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Autore: VAleMPIRE    11/11/2012    1 recensioni
Questo è l'unico romanzo che sia mai riuscita a finire. Ne inizio molti , ma raramente l' "ispirazione", la voglia e la costanza mi assistono a lungo...
In poche parole , è la storia di un pittore tormentato che finalmente trova in una sola persona la sua musa e, per la prima volta, l'amore.
Ma poi...non posso dirvi altro!
Dal momento che l'ho già scritta tutta ( circa 3 anni fa ho anche partecipato ad un concorso per provare a pubblicarlo nelle librerie ), non tarderò ad aggiornare, se ci sarà anche un solo lettore interessato.
Spero vi piaccia e commentiate sinceramente! Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VENTISEIESIMO

 

Harry rifletteva sul giudizio di Got e non riusciva a credere che fosse realmente finita la sua carriera, appena iniziata, a Londra. Avrebbe dovuto cedere alla tentazione di Got? Infondo non avrebbe voluto perdere quell'occasione, ma non voleva neppure accettare il denaro da un traditore. E soprattutto continuava a chiedersi che vantaggio avrebbe tratto Got.
- Vuoi ancora pensarci? - lo distolse Got - Non accetti?
- No. - rispose deciso dopo una breve esitazione.
- Oh, sei il primo uomo che abbia mai conosciuto a rifiutare così facilmente a tanti soldi.- disse Got riponendo in una busta la somma.
- Se deciderò di andarci lo farò con i miei soldi. A costo che debba lavorare tutto il giorno! - continuò Harry avviandosi verso l'uscita della stanza.
- Addio, allora. - lo bloccò Got severamente - Non lavoreremo più insieme.
- Non abbiamo mai lavorato insieme. Ho sempre fatto ciò che voleva e si è tenuto tutti i soldi per sé! Non mi pare lavorare insieme questo! - rispose respingendo la pressione della mano di Got sulla sua spalla.
- Due addii in un solo giorno, nella stessa ora! Sappi che non mi dispiace affatto non seguirti più: odio i fessi come te!
- Sarò anche fesso, ma ho la coscienza pulita! E poi perdendo lei non sono finito, ho la mia arte!
- E la tua amichetta immaginaria! - rise Got.
Harry sbiancò e restò zitto, immobile. Appena ricordata Janet, gli tornarono in mente i momenti felici passati con lei. Immaginandola ormai come una sorta di angelo custode si domandava perché lo avesse abbandonato, proprio adesso che era in crisi e sentiva il bisogno di averla vicino.
- La pensi ancora, non è così?
Prima che Harry potesse aprire bocca, qualcuno bussò alla porta. Era un ragazzo che puntualmente portava a Got l' “Art week”, rivista che era solito leggere.
- Oh, grazie. - gli disse offrendogli pochi spicci di mancia.
- Non ci posso credere!- esclamò Harry non appena vista una sua foto in prima pagina - Sono proprio io! - continuò avvicinandosi con impeto.
Ma la sua iniziale espressione di serenità si tramutò presto in delusione.
- “Clever: pazzo, visionario e aggressivo”- lesse nel sottotitolo in neretto.
- E' questo che ormai tutti pensano di te. Te l'ho detto. - disse Got accendendo una sigaretta.
Senza aggiungere altro, Harry uscì dalla stanza, continuando ad avere impresse nella mente quelle parole. Appena in strada, ebbe paura che qualcuno lo riconoscesse e camminò col capo chino velocemente. Sul suo stesso marciapiede, passò Tracy, l'amica di sua sorella, che però conosceva solo di nome. La donna ebbe l'impressione che stesse vagabondando e provò quasi pena per lui. Però non gli disse niente, consapevole dei suoi scatti d'ira improvvisi. Tuttavia non riuscì a non chiamare Meredith, che le aveva ricordato di avvisarla se avesse notato nel fratello qualcosa di strano o preoccupante. Non appena sedutasi in una panchina chiamò l'amica, che rispose dopo qualche secondo con poco entusiasmo.
- Cosa c'è, qualcosa non va? - chiese Tracy.
- Io e Jake abbiamo litigato.
- Non è in casa?
- No, come al solito. - rispose seccata Meredith.
- Allora svelta, dimmi tutto.
- No, dimmi prima tu, perchè mi hai chiamata?
- Si tratta di Harry, è molto giù e ... è su tutti i giornali di questa settimana.
- E perchè è giù? - chiese Meredith pensando che fosse diventato famoso.
- Perché ha ricevuto una critica negativa alla sua prima mostra. Ma non per i quadri, per il suo comportamento.
- Cosa ha fatto? - si preoccupò la donna.
- Io non ero presente, ma si dice che abbia aggredito due giornalisti e parlato con un'amica immaginaria!
- Cosa? Non è possibile, stai scherzando?
- Non potrei mai e lo sai! Mi dispiace darti preoccupazioni, ma mi hai chiesto di tenerti informata ...
- No, figurati, dovevi. Vedrò di tornare il prima possibile. Inoltre con Jake non va per niente bene ... - disse Meredith seccata e preoccupata.
- Cosa è successo, non siete felici insieme?
- Diciamo che mi ero illusa fosse perfetto, l'uomo della mia vita. E' spesso fuori per lavoro e non gli piacciono affatto i bambini, mentre io pensavo di crearmi una famiglia...
- Forse vi siete sposati troppo in fretta, senza conoscervi a fondo. Ma avete provato a chiarirvi? - domandò Tracy con sentito interesse verso l'amica.
- E' come parlare ad un muro. E anche Harry è una causa dei nostri litigi. Gli ho detto che se avesse avuto problemi lo avrei raggiunto per stargli vicino, perchè sono l'unica sua parente. Jake però sembra addirittura geloso di mio fratello, è assurdo ed egoista!
- Allora lo lasci?
- Non so, gli chiederò di prenderci una pausa ... Spero di arrivare a Londra entro questa settimana.
- Ok, allora ci vediamo.- la salutò Tracy.
- Ciao e grazie! - rispose Meredith chiudendo la chiamata.

   
 
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