CAPITOLO
VENTISEIESIMO
Harry rifletteva sul giudizio di
Got e non riusciva a
credere che fosse realmente finita la sua carriera, appena iniziata, a
Londra.
Avrebbe dovuto cedere alla tentazione di Got? Infondo non avrebbe
voluto
perdere quell'occasione, ma non voleva neppure accettare il denaro da
un
traditore. E soprattutto continuava a chiedersi che vantaggio avrebbe
tratto
Got.
- Vuoi ancora pensarci? - lo distolse Got - Non accetti?
- No. - rispose deciso dopo una breve esitazione.
- Oh, sei il primo uomo che abbia mai conosciuto a
rifiutare così facilmente a tanti soldi.- disse Got
riponendo in una busta la
somma.
- Se deciderò di andarci lo farò con i miei
soldi. A
costo che debba lavorare tutto il giorno! - continuò Harry
avviandosi verso
l'uscita della stanza.
- Addio, allora. - lo bloccò Got severamente - Non
lavoreremo più insieme.
- Non abbiamo mai lavorato insieme. Ho sempre fatto
ciò che voleva e si è tenuto tutti i soldi per
sé! Non mi pare lavorare insieme
questo! - rispose respingendo la pressione della mano di Got sulla sua
spalla.
- Due addii in un solo giorno, nella stessa ora! Sappi
che non mi dispiace affatto non seguirti più: odio i fessi
come te!
- Sarò anche fesso, ma ho la coscienza pulita! E poi
perdendo lei non sono finito, ho la mia arte!
- E la tua amichetta immaginaria! - rise Got.
Harry sbiancò e restò zitto, immobile.
Appena
ricordata Janet, gli tornarono in mente i momenti felici passati con
lei.
Immaginandola ormai come una sorta di angelo custode si domandava
perché lo
avesse abbandonato, proprio adesso che era in crisi e sentiva il
bisogno di
averla vicino.
- La pensi ancora, non è così?
Prima che Harry potesse aprire bocca, qualcuno bussò
alla porta. Era un ragazzo che puntualmente portava a Got l' “Art
week”,
rivista che era solito leggere.
- Oh, grazie. - gli disse offrendogli pochi spicci di
mancia.
- Non ci posso credere!- esclamò Harry non appena
vista una sua foto in prima pagina - Sono proprio io! -
continuò avvicinandosi
con impeto.
Ma la sua iniziale espressione di serenità si
tramutò
presto in delusione.
- “Clever: pazzo, visionario e
aggressivo”-
lesse nel sottotitolo in neretto.
- E' questo che ormai tutti pensano di te. Te l'ho
detto. - disse Got accendendo una sigaretta.
Senza aggiungere altro, Harry uscì dalla stanza,
continuando ad avere impresse nella mente quelle parole. Appena in
strada, ebbe
paura che qualcuno lo riconoscesse e camminò col capo chino
velocemente. Sul
suo stesso marciapiede, passò Tracy, l'amica di sua sorella,
che però conosceva
solo di nome. La donna ebbe l'impressione che stesse vagabondando e
provò quasi
pena per lui. Però non gli disse niente, consapevole dei
suoi scatti d'ira
improvvisi. Tuttavia non riuscì a non chiamare Meredith, che
le aveva ricordato
di avvisarla se avesse notato nel fratello qualcosa di strano o
preoccupante.
Non appena sedutasi in una panchina chiamò l'amica, che
rispose dopo qualche
secondo con poco entusiasmo.
- Cosa c'è, qualcosa non va? - chiese Tracy.
- Io e Jake abbiamo litigato.
- Non è in casa?
- No, come al solito. - rispose seccata Meredith.
- Allora svelta, dimmi tutto.
- No, dimmi prima tu, perchè mi hai chiamata?
- Si tratta di Harry, è molto giù e ...
è su tutti i
giornali di questa settimana.
- E perchè è giù? - chiese Meredith
pensando che fosse
diventato famoso.
- Perché ha ricevuto una critica negativa alla sua
prima mostra. Ma non per i quadri, per il suo comportamento.
- Cosa ha fatto? - si preoccupò la donna.
- Io non ero presente, ma si dice che abbia aggredito
due giornalisti e parlato con un'amica immaginaria!
- Cosa? Non è possibile, stai scherzando?
- Non potrei mai e lo sai! Mi dispiace darti
preoccupazioni, ma mi hai chiesto di tenerti informata ...
- No, figurati, dovevi. Vedrò di tornare il prima
possibile. Inoltre con Jake non va per niente bene ... - disse Meredith
seccata e
preoccupata.
- Cosa è successo, non siete felici insieme?
- Diciamo che mi ero illusa fosse perfetto, l'uomo
della mia vita. E' spesso fuori per lavoro e non gli piacciono affatto
i
bambini, mentre io pensavo di crearmi una famiglia...
- Forse vi siete sposati troppo in fretta, senza
conoscervi a fondo. Ma avete provato a chiarirvi? - domandò
Tracy con sentito
interesse verso l'amica.
- E' come parlare ad un muro. E anche Harry è una causa
dei nostri litigi. Gli ho detto che se avesse avuto problemi lo avrei
raggiunto
per stargli vicino, perchè sono l'unica sua parente. Jake
però sembra
addirittura geloso di mio fratello, è assurdo ed egoista!
- Allora lo lasci?
- Non so, gli chiederò di prenderci una pausa ... Spero
di arrivare a Londra entro questa settimana.
- Ok, allora ci vediamo.- la salutò Tracy.
-
Ciao e grazie! - rispose Meredith chiudendo la chiamata.