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Autore: Lenni    11/11/2012    3 recensioni
Partecipa alla Think Angst Challenge | Skins Generation 1 - 2 - 3 ♥
#O1: Cook / Dr Foster - "Cook non credeva in Dio, Buddha o Allah: in quel momento avrebbe voluto esserne in grado più che mai."
#O2: Sid / Cassie - "Sei tu il mio fiore, Cassie."
#O3: Franky / Nick - "Ed è guardandola andar via che quel pensiero ti torna in mente, esattamente come quel giorno. Non l’hai neanche salutata."
#O4: Emily / Naomi - "Vola, Emily, vola: non importa avere le ali per farlo."
#O5: Chris / Jal - "Ti guardo, Chris, ed è straordinario il modo in cui sorridi sempre, anche quando va tutto a puttane."
#O6: Effy - "La paura si scioglie in lacrime di mascara e dolore: è inutile combattere, la guerra è finita."
#O8: Rich - "Lei è tua figlia. Lei è l'amore della mia vita."
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Set: 06
Frase: 01
Personaggi: Effy - Freddie - Tony (menzionato)
Prompt: "You bleed just to know you're alive" - Iris, Goo Goo Dolls
Raiting: Arancione 
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Avvertimenti: Contenuti forti, Song Fic, Missing moment
Note dell'Autrice: questa fic è stata una sudata, veramente. c'è da dire che sì, "fantasia portami via", ma la mia testolina bacata non è riuscita a sfornare niente di meglio, quindi vi propongo la mia versione di un momento trito e ritrito. ebbene, vi dirò, nonostante tutto non penso sia venuta così male, anche perché eff in primis è un personaggio difficile, ma anche questo episodio è un colpo al cuore e parlarne, vi dirò, almeno a me fa sempre un certo effetto. in ogni caso, ve ne propongo una versione nettamente migliore partorita niente popò di meno che da Lizzie Siddal: al momento non ricordo il titolo, ma datemi retta, merita. un bacio e alla prossima c: 







You’re closest to heaven that’ll ever be and I don’t want to go home right now.
 

C’era un vaso, a casa dei miei, che mi piaceva da impazzire. 
Tony mi aveva raccontato la storia di Pandora, eravamo piccoli, e io volevo vedere se anche là dentro c’era qualcosa di meraviglioso. Ma il vaso era in alto, troppo in alto, e io dovevo mettermi sulle punte per prenderlo – Tony non c’era, non potevo chiedere a lui.
Mi sono alzata sulle punte e mi è bastato sfiorarlo con le dita per farlo cadere. 
È caduto per terra e si è sbriciolato in mille pezzi, tutti bianchi, tutti piccoli. È caduto e tutti quei pezzi sono diventati briciole di coccio sparse sul pavimento, ma nessuno riusciva a trovare la strada di casa come Pollicino: era tutto confuso, era tutto sbagliato. 
 
Come me.
 
Nell’istante in cui ti ho visto ho saputo che sarebbe stata l’occasione più vicina a sentirmi vicina a qualcuno, per questo ho cercato di tenerti lontano: mi sentivi, in qualche modo, e non volevo romperti. Io non so che farmene, di questa sensazione, felicità, perché sai, io non voglio essere felice – non se tu devi soffrire.
Ho rotto già un vaso, non voglio che anche per il tuo cuore sia così.

Io sto bene qui, non me ne voglio andare. Non è l’inferno, al massimo il purgatorio.
Le piastrelle sono abbastanza fredde ed è tutto bianco.
 
Come il vaso. 
Come Tony. 
Come il silenzio.
 
Tu non sei bianco. Tu sei rosso. 
 
Come l’amore.
Come il cuore.
Come il dolore.
 
 Tu sei tu. Sei più vicino al paradiso di quanto io sarò mai, tu non appartieni a questo posto. E neppure io.
Andiamocene, scappiamo via – io per la mia strada, tu per la tua.
 
And all I can taste is this moment, and all I can breathe is your life,
‘cause sooner or later it’s over: I just don’t want to miss you tonight.
 
La carne è sottile, bianca pure quella.
Ferirla è semplice, del resto tutto è così … fragile.
È un momento, il tempo che la lama scorra appena più in profondità, non tanto, quel tanto che basta a perdere per un attimo il respiro e sentirsi scoperti, toccati nel profondo, come un temporale in pieno agosto, di quelli che stordiscono e poi danno ristoro.
 
Perché tagliarsi quando puoi essere innamorata?
 
Tu sanguini solo per sapere che sei vivo, perché l’amore distrugge, perché l’amore fa male.  Questo è l’amore.

«Di che fine parli, Effy?» 
«La mia.»  

Non puoi farci niente, presto o tardi è finita, infondo è solo vita, non può durare in eterno – non seguirmi, lasciami andare.
 
Sono mesi ormai che vivo di te: ti bacio ovunque, pezzo dopo pezzo, ed è con i baci che ti rubo la vita, solo perché tu non hai il cuore di tenertela stretta. L’amore vero non ammala, l’amore vero guarisce, ed io sono il peggiore dei veleni. Svegliati, non dormire, questo è un incubo e non c’è lieto fine!
 
 Non posso corroderti l’anima così, non posso, non posso … 
 
Scavo ancora un po’, esploratrice solitaria, mi perdo nella desolazione che regna fuori e dentro. 
Devono essere più profondi, ne deve uscire di più – è la giusta punizione.
Ordine, c’è troppo ordine.
Vorrei solo non sentire la tua mancanza, stasera. Sarebbe tutto più … non dico facile, ma almeno veloce.
 
 
And I don’t want the world to see me, ‘cause I don’t think they’d understand. 
When everything is made to be broken, I just want you to know who I am.
 

Chiudo gli occhi e mi perdo nell’oblio, perdendo per un istante la bussola: non sono che un navigante smarrito in balia di un mare rosso. Nemmeno la mia stella polare sembra segnare la via, e sono persa, sul fondo di questa tempesta: ci si perde nel silenzio, nel bianco, sorretti solo da una frase sussurrata e una promessa da infrangere, con l’unica certezza che la fine è prossima e i titoli di coda non sembrano più solo un miraggio lontano.
 
Non voglio che il mondo mi veda, non capirebbero, ma tu non li ascoltare, vattene e scappa più veloce che puoi.
La lama comincia ad essere pesante, sai? Non sento più nemmeno i brividi, quando mi scivola addosso. Si rompono le promesse, i “per sempre” sono solo parole presuntuose, si rompono i cuori, non basta la colla per rimettere insieme i pezzi, si rompono anche le dighe e mi viene da piangere, ma non lo faccio: io sono Effy, Effy Stonem, e io non piango mai. 
 
And you can’t fight the tears that ain’t coming or the moment of truth in your eyes. 
When everything feels like the movies, yeah you bleed just to know you’re alive. […]
 
La paura si scioglie in lacrime di mascara e dolore: è inutile combattere, la guerra è finita. 
Non siamo che soldati, in questa vita, e l’armatura è pesante, e le ferite bruciano, e non riesco più a mentire, perché io sono Effy Stonem e sto piangendo tutte le lacrime che possiedo, non posso farci niente. Non sono forte, non sono perfetta, non sono mio fratello, non sono una buona fidanzata: abbandonami, dimenticami, perché se la verità fa male, restarti vicino ancora di più. 
«EFFY! EFFY!»
Gridi ma non sei che un sussurro, tutto si confonde mentre mi stringi a te. Il mio sangue ti macchia i pantaloni ed è l’ennesima prova di quanto la mia presenza rovini ciò che mi circonda – è la verità, questa, non si può combattere. 
«AIUTO! QUALCUNO MI AIUTI! QUALCUNO MI AIUTI!»
È un momento, incrocio per sbaglio i tuoi occhi e ci leggo dentro più di quello che vorresti sapere.
Non piangere, non ce n’è bisogno, questo è solo il gran finale: siamo attori, ma non protagonisti, solo comparse. 
 
And I don't want the world to see me, 'cause I don't think that they'd understand.
When everything's made to be broken , I just want you to know who I am.
 
Ti ho amato, ti ho sempre amato, più di quanto avrei dovuto.
Loro non capirebbero, non l’hanno m’hai fatto, ma tu non li ascoltare, perché tutto questo l’ho fatto per te: in questo mondo di cuori spezzati e giuramenti infranti, anche le tue catene ora sono spezzate.
Non voglio che gli altri mi vedano così, non capirebbero e, francamente, neppure mi interessa.
Voglio solo che tu sabbia chi sono. E io non sono più Elizabeth, non sono neanche Effy.
Sono innamorata di te, solo questo, ora e sempre. Ora che le catene solo spezzate quello che provo per te è amore, solo amore.
Amore.
Rosso.
  
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