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Autore: Jade Lee    11/11/2012    4 recensioni
Passione per il teatro e per i Nightwish. Ecco da dove nasce questa storia molto, molto particolare. Il viaggio della protagonista si snoda in un aldilà tra il mitologico e il dantesco, tra creature immaginarie e anime in pena. Il tutto accompagnato, ovviamente, dalle canzoni dei Nightwish che, come in ogni musical che si rispetti, è il filo conduttore e la struttura portante della storia. E chissà che tra i personaggi non spunti fuori qualche viso... Conosciuto...
Genere: Introspettivo, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: Già che ce l'ho qui, bello pronto, metto anche il primo capitolo. Così entriamo senza indugi nel vivo della storia! Le canzoni qui citate sono due e appare "un Nightwish" ù_ù subito subito, insomma! Indovina chi? XD

Buona lettura!! :3


Capitolo I - Save One Death For Me

 

Londra, 11 novembre, ore 23.07

 
Quando il servitor fidato di Madame Delacroix le richiuse il portone d’ebano intagliato alle spalle, la giovane Satya sospirò pesantemente. Quell’anziana donna di origine francese aveva davvero una parlantina in grado di stordire anche la più premurosa delle dame di compagnia.

Ogni volta che lasciava la sua dimora, le pareva di riuscire ancora a sentire l’eco della sua voce dal marcato accento francese martellarle nelle tempie almeno per un paio di isolati. Madame Delacroix, come ogni persona di avanzata età, aveva un gran bisogno di qualcuno disposto a prestarle attenzione, ad ascoltare anche per ore le sue vicissitudini quotidiane.
Chi meglio della dolce e premurosa Satya era adatto a prestarsi a questo compito?

La pazienza di certo non le mancava, così come la bontà d’animo. E poi, Madame Delacroix era l’unica che si interessasse alle raccolte di poesie che Satya componeva nei momenti di solitudine, domandandole ogni giorno di leggerle qualcosa da lei creato. I suoi pareri contavano molto per la più giovane: Madame pareva sempre cogliere ogni retroscena, leggerle dentro, trovare il nodo della questione e scioglierlo con sapienza. Quelle dita anziane forgiate dal tempo e dall’esperienza scorrevano le righe e tra le righe, seguite dagli occhi schermati da un paio di occhialini rotondi, alla ricerca del soffio di anima lì abbandonato. Uno dei pochi momenti in cui rifletteva in silenzio.
 
Satya svoltò l’angolo, pensierosa, ripercorrendo a ritroso la strada che dalla sua dimora l’aveva condotta da Madame quel pomeriggio. La signora aveva bisogno di qualche commissione e aveva mandato a chiamare lei. Satya estrasse due penny, rimirandoli alla luce della luna. Un lascito di Madame per la sua disponibilità, che lei aveva accettato dopo moltissime insistenze. Non gradiva il ricevere denaro, in fondo lo faceva per altruismo, non per interesse. Un nuovo sospiro abbandonò le belle labbra schiuse, mentre un’ombra scura la affiancava all’improvviso.
 

A Loner longing for
The Cadence of her last breath

 
Un respiro mozzato e la mano corse rapida all’altezza del cuore, che batteva all’impazzata.

- Lord Baker! Mi avete spaventata a morte! - esalò la fanciulla, pallida in viso, mentre la paura non voleva abbandonare il suo corpo neppure dopo aver riconosciuto l’oscura apparizione.

Non si sentiva a suo agio di notte, in una via deserta, sola con un giovane di cui non sapeva praticamente nulla, nonostante il Lord in questione fosse da una settimana il suo fidanzato ufficiale.

I Baker erano una famiglia abbiente e il padre di Satya non aveva creduto alle sue orecchie quando lo scapestrato Christian, figlio del Lord Anthony Baker, aveva chiesto la mano di sua figlia.
Non erano poveri, certo, ma da tempo ormai si trovavano in una situazione critica: un matrimonio di tal calibro avrebbe salvato la famiglia e a Satya non riuscì di far altro che chinare il capo e pronunciare un “sì, padre” di fronte a tale prospettiva.

Credeva nell’amore, il suo animo poetico e romantico glielo imponeva, ma di fronte alla famiglia che l’amava e che aveva bisogno di lei, che altro poteva fare? Così dolce e remissiva di natura, non le rimase che scegliere il sacrificio di sé stessa. Forse l’amore nei confronti di quello che le era un esimio sconosciuto sarebbe arrivato dopo, col tempo.
 
Ecco perché trovarselo di fronte all’improvviso la turbava. Era sconveniente di certo farsi vedere in giro a quell’ora: perciò la giovane si inchinò brevemente a mo’ di congedo pronta ad abbandonare alla sua via il fidanzato. Ci sarebbero state numerose occasioni di rivedersi, magari di giorno, in pubblico, senza sotterfugi. Ma Lord Baker non pareva d’accordo. Una luce di deviata malizia scintillava nei suoi occhi cerulei annebbiati dai fumi dell’alcol e di chissà che altra schifezza assunta nelle sue serate di depravata baldoria.
 
Se Satya non fosse stata così permeata d’innocenza e ingenuità, di sicuro se ne sarebbe resa conto in tempo.
 

Breathtaking butterfly
Chose a dark day to live
 
Save one breath for me

 
L’uomo le strinse il braccio con forza e lo sguardo terrorizzato che gli rivolse Satya, anziché placarlo, parve accendere ulteriormente la sua malsana passione. La luna, silenziosa spettatrice, rese lo spoglio e immobile paesaggio londinese paragonabile al tetro rintocco di un oscuro presagio.

Satya percorse i lineamenti così dolci di Christian, chiedendosi come fosse possibile che da quegli occhi meravigliosi potesse dipanarsi una malvagità quasi palpabile. Non era imponente di statura, ma la sua presa era ferrea tanto quanto la sua momentanea insanità mentale. Satya si dimenò e, complice il precario equilibrio del suo aggressore, riuscì a sfuggirgli.

Artigliò la stoffa dell’abito che indossava per sollevarlo lievemente da terra, di modo che non potesse impedirle i movimenti. Poi prese a correre, col respiro affannato, lungo le strade tortuose e sudice, permeate di buio, mentre alle sue spalle l’eco dei passi dell’aguzzino andavano al ritmo impazzito del suo cuore. Non la perdeva, era veloce, un predatore assetato di sangue, inebriato dal terrore della preda.
 

Running for her life
The dark rain from her eyes still falls

 
D’improvviso tutto sfumò in contorni poco definiti, gli ostacoli si fecero insidiosi e la fuga rallentò. I sensi resi acuti dal terrore avevano percepito un rumore suadente ormai sempre più vicino, invitante e caldo come le braccia di un amante: la corsa si concluse proprio lungo l’argine del Tamigi, reso splendido dai bagliori argentati del Satellite.
 
Satya era affaticata a tal punto che l’inspirare quella brezza ormai invernale le procurava contemporaneamente dolore e piacere. Solo la forza della disperazione l’aveva portata a correre oltre ogni suo limite.
 
Christian si fermò a pochi passi da lei, pregustando il dolce sapore della vittoria. Il suo ghigno malefico si pietrificò in una smorfia contrariata quando, incontrati gli occhi di Satya che si era voltata nella sua direzione, non vi lesse il terrore in cui tanto sperava.
Nelle iridi smeraldine della ragazza, infatti, vibrava l’insolenza di una decisione presa senza il suo consenso.

Un battito di ciglia, il secondo necessario ad allungare la mano nella sua direzione con un ringhio animale, e la giovane già aveva spalancato le braccia in un muto invito alla notte.
 

A butterfly, mere one-day miracle of life

 
Un salto nel vuoto.
 

And all the poetry in the world
Finally makes sense to me
 
Save one death for me

 
Se qualcuno avesse avuto il coraggio di osservare dalla finestra quel momento, avrebbe visto il corpo senz’anima di un bellissimo uomo dai lunghi capelli biondi e gli occhi cerulei intento a rivolgere le sue maledizioni ad un oscuro e silenzioso cielo privo di stelle.
 
Christian aveva perso, ma lui era uno che non perdeva mai.
Se Satya pensava di trovare così la pace, commetteva un madornale errore di valutazione.
Avrebbe sfidato gli Inferi e tutti i suoi demoni per riaverla alla sua mercé.    
 
 

Seek Her
Seduce Her
Tame Her
Blame Her
Have Her
Kill Her
Feast on it all…

   
 
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