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Autore: lemoncandy    11/11/2012    4 recensioni
Sungjong, infastidito dal continuo fanservice con Myungsoo, chiede al suo hyung di porre fine a quell'inutile finzione, e Myungsoo, dal canto suo, dichiara che la sua vicinanza con il maknae non è affatto un voler compiacere le fans...
Pairing: Myungjong/Ljong, Myungsoo e Sungjong
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: L/Kim Myungsoo, Lee Sungjong, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25
Jongie



Myungsoo POV


L'osservavo. Sungjong continuava a guardarsi intorno, agitato. Cominciò a mordere il labbro inferiore e si stese di lato, dandomi le spalle. Non era un buon segno. Mi avvicinai a lui e gli accarezzai il viso, cercando di accettare il rifiuto. Guardava ancora verso la porta, mentre io chiusi il mio corpo contro la sua schiena. Con il braccio sinistro raggiunsi il suo petto ed intrecciai le mie dita con le sue. Fu a quel punto che, forse sentendo il calore del mio corpo contro il suo, mormorò, ancora senza guardare verso di me: "E'...la prima volta per me." Con il viso vicino al suo, sollevai di poco la testa per dargli un bacio sulla guancia: "Anche per me." Voltò finalmente il capo verso di me, affermando: "Non è la stessa cosa hyung." Ci osservammo. E guardò altrove, nuovamente.

Ripoggiai la testa sul cuscino, il naso immerso nei suoi capelli. Sussurrai: "...hai ragione." Profumava di cocco. Inspirai profondamente. Dovetti trattenermi dal toccarlo, la sua risposta alla mia richiesta era stata chiara. Quando mi ero rassegnato a quel pensiero, ecco che mormorò, con la guancia premuta sul cuscino: "Possiamo cominciare...piano piano...stasera." Stasera? Spalancai gli occhi, sorpreso. Mi stava dando una possibilità? Affogò il volto nel cuscino, per l'imbarazzo. Rimasi qualche secondo fermo, riflettendo. Ora riuscivo a vedere solo i suoi capelli. Con una mano li accarezzai, in difficoltà. Non avevo idea di come avrei dovuto comportarmi, temevo di fare qualcosa che potesse metterlo a disagio, spaventarlo, infastidirlo.

Sussurrò, improvvisamente, ma la sua voce apparve ovattata perché la bocca era premuta contro il cuscino: "...non ti basta più?" Trasalii. Il mio silenzio l'aveva reso insicuro, di nuovo? Scossi il capo, avvicinandomi alla sua nuca: "Voglio tutto di te. Lascio ogni cosa nelle tue mani. Io sono sempre qui per te." Ripresi, verso il suo orecchio: "Mostrami il tuo viso, Jongie." Girò il capo e mi guardò, imbarazzato. Era così bello che era davvero difficile per me dovermi trattenere, ancora. Gli diedi un bacio a stampo sulle labbra e sorrisi. Mi ero sporto verso di lui che era ancora steso di fianco e, quando meno me lo sarei aspettato, mi baciò. Mantenendomi in equilibrio con il gomito poggiato sul materasso, ero proteso verso di lui che non accennava a cambiare posizione. Il suo bacio non aveva niente di casto. Infilò la sua lingua nella mia bocca ed io non riuscii a fare altro che gemere al suo improvviso gesto.

Senza rendermene conto, allungai la mia mano verso i suoi fianchi, scendendo verso l'interno delle sue gambe, toccando il suo membro attraverso il tessuto leggero dei pantaloncini che indossava. Interruppe il bacio, guardando dritto nei miei occhi, mentre la mia mano non aveva alcuna intenzione di spostarsi. Gli sorrisi e ripoggiai la testa sul cuscino e continuai il mio tocco, lento ma deciso. Sungjong chiuse gli occhi ed aprì leggermente le labbra. Quello fu per me il segnale che voleva che continuassi e che stava apprezzando le mie premure. Infilai allora la mano nei suoi pantaloncini e raggiunsi i suoi boxer e finalmente il suo membro. Era caldo, e duro. Mentre lo toccavo, ancora stretto tra la mia mano e i suoi boxer, sentivo Sungjong cominciare a respirare con difficoltà.

Dopo averlo provocato ed aver avuto una reazione decisamente positiva, decisi fosse il caso di fare sul serio. Con una mano sulla spalla lo spinsi a stendersi con la schiena sul materasso. Gli abbassai i boxer e cominciai a toccarlo con ritmo via via più veloce. Si tappò la bocca per non essere sentito dai nostri hyung, come se io fossi l'unico a poter ascoltare i suoi gemiti. Niente mi faceva stare meglio del sapere che stavo facendo qualcosa che lo appagasse. Dopo che raggiunse il suo apice, aprì gli occhi. Mi guardò, serio. Ricambiai il suo sguardo, era così inteso che mi domandavo cosa stesse pensando. Ed affermò: "Ti amo." La sua improvvisa dichiarazione mi spiazzò. Era già la terza volta in quella giornata che me lo diceva, ma la prima guardandomi dritto negli occhi.

Risposi, dandogli un colpetto sulla fronte: "Lo so." Ancora fissandomi, rispose, serio: "Meglio ripetersi, non è mai abbastanza." Non riuscivo a smettere di sorridere, mentre i miei occhi erano su di lui. Quella meravigliosa creatura aveva scelto me. Aveva deciso, tra mille, di rendere felice solo me. Ancora dovevo realizzare a pieno che tutto quello che era successo quel giorno era la realtà. E mentre ero preso dai miei pensieri, Sungjong affermò, allontanando il suo sguardo da me: "Facciamolo...hyung." Spalancai gli occhi. Con la mano sul mento spostai il suo viso verso di me, per guardarlo nuovamente in faccia: "Come hai detto?" Nonostante fosse di fronte a me, evitò il contatto visivo, guardando altrove: "Hai sentito bene."

Era arrivato il mio momento. Quel momento.




   
 
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