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Autore: GexeTheNemesi    28/05/2007    13 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cavolaccio! E’ da Ieri che non smette di piovere e appena tornato a casa era zuppo come un biscotto! E’ cosa pensate si possa fare in una giornata come questa?( Beh… qualcosa io in mente ce l’avrei…:NdSakura guardando Sasuke)(…:NdSasuke)(E io?!?!?NdNaruto)(BAKA!:NdSakura) A parte quello… Va beh, ecco a voi il settimo capitolo.
Ah, facciamo un piccolo concorso: il primo che mi sa dire che tipi di tecniche usano Tobi, Zetsu, Kakuzu e Hidan deciderà il pairing della fic. ( o deciderà anche di non metterlo), Ok?


Cap 7 Colui che per amore scelse la morte.




“Rasengan!” Artemis.
“Rasengan!” Yondaime.
Artemis venne scaraventato contro il muro, il Rasengan del suo avversario era di gran lunga superiore al suo.
“Artemis, ti sei dimenticato chi è stato ad insegnarti quella tecnica?” Gli chiese Yondaime.
Il leader si rialzò subito con un colpo di reni.
“Un verme schifoso che ho intenzione di ammazzare per la seconda volta”
Cominciò a eseguire velocissimo una serie di sigilli.
“solo che questo volta mi occuperò di te personalmente! Katon: Karyuu Endan!”
Un enorme drago di fuoco si sprigionò dalla bocca di Artemis, colpendo in pieno Yondaime che finì sul fondo di quella strana arena.
Allora Artemis scattò verso Orochimaru e con velocità incredibile lo prese per il collo.
“Lurido bastardo! Hai usato Naruto per richiamare mio fratello, non è così!?” Gridò, stringendo la presa attorno al collo del sannin.
“Il processo non è ancora completo” sussurrò cercando di respirare, ma la presa del leader era ferrea, con un colpo secco avrebbe potuto spezzare il collo di Orochimaru.
“ho usato apposta il sigillo pentastico sul ragazzo in modo che la sua anima restasse legata al copro anche dopo la Furou Fushi no Jutsu”
Quasi involontariamente, la prese sul collo del sannin si allentò e subito Orochimaru ritrovò il suo sorriso maligno.
“Però… non posso far tornare il tuo caro Naruto se mi spezzi l’osso del collo”
La presa si allentò ancora di più e Orochimaru ne approfittò subito per liberarsi.
“Fai tanto il bravo sensei, ma se non mi sbaglio è stata tua l’idea di cercare tutti i demoni dotati di coda per offrili alla statua del re dell’inferno… non sei proprio stato tu a dire che non ti saresti fermato di fronte a niente pur di raggiungere il tuo scopo?”
“E’ lo farò!” disse deciso.
“Anche se questo significasse uccidere il tuo caro allievo?” Chiese il sannin.
I due si guardarono negli occhi per un lungo istante, Yondaime nel frattempo era ricomparso al fianco del suo evocatore, forse in attesa di ordini.
“Non sprecherò il mio fiato con te” si limitò a dire.
“fai tornare subito Naruto, e potrei optare per una morte quasi indolore”
Il sannin scosse la testa divertito.
“Io non posso farlo, ma tu sì”
La figura di Orochimaru diventò improvvisamente semi trasparente e pian piano stava scomparendo del tutto.
“Scommetto che sei abbastanza furbo da capire da solo come fare a riavere il tuo caro allievo”
Il sannin scomparve e Artemis gridò al vento con tutto il fiato che aveva in gola:
“Puntavi a questo fin dall’inizio, non è vero!? Volevi farci combattere tra di noi per farci uccidere a vicenda, non è vero?!”
Il leader portò lo sguardo su suo fratello.
“Naruto, stringi i denti, farò in modo di fare il prima possibile; Yondaime, vedi di non andare a piangere da mamma se ti faccio troppo male”

Appena fuori dal covo del sannin, Zetsu e Kakuzu era uno contro le spalle dell’altro nel tentativo di riprendere fiato.
“A quanto… sei arrivato… Kakuzu?” Chiese con fiato corto.
“126 se ho… contato bene… e tu?” rispose debolmente.
Lui alzò le spalle non curante.
“Dopo che… sono arrivato a 80… ho smesso di contarli”
Tutta la foresta era stata completamente rasa al suolo, e gli incauti ninja del suono che avevano il compito di attaccare eventuali intrusi erano finiti… beh, un po’ dappertutto, oltre che nello stomaco di Zetsu.
Zetsu osservò infastidito la sua ferita alla mano destra, scocciato. Essere ferito era una cosa che non sopportava.
“Voglio un aumento, Kakuzu” disse.
L’interessato rise.
“Mettilo per iscritto in triplice copia e poi ti farò sapere”

“Kage Bushin no Jutsu!” Artemis creò sei copie, ognuna di loro armata con un’enorme spadone, l’originale però rimase disarmato: doveva avere le mani libere per poter usare i sigilli.
“Kage Bushin no Jutsu!” Lo imitò il fratello, creando il medesimo numero di copie, armate però di semplici kunai.
“Questo voglio che tu lo sappia Artemis, anche se probabilmente non te ne importerà niente” disse Yondaime.
“io ti ho davvero considerato come mio fratello”
Artemis ringhiò in risposta.
“Non me ne importa, se un tempo fra noi due c’è stato un legame ora non ce n'è più nessuna traccia”
Yondaime abbassò lo sguardo triste, il leader sorrise felice vedendolo in quello stato.
“Allora, temo che sarà all’ultimo sangue”
“L’ hai capito alla fine!” gridò Artemis.
Lanciò le sue copie contro lo Yondaime che subito si difese con le sue.
Artemis si gettò nella mischia puntando direttamente all’originale.
“Katon: Goukakyuu no Jutsu!”
La palla di fuoco stava per colpire il suo obbiettivo, ma una copia si mise di mezzo.
“Katon: Housenka no Jutsu!”
Artemis scoprì di essere circondato: tutte le sue copie erano state distrutte e le quattro rimaste del suo avversario stavano per bersagliarlo con una tecnica di fuoco. Con tutte le forze che possedeva, il leader colpi il pavimento sotto di lui sperando che la sua intuizione fosse giusta… sì, lo era. Dal buco creato dal suo pugno cominciò subito a sgorgare una modesta quantità d’acqua.
“Suiton! Suijinheki no Jutsu!” Un muro d’acqua protesse il ninja dall’attacco dello Yondaime, pronto a contrattaccare.
“Suiton! Suiryuudan no Jutsu!” Artemis usò un drago acquatico per eliminare la copie rimanenti
“Di nuovo! Suiryuudan no Jutsu!” Questa volta il bersaglio del drago era lo Yondaime originale.
“Mizu Bushin no Jutsu!” Yondaime creò una decine di copie d’acqua e si protesse con quelle.
“Questo è per Sasha! Suiton: Daibakufu no Jutsu!”
Un enorme vortice d’acqua cominciò a gorgogliare davanti ad Artemis, pronto a travolgerlo.
“Doton: Doryuuheki no Jutsu” Il leader si salvò all’ultimo istante, creando una cupola di fango dove si nascose per proteggersi dal vortice.
Il rumore delle due tecniche che si scontrarono fu terribile, tanto che Artemis ne rimase stordito per qualche secondo: grave errore.
La barriera di fango si crepò proprio davanti a lui e prima che potesse ricreare un'altra barriera di fango, lo Yondaime la sfondo con un poderoso calcio.
“Rasengan!”
Artemis venne colpito in pieno petto con una potenza tale da fargli sfondare l’altro lato della barriera, facendolo cadere a terra rivolto su un fianco.
Yondaime con calma si portò a fianco del suo fratello
“Non ti ricordavo così coriaceo, sai?” Disse col fiato corto.
Artemis si mise a ghignare maligno.
“E io…” cominciò.
“non ti ricordavo… così superficiale”
Quello che il biondo credeva fosse Artemis era in realtà una copia esplosiva e quando esplose, lo Yondaime subì in pieno tutta l’esplosione, finendo a parecchi metri di distanza.
Il ninja della foglia tentò di rialzarsi subito, ma l’Artemis originale era già davanti a lui.
“Fine dei giochi: Rasengan!”
Colpì il biondo in pieno petto, ma subito esplose in uno sbuffo di fumo.
“Kage Bushin!?”
Si voltò di scatto, Yondaime era alle sue spalle con le mani congiunte: sapeva cosa stava facendo e per sopravvivere sarebbe stato meglio imitarlo.
Quando mi sveglierò domani, mi farà male ogni singolo muscolo Pensò seccato il leader.
“Apertura della seconda porta: quella del riposo!” disse Yondaime.
“Terza porta: vita!” lo seguì Artemis.
“Quarta porta: ferita!”
“Quinta porta: chiusura!”
“Sesta porta: visone!”
I due fratelli si guardarono negli occhi per un solo istante prima di gridare in coro.
“Settima porta: Stupore! Ura Renge!”
Il chakra che scaturiva dai corpi di entrambi i contendenti era enorme, tanto che pareti della grotta cominciarono a sbriciolarsi .
Entrambi concentrarono tutta quell’energia distruttiva nel proprio Rasengan. “Ti odio, Atharu!” Gridò Artemis
“Ti odio anch’io, Artemis” Gridò di rimando l’altro
Cominciarono a correre l’uno verso l’altro: con quel colpo si sarebbe deciso il vincitore, se ci fosse stato.
“Rasengan!”

(Qui avevo intenzione di far finire il capitolo, ma visto che mia sorella mi ha quasi strozzato per la mia idea da sadico, così l’ ha definita lei, per la gioia di tutti non è ancora finita!)
“Rasengan!”
Il colpo dei contendenti stava per scontarsi, ma all’ultima istante Artemis dissolse il suo Rasengan, così facendo sarebbe stato colpito in pieno!
Ora sono abbastanza vicino Pensò
Naruto… diventa il più grande ninja mai esistito!
“Goguoukaiin!” nel medesimo istante in cui venne colpito del Rasengan dello Yondaime, Artemis liberò Naruto dal sigillo pentastico di Orochimaru.
Leader venne scaraventato a parecchi metri di distanza mentre il corpo dello Yondaime si stava letteralmente polverizzando, facendo riemergere da quella polvere la piccola figura di Naruto.
Fu in quell’istante che l’Akatsuki al completo, compreso Tobi, arrivò nell’arena.
“ Naruto!Leader!”
Deidara si precipitò prima verso il piccolo Naruto, lo prese in braccio e cominciò a dargli leggeri schiaffi sulla guancia.
“Hei piccolo, non farmi certi scherzi! Apri gli occhi, ti prego!”
Con un leggero gemito, Naruto aprì lentamente gli occhi.
“Deidara?”
L’artista ricominciò a respirare, era vivo.
“Ci hai fatto preoccupare, marmocchio” disse Sasori.
“Sasori? Kisame?… ci siete tutti?” Chiese Naruto, cose se credesse di sognare. “Quando il leader ordina, non è che ci si possa opporre” disse Itachi, aveva pur sempre la sua reputazione di ghiacciolo da difendere.
“Artemis!” Gridò scendendo con un balzo dalle braccia di Deidara.
“Dov’è?!”
Fu come se un pugnale di ghiaccio trafisse tutti i presenti nella schiena. Lentamente, Tobi si voltò verso il corpo a terra del leader dell’Akatsuky
“No…” sussurrò il bambino.
Si avvicinò verso il suo sensei: il suo torace sembra essere stato sfondato da qualche tecnica molto avanzata, che stava facendo scorrere fiumi di sangue dal corpo di Artemis. Ma nonostante la ferita, il suo volto era sereno e, cosa più strana, stava sorridendo.
“Sensei…”
Cadde in ginocchio a fianco alla persona a cui voleva più bene al mondo.
“Sensei…”
Si sdraiò sul suo corpo: poteva sentire il suo calore, l’odore malsano del sangue, ma non sentiva alcun battito cardiaco.
“Sensei!!!”
Esplose in pianto incontrollato, singhiozzando e riempiendo di lacrime il volto del suo maestro.
Kisame si abbassò il coprifronte in modo da nasconde gli occhi lucidi, Kakuzu e Hidan lo imitarono, mentre gli altri si sforzarono a non mostrare alcuna emozione.
“Papà!!!” Gridò con tutto il fiato che aveva in corpo, come se lo potesse sentire.
Era un incubo, era un bruttissimo incubo.
“Piangi?”
Naruto sbarrò gli occhi, portando lo sguardo sul volto del suo maestro: il suo occhio destro era aperto debolmente.
“I deboli piangono”


Adesso mi metto a piangere anch’io(ç_ç) Grazie a tutti quelli che commentano e danno consigli. Alla prossima!!!
  
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