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Autore: Dreamerina    29/05/2007    7 recensioni
Harry Potter è fuggito dal suo mondo abbandonando i suoi due migliori amici. Ma soprattutto ha abbandonato lei, la ragazza che ancora oggi ama. Hermione non è mai riuscita a dimenticarlo, neanche adesso. E nonostante siano distanti, il destino ha scelto che debbano stare insieme. Tra presente e passato, ricordi indelebili, il loro amore tornerà anche più forte di prima.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Hermione, ti prego.” Il giovane ragazzo guardò l’amica che aveva le lacrime agli occhi.

“Lasciami stare, Harry. Non è più tempo per noi. Sto con Ron adesso. Non voglio più sentire

parlare di te, di me, di noi insomma. Quel che è stato appartiene al passato.”

“Non ci credo, Hermione. Sappiamo benissimo tutti e due che il nostro non è un capitolo chiuso,

non lo può essere.” Il ragazzo cominciava ad innervosirsi. Tutto quello che era successo tra loro due non poteva essere buttato alle spalle, non doveva appartenere al passato. Lui si era comportato male, è vero. Mesi di silenzi tra loro due solo per il suo essere egoista, per volerla difendere dal suo mondo fatto di pericoli, il loro mondo. Aveva buttato tutto all’aria per che cosa poi? Per volerla vedere felice? Eppure lei glielo aveva detto, sarebbe stata felice solo con lui.

“Che cosa pretendi da me adesso? Che lasci Ron, che torni con te? No, Harry, mi dispiace. Non lo farò. Vuoi sapere perché? Perché non sono più la ragazza dell’anno scorso. Perché non voglio soffrire ancora di nuovo.” Hermione non lo guardava negli occhi, non poteva. Sapeva che se lo avesse fatto, allora lui avrebbe capito che tutto ciò che stava cercando di dire era una bugia. Che combinano le bugie. Un giorno possono sembrarti la cosa più grande che esista, un qualcosa che ti possa risolvere i problemi. Ma si può mentire a tutti, tranne al proprio cuore. E la ragazza sapeva benissimo di stare prendendo in giro il suo.

“Non voglio farti soffrire. Non l’ho mai voluto fare. Insomma, Hermione, non capisci? Ho cercato invano durante quest’anno di dimenticarti, di non pensare mai più a noi due. Ma ogni volta mi tornavano in mente tutti i nostri momenti, le nostre emozioni. Ricordi che sono impressi nel mio cuore come inchiostro nero su una pergamena, quella che tu ami tanto riempire delle tue parole. E non posso vederti qui, di nuovo accanto a me, come una semplice amica. Solo ora, forse, mi rendo davvero conto che probabilmente non sei stata mai mia amica. Sei stata semplicemente molto di più.” Hermione ormai piangeva. Le sua copiose lacrime cercavano di gettare fuori dal suo corpo tutto l’odio che provava nei suoi confronti. Ma era davvero odio? O solo amore soffocato? Amore per quel ragazzo che per la prima volta nella sua vita le aveva fatto battere forte il cuore, le era stato accanto nei momenti più tristi e difficili, le aveva fatto capire quanto importante fosse sapere di potere contare davvero su una persona, le aveva insegnato che amore è felicità.

“Dici di non averlo mai voluto fare. Ma l’hai fatto. Forse non ti rendi conto di quanto male sia stata io in quest’anno. Saperti a due passi da me e non poterti sfiorare, prenderti la mano come facevamo sempre, abbracciarti. E tutto questo solo per la tua stupida paura di mettermi in pericolo. Ti ho sempre detto di non essere più una bambina. Non ho mai avuto bisogno che tu mi difendessi da nulla. Eppure hai voluto fare di testa tua e adesso pretendi che io voglia far tornare tutto come prima. Mi dispiace, ma non ce la faccio.” Hermione fece per andarsene. Le costava davvero tanto pronunciare tutte quelle parole. Lo aveva aspettato tanto in questo anno, lo aveva rincorso, cercando un perché che non aveva mai trovato. E adesso che lui aveva bisogno di lei, adesso che aveva capito i suoi errori, lei non lo voleva più. Perché?

“Se è così, se io ti ho fatto solo stare male, se non c’è più alcuna possibilità per noi due, è inutile che io stia qui. Me ne vado, è quello che vuoi a quanto pare. Sappi solo una cosa. Non potrò mai dimenticarti, non potrò mai baciare un’altra come ho baciato te, non potrò mai fare l’amore con un’altra come l’ho fatto con te.” Harry si girò e corse verso il castello, lasciando Hermione vicino ad un albero di quercia guardare il lago alla ricerca di una risposta. Gli aveva mentito. Non stava con Ron, non sarebbe mai potuta stare con lui. Amava ancora Harry e forse lo avrebbe amato per sempre. Ma non voleva stare di nuovo male. Era lei adesso ad avere paura di lui, dei suoi sentimenti. Ma si può aver paura dell’amore? O si ha semplicemente paura di amare?

Harry, intanto, era rientrato nella sua camera. Non aveva voglia di parlare con nessuno. Perché Hermione era così distante da lui? Sapeva di aver sbagliato, ma era anche consapevole di non poter vivere senza di lei. Si mise a fissare il soffitto, cercando una risposta tra quelle pareti che forse sapevano ancora di loro. Aveva cercato in ogni modo di soffocare i suoi sentimenti, ma come poteva riuscirci sapendo che i suoi ricordi riaffioravano sempre quasi prepotentemente? I momenti più belli di quelli che un tempo erano due ragazzini che avevano preso l’amore come un gioco, che avevano capito man mano quanto importante fosse l’altro, che con un bacio si dicevano tutto, che si erano amati per la prima volta guardando le stelle, in attesa che qualcuna di loro cadesse perché esprimessero il desiderio che quel momento non terminasse mai.

Harry decise di rifugiarsi in biblioteca. Forse lì, cercando di leggere un libro qualunque, sarebbe riuscito a distrarsi, a non pensare a lei.

Scese in fretta le scale del dormitorio e incrociò Ron nella Sala Comune, cercando appositamente di evitarlo. Non sarebbe più riuscito a guardarlo in faccia forse. Stava con Hermione, come avrebbe potuto? Una vocina dentro gli diceva che la ragazza non dava tanto importanza ai loro ricordi visto che adesso stava col rosso. Che cosa potevano significare per lei i baci e tutte le altre cose, considerando che chissà quanti ne aveva dati a Ron, chissà quante volte lo aveva fatto con lui. Cercò di scacciare in ogni modo questi pensieri e sgaiattolò in biblioteca. Erano mezzanotte passate, non avrebbe trovato nessuno. Se lo avessero scoperto lì dentro, probabilmente lo avrebbero espulso. Ma cosa gliene poteva importare? Quando hai voglia di stare solo, tutto il resto sembra avere poca importanza. Quando stai male dentro, non hai testa per sapere cosa accade intorno.

Neville lo incrociò nel corridoio.

“Ehi, Harry!” il ragazzo lo guardò un po’ preoccupato. “Hai un colorito davvero pallido.”

“Ehi Neville. Scusa, non è il momento di chiedere. Non te la prendere, mi dispiace. Non mi va di parlare con nessuno, ho voglia di stare un po’ solo.” Harry fece per andarsene.

“Aspetta, dove stai andando? È tardi. Se ti beccano…” Neville non fece in tempo a terminare la frase.

“Si, lo so. Non fa niente. Cercherò di non farmi scoprire. Ciao Neville. Se chiedono di me, tu non sai niente, non mi hai visto, va bene?” l’altro ragazzo asserì con il capo e poi il moro si allontanò velocemente.

La biblioteca, come il resto della scuola d’altronde, sembrava deserta. Harry vi entrò piano, cercando di non fare rumore. Accese la sua bacchetta, alla ricerca di una candela, l’unica cosa che in quel momento avrebbe potuto fargli compagnia. La trovò, e poco dopo la fece sedere a terra accanto a lui.

“Sai..” disse il ragazzo rivolgendosi alla luce “…c’è una sola cosa che vorrei in questo momento, una sola persona, una luce che mi illumina come te. Ma so già di non poterla avere, mai più.”

Hermione, intanto, fece ritorno al castello. Aveva ancora gli occhi lucidi. Decise di andare dritta dritta a letto. Non aveva voglia di vedere nessuno, di parlare. Entrò in Sala Comune, e Ron le corse incontro.

“Hermione, scusa…” il rosso la guardò meglio “Ehi, ma hai pianto…”

“Lascia stare, Ron, non è niente. Mi è solo entrata una cosa nell’occhio.” Mentì la ragazza.

“Ok…Anche se so che non è così. Vuoi un consiglio, Hermione? Lasciati andare. È tornato per te. Ha lasciato perdere tutto, ha rinunciato a salvare l’umanità perché ha bisogno di te. Non fare così…”

“Ron, non puoi capire…”

“Hai ragione, è vero, forse non posso capire. Ma una cosa è sicura, non voglio che tu faccia l’errore più grande della tua vita. So quanto sei stata male in quest’ultimo anno, so cosa è significato per te vivere senza di lui. So anche quanto lui ha sbagliato, con te e con me. Ma non condannarlo per questo. Ha bisogno di te, soprattutto adesso che sa…” ma Ron si zittì immediatamente.

“Adesso cosa? Che mi nasconde Harry, Ron?” la ragazza lo fissò. Il rosso dovette rispondere.

“Ecco, non voleva che te lo dicessi…Insomma, Voldemort è tornato. È sempre nella sua mente. Sa tutto di Harry. La Mc Granitt dice che lui non vuole chiudere la sua mente. Lo fa solo quando pensa ad una cosa. Voldemort ha capito tutte le nostre strategie, l’Ordine sta impazzendo con lui, non si capisce più cosa voglia fare. Ha bisogno di te, ora più che mai. Sembra che voglia solo morire nello scontro finale. Non è questo l’atteggiamento che deve tenere. La professoressa gli ha detto che se non ritrova fiducia in sé non ce la farà mai.” Hermione non gli diede il tempo di finire di parlare.

“Dov’è adesso?”

“Non lo so. Non è in camera. Non l’ho visto. Forse tu sei la sola che può sapere dove si trova.” La ragazza pensò un attimo e subito uscì dalla Sala, senza neanche salutare Ron. Mille pensieri nella testa, la consapevolezza che solo lei lo poteva aiutare, la voglia finalmente di riaverlo al suo fianco. Una corsa folle per arrivare il prima possibile lì, in biblioteca, vicino alla grande finestra, la loro finestra, un grande sfondo di stelle per una notte che non si può dimenticare.

Hermione entrò silenziosamente nella sala. Non voleva che Harry la sentisse. Sapeva di trovarlo lì, ne era convinta. Tante volte lui le aveva detto che quando aveva voglia di pensare, si stare solo, si rifugiava lì, quel posto così speciale per loro. Decise di non accendere nemmeno la bacchetta; conosceva a memoria dove si trovava quella finestra. Lo vide da lontano, lì, seduto per terra, lo sguardo perso nel vuoto, triste. La luce della candela sostituiva quella che ormai mancava nei suoi occhi verdi, nei quali Hermione tante volte si era persa. Lo raggiunse e senza che lui dicesse nulla, non lasciandoli neanche il tempo di realizzare che lei era lì, lo baciò. Un bacio al quale lui rispose subito, lasciandosi trasportare dalle mille emozioni che avvolgevano loro due. Un bacio interminabile, lungo tutto ciò che non si erano detti in un anno, fatto di voglia di stare insieme di nuovo, di non lasciarsi più, di abbandonarsi ai loro sentimenti, di rischiare pur di stare con l’altro.

Harry aveva sentito tanto la mancanza di lei, delle sue labbra che lo avevano sempre confortato, dei loro corpi insieme, delle mani di lei che lo stringevano il più forte possibile come per paura di perderlo.

Hermione non si sentiva così da tanto, troppo tempo. La voglia di averlo sempre con lei, di non separarsene mai, di tenerlo tra le sue braccia, di prendergli le mani, di accarezzarli i capelli, di sentirsi protetta. Come aveva fatto a decidere di rinunciare a tutto questo? Non lo sapeva neanche lei, o forse non sapeva spiegarselo. Non lo voleva abbandonare, gli mancava, sapeva di vivere di lui.

Quando si staccarono, sembrò che il tempo si fosse fermato. Tutto intorno a loro aspettava una risposta a quegli sguardi profondi che chiedevano scusa, che cercavano amore, che bastavano più di mille parole.

“Harry, io…” ma il ragazzo la zittì subito.

“Perché sei venuta?”il suo tono era dolce, ma quando realizzò veramente cosa era accaduto tra loro, si allontanò dalla ragazza. Hermione notò il gesto e si avvicinò nuovamente a lui.

“Sei la ragazza di Ron, abbiamo sbagliato, ho sbagliato.” E fece per andarsene, ma lei lo bloccò prima che lo facesse. Un sorriso sulle sue labbra.

“Non abbiamo sbagliato proprio nulla, invece. Io non sono la ragazza di Ron, non potrei mai esserlo. L’ho detto solo per allontanarti da me. Lo sai benissimo che non vorrei nessun altro accanto a me se non te. Mi sei mancato, mi sono mancate le tue labbra, mi sono mancate tante piccole cose. Non mi escludere mai più dalla tua vita, non devi farlo perché non voglio e non è giusto. Mai più silenzi tra noi, mai più. Solo…” Ma la ragazza non potè finire di parlare.

“…amore. Ti amo, Herm. Ti amo dalla prima volta che ti ho visto, da quando ho conosciuto la vera persona che sei, da quando mi sei sempre accanto. Ti amo per il tuo essere grande ma bambina, per il tuo essere forte e fragile insieme. Ti amo per tutte le volte che mi sei mancata, per quelle che ho sognato, per le notti passate a pensarti, per quelle passate ad amarti, per i giorni in cui mi sono trovato solo, senza te che riempivi le mie ore. Ti amo perché sei tu e so di non meritarmi né le tue lacrime né te…” la ragazza lo zittì.

“Adesso parlo io. Mi sei mancato, Harry. Non avrei mai immaginato di stare tanto male per un ragazzo, di stare così male per te. Quando ti ho conosciuto non avrei mai pensato che un giorno ci saremmo trovati qui, a questo punto. Tu che mi hai fatto conoscere l’amore, tu che con i tuoi mille problemi riempi le mie giornate, tu che con un solo gesto o una sola parola sai farmi sorridere e confortarmi, tu che mi hai sempre protetto e non smetti mai di farlo. Ho pensato davvero di poter stare senza di te, ma non ce la faccio proprio. Perché lo sai che anche se non avrei voluto, mi sono innamorata di te. Ti amo, Harry. Ti amo come il primo giorno io e te. Ti amo come il nostro primo bacio. Ti amo come la nostra prima volta..” Harry sorrise. Si avvicinò di più a lei.

“Ti ricordi?”

“Come potrei dimenticare” sorrise anche lei.

“Vieni” le prese la mano “vediamo se c’è ancora” e lì, in basso, su uno scaffale più che vecchio, due lettere incise.

“Harry, dai. Smettila altrimenti ci scopriranno.” Hermione intanto rideva. Stava troppo bene con quel ragazzo, che per quanto fosse poco rispettoso delle regole, la faceva sentire al centro del mondo.

“Ma no. Non dicono che io sono colui che deve salvare il mondo? Allora a me è tutto dovuto. Soprattutto se il tutto si limita a voler stare con la mia ragazza.” La prese e la baciò.

“Si, peccato che qui sei un semplice studente e se ti beccano sai che succede…”Hermione cercava di sfuggire al ragazzo che non mollava la presa, non smettendo mai di ridere.

“E dai, Herm. Per una volta. Non succede niente. Al massimo ci espellono.” Harry sorrise e la ragazza fece una faccia imbronciata. Ma il ragazzo seppe farsi perdonare con un solo bacio.

“Lo sai che scherzo.” La portò dietro a quell’alto scaffale.

“Vuoi vedere cosa ho imparato?” Hermione lo guardò con sguardo interrogativo. Il ragazzo estrasse la bacchetta e la fece roteare in aria. Su un piccolo angolo in fondo allo scaffale comparvero due lettere, due semplici H unite da una &.

“Tu sei pazzo.”la ragazza sorrise.”Ma un pazzo che per cui vale la pena farsi espellere.”

“Hai visto? Ho studiato, mi sono applicato. Rimarremo per sempre nella storia.” Hermione gli diede un piccolo schiaffo giocoso.

“Si, come due studenti che hanno sfregiato una libreria di non so quanti anni.”

“No, come due studenti che si amano.”

“Quella scritta rimarrà per sempre.” Disse Harry guardando la ragazza.

“Lo so.” Hermione abbracciò il ragazzo. Un altro bacio per dare inizio ad una nuova vita insieme.

“Hermione…”

“Non c’è bisogno di chiedere. Sai già qual è la risposta.”

Uno sguardo per capire cosa volessero davvero, per domandare e avere risposta di stare facendo la cosa giusta.

“Se tu…”

“Basta con i se…da adesso si fa come dico io. E non mi importa se mi metti in pericolo, se hai paura per me, se temi di come possa stare io domani. Non ci voglio più pensare. Voglio te, voglio solo stare con te, come noi due sappiamo fare.”

“Da domani potrebbe cambiare tutto.”

“Lo so, Harry. Ma non mi importa. Non ho paura di niente quando sono con te. Solo quando sei vicino a me sento di stare bene. E non ho paura neanche di questo.”

Harry non se lo fece ripetere due volte. Si avvicinò ancora di più a lei, la strinse forte, le tolse pian piano tutto ciò che la separavano da lui.

“Non te la prenderai con me se non sono bravo no?” Hermione sorrise. Harry fece lo stesso.

“No, perché sarai bravissimo. E poi così potrò dire di essere stata la prima…”

“…e l’unica, spero. Perché vorrei che quest’attimo durasse un’eternità.”

“Non te la prenderai con me se non sono brava, no?” disse Hermione sorridendo. Harry ricordò la loro prima volta.

“No, perché sarai bravissima.” Un altro bacio prima che la notte si fermasse a contemplare due giovani amanti sotto le stelle, un ragazzo e una ragazza che non potevano vivere senza l’altro e che finalmente lo avevano capito. Due corpi nudi che si intrecciavano all’unisono, mani che non smettevano di cercarsi, due cuori che si riaccendevano all’alba di un nuovo giorno, all’alba di una nuova vita, una vita insieme.

“Non lasciarmi mai, Hermione.”

“Non lo farei neanche se fossi sotto maledizione imperius.”

“Ti amo, Herm.”

“Io ti amo anche di più, Harry.”

“Non mi abbandonare mai più, Harry.”

“Ho capito che non posso farlo.”

“Devi promettermelo, come devi giurarmi di vincere, per me, per te, per noi.”

“Te lo prometto. Ma sappi che lo faccio solo per te, perché non ho nessun altro motivo al mondo.”

“La tua vita vale più di tutto.”

“Si, perché la mia vita sei tu.”un ultimo bacio prima dell’inizio di ogni cosa, prima di trovare la forza di vincere per lei, per vederla felice, per amarla ancora. E come sempre l’amore è più forte di ogni cosa, anche di se stessi e del proprio sciocco orgoglio.

“Ti amo, Herm.”

“Io ti amo anche di più, Harry.”

Che ne pensate? E' da tanto che non scrivevo...fatemi sapere!!! Ogni commento è ben accetto! alla prossima!!!

  
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