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Autore: fredlove    11/11/2012    4 recensioni
Morgana gli era ancora più vicino, ed al diavolo l'etichetta di corte.
- Merlino -
Lui la guardò e qualcosa cambiò, si ruppe, dentro di lui. La castellana gli stava offrendo l'appoggio che tanto desiderava, ma che non voleva chiedere.
Il dolore per la perdita oltrepassò l'argine che aveva tenuto saldo fino a quel momento. E l'abbraccio di Morgana, per lui, sembrava la riva su cui naufragare.
Non seppe quando cadde in ginocchio, e lei lo seguì. Non seppe come si ritrovò a piangere calde lacrime, di dolore e rabbia, con il viso nascosto contro il seno di lei. Si sentiva, lentamente, svuotare.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Morgana
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap. 1






Artù, era a braccia conserte, accanto alla sorella. Entrambi osservavano Merlino, che qualche metro giù da loro accarezzava, sorridente, il cavallo di Parcifal.
Erano passate due settimane dalla vicenda di Eldor. Due settimane e Merlino si comportava come al solito.
Certo più tacirturno, più svelto, e meno imbranato del solito.
Morgana voltò lo sguardo verso il fratello - Ha pianto, sai se l'ha fatto?-
- No, Gaius , ha detto che è così da quel giorno. -
- Povero ragazzo. - emise la donna.
- Non farti sentire da lui. Parole del genere ormai non servono a nulla. - disse secco e rammaricato per non poter dar un pò di sollievo al servo. Riprese a guardarlo da sopra i bastioni del castello. Dove, di solito i reali si affacciavano sulla piazza sottostante.
Morgana emise un sospiro. Merlino per lei era un mezzo mistero. Al suo arrivo a Camelot, le era stato facile inquadrarlo come un ragazzino imbranato, di buon cuore con la s'fortuna di servire suo fratello Artù.
Uther, in quel momento affiancò Artù. In gran pompa magna, a suo dire. Morgana, similò un mezzo sorriso tirato.
- Artù -
La voce del re, parve attirare Merlino. Alzò lo sguardo. Non sorrideva più. Dopo un'altro colpetto sul muso del cavallo, si allontanò.
Morgana guardò Uther. Uther guardò Morgana, ma non disse nulla.
Quando Morgana con stizza si allontanò, Uther guardò il figlio.
- Scusa, padre. Volevi qualcosa?-
Anche lui, era infastidito e dispiaciuto per il comportamento del re. Tanto più che il re, due settimane prima non aveva nemmeno accennato una parola di conforto al ragazzo.

Morgana, lo trovò nelle stalle che strigliava il cavallo nero come la notte. Un dono che i cavalieri un anno prima avevano fatto al ragazzo.
- Mia signora, vi sporcherete le vesti qui dentro. - l'oltrepassò lasciando la spazzola su un banco, e prendendo poi del cibo per l'animale.
In silenzio, Morgana lo guardò mentre sfamava, con malcelata serenità il cavallo.
- Volete qualcosa?- la guardò.
Gli occhi azzurri, di solito cielo limpido, erano ora di un color cupa tempesta.
- Allora? So, mia signora, che dovrei esser rispettoso in certi momenti... ma se volete qualcosa, ditelo ora. - disse secco.
Morgana ammise a se stessa che quel Merlino che conosceva, era cambiato.
- Mi dispiace. -
- Per cosa?-
- Per... il comportamento di Uther. -
- Oh... per quello! - chinò appena il viso, e lo rialzò. Sorrideva triste. - Uther. Siete qui per scusarvi per Uther?! Morgana... se volete farmi un piacere, davvero se volete, evitate di nominare il re in mia presenza con parole di dispiacere. -
Poco gli importava di finire alla gogna, ma sapeva che di Morgana poteva fidarsi. Strinse i crini di cavallo, tra le dita, tanto più quando la donna gli si avvicinò.
- Gwen ha pianto. -
- Non una parola, vi prego. -
- Artù ha pianto. -
- Tacete, per favore. -
- Io ho pianto... per Hunit. Tua madre. - lo guardò lei.
- Non sarebbe servito, se Uther avesse dato l'aiuto che serviva. - la guardò. - Cosa cercate di fare, milady? Ditemelo. -
- Sei.. -
- Cosa? Sono cambiato?! Sono cosa?... Morgana, mia madre è morta! Solo perchè il re, se ne voleva stare al sicuro seduto sul trono! Mia madre è morta!- Gli occhi lucidi ma non piangeva ancora.
Morgana gli era ancora più vicino, ed al diavolo l'etichetta di corte.
- Merlino -
Lui la guardò e qualcosa cambiò, si ruppe, dentro di lui. La castellana gli stava offrendo l'appoggio che tanto desiderava, ma che non voleva chiedere.
Il dolore per la perdita oltrepassò l'argine che aveva tenuto saldo fino a quel momento. E l'abbraccio di Morgana, per lui, sembrava la riva su cui naufragare.
Non seppe quando cadde in ginocchio, e lei lo seguì. Non seppe come si ritrovò a piangere calde lacrime, di dolore e rabbia, con il viso nascosto contro il seno di lei. Si sentiva, lentamente, svuotare. Mentre la donna lo accarezzava con affetto sulla nuca, e gli stringeva le spalle.
Quando Artù, curioso, entrò nelle stalle li vide ancora così.
Merlino piangeva di meno, mentre Morgana lo abbracciava e lo accarezzava.
Voleva dir qualcosa, ma un cenno della sorella lo fece desistere. Avrebbe aspettato. Poi, fu il ragazzo ad accorgersi della sua presenza.
- Sire.. -
- Tranquillo, volevo... Non importa. - gli porse il braccio per tirarlo su, prima di aiutare la sorella ad alzarsi. Si voltò verso il ragazzo - Stai meglio?-
- Sì, grazie. Ora devo tornare... alle mie faccende. - guardò la donna - Grazie, Morgana. - chinò il viso.
Lei gli prese il viso tra le mani, togliendo dolcemente le ultime tracce di lacrime.
- Oddio, per favore! - Artù alzò lo sguardo verso la volta murata. E fece finta di nulla, anche se voleva ridere, nel veder Merlino imbarazzato per quel contatto così diretto con Morgana.

   
 
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