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Autore: GexeTheNemesi    29/05/2007    16 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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No dai, vi prego, non fate così(ç________ç), mi avete fatto sentire troppo in colpa, ma so io come rimediare!!!

Cap 8 Figlio



“Piangi?” Chiese debolmente Artemis
Naruto sbarrò gli occhi per lo stupore.
“I deboli piangono”
Il cuore del bambino perse un battito, come anche a tutti i membri dell’Akatsuki presenti.
“Papà?” Chiese incredulo.
L’occhio destro di Artemis era debolmente aperto e, come a dare prova al bambino che il suo amato padre era vivo, il leader fece un leggera risata.
“Non è così facile… liberarsi di me sai?”
“Papà!” Gridò felice il bambino abbracciando il collo di Artemis.
Lui ricambiò l’abbraccio, ma solo con il braccio destro; il sinistro era fuori uso.
“Come è possibile?” Chiese incredulo Tobi.
“E’ un abilità innata, non è vero?” Chiese Itachi sicuro.
A malincuore, Artemis scostò leggermente il piccolo Naruto.
“Già” rispose il leader, il suo tono faceva capire chiaramente che era stremato.
“posso spostare gli organi interni del mio corpo a mio piacimento, in modo da non poter subire ferite letali in battaglia, ma l’urto che ho ricevuto era davvero forte e ne sono rimasto stordito”
Deve essere per questo… che non ho sentito il suo battito… perché aveva spostato il suo cuore… meno male. Pensò Naruto
Portò il suo occhio destro sul volto in lacrime del biondino che gli stava a fianco, lacrime di gioia queste.
“Perdonami se ti ho fatto spaventare, Naruto” disse accarezzando la guancia del bambino.
Naruto prese la mano del suo sensei e la strinse con affetto.
“No…non fa niente… state bene ora?” Chiese.
Fece un grossa risata, ma se ne pentì subito: un forte dolore al petto gli fece strappare via una smorfia di dolore.
“Per uno con il torace sfondato che ha appena combattuto con lo Yondaime Hokage, direi che sto bene”
Naruto sorrise: se stava parlando in quel modo significava che stava bene per davvero.
“Yondaime?” Chiese curioso Deidara.
“Torniamo al covo” disse, come se non avesse sentito l’artista.
“Non voglio rimanere qui un minuto di più. Ah, Deidara: ci pensi tu a ridurre in briciole questo buco di fogna?”
Gli occhi dell’artista brillarono.
“Sarà la mia opera più maestosa!” disse deciso.
Artemis diede un ultimo sguardo al suo allievo, poi si abbandonò alla stanchezza.


Erano passati tre giorni dall’attacco al covo di Orochimaru, Artemis risultò gravemente debilitato dopo lo scontro con suo fratello, tanto che avrebbe dovuto usare una stampella per reggersi almeno per qualche settimana, ma a parte quello si poteva dire che stava abbastanza bene, se non fosse per il fatto che ora doveva alcune spiegazioni a Naruto, che probabilmente avrebbero fatto soffrire entrambi.
Decise di parlare con il suo allievo quella sera stessa, mentre si trovava sul tetto del covo ad ammirare il cielo stellato.
“Oggi come state, sensei?” Chiese il piccolo.
“Meglio, per fortuna tra i cuori di Kakuzu c’è anche quello di un ninja medico, mi ha risparmiato parecchie seccature” rispose, sedendosi accanto al biondo.
“Hai visto tutto grazie agli occhi dello Yondaime, non è vero Naruto?”
Lui fece debolmente cenno di assenso, tenendo lo sguardo basso.
“Era lui mio padre, giusto?”
Artemis sospirò, indeciso su dove cominciare.
“Sì”
Naruto alzò lo sguardo sul suo sensei.
“Ma… non era morto combattendo contro la Kyubi?” Chiese confuso.
Lui scoppiò a ridere.
“La tecnica di confinamento che ha usato... sono stato io a insegnargliela. Era uno scambio: lui mi insegnava il Rasengan e io il sigillo del diavolo, ma sbadatamente, mi dimenticai di dirgli il come fare in modo di non perdere la vita dopo l’utilizzo del sigillo”
Scosse la testa divertito.
“Volevo ucciderlo, non ti immagini quanto, ma non ero del tutto sicuro di poterlo sconfiggere in uno scontro diretto, così pensai che il modo più semplice per liberarmi di lui era indurlo a usare il sigillo del diavolo. Però sapevo bene che Atharu avrebbe usato quella tecnica solo come ultima risorsa, perciò dovevo trovare qualcuno abbastanza forte da metterlo in difficoltà a tal punto da indurlo a usare il sigillo del diavolo”
Naruto cominciò a capire.
“E così hai pensato a Orochimaru, uno dei sannin” disse il biondo.
“Già, ma fu una delusione enorme: era molto più debole di quello che mi aspettassi, anche se non fu così inutile visto che trovò qualcuno, o meglio, qualcosa in grado di poter mettere in difficoltà Atharu”
L’allievo di Artemis alzò o sguardo alla luna… oh, questo non se lo era proprio aspettato: era diventata completamente rossa.
“La Kyubi” completò Naruto.
“Non ho idea di come fece, ma riuscì ad aizzare quel demone contro il villaggio della foglia. Il resto te l’ ho già detto”
“E Sasha?”
Leader si sistemò con fare annoiato un ciuffo ribelle, quella parte della storia per qualche motivo lo stava rendendo nervoso.
“L’ ho uccisa io stesso durante il combattimento tra la volpe e lo Yondaime” si limitò a dire.
Tra i due cadde il silenzio, Artemis durante quel silenzio non fece altro che stringere la mano libera così forte da sentire le unghie conficcarsi nella carne.
“I demoni dotati di coda…” sussurrò Naruto
“I buuju, è a loro che miro fin dall’inizio. Ne esistono nove su questa mondo, a seconda del numero di code che possiedono si può capire il loro livello complessivo di chakra, puoi quindi capire che la volpe è il buuju con il chakra maggiore”
“A cosa ti servono?”
Un pipistrello solitario si posò su una roccia li vicino, in cerca di una preda, ma era come se in quel luogo non ci fosse niente di commestibile per lui. Prima che potesse rendersene conto, due enormi mascelle verdi si serrarono attorno a lui.
“La leggendaria fenice dalle dieci code” disse tutto d’un fiato.
“La leggendaria fenice dalle dieci code?” gli fece eco il bambino.
“Un bujuu di un altro mondo che posso attirare qui solo riunendo in un unico luogo i nove demoni, i loro chakra congiunti per lei sarà un richiamo irresistibile. Chi riesce a evocarla, vedrà tutti i suoi desideri realizzati e tutte le sue sofferenze svanite”
Naruto ascoltò attento ogni singola parola che il suo sensei aveva pronunciato.
“Chi è stato a parlarvi della fenice?”
Artemis rise di nuovo.
“Che tu ci creda o no, è stata la fenice stessa parlarmene, più di dieci anni fa”
Sospirò, giurandosi una volta di più che presto o tardi avrebbe raggiunto il suo scopo.
“Io…” cominciò.
“voglio far tornare in vita mia sorella usando il potere della fenice dalle dieci code e ripagherò coloro che mi hanno aiutato con il potere dei buuju, è per questo che è nata l’Akatsuki”
Naruto scatto in piedi con un lampo che gli passa negli occhi.
“Ti aiuterò!” Gridò balzando in piedi.
“Troverò tutti i demoni e riporterò in vita tua sorella, è una promessa!”
Artemis sbarrò gli occhi stupito.
“Naruto…” chiese incredulo.
“ma non mi odi… per quello che ho fatto?”
In risposta, il biondo si gettò verso il leader e lo abbracciò.
“No… non potrei mai odiarti, papà”
Le due enormi mascelle verdi si ritirarono, scomparendo tra e rocce.
“Allora? Che succede?” Chiese ansioso Deidara.
“Sembra proprio che si siano chiariti” rispose Zetsu.
“Evvai!” Esultò Kakuzu.
“Qui bisogna fare un festino” propose Hidan.
“Scialacquatore!” lo riprese il suo compagno.
“Vado ad avvertire gli altri” disse Deidara partendo a razzo verso la sala principale.

Il giorno dopo…

Artemis aveva chiamato davanti a se tutti i membri dell’Akatsuki, Naruto compreso: doveva dare un ordine molto importante a tutti quanti.
“Visto che il nostro caro Zetsu è stato così gentile da origliare una conversazione privata, mi ha risparmiato la fatica di dovervi spiegare tutto da capo. Voglio che con il vostro compagno vi mettiate in viaggio per raccogliere più informazioni possibile sui bujuu e su una loro possibile presenza, “discrezione” è la parola d’ordine, se qualcuno prova a fare il ficcanaso, fatelo fuori senza dare nell’occhio”
Si voltò verso la mezza pianta.
“Zetsu, visto che ti piace così tanto raccogliere informazioni, voglio che tu faccia un elenco dettagliato dei ninja di grado A e S che potrebbero darci noie, chiaro?”
Fece uno scocciato cenno di assenso.
“Ci ritroveremo qui non appena avremo raccolto abbastanza informazioni, se qualcuno vi scopre, cavatevela da soli, andate!”
Tutta l’Akatsuki sparì in uno sbuffo di fumo.
“Andiamo Naruto” disse Artemis.
Il piccolo si mise al suo fianco e varcarono l’uscita del covo, non sapendo che sarebbero passati sette anni prima di rimettere di nuovo piede in quella grotta.



Stavolta sono stato meno crudele del solito e ho lasciato finire il cap normalmente, senza mozzare scene culminanti ( sarà perché mia sorella mi sta tenendo sotto tiro con un lanciafiamme forse:Nda)
Nel prossimo cap Naruto incontrerà Sasuke e lo legnerà a dovere!(NOOOOOOOOOOO!:NdSasukeFunClub)




  
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