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Autore: Matt2291    11/11/2012    7 recensioni
Un grave incidente coinvolgerà Naruto.
Per un pò di tempo, un letto di ospedale sarà la sua casa.
Tutti i suoi amici si preoccuparanno per lui, mostrando lati che a volte
vengono fuori solo nel momento del bisogno :)
Ma soprattutto, è stato davvero un incidente?
Leggete! ^^
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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***

 

Il paese dell’erba si era velocemente svuotato con l’arrivo della pioggia.

Le lontane nuvole che circondavano le montagne era giunte sopra i tetti delle case che ora venivano percossi da acqua battente.

Il teatro era stato messo al riparo dall’acqua, così come le sedie con vari teli che impedivano ogni infiltrazione.

La squadra 3S, insieme a Izuma, si erano chiusi in una casetta lì vicino, abitazione provvisoria dell’uomo durante gli eventi del paese in quel periodo; il giorno dopo la fiera sarebbe iniziata.

Era un’abitazione molto semplice; al centro un tavolino posto davanti un tranquillo camino acceso. Le sedie erano sufficienti per tutti ma Shino e Shikamaru preferirono restare poggiati alle pareti.

Sakura e Izuma erano seduti a ridosso del tavolo e vicino il focolare, entrambi in rigoroso silenzio. Solo lo scoppiettio del fuoco interferiva con il frastuono della pioggia sul soffitto.

- Allora signor Momochi, vuole raccontarci la sua storia? - Si fece avanti Shikamaru, forse spazientito per il silenzio. L’uomo però sembrava molto preoccupato per qualcosa.

- Ho paura -. Ammise tremante, quasi stesse per scoppiare a piangere di nuovo, ma Sakura cercò di rincuorarlo.

- Non si preoccupi, non permetteremo che le faccia del male.

- Non mi importa della mia vita - ribatté, - ma di quella di mia figlia -.

- Sua figlia?

Izuma annuì appena, poi continuò.

- Quel mostro… L’ha rapita, e ha detto che l’avrebbe uccisa se non avrei fatto quel che dice.

- Che vigliacco! - Urlò Sakura alzandosi di scatto e facendo cadere la sedia a terra. L’uomo le intimò però di calmarsi e la ragazza si rimise a sedere.

- Voi capite che non avevo scelta, e tutt’ora lei è nelle sue mani. Se scopre che Naruto è ancora vivo la ucciderà -.

- Difficile che lo venga a sapere -. Intervenne Shikamaru staccandosi dal muro -. - Se gli avete detto di averlo fatto fuori e sua figlia è ancora viva, allora si è fidato della vostra parola e non ha mandato nessuno a controllare -.

- Sono sicuro che non abbia mandato nessuno. Si fida solo di se stesso -. Ma su questo punto interferì Sakura.

- No, un momento, noi quando siamo andati al comune abbiamo trovato un uomo con gli occhiali chiaramente suo complice. Ha telefonato davanti a noi per avvertirlo della nostra presenza -.

- Un uomo con gli occhiali? Quello che sta al banco informazioni?

- Sì, esatto. Dalla sua reazione sembra conoscerlo -. Chiese sospettosa Sakura, interessandosi come non mai alla cosa.

- Certo che lo conosco, lavora per il comune da quasi quindici anni! È impossibile che sia suo complice! - Izuma sembrava particolarmente contrariato per quella insinuazione.

- Forse come con lei, ha ricattato anche lui -. Ipotizzò Shino, ma Izuma scosse il capo.

- No, lui non ha famiglia. Non capisco. Quello che mi dite mi sembra impossibile, ci ho parlato così tanto con lui. È un amico.

- Non così amico come credeva allora.

- Non so cosa pensare -. Ammise tristemente Momochi.

Quella storia aveva molte incoerenze che non trovavano armonia. C’erano dei quesiti senza risposta e risposte senza le domande giuste.

- Come lo ha conosciuto? - Se ne uscì improvvisamente Shikamaru come a voler sbloccare la situazione. Comunque un po’ tutti volevano sapere come fosse andata.

Sakura si alzò, prese un pezzo di legno e lo mise nel fuoco che scoppiettò più attivamente. Si rimise a sedere.

- Un giorno, ero nel paese della pioggia, a casa mia. Una sera, mandai mia figlia Ryou in una bottega del legno a prendere delle parti che avevo ordinato, sapete per le mie marionette. Due ore dopo non era ancora tornata e cominciavo a preoccuparmi, e all’improvviso si presenta  quel tipo alla porta di casa mia. Indossava un impermeabile scuro sopra un abito elegante e potete ben immaginare che brutta impressione mi fece. E così, com’era arrivato, mi dice che aveva preso mia figlia. Io gli dico che è pazzo e lui mi mostra il foulard blu con cui era uscita. A quel punto non avevo scelta se non ubbidire a quel che diceva. Tutto questo è accaduto circa tre settimane fa -.

Nessuno fiatò. La storia era alquanto strana e mancava un particolare essenziale che tirò fuori Shikamaru.

- Perchè ha scelto proprio lei? Tra milioni di persone poi.

- Non ne ho idea.

- Ma una ragione deve esserci - intervenne Sakura voltandosi verso Shika che era tornato sulla parete. Il ragazzo converse le braccia pensieroso.

- Probabilmente troveremo la risposta una volta interrogato il diretto interessato.

Tutti annuirono, tranne Izuma che rimase ad osservare le fiamme del camino con preoccupazione.

- Voglio rivedere mia figlia -. Disse solamente.

Sakura poteva solo immaginare il dolore che Izuma stesse provando in quel momento. Lei non era genitore e quindi non sapeva, né poteva trovare parole adeguate al suo conforto.

- Ci dica, Nirate vuole che lei faccia qualcos’altro? - Chiese Shino. L’uomo assunse un’espressione dubbiosa, senza distogliere lo sguardo dal focolare.

- Mi ha solo detto di fare il mio lavoro e godermi lo spettacolo che avverrà l’ultimo giorno della fiera.

- Spettacolo? - Chiesero scettici Sakura e Shikamaru all’unisono. Momochi scrollò le spalle.

- Ne so quanto voi, ma ha detto che dopo quel giorno rivedrò mia figlia. Posso solo aspettare -. Sospirò atterrito, e di nuovo calò il silenzio.

 

 

 

Naruto e Ino avevano ormai esplorato gran parte di quello scantinato e tutto ciò che avevano trovato fu polvere, cianfrusaglie e alcuni ratti che fecero saltare un paio di volte Ino tra le braccia di Naruto. Inutile dire che l’imbarazzo della situazione aveva calato il silenzio tra loro.

All’improvviso, Naruto smise di camminare. Ino lo guardò stranita e gli chiese che succedeva.

- Guarda - disse indicando davanti a sé.

Ino girò il viso e aguzzando la vista poté scorgere una porta di metallo alla fine di un vicolo cieco. Avanzarono finché non furono davanti a questa.

- Secondo te cosa c’è dietro? -. Diede voce ai suoi pensieri Naruto. Ino esaminò la porta metallica.

- Non ne ho idea. Apriamo?

- E come? C’è una catena.

- Bé, dato che hai un Rasengan già pronto, che ne dici di usarlo? - Gli fece ironicamente notare Ino con un sorriso. Naruto scrollò le spalle e sorrise.

- E sia, sta indietro! -. Avvertì, prima di mettersi in posizione.

- Rasengan! -. Con uno slancio, Naruto colpì la porta che assorbì la tecnica per poi esplodere verso l’interno, causando un gran polverone che costrinse Ino a ripararsi il viso. Tossì un paio di volte.

- Accidenti, potevi trattenerti! - Lo rimproverò. Naruto però non rispose, ma se ne stava immobile davanti la porta ormai sfondata. D’improvviso corse dentro.

- Ino, svelta! -. Urlò Il ragazzo sbrigativo, cosa che smosse la ragazza che raggiunse velocemente Naruto. Una volta dentro, capì perché era così agitato.

Era una stanza tanto piccola da sembrare una cella.

Dentro, una finestra minuscola con delle sbarre e un penetrante odore di muffa e freddo. Le mura erano umide e viscide, da i cui bordi fuoriuscivano scarafaggi di ogni dimensione.

Ciò che però la sconvolse fu qualcosa di assolutamente orribile; in condizioni pessime, vi era una ragazza incatenata al muro.

A terra priva di coscienza, i polsi erano stretti da due bloccanti arrugginiti incastonati al muro. Era sporca e i vestiti in condizioni pietose, inoltre i piedi erano nudi e aveva diversi geloni causati dal freddo prolungato.

Ino corse velocemente ai piedi di quella ragazza e controllò il battito mentre Naruto le toglieva le ganasce di ferro utilizzando un ago per far scattare le serrature.

- È viva! Presto portiamola di sopra!

Naruto, con attenzione e con l’aiuto di Ino si caricò la ragazza in spalla e si apprestarono a portarla di sopra da dove erano passati. Una volta raggiunta la botola chiusa, Ino pensò a distruggerla con un pugno.

Una volta usciti raggiunsero il salotto, tolsero il telo che copriva il divano e vi adagiarono la ragazza.

- È gelata. Presto, portami tutte le coperte che riesci a trovare, vai!

Naruto annuì e sparì dietro l’angolo.

Ino si morse il labbro nell’osservare l’espressione agitata di quella ragazza; chissà quanto aveva sofferto.

Le tolse i vestiti umidi e sporchi e al loro posto la coprì con la tuta di Naruto, dopodiché, da brava ninja medico, cominciò ad esaminarla.

Naruto tornò poco dopo con un paio di coperte pesanti e Ino si occupò di sistemarle al meglio. Si poteva vedere chiaramente quanto tremasse e le cure di Ino faticavano a fare effetto in quanto era anche magra e disidratata. Probabilmente non mangiava e beveva da diversi giorni.

- Allora? - chiese impaziente Naruto, seduto sulla poltrona vicina e le mani giunte a mo di preghiera.

Si sentiva male al solo vederla. Non perché lo disgustasse, ma perché non si capacitava che un essere un umano l’avesse davvero chiusa l’ha dentro al freddo e in condizioni tanto pessime. Il solo pensiero gli procurava una rabbia indescrivibile, tanto che Ino udì perfettamente le sue mani scricchiolare da quanto le aveva strette. Posò la sua su quelle di Naruto, che alzò la testa confuso.

Ino lo osservò con compassione, poi guardò quella sconosciuta e ancora Naruto.

- Sei preoccupato? - Chiese con delicatezza, senza distogliere gli occhi dalle loro mani unite. In un altro contesto avrebbe provato imbarazzo, ma ora non poteva che rassicurarlo.

Naruto annuì appena e tornò ad osservare la figura distesa coperta fino al collo. Ino si era anche preoccupata di dargli una ripulita ed ora appariva migliore di quanto fosse prima; era molto bella.

- Chi può averle fatto questo? - Sussurrò con voce roca, quasi stesse contenendo qualcosa dentro di sé che aveva voglia di uscire ed esplodere; l’ira.

- Solo un mostro ne sarebbe capace - disse seria.

Per circa venti minuti nessuno fiatò, semplicemente restarono seduti in attesa che la ragazza si svegliasse. Nel frattempo accesero il caminetto lì vicino e vi spostarono davanti il divano in modo che la ragazza si scaldasse più velocemente.

Ino ogni tanto la controllava, riferendo che cominciava a riprendere un po’ di colorito e calore. Naruto sorrise dal sollievo e si inginocchiò davanti quella sconosciuta ai piedi del divano.

Il fuoco illuminava entrambi, lasciando però in penombra una parte del viso.

Naruto osservò che era una bella ragazza; i lineamenti erano delicati e i capelli neri come la pece dovevano arrivargli almeno a metà schiena. Non poté dire altro in quanto era coperta dal collo ai piedi, e in quella cella non si era minimamente preoccupato di come fosse ma piuttosto era subito corso a liberarla da quella prigionia medievale.

Ino gli si avvicinò alle spalle.

- Cosa pensi? - Chiese sottovoce per evitare di disturbare il riposo della sua paziente. Naruto sembrò fare un verso simile a quello di un sorriso.

- Nulla in particolare -.

Ino mostrò un’espressione preoccupata senza che però Naruto potesse vederla. Fece un altro paio di passi e si inginocchiò davanti il fuoco , stringendosi le ginocchia nelle braccia.

Naruto la osservò con la coda nell’occhio, forse in attesa che parlasse. Vide che era triste e assorta.

- Una volta che sarà tornata in forze la lasceremo nell’ospedale più vicino -.

- Cosa? - Disse scettico Naruto, voltandosi completamente ma restando accovacciato. Ino sospirò.

- La nostra missione è un’altra, ricordi? Se dovessimo portarcela dietro le causeremmo solo problemi, oltre ad esserci d’intralcio.

Naruto aprì bocca ma la richiuse subito dopo. Strinse i denti. Era vero, però gli bruciava non finire quel che non aveva neppure cominciato ma avrebbe voluto; trovare il mostro e fargliela pagare.

- D’accordo? Ti prego di non obiettare. Sono stanca anch’io e non ho voglia di discutere -. Ammise debolmente Ino, che in effetti sembrava piuttosto debole. Naruto le se avvicinò.

- Probabilmente hai consumato troppo chakra nel curarla. Un po’ di riposo è quello che ti ci vuole -. E senza aspettare alcunché, la prese in braccio causando le improvvise e virili isterie di Ino.

- M-ma che fai?! Mettimi giù!

- Ehi ferma, non agitarti così! Abbassa la voce! -. Dovette togliere la mano dalle gambe per tapparle la bocca e prendere tutto il suo peso con l’altro braccio o avrebbe finito con lo svegliare la ragazza. Possibile che Ino era così tanto ottusa delle volte, pensò Naruto.
Ino sbarrò gli occhi. La confusione e l'imbarazzo stavano velocemente prendendo il sopravvento su di lei mentre il rossore non stava avendo pietà del suo viso. Continuava a gemere e dimenarsi, movimenti che si facevano sempre meno insistenti man mano che osservava Naruto così da vicino. Sperò che il cuore non le scoppiasse.

- Accidenti, ma che ti prende?

Non aspettò risposta e nemmeno gli interessava. Con i passi furtivi di un ninja raggiunse la camera da letto che era al piano superiore. Rimise Ino a terra e tolse il telo di copertura. Era un bel letto matrimoniale e la polvere non sembrava aver raggiunto le coperte.

- Abbiamo entrambi bisogno di riposo, coraggio -. Saltò sul letto e come la più naturale delle cose, si sdraiò.

Ino si sentiva davvero stanca e un letto era l’ideale, ma l'idea di dormire vicino a Naruto la agitava alquanto.

Per carità lui era un compagno di squadra! Quando si è in missione bisogna condividere ogni cosa e aiutarsi a vicenda. Bisogna in ogni momento essere pronti a rischiare la vita senza però fare imprudenze, ma aveva la sensazione che tutto quello non c’entrasse affatto con lo stare vicino a Naruto.

- Ino?

Si ridestò improvvisamente dai suoi pensieri alquanto disorientata. Tutto ciò che poté vedere era un letto, un lato vuoto per lei e Naruto che la osservava perplesso. Avvampò.

- Ah! Sì hai ragione, devo proprio riposare, sì!

Una risatina isterica l’accompagnò mentre faceva il giro del letto e si distendeva dandogli le spalle, cosa che preoccupò un pochino il ragazzo. Scrollò le spalle e lasciò correre.

- A volte non ti capisco -. Ammise pensieroso

Ino non disse nulla e Naruto preferì non continuare. Il nervosismo l'aveva resa instabile e preferì non dare voce ai suoi pensieri che rimasero tali.

Neanche io capisco me stessa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:

 

Salve ^^

Eccoci di nuovo qui con un altro cap! Mi scuso per il fatto che non avvengano molti eventi interessanti ma io prendo le cose per le lunghe xD

Che ne dite? Sono sicuro che qualche idea sulla sua identità l’avete già uu

E poi Ino, ma che gli sto facendo fare? .-. Povera xD

Ringrazio: TheCristopher94, ENDOINA95, Ernesto 507 e gademo per i bei commenti, grazie a tutti ^^

Un ringraziamento anche a tutte le persone che hanno inserito la storia tra le preferite, ricordate e seguite!

A tutti, alla prossima!

 

Matt

 

 

  
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