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Autore: SickOfLoveSong    11/11/2012    3 recensioni
"da quando l’avevo vista per la prima volta in quello Starbucks provavo la voglia di proteggerla a tutti i costi come se avesse avuto bisogno di me e dopo aver letto la sua Bio su Twitter dove diceva che ero il suo angelo personale me ne ero convinto"... "Mentre osservavo l’acqua bollire ripensavo a tutto quello che era successo, non so per quale strano motivo ma quando ero con Tom mi sentivo così bene che volevo passare più tempo con lui, non c’era nemmeno bisogno di parlare bastava che mi osservasse per capire come stavo"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 MONTHS LATER
“Sofia ce la fai a salire le buste??” chiese Tom raggiungendomi sulle scale di casa dopo aver chiuso l’auto.
Dopo San Valentino mi ero trasferita a casa Parker, Nathan si era trasferito in quella che era casa mia ma che avevo lasciato a Sara, con un po’ di sacrifici sarebbe riuscita ad acquistare la casa che Micheal ci aveva affittato quasi un anno prima e Chica era andata a vivere con Max che soffriva di solitudine cronica.
“Ce la faccio” risposi sorridendo sebbene Tom prese le buste della spesa che avevo in mano, “Non voglio che vi sforziate” disse il ragazzo posando le buste a terra e aprendo la porta di casa, un dolce profumo di vaniglia mi accolse, “Non ti preoccupare stiamo bene” continuai accarezzando il pancione che mi ritrovavo e inspirando a fondo quel profumo che tanto adoravo.
A maggio avevo scoperto di essere incinta e dopo una settimana in cui ero avevo completamente perso la testa preoccupandomi su cosa avesse pensato o come avrebbe preso la notizia Tom avevo trovato il coraggio di dare la notizia al ragazzo.
 “Tom possiamo parlare?” chiesi, ero appena tornata a casa dopo essere andata a trovare Sara e Tom era seduto sul divano e scriveva qualcosa sul portatile che teneva sulle gambe, “Dimmi tutto cara” rispose spostando la testa e guardandomi, nel frattempo mi ero seduta accanto a lui e torturavo le mie mani cercando di trovare le parole più adatte, “Credo che la casa stia diventando piccola” dissi, “Per due persone va più che bene” replicò scherzando, “E se ti dicessi che tra poco arriva qualcuno?”, “Sta arrivando qualche tuo parente?” chiese cercando di capire cosa volessi dire, “Sarà anche un tuo parente” risposi accennando un sorriso, “Sofia adesso la smetti di fare questi giochetti e mi dici cosa sta succedendo!” mi ordinò, conoscendolo si era già alterato, “Aspetto un bimbo” dissi fissandolo e dopo un momento di silenzio mi abbracciò.
Alla fine cambiammo casa e dopo un breve girovagare decidemmo di comprare casa nello stesso quartiere in cui abitavano Seev e Nareesha, era una casa abbastanza grande e aveva un immenso giardino da poter essere utilizzato e Parker sapeva che avevo sempre adorato quella casa.
“Tutto bene?” chiese Parker notando che stavo fissando un punto fisso, quando i miei occhi diventavano vacui era perché stavo pensando e lo sapeva conoscendomi bene,  la sua unica preoccupazione era che non pensassi a qualcosa di brutto.
“Si” risposi sorridendo ed entrando nella cameretta del bambino, “Allora come lo chiamiamo??” disse Tom seguendomi ed abbracciandomi da dietro, stavamo osservando entrambi la culla posizionata nell’angolo affianco al fasciatoio, c’era un enorme finestra con delle tende azzurrine mentre sulle pareti avevamo fatto dipingere L’isola che non c’è e tutti i personaggi ad essa legati e nell’altro lato della stanza avevamo posizionato una sedia a dondolo.
“James” risposi girando la testa per baciare il mio ragazzo.
Mai avrei pensato che trasferirmi a Londra nemmeno ventenne e lavorare da Starbucks mi avrebbe permesso di diventare davvero qualcuno nella vita; quel venerdì pomeriggio di fine agosto avevo trovavo il mio futuro, la mia felicità, la mia famiglia.
Avevo trovato Thomas Anthony Parker, l’uomo con cui avrei condiviso tutta la vita.
……………………………………………..
Eravamo appena tornati da un tour europeo ed ero seduto sul divano di casa mentre rispondevo a qualche fan su twitter per renderli felici e regalare loro la sensazione di essere importanti per qualcuno; ognuno ha diritto di sentirsi importante e accettato dagli altri non importa quale sia il colore della sua pelle o se abbia qualche problema, ognuno ha il diritto di sentirsi amato.
Sofia era appena tornata a casa e continuava a farfugliare strane parole che non riuscivo a collegare tra loro, “Sofia adesso la smetti di fare questi giochetti e mi dici cosa sta succedendo!” dissi ponendo fine a quei giri di parole, volevo sapere cosa voleva dire e conoscendola stava succedendo qualcosa sennò sarebbe andata subito al punto, “Aspetto un bimbo” rispose tenendo gli occhi fissi su di me, il mio sguardo si posò direttamente sul suo ventre e cercavo di immaginare una piccola vita crescere lì dentro, essere cosciente che quella cosa era anche figlio mio mi riempì di un orgoglio mai sentito prima, era una felicità inspiegabile che ti prende all’improvviso e ti invade riscaldandoti, non sapendo cosa dire abbracciai la mia ragazza cercando di trattenere delle lacrime di gioia.
Avevamo deciso di cambiare casa e ogni volta che andavamo a trovare Siva Sofia guardava sempre un enorme casa che mi sapeva tanto di castello e fortunatamente era in vendita, andai a firmare il contratto da solo e avevo preparato una cena per due dando a Sofia il contratto facendola piangere.
Erano poche le volte in cui avevo visto la ragazza piangere ma la gravidanza la spingeva ad essere più emotiva e mi faceva strano vederla estraniare sentimenti che con il passare del tempo avevo imparato a notare solo guardandola.
Eravamo andati a fare la spesa visto che quella sera avevamo la mia famiglia a cena e avevo visto Sofia entrare direttamente nella stanza del bambino, l’avevo seguita  e l’avevo abbracciata da dietro posando le braccia sul pancione, “Allora come lo chiamiamo?” chiesi osservando il lavoro perfetto che avevano fatto gli operai, sapevo che Sofia adorava la storia di Peter Pan e avevo ordinato di dipingere L’Isola che non c’è, “James” rispose la ragazza girandosi e la baciai dolcemente.
Mai avrei pensato che andare da Starbucks mi avrebbe cambiato così tanto la vita, avevo voglia di bere un Frappuccino e invece avevo trovato il mio futuro, la mia felicità, la ragazza con cui avrei passato il resto della mia vita, la ragazza il cui sorriso aveva fatto battere di nuovo il mio cuore.
Avevo trovato Sofia, la mia vita.


Sick_OfLoveSong
presente all'appello :) e anche questa storia è finita, alla fine le mie storie finiscono sempre con una gravidanza XD vabbè detto questo credo che posso smetterla di fare la scema :) questo capitolo è davvero da diabete, ho cercato di essere il più dolce possibile e spero di non essere stata noiosa, se così fosse chiedo scusa :) vorrei dirvi che ho postato un'altra storia e vorrei avere il vostro parere anche perchè l'idea è nata in 5 minutiXD anyway vi lascio in santa pace a leggere l'ultimo capitolo di questa storia :)
Un grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi apre il link per vedere di cosa si tratta e a chi mi sopporta :)
Bisous à tous 
  
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