Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Emerald Liz    11/11/2012    4 recensioni
“Non c’è nulla di strano in un gruppo di ragazzine che parlano tra loro. Proprio niente.” Cerco di rassicurarmi. “Dopotutto, sono in una scuola femminile.”
Come si comporterà Kakashi nelle vesti di supplente in un istituto femminile?
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi gettai sul letto a peso morto, chiudendo gli occhi mentre la testa mi pulsava.
Potevo sentire l’odore di Kakashi  sui suoi vestiti, e quando me ne accorsi un brivido mi scese lungo la schiena, mentre un sorriso ebete mi si stampava in faccia.
Mi sentivo mortalmente in imbarazzo pensando a come lo avevo abbracciato, come se non lo volessi mai più lasciare.
Arrossii al ricordo, ma sapevo che, in fondo, era la verità: quando mi aveva abbracciata, avevo solo sperato di poter rimanere così a tempo indeterminato.
Certo, avevo quasi rovinato tutto quando avevo pensato –ma come mi era venuto in mente?- di raccontargli il mio sogno, ma fortunatamente mi ero fermata in tempo.
Sognare di baciare il proprio professore non era esattamente la cosa più normale che potesse capitare, e potevo immaginare l’espressione perplessa e imbarazzata di Kakashi se glielo avessi raccontato.
Probabilmente non mi avrebbe mai più sfiorata, ed era esattamente ciò che non volevo.
Mi rigirai nel letto, mentre il mio sorriso si allargava: la sensazione di sicurezza e protezione che mi aveva trasmesso brillava dentro di me, riscaldandomi e facendomi sentire bene per la prima volta dopo parecchi giorni.
Il mio benessere era scalfito, però, dal pensiero di quanto ero stata stupida la sera prima, e di quello che sarebbe potuto succedere.
Spalancai gli occhi improvvisamente e mi sollevai a sedere, abbracciandomi le ginocchia.
Ci ero andata decisamente troppo vicina.
Se non fosse stato per Kakashi… non volevo pensarci.
Avevo imparato la lezione.
Accolsi con gratitudine lo squillare del mio telefono, che riuscì a distrarmi da questi pensieri.
Era Ino, ed era fuori di sé.
«Sakura!» mi urlò quando risposi.
Non diceva mai il mio nome per intero. Brutto segno.
«Ciao, Ino. Ehm… tutto bene?»
«Tutto bene un cavolo! Dove sei?! Cosa è successo?!» la sua voce si incrinò, e lei scoppiò a piangere.
Rimasi a bocca aperta: non avevo mai sentito Ino piangere.
Fui sopraffatta dal senso di colpa: ero scomparsa senza mandarle neanche un messaggio.
«Ino, va tutto bene. Sul serio. Ieri sera… bè, me la sono vista brutta per un attimo, ma poi Kakashi mi ha tirato fuori dai guai, diciamo.»
«Kakashi?» il tono di Ino era confuso.
«Si, mi ha portata a casa sua, ho passato la notte lì.»
Ok, questo suonava davvero male.
«Tu hai… cosa?!»
Evidentemente anche Ino la pensava così.
Feci un breve riassunto dei fatti della sera prima, e me ne pentii quando Ino, preoccupata, mi chiese di nuovo se stessi bene.
«Non ti preoccupare, Ino, sto bene adesso. Kakashi si è preso cura di me.»
“Non sai quanto.” Il pensiero mi fece avvampare.
Cercai di cambiare discorso.
«E a te come è andata ieri? Sasori sembrava piuttosto preso.» la stuzzicai.
Lei partì in quarta col racconto, annunciando fiera che i suoi sforzi erano stati ripagati: Sasori non l’aveva lasciata sola neanche per un attimo la sera prima.
Ino era al settimo cielo.
Ero contentissima per lei, e decisi di andarla a trovare e farmi raccontare tutti i particolari di persona.
E poi, sebbene non volessi ammetterlo neanche a me stessa, non volevo stare da sola.
Senza neanche pensare a cambiarmi, uscii con i vestiti di Kakashi addosso e mi incamminai verso casa di Ino.
Dopo pochi minuti, ero arrivata; venne ad aprire Ino, e mi abbracciò appena mi vide.
Mi sentii di nuovo in colpa per essere sparita così, e la abbracciai stretta.
Una volta entrata, vidi Hinata seduta in soggiorno accanto a Deidara.
Mi guardò imbarazzata, ma ero così euforica per ciò che era successo con Kakashi che salutai entrambi agitando un braccio e con un sorriso da un orecchio all’altro.
Prima di essere trascinata via da Ino, potei notare l’occhiata perplessa che si scambiarono, cosa che, per motivi ignoti, mi fece sorridere ancora di più.
“Forse Hinata non è così male!” pensai, entusiasta.
Sembravo sotto l’effetto di una qualche droga pesante.
Ci rifugiammo in camera di Ino.
«Dov’è Sasori?» chiesi.
Solo in quel momento mi ero accorta che mancava un rosso all’appello.
«È andato a comprare qualcosa per cucinare la cena.» rispose lei, e dal tono sembrava fosse andato a comprarle un anello di fidanzamento.
“È andata.” Scossi leggermente la testa, prima di ricordarmi che probabilmente anche io ero nelle stesse condizioni.
«Saku, ieri è stato stupendo!»
Senza altri indugi, Ino si lanciò in un racconto dettagliato della sera prima: Sasori era stato sempre con lei e -aggiunse maliziosa- sembrava piuttosto geloso quando qualcuno le si avvicinava.
Era chiaramente al settimo cielo per il comportamento –piuttosto infantile- del ragazzo, e quando mi raccontò di come l’aveva baciata per la prima volta mi aspettavo quasi che si mettesse a ballare in giro per la stanza esultando.
Non riuscivo a non ridacchiare, ma smisi bruscamente quando Ino mi chiese:
«E tu? Passare una notte col prof Kakashi non è da tutti!»
Diventai viola per l’imbarazzo.
«Non è successo niente! Ero così ubriaca che neanche sapevo dove mi trovavo, stamattina!» esclamai.
«Ha dormito sul divano.» aggiunsi, sentendomi in colpa.
Ino mi guardò per un attimo a bocca aperta, poi scoppiò in una risata fragorosa.
«Non c’è niente da ridere!» protestai, picchiandola con un cuscino.
Lei afferrò un orsacchiotto di pezza, col risultato che, in pochi secondi, la sua camera divenne un campo di battaglia: cominciammo a tirarci cuscini e peluche ridendo come pazze, finchè non fummo interrotte da Deidara, che si affacciò alla porta preoccupato.
«Ragazze, state bene? Da sotto sembra che qualcuno vi stia torurando.»
In risposta, Ino gli tirò un peluche in faccia.
Deidara raccolse la provocazione e, afferrando un cuscino, cominciò a inseguirci in giro per la stanza.
Hinata stava sulla soglia a guardarci, leggermente scandalizzata, finchè, nella foga del momento, non le misi in mano una tartaruga di peluche e la trascinai nella camera.
Cominciammo la battaglia più bella che potessi ricordare dalla mia infanzia, e per la prima volta, sentii Hinata ridere.
Mi piaceva quella versione della ragazza, e mi ritrovai a sorriderle e a incoraggiarla, ben presto seguita da Ino.
Dopo un po’ ci fermammo, stremati.
Eravamo accasciati sul pavimento, accaldati e senza fiato in mezzo a un disordine colossale, quando la porta si aprì per la seconda volta, e Sasori fece capolino.
In risposta alla sua espressione perplessa, Deidara gli lanciò fiaccamente un coniglietto di pezza, che Sasori prese al volo e contemplò, sempre più stupito.
Ino a quel punto ebbe pietà di lui, e si alzò per andargli incontro.
Prese una delle buste della spesa che lui teneva in mano e si incamminarono verso la cucina.
Mentre Ino si avvicinava, non potei non notare il sorriso che illuminò il bel viso di Sasori, e sorrisi a mia volta: ero felice per la mia amica.
Scesi al piano di sotto con Hinata e Deidara, continuando a sorprendermi di come non fossi minimamente scalfita dal loro amoreggiare: tutt’al più, mi sentivo contenta per loro.
Deidara si fermò in soggiorno, mentre io e Hinata decidemmo di andare in cucina, per vedere se Ino e Sasori avessero bisogno di aiuto.
Aperta la porta della cucina, però, restammo interdette: i due erano completamente avvinghiati in un bacio appassionato, totalmente persi l’uno nell’altra, tanto da non accorgersi minimamente di noi due, ferme sulla soglia.
Hinata, che probabilmente non aveva mai avuto il minimo sospetto riguardo loro due, li guardava spaesata, con gli occhi spalancati.
La sua espressione era così buffa che scoppiai a ridere, cercando di non fare rumore per non farci scoprire.
Il fatto che dovessi trattenermi, non so per quale motivo, mi faceva ridere ancora di più, e ben presto Hinata mi imitò, sbuffando pesantemente nel tentativo di trattenersi.
Ma quando i nostri sguardi si incrociarono, non ce la facemmo più: scoppiammo in una risata fragorosa –neanche sapevo più perché stessi ridendo- facendo staccare immediatamente Ino e Sasori, che si girarono di scatto verso di noi.
Sasori era diventato dello stesso colore dei suoi capelli, e anche Ino –incredibilmente- non era da meno: entrambi ci guardarono per qualche secondo, mentre noi due continuavamo a ridere.
Poi Ino, con la sua solita compostezza, mi si avvicinò.
«A quanto pare sei ancora ubriaca, Saku.» disse con tono glaciale, spingendomi fuori dalla cucina.
Appena prima di chiudermi la porta in faccia, però, ci strizzò l’occhio, e riconobbi la vecchia Ino: era evidentemente soddisfattissima della sua nuova conquista.
Decisi di tornare a casa mentre era ancora giorno, e salutai Deidara e Hinata, la quale mi abbracciò affettuosamente, lasciandomi piacevolmente sorpresa.
Per la seconda volta in un pomeriggio, mi ritrovai a pensare che forse non era così male.
Uscii, e il mio umore migliorò ancora: era tardo pomeriggio, ma l’aria era calda al punto giusto e il tramonto era spettacolare.
Improvvisamente, mi venne voglia di vedere Kakashi.
Trascinata dal buon umore un po’ allucinato con cui ero uscita da casa di Ino, decisi, senza neanche pensarci, di andare a trovare il mio professore.
Mi incamminai veloce, quasi correndo, ma appena scorsi la casa di Kakashi dovetti bloccarmi, immobile.
Una donna stava percorrendo il vialetto, e, quando bussò alla porta, lui si fece da parte per farla entrare, sorridente.
A quel punto, successe una cosa strana: la donna non entrò, cominciando invece a parlare a voce piuttosto alta, ferma davanti alla porta.
Dalla mia angolazione, non potevo vederla in viso, nonostante mi sembrasse piuttosto familiare.
Cercando di non fare rumore, mi spostai lateralmente, e a quel punto la scorsi.
La professoressa Tsunade.
Di nuovo.
Inaspettatamente, mi salì una gran rabbia: ogni volta che decidevo di incontrare Kakashi, e che in qualche modo cercavo di darmi da fare, arrivava sempre lei a rovinare tutto.
Kakashi la ascoltava con aria contrita, e improvvisamente mi fulminò un pensiero: sembrava proprio un litigio di coppia.
Il mio cervello, impietoso, continuò ad analizzare la situazione, mentre da qualche parte, dentro di me, andavo in pezzi.
Quadrava tutto: la sera prima, sebbene l’avessi dimenticato fino a quel momento, Kakashi era in discoteca con lei.
Quindi, potevo anche continuare ad illudermi pensando che non mi avesse salvato per caso, ma che in qualche modo mi stesse tenendo d’occhio: la verità era che era stato tutto il frutto di un’enorme coincidenza, e probabilmente ora l’avevo anche messo nei guai con la sua ragazza.
“La sua ragazza.”
Gemetti.
Non potevo accettarlo.
La positività di pochi minuti prima svanì, e mi incamminai mestamente verso casa, continuando a darmi dell’idiota per tutti i castelli in aria che avevo costruito e cercando disperatamente di trattenere le lacrime.
Dovevo smetterla di piangere per un uomo quasi sconosciuto, continuavo a pensare.
Ma sapevo che non ci sarei mai riuscita: ormai il danno era fatto, e mi rendevo conto di quanto ero, senza alcuna speranza, innamorata di lui.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Emerald Liz