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Autore: stardream    11/11/2012    3 recensioni
La storia è ambientata a Konoha dopo la Quarta grande guerra ninja, esattamente un anno dopo la sua fine. La determinazione di Naruto alla fine ha riportato Sasuke a casa... ma la vita non è più la stessa. Sentimenti inaspettati sono emersi con il passare del tempo nell'animo dell'orgoglioso Uchiha, ma il passato non può essere cambiato... o, almeno, così sembra
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tsunade, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Finalmente ho riavuto indietro il mio computer … scusate il ritardo ma ho dovuto formattare necessariamente il pc e, così facendo si è cancellato tutto (Povera meeeeee)
Ma ora ecco a voi il nuovo capitolo ricco di sorprese.
Grazie ancora a Ryanforever GiuliaIsNotOk, SaNaYa, Minato_Namikaze e tutti voi che continuate a leggere questa storia.
Buona lettura.

 






 
 
Eravamo tutti radunati nell’ufficio dell’Hokage, il silenzio era palpabile mentre gli occhi dei presenti erano tutti puntati su di me. In particolare due iridi nere sembravano scrutarmi con insistenza, quasi volessero penetrare a fondo nei miei pensieri; quegli occhi che al solo guardarli mi facevano battere forte il cuore. Avevo ormai deciso di raccontare tutto riguardo l’anno passato lontano da casa ma non sapevo come iniziare, era troppo assurdo e, nonostante tutto, io stesso non sapevo ben spiegare gli avvenimenti, dato che la perdita di memoria mi aveva portato via il pezzo di puzzle più importante, quello riguardante la battaglia decisiva di un anno prima. Era da lì, infatti, che tutto aveva avuto inizio, me lo aveva raccontato Kyubi dopo che avevo ripreso coscienza nella camera di una casa attorniata dal bosco.
 Mi ci era voluto un po’ di tempo per assimilare bene tutto, dopo che Mikono-san me ne aveva parlato, ed ora mi ritrovavo a doverne parlare con altre persone non sapendo neanche se avrebbero creduto a ciò che stavo per dire né come l’avrebbero presa.
Feci un profondo respiro e, trovate finalmente le parole giuste con cui cominciare il discorso, mi apprestai a raccontare, ormai perso nei miei ricordi.
 


Flashback

 
“Sono stanco, sento dolore ovunque. Ho freddo e sono solo. Perché tutto questo, perché l’oscurità che mi circonda si avvicina inesorabilmente, cercando di avvolgermi completamente?”
Chiudo gli occhi arrendendomi alle tenebre che lentamente mi avvolgono, non ho più la forza di combattere, sono solo.
Improvvisamente il freddo che fino ad un secondo prima era pungente scompare, sostituito da un flebile tepore che parte dalla mano destra e si espande per tutto il corpo. Spalanco gli occhi ma sono costretto a richiuderli immediatamente a causa della luce troppo intensa. Li riapro, più lentamente questa volta, abituandoli gradualmente alla luminosità della stanza in cui mi trovo e la prima cosa che vedo è il volto di una bambina che si apre in un enorme sorriso; una bambina che sta ancora tenendo stretta la mia mano. Con un balzo salta giù dal letto e si fionda fuori dalla porta urlando a squarciagola con la sua vocina dolce ed infantile –Baachan, si è svegliato. Vieni a vedere, si è svegliato!-
Rientra dopo neanche un minuto trascinando dietro di sé una donna dai lunghi capelli castani leggermente mossi. Anche la donna mi sorride e, a quelle manifestazioni di gioia non riesco a resistere, lo faccio anche io. Sorrido rendendomi conto che tutti i miei muscoli sono indolenziti ma questo non può sminuire la felicità che provo e sorrido ancora di più. Nonostante i muscoli doloranti mi sento bene, mi sento vivo; il sogno in cui sono stato intrappolato per non so neanche quanto tempo, quel sogno che mi faceva desiderare ardentemente di essere avvolto dalle tenebre e di farla finita una volta per tutte ormai è un ricordo lontano.
La donna si avvicina al letto, su cui ormai mi sono seduto, e poggia una mano sulla mia fronte. Il contatto è piacevole, quasi come una dolce carezza.
-Bene, la febbre è passata. Come ti senti?- mi chiede gentilmente.
-Dolorante- le rispondo con sincerità, troppo affascinato dai suoi occhi di un limpido azzurro per pensare ad una risposta più impegnativa. La bambina che nel frattempo si era affacciata dal fondo del letto si lascia sfuggire una risatina e, accorgendosi della gaffe, si copre la bocca con le sue piccole manine, l’allegria ancora percepibile negli occhi vispi.
La donna al mio fianco fa cenno alla piccola di avvicinarsi e lei si arrampica sul letto sedendosi di fronte a me.
-Io sono Mikono- afferma la donna al mio fianco.
-Ciao- dice invece la bambina –io sono Ayane. Tu come ti chiami?-
Già, dovrei proprio presentarmi ma… io come mi chiamo? Perché anche se mi sforzo di ricordare non mi viene in mente niente? Il mio sguardo preoccupato si posa alternativamente su entrambe , poi scivola verso il basso mentre poco tranquillo mi limito a dire –Scusatemi, ma non ricordo… non ricordo nulla.-
-Ayane, tesoro, perché non vai a prendere una tazza di tea caldo per il nostro ospite?- dice semplicemente la donna e, quando si avvicina alla bambina che nel frattempo aveva sbuffato sonoramente le sussurra –Dopo puoi prendere anche qualche biscottino di quelli che ti piacciono tanto-
Il volto della piccola si illumina e corre nuovamente fuori dalla stanza, probabilmente diretta ai suoi amati biscotti. Quando il suono dei suoi passi veloci si disperde, la donna al mio fianco si siede sul bordo del letto e, con lo sguardo fisso nel mio, mi dice –Ti chiami Naruto Uzumaki ed hai diciassette anni; sei un ninja del villaggio di Konoha e quando ti abbiamo trovato nel bosco eri solo, svenuto e ricoperto di ferite. –
La vedo prendere un profondo respiro dopo aver detto tutto d’un fiato. Sono sorpreso, non pensavo che quella donna sapesse qualcosa di me. Prima che possa fare una qualunque domanda mi interrompe nuovamente per concludere il discorso che evidentemente aveva lasciato aperto, per capire come stessi reagendo all’assimilazione di tutte quelle notizie.
-Ti ci è voluto un po’ per riprenderti e hai dormito per diciotto giorni, ci hai fatto prendere un bello spavento, caro. E se per caso ti stai chiedendo come faccio a sapere tutte queste cose è semplicemente per il fatto che già sapevo del tuo arrivo, l’avevo previsto già da qualche mese.-
-Cosa… cosa intende per previsto?- chiedo un tantino scioccato.
-Beh, è la mia abilità innata, vedere il futuro…- mi risponde con una semplicità disarmante.
Sono alquanto sorpreso, quella donna mi sta davvero dicendo che è una sorta di veggente?
D’altronde io non ricordo nulla, non posso certo mettere in dubbio le sue parole… in fondo, non so neanche io il perché, ma mi fido di lei.
-Penso che per oggi basti così con le notizie, in fondo ti sei appena ripreso. Riposa un altro po’, ti vengo a chiamare all’ora di cena; del resto parleremo appena starai meglio- affermò alzandosi
-Perché, c’è altro che dovrei sapere?- chiedo curioso anche se so che è inutile insistere per oggi.
-Si, credo proprio di si.- mi risponde pensierosa  e, dopo avermi rimboccato le coperte, si allontana richiudendo la porta alle sue spalle.
 

o-o-o

 
È  passata una settimana da quando  mi sono risvegliato e, anche se mi sono ripreso alla grande Mikono-san ancora non vuole raccontarmi tutto.
Nel frattempo ho scoperto di possedere un demone all’interno del mio corpo e, inaspettatamente, si è rivelato essere più prolifico di informazioni rispetto alla gentile e ostinata signora.
 A quanto pare ci siamo ritrovati in questa assurda situazione dopo una battaglia ma anche Kurama, così si chiama il demone volpe, non sa di preciso dove ci troviamo in questo momento o chi siano le persone che ci stanno ospitando.
Siamo diventati amici, io e Kyubi, e ormai è come un confidente per me, ogni sera parliamo del più e del meno ma neanche lui vuole parlarmi del mio passato, sembra quasi che siano tutti convinti che per il mio bene sia meglio che io non sappia. Kyubi mi ha detto che a tempo debito ricorderò da solo e che non è salutare per qualcuno nelle mie condizioni venire a sapere le cose da altre persone ma il rimanere all’oscuro di tutto mi sta facendo innervosire sempre di più.
Dopo aver deciso che ormai avevo passato fin troppo tempo a far nulla, ed in parte anche per scaricare un po’ la tensione che ho accumulato negli ultimi giorni, ho ripreso ad allenarmi; i muscoli hanno bisogno di costante esercizio e sono rimasto ben due settimane steso in un letto. Ho anche fatto amicizia con la bambina che avevo conosciuto il primo giorno; ha quattro anni e si chiama Ayane.
All’apparenza sembra una bambina dolce ed un po’ timida ma è una vera birichina e mi diverto un mondo a giocare con lei e con un suo amichetto, Shin-kun. Ogni sera ceniamo tutti insieme e mi stupisco ogni volta di quanto ciò mi rimandi la sensazione di casa, di famiglia unita e felice. Inspiegabilmente mi sento anch’io parte di quella famiglia, mi sento accettato e ben voluto e questo mi da un’immensa gioia.
 

o-o-o

 
È trascorsa un'altra settimana e con questa fanno due. Finalmente Mikono-chan ha deciso di raccontarmi tutto; ora siamo seduti uno di fronte all’altra nel piccolo salotto di casa, io nervoso, lei… beh, non saprei.
-Vorrei avere le parole giuste per spiegarti tutto, purtroppo non credo che esista un modo semplice per farlo- iniziò la donna. –Partiamo dalla cosa più semplice, ti va?-
Annuisco, se possibile più nervoso di prima; cosa ci sarà mai di tanto complicato?
Mikono-san prende un profondo respiro prima di iniziare a parlare; mi sono reso conto, in queste settimane, che lo fa ogni volta che deve iniziare un discorso serio ed impegnativo o quando semplicemente deve concentrarsi per trattenere un sorriso prima di sgridare Ayane-chan per uno dei suoi pasticci.
-Beh, vedi, non è semplice; ricordi quando la settimana scorsa mi hai chiesto se conoscessi la tua famiglia?- chiede titubante.
-Si, mi hai risposto di non conoscere i miei genitori!- rispondo, non capendo dove voglia andare a parare con questo discorso.
-Scusami, ti ho mentito- dice -ma non era ancora il momento giusto per parlartene. Vedi, io conosco tua madre e anche tuo padre…-
-Perché non me ne hai parlato prima?- chiedo infervorandomi; quando le avevo chiesto dei miei genitori speravo davvero che potesse dirmi qualcosa; Kyubi mi aveva già detto che i miei erano morti, quando ero nato, ma mi aveva chiesto di non rivolgergli altre domande al riguardo.
Rispettando la sua richiesta mi ero allora rivolto a Mikono-san ma lei mi aveva liquidato affermando di non sapere nulla sulla mia famiglia.
-Non potevo parlarti di loro e non posso tuttora, meno cose sai in questo momento, meglio è. Non posso più mentirti riguardo me ed Ayane, però. So che forse ti sembrerà strano ma Ayane è tua cugina. Sua madre, Kumiko, era la sorella della tua-
Mia cugina… Ayane-chan è mia cugina… -Quindi tu, tu sei…-
-Tua nonna- mi dice sorridendo, rivolgendomi uno sguardo dolce ricco d’amore.
-Ma com’è possibile? Sei così…-
-Giovane? Beh, qui entra in gioco la seconda cosa di cui dovevo parlarti. Vedi, in questo momento non ti trovi esattamente dove dovresti essere e non c’entra niente il luogo.  Sto parlando del periodo; non ho capito bene come sia potuto succedere ma, quando hai usato il chakra di Kyubi … si, so della volpe che ti porti dentro- disse osservando il mio volto sconvolto –stavo dicendo, quando durante la battaglia hai usato un misto del tuo e del suo chakra, probabilmente non hai bilanciato bene le forze ed hai aperto un varco temporale-
Era assurdo, sembra un racconto di fantascienza. Non può essere vero… non può e basta.
-Mikono-san…-
-Ascolta- dice interrompendomi –capisco che ora come ora per te sia difficile da comprendere ma la situazione non è delle migliori. Tu non puoi rimanere qui, devi tornare a casa tua, al tuo tempo.
Se resti qui, rischi di causare qualche squilibrio temporale-
-Mikono-san, ma come posso fare? Se anche fosse vero ciò che stai dicendo come posso tornare indietro?-
Chiedo nervoso. È mia nonna, già questo sembra assurdo ma le credo. Convincermi che anche il resto fosse vero era un altro conto.
-L’unica cosa che puoi fare è provare a ricreare lo stesso squilibrio di chakra. Ora ti lascio un po’ solo a riflettere, si è fatto tardi. Ci vediamo domattina a colazione.- dice baciandomi la fronte ed augurandomi così la buonanotte. Con passo stanco mi dirigo verso la mia camera e, lasciandomi cadere sul letto non posso che pensare al fatto che forse, anche se sembrava impossibile, anche se pensavo che fosse assurdo… forse era tutto vero.
 

Fine Flashback

 
-Quella sera parlai con Kyubi che mi confermò il fatto che durante la battaglia ci fosse stato uno squilibrio nel nostro chakra. Effettivamente Kyubi aveva sospettato una cosa del genere ma non essendone sicuro aveva preferito tacere. Così il mattino dopo iniziai a fare i primi tentativi ma non successe nulla. Qualche giorno fa mi sono svegliato di primo mattino e, dopo qualche tentativo, mi sono ritrovato nel bosco a qualche kilometro da qui.-
I volti dei miei interlocutori non lasciavano presagire nulla di buono, erano stranamente silenziosi e dai loro sguardi si percepivano i dubbi e le incertezze che avevano colto anche me quando Mikono-baachan mi aveva raccontato tutto; azzardai un piccolo sorriso e scherzandoci su dissi
-Beh, ora  penso che sia meglio rifare per bene le presentazioni. Loro sono Shinogami Hanabe, per gli amici Shin- dissi indicando il ragazzo seduto alla mia sinistra, poi voltandomi verso destra continuai –e Ayane Uzumaki, mia cugina-
  
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