i vestiti del giorno prima appoggiati sulla sedia in attesa di essere sistemati nei propri cassetti, l'odore di casa, era tutto così normale.. per un attimo mi sembrò di avere dodici anni, di vivere le mie prime cotte, i miei primi "problemi amorosi", vivere con i miei genitori, coccolata dagli amici, poi svegliandomi del tutto mi ricordai che avrei dovuto studiare, e anche tanto, perchè l'indomani saremmo rientrati a scuola.. Io, Anna ed Ed, non lo vedo da un sacco... comunque il pensiero delle cose da fare mi tormentava, così mi vestii e scesi, Louis e Harry stavano mangiando un cornetto, mi salutarono e mi preparano una tazza ti thè.. Io ero sorprendentemente addormentata, di solito sono attiva la mattina.. quando divenni lucida a tutti gli effetti, notai che i miei non c'erano..
Io: Dove sono i miei genitori di domenica mattina?
Harry rise a crepapelle mentre Louis: Domenica mattina? Ma se è lunedì..
Io: Non è possibile, io lunedì avrei dovuto iniziare la scuola.. oh oh
Louis: Vai a scuolaaa!!!
Harry: Ti accompagno io?
Io: Nono, vado sola..
Harry: Come vuoi, intanto io preparo il pranzo.
Louis: E io guarderò la televisione.
Squillò il telefono di Harry, un messaggio dal loro menager, diceva che si sarebbero dovuti incontrare per discutere del tour europeo.
Harry: Wow, andremo in Spagna, Francia, Germania, Ital...
Io: ITALIA??? 
Dissi di corsa scendendo le scale con lo zaino aperto.
Louis: Italia, si.
Io: io vengo dall'Italia, devo assolutamente venire con voi......
Harry: Certo.. discuteremo delle tappe.
Io: Vado a scuola, poi voglio sapere tutto.
Louis: Certo. 
Chiusi la porta e corsi verso la scuola, nessun compito fatto, ma dettagli, avrei potuto dire che ero con dei cantanti a girare il mondo e ho perso la cognizione del tempo.
Nel frattempo messaggiavo con Harry, non appena chiusi la porta ricevetti un suo messaggio "mi manchi" che dolce.. 
Arrivata a scuola vidi molte facce familiari, ancora doveva suonare la campanella, così andai al bar che di solito era il luogo d'incontro con Anna ed Ed, ma senza sperare troppo di rivederli seduti in quel tavolo, entrai e presi una brioche da mangiare a ricreazione. Manco se li avessi chiamati, li trovai lì, come se mi aspettassero. Sentimmo la campanella suonare, perciò ci salutammo da lontano, e corremmo verso la prigione, che venne ricostruita..
Entrati ci sedemmo tutti vicini, i professori ci accolsero e insieme parlammo degli orari, che sarebbero cambiati, al posto di sette ore al giorno di scuola, ne avremmo avute solo quattro, e il sabato, ovvio, niente scuola, solo per i primi due mesi, poi avremmo aggiunto un ora, poi un altra ora ecc.. fino ad arrivare ad un totale di sette ore al giorno per sei giorni. 
Uscimmo subito, niente compiti, niente di niente, furono comprensivi nei nostri confronti. Quando tornai a casa con Anna ed Ed, non c'era traccia di Harry, nè di Louis.. Mi affrettai a chiamarli, telefoni fuori uso, forse erano in riunione. Comunque ci raccontammo un po' tutto, e alla fine finimmo a ridere e scherzare come facevamo prima. Ad un certo punto mi misi a canticchiare 'Gotta Be You' ricordando dei bei momenti, a piangere per i miei idoli, per poi ritornare a presente, e pensare che li ho accanto. Che buffo. 
Bussarono alla porta, era Harry, sembrava irritato. 
Io: Che è successo?
Harry: Jake.
Io: Che ha fatto?
Harry: Mi ha graffiato la macchina nuova.
Io: Che stronzo.
Harry: Ha scritto anche il tuo nome.
Non sapevo che dire, ad un certo punto mi sentii colpevole anche se non avevo fatto nulla.
Si fecero le sette, Louis arrivò seguito dai miei genitori, cenammo, e tutti a letto, dato che l'indomani c'era chi doveva andare a lavoro, chi a scuola e chi a fare provi per concerti, riunioni, ecc..
  
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