Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: MXI    11/11/2012    8 recensioni
Una storia con protagonisti un principe e un servitore...
Un grande dilemma: la magia è buona o malvagia?
Grandi amicizie e grandi amori sbocceranno nella corte di Konoha!
Dalla storia:
[...] "Quel principe viziato è proprio detestabile" esplose sbattendo la porta che lo avrebbe portato nello studio di Jiraya che lo riprese,
"Ti avevo detto di lasciarlo stare, perchè non dai mai ascolto agli altri?"
"Perchè faccio quello che è giusto! E non mi sembrava fosse giusto lasciargli torturare quel povero ragazzo!"
Il medico sospirò consapevole che non sarebbe mai riuscito a far cambiare idea a quel ragazzo, era proprio cocciuto come suo padre.
Data la tarda ora il biondo si diresse verso la sua camera e si addormentò pacificamente, nonostante le brutte esperienze trascorse in quello che probabilmente era stato il giorno peggiore della sua vita.
Ma durante la notte, quando solo la luna rischiarava il cielo, una voce dal suono roco e spaventoso lo destò dal suo sonno,
"Naruto"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
un nuovo arrivo Io(Mxi) e Eyr chiediamo umilmente scusa per il ritardo ma io ero occupata ad aggiornare el mie storie e lei... bhe lei non lo so fatto stà che non l'ha aggiornata >.< spero che questo capitolo vi piaccia quanto il precedente!! ^.^

-MAGIA-
(Stregoni & Principi)

di MXI e EYR

-Un incontro predestinato-

[...] “Ma...” Chiese appena si fu ripreso “Tu chi diavolo sei!?” [...]

Confuso l’uomo indicò con gli occhi sgranati prima il ragazzo e poi il letto, si alzò e appoggiando la mano sulla spalla di Naruto chiese,

“Come hai fatto?”

“Io … ecco … A fare cosa?” chiese il biondo riacquisendo un po’ di autocontrollo e cercando di non far tremare la voce,

“Il letto! Si è spostato!” un lampo gli illuminò lo sguardo castano,

"Hai usato la magia!"

“Non è vero”

“Lo sai cosa sarebbe successo se ti avessero visto?” proseguì Jiraya come se non avesse sentito la protesta del giovane,

“Non sono stato io …”

“Chi è il tuo maestro?” chiese imperterrito rafforzando la presa sulla sua spalla e facendo sfuggire una smorfia di dolore a Naruto,

“Non ho un maestro perché non uso la magia!” dal suo canto il giovane mago non aveva intenzione di venire giustiziato come il bambino in piazza, rimasero a fissarsi come se si studiassero in silenzio.

Nessuno dei due sembrava intenzionato a cedere all’altro, poi sospirando il dottore lasciò al presa, ormai diventata ferrea, nella spalla dell’altro e cambiò domanda,

“Tu chi sei?”

“Sono Naruto” a quel nome Jiraya si sorprese e osservò il calendario appeso alla parete, da cui si intravedevano foto di donne in posizioni poco...ortodosse.

“Naruto?Non dovevi arrivare mercoledì?”

“Oggi è mercoledì” ribatte il biondo imbarazzato portandosi una mano dietro la nuca e scompigliandosi la zattera del colore del sole.

“Ah … vedi il fatto è che in questi ultimi giorni sono stato impegnato in letture molto importanti” tentò di difendersi Jiraya, Naruto osservò con i suoi grandi occhi azzurri la stanza e i soli libri che gli sembrava fossero stati letti erano “paradiso della pomiciata” ed altri simili … Decisamente il suo nuovo tutore non gli aveva fatto una buona impressione.

Ma d’altra parte lui si ripeteva sempre che le apparenze ingannavano e forse quella era una di quelle volte,

“Vai pure ad appoggiare la tua roba, da quella parte c’è la tua stanza” ringraziò con un movimento del capo, si stava per dirigere nella direzione indicategli quando con un movimento repertino tornò nei suoi passi,

“Mi stavo per dimenticare, questa lettera ve la manda mia madre”  porse una busta al medico di corte e velocemente salì una rampa di scale per raggiungere quella che sarebbe stata, da quel momento, la sua camera.

Con calma esaminò il letto in ferro battuto che si trovava al centro della stanza e delicatamente tastò il morbido materasso coperto da una coperta arancione di lana.

Girandosi notò una scrivania fabbricata, probabilmente, con il legno di castagno situata sotto una piccola finestra che lasciava passare un fascio di luce illuminando la piccola stanza. Con un tonfo appoggiò la sacca da viaggio in una sedia di paglia e sospirando osservò fuori dalla finestra.  La situazione in cui si trovava era meglio di tutte le sue più rosee aspettative!

Naruto non sapeva cosa fosse scritto nella lettera che sua madre gli aveva chiesto, con tanta urgenza, di consegnare al vecchio amico di suo padre, al contrario Jiraya nel piano di sotto aveva appena aperto la busta per scoprire il suo contenuto.

“Caro Jiraya,

Immagino che abbia riconosciuto Minato nei modi di fare di Naruto, ha preso molto da suo padre, soprattutto l'aspetto, e spero che tu riesca ad aiutarlo come hai aiutato mio marito.

In nome della nostra vecchia amicizia.

Naruto è un ragazzo molto vivace e credo che ti darà non pochi problemi, mi scuso in anticipo.

Inoltre, ho ritenuto opportuno mandarlo a Konhoa perché in questo piccolo villaggio stava male. Aveva solo un amico e nascondere il suo potenziale era sempre più difficile. Infatti come ti sarai accorto Naruto è, per quanto desideri che non lo fosse, speciale.

Riesce ad usare la magia solo con l’intuizione e la scomparsa prematura del padre non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Sicuramente si sentirà molto solo avendo cambiato totalmente ambiente, ti chiedo di trattarlo con cura ma non dispensargli qualche strigliata ogni tanto.

Spero non ti rechi troppo disturbo.

Con affetto,

Kushina.

Jiraya si commosse leggendo quelle righe scritte con una grafia tremolante ma pur sempre elegante della donna. Appena l'aveva conosciuta aveva subito capito che ra la moglie perfetta per Minato ma poi... Successe.

Il medico cercava sempre di non pensare al fato che aveva accolto il suo allievo preferito quindi riportò l'attenzione alla pergamena che gli era stata consegnata ed, osservandola con attenzione, notò diversi segni di lacrime.

Probabilmente Kushina aveva preso la decisione di separarsi dal figlio molto dolorosamente.

L’uomo si pentì di aver considerato Naruto un ragazzo spensierato e senza problemi, anzi probabilmente stava soffrendo molto. Certo che ripensandoci faceva quasi impressione la somiglianza pressoché completa che avevo con il suo ex allievo.

Sorrise malinconico pensando alla solitudine che probabilmente corrodeva il giovane corpo del suo ospite …

Una voce acuta e gioviale lo fece riprendere dai suoi pensieri,

“Ero – Sennin! Da quassù c’è una vista stupenda! ”

Se poco prima pensava che la sua prima impressione fosse sbagliata era in torto!

Ovviamente Naruto era proprio un ragazzo spensierato e paurosamente Dobe, avrebbe faticato non poco ad inizializzarlo all’antica arte della magia e soprattutto a mitigare il suo carattere esuberante.

Il biondo nel frattempo aveva disfatto la sua unica borsa nei cassetti del comodino e nell’armadio, entrambi fabbricati con legno di noce. Sospirando soddisfatto scese al piano di sotto e sorridendo andò incontro al suo temporaneo (sperava) tutore.

“Assomigli tantissimo a tuo padre” mormorò Jiraya osservandolo, i capelli color dell’oro cadevano sbarazzini circondando il suo volto con ancora i tratti della fanciullezza, la maglietta azzurra che indossava gli fasciava perfettamente i muscoli tonici ma non molto evidenti e i pantaloni neri gli delineavano perfettamente la gambe sode.

L’adulto non si accorse dell’alone di tristezza che offuscò, anche solo per un attimo, l’acceso colore degli occhi del giovane.

“Me lo dicono tutti! Ma pensano che il mio carattere l'abbia preso tutto da mia madre”

“Insomma una miscela esplosiva”

“Ehi! Ero Sennin come ti permetti! Sei tu il primo a dare il cattivo esempio leggendo quei libri”

“Di quali libri stai parlando? Leggo solo libri sulla medicina e affini”

“E di quelli che mi dici?” replicò Naruto indicando un vistoso volume con il nome di ‘ il paradiso della pomiciata’, velocemente il dottore di corte intercetto lo sguardo del biondo e con uno scatto lo afferrò e lo nascose in un cassetto che ovviamente straripava di libri dello stesso genere,

“Accidenti credevo di averli nascosti tutti” bisbigliò l’uomo colpevole,

“Ha detto qualcosa?” chiese furbamente il giovane avendo, ovviamente, sentito tutto,

“Niente di importante. Comunque visto che dovrai vivere per un po’ qui sarà bene trovarti un lavoro e nel frattempo farai delle commissioni per me” disse cercando di sviare il discorso,

“Commissioni?”

“Esatto dovrai consegnare a domicilio alcune mie medicine” disse posando poi sul tavolo diverse ampolle contenenti strani liquidi di colori accesi, poi gli porse una borsa a tracolla blu dove avrebbe dovuto riporle molto delicatamente. Dopo averlo informato sui vari indirizzi lo spedì in giro per la città.

A Naruto non dispiaceva affatto fare il fattorino, ne avrebbe approfittato per vedere e conoscere meglio Konoha.

Verso la fine del pomeriggio il giovane aveva finito le consegne e, per nulla stanco, si stava prodigando a tornare nella sua abitazione quando, passando davanti ad un campo di allenamento, intravide qualcosa che attirò la sua attenzione.

Un ragazzo con i capelli corvini e la pelle nivea si stava esercitando con la spada, era così bravo che sembrava danzasse. Naruto si avvicinò per poter vedere meglio e stupito si accorse che, insieme ai suoi amici, stava maltrattando un altro ragazzo, dalle folte sopracciglia, apparentemente più piccolo.

“Su avanti, corri! Mica posso mirare ad un bersaglio immobile” esclamò il ragazzo sgridando il servo.

Il ragazzo più giovane era costretto a correre con un tiro a bersaglio sulla schiena e, nel frattempo, il corvino gli lanciava dei coltelli,

“Signore, basta la prego. Sono sfinito” lo pregò il malcapitato,

“Fermarmi? Ma se non mi alleno finisce che mi indebolisco e, se mi indebolisco, chi difenderà il regno?” detto questo il moro ghignò malignamente.

Il ragazzo dalle folte sopracciglia non gli rispose neanche, qualsiasi cosa avrebbe detto avrebbe solo peggiorato la situazione.

“Allora zitto e corri!”

Naruto fino a quel punto aveva osservato tutto in silenzio ma, non riuscendo più a trattenersi,  intervenne.

“Ora basta! Mi pare che vi siate divertiti abbastanza”

“E tu chi diavolo sei?” chiese il moro alzando un sopracciglio e guardandolo con disprezzo,

“Naruto Namikaze! Apprendista di Jiraya ”

“Capisco” rispose osservandolo attentamente, era indubbiamente un bel ragazzo e le sue particolari caratteristiche lo rendevano estremamente esotico,

“Allora lo lascerete stare?”

“Perché dovrei? Cosa potresti farmi?” chiese sfidandolo,

“Non ne hai idea” rispose il biondo con lo stesso tono.

“Allora cosa aspetti. Colpiscimi!” Naruto non se lo fece ripetere due volte e prendendo la riscorsa caricò un potente destro che però venne evitato dall’avversario. Il moro, però, si accorse troppo tardi della gomitata diretta al suo naso.

“Tu …” il biondo ricaricò un pugno, cercando di approfittare del momento ma venne facilmente evitato. Per evitare ulteriori sorprese il corvino si mosse per primo e lo immobilizzò per le spalle.

“Guarda cos’hai fatto, mi sanguina il labbro. Se mi chiederai umilmente perdono forse non ti farò finire in prigione ”

“Ma chi ti credi di essere?! Il re?” chiese arrabbiato,

“No, suo figlio. Uchiha Sasuke”

Appena sentì la risposta il biondo impallidì, aveva appena minacciato il principe di Konoha.



Ecco il secondo capitolo revisionato!!  Spero che vi piaccia  ^^  Se ce la fate lasciatemi un commentino!!!

 



  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: MXI