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Autore: lipstjck    12/11/2012    13 recensioni
Un mondo che non è quello che sembra, in realtà abitato da creature mitiche e magiche.
Una guerra tra due mondi, capitanata da una strega prescelta contro un ibrido.
Un amore che non dovrebbe nascere, magari un triangolo amoroso proibito.
Vi lasceranno senza fiato.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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scusate,scusate,scusate,scusate.
sono in un ritardo bestiale, lo so. 
questa è la prima parte del fulcro della storia,
ovviamente non è l'azione vera e propria, per quella,
dovrete aspettare il prossimo capitolo, spero recensirete in tanti. 
godetevela.
ps. se volete essere aggiornate sulla storia,
io sono @zaynswine,
ditemi che siete lettrici e
vi dirò quando aggiornerò di nuovo.
peaceandlove.



Che la guerra abbia inizio.

 

 

 

 

La salvezza del mondo era nelle mie mani, ora sono una semplice umana che da due giorni cerca di riacquistare forze. 

Non tutto è perduto, continuo a ripetermi. 

Ci sono ancora i licantropi, e le streghe pronti a combattere per la salvezza dell’umanità. 

In questi due giorni, non una pausa, non una dormita salutare. No.

Continuano ad allenarsi, a potenziarsi, possiamo farcela, o meglio, possono.

Senza poteri, sarò solo una spettatrice, ho deciso di non far correre rischi a Victoria o chiunque altro, per riavere i miei poteri.

In fin dei conti, io credo ancora nella volontà di Zayn, lui è ancora lì dentro, obbligato a muoversi come una marionetta, ma è sempre lui.

 

 

Guardavo passiva il laghetto dove giorni prima ero solita lavarmi, mentre le ninfe intrecciavano i miei capelli in fiori profumati.

Ero un’umana, ma loro non mi avevano abbandonata, erano ancora lì al mio fianco. Cosa al quanto sconcertante, sarebbero dovute, infatti, scomparire con i miei poteri. Invece continuavano a proteggermi, da qualunque cosa. Soprattutto Flys, sempre fedele. 

Mi sentivo inutile, sola.

In quel momento ero sicura più che mai, che non sarei mai dovuta nascere. 

Tornai all’accampamento, zoppicando.

Non ero per niente guarita, ovviamente, in due giorni, un essere umano non sarebbe mai guarito senza la magia che possedevo solo io e non potevo certo occupare tempo alla nonna o agli altri, per farmi medicare.

Così facevo tutto da sola, almeno quello, anche se doloroso, mi teneva occupata.

 

Mentre camminavo, Harry mi venne incontro.

Non mi si avvicinava da quando ero tornata, credo avesse paura di non resistere all’odore del sangue. 

Ero stupefatta fosse rimasto dalla nostra parte. Lui e sua madre, gli unici vampiri buoni, che avessi mai conosciuto, a parte Zayn. 

“La guerra inizia oggi. Quattro ore massimo e la carneficina comincerà, tua nonna vuole ti protegga.” sputò freddamente.

“D’accordo.” risposi un po’ stranita da quel tono.

Mi prese per il braccio attento a non farmi male, e sempre mantenendo una certa distanza tra la sua bocca e me, mi guidò fino ad una cava nascosta, dove c’era sua madre, Giuls, che preparava una specie di letto e delle provviste di sangue e cibo umano. 

“Io ho preparato tutto, proteggila, andrà tutto bene, te lo prometto.” ci disse, sfiorando materna, le guance di entrambi.

“Fai attenzione madre, ti voglio bene.” disse quasi piangendo, Harry.

“Anche io figlio mio.” rispose lei, correndo via, verso l’accampamento.

 

“Mi dispiace.” dissi ad un certo punto.

“Di cosa?” rispose lui senza neanche voltarsi mentre armeggiava con delle braci.

“Perché sono stata avventata, troppo sicura di me. Adesso per colpa della mia spavalderia, siete tutti in pericolo di vita, costretti a occuparvi, del rifiuto umano che resta di Elisabeth Amie Payne.” dissi affannata, da quelle poche parole.

Non potevo stancarmi anche solo parlando, era inconcepibile. 

“Le tue scuse non servono a nulla, ormai. E’ già troppo tardi, moriremo tutti, per colpa tua.” rispose guardandomi appena negli occhi.

Quelle parole mi colpirono nel profondo.

“Non proteggermi, va ad aiutare gli altri, ormai se muoio, non cambia niente. Non sono più la speranza di salvezza, di qualche giorno fa. Sono solo un’umana, in fin di vita. Lascia che mi finiscano.” dissi poggiandogli una mano sulla spalla.

Si voltò lentamente con gli occhi lucidi.

“Non potrei mai Beth, io ti voglio bene. Anche dopo ciò che hai combinato. Ti voglio bene.” rispose.

“Devi andare Harry, morirei comunque. Guardami, -dissi indicandomi- riesco a malapena a camminare, le ferite sono sempre più infette, anche con le medicazioni, perché sono troppo profonde. Non sopravviverò, questo è certo. Perdi solo il tuo tempo, tra poco sarò un cadavere freddo. E’ ciò che voglio.” gli sorrisi appena e lo abbracciai.

Era un addio quello.

 

Riluttante, si staccò e guardandomi un’ultima volta, corse via.

 

Non più di mezz’ora e l’amore della mia vita mi avrebbe trovata e mi avrebbe dato il colpo di grazia.

Non più di mezz’ora e la guerra sarebbe iniziata.

 

Mi appoggiai su quel letto di lana di pecora, per riprendere forze e mantenere dentro le lacrime che minacciavano di uscire.

Mi concentrai sul pulsare delle ferite, iniziai a contare i lividi e non so con quale coraggio, mi addormentai.

 

                                        –

 

Era notte, uscii dalla cava, volevo che l’aria umida mi sfiorasse e rinfrescasse. 

Un’ombra nascosta quasi del tutto dalle fronde di un albero, mi fissava minacciosamente.

Sapevo chi era.

Vieni a me amore mio, fa ciò che devi.” quasi lo pregai.

Un suo balzo, un mio urlo, la morte. 

 

                                       -

 

Mi svegliai di soprassalto, ansimando e cercando di spostare freneticamente i capelli appiccicati al viso dal sudore.

Lui era lì, impassibile difronte a me.

Un tuffo al cuore.

Non l’avevo mai visto così bello e così tenebroso.

Così disgustato alla mia vista.

Gli sorrisi e mi preparai alla morte, non avevo paura, se era lui ad uccidermi.

Non avevo paura, perché perdendo tempo con me, sarebbe stato lontano dalla battaglia ed avrebbe dato ai licantropi ed alle streghe qualche vantaggio.

Infondo, non ero così inutile.

 

Chiusi gli occhi mentre una lacrima mi solcava il viso.

“Ti amo.” dissi semplicemente. 

Mi aspettavo che mi colpisse, ma non accadde nulla. 

Aprii gli occhi e lo vidi steso a terra. 

Cos’era successo? 

Collegai il tutto quando vidi una figura in nero avvicinarsi.

Era un ragazzo, biondo, doveva avere l’età di Louis.

Aveva una lunga giacca nera di pelle, che gli arrivava alle caviglie, indossava pantaloni non adatti a quell’epoca, attillatissimi e rigorosamente neri, così come la maglia e gli stivali borchiati.

Mi si avvicinò e sorrise.

Un sorriso scintillante e perfetto, che metteva in risalto gli occhi verde smeraldo che si ritrovava. 

“Siete stata fortunata che passassi di qui eh, signorina?” mi disse con una voce melodiosa ed enigmatica.

“Chi sei? Cosa gli hai fatto?”  chiesi più preoccupata per il mio carnefice, che per altro.

“ ‘Siete il mio salvatore, vi ringrazierò con un bacio’. Di solito dicono questo, le fanciulle in pericolo che salvo. Voi sembrate preoccupata per il succhiasangue, invece.” rispose sarcasticamente.

“Lui è l’uomo che amo.” dissi freddamente.

“Ah.-disse quasi dispiaciuto.- Beh, bella scelta direi. Stava per banchettare con voi.” concluse ancora più sarcastico.

“Non sto qui a discutere delle mie scelte con voi. E’ morto?” chiesi con la voce rotta.

“No, gli ho solo sparato un microscopico paletto al cuore. Si sveglierà tra venti minuti, quando il suo veleno avrà corroso tutto il legno. Voi siete messa male, è stato il vostro fidanzatino?” chiese.

“No. Voi chi siete?” ripetei.

“Ah, quante domande. Sono un cacciatore di vampiri, mi chiamo Luke.” rispose finalmente. 

“Sei un umano.” 

“Già, perché voi cosa siete?” disse ridendo.

“Ero la strega che avrebbe salvato il mondo. Elisabeth Amie Payne, ma ora sono solo un essere inutile, perché lui ha tutti i miei poteri.” dissi fissando Zayn.

“Come? Payne? Quindi voi, siete quella della legenda? La figlia di Elisabeth Payne. Io conoscevo vostra madre, sono qui per aiutarvi.” disse sconcertato. 

“Come facevi a conoscere mia madre se hai al massimo vent’anni e sei un mortale?” chiesi ridendo, più o meno.

Mi indicò un anello blu.

“L’anello dell’immortalità. Ovviamente.” mi risposi da sola.

“Già. Come fai ad essere innamorata di questo essere? Ti ha addirittura privata dei poteri.” 

“E’ stato soggiogato dal padre.” risposi continuando a fissarlo.

Si avvicinò a Zayn e gli spostò il viso, per guardarlo da un’angolazione migliore.

“Zayn Malik. Figlio di Eiden Malik. Non ci credo che si è avverata la seconda clausura.” disse ridendosela.

“Allora, hai bisogno del suo sangue? Perché sai, se è stato soggiogato, quando si risveglierà non avrà per nulla pietà di te.” mi disse sorridendomi.

“Come fai a sapere che ho bisogno del suo sangue?”

“Oh, inizio a perdere la pazienza. Davvero non conosci i cacciatori di vampiri? Noi conosciamo tutta la storia di vampiri, streghe ed esseri magici vari, compresi gli incantesimi e quant’altro. Nasciamo con sensi sviluppatissimi, possiamo correre velocemente quanto i vampiri, con l’olfatto capiamo chi abbiamo davanti e possiamo fronteggiare questi .. cosi. Adesso che sai tutto, muoviamoci. Scommetto che devo portarvi, perché siete messa proprio male.” concluse.

Estrasse un pugnale dallo stivale destro e lo inflisse brutalmente nel polso di Zayn, raccogliendo solo qualche goccia di sangue in una specie di collana. 

Urlai spaventata, non volevo gli facesse male.

“Calmati, guarisce.” disse irritato.

Lo guardai torva.

Dopo aver estratto il pugnale dal polso di Zayn, mi caricò bruscamente in spalla ed iniziò a correre. 

 

 

 

Mi portò all’accampamento. 

Scesi dalle sue spalle e mi ritrovai difronte l’inferno.

Almeno mille vampiri e altrettanti licantropi che combattevano sui cadaveri dei loro compagni.

Cumuli di membra vampiresche in fiamme, uomini e ragazzi che conoscevo stesi a terra, morti, tornati nelle loro forme umane.

L’accampamento distrutto.

Luke iniziò a combattere insieme ai licantropi, mentre io guardavo passiva ciò che accadeva intorno a me e le ninfe mi proteggevano dai canini aguzzi.

Lo sguardo si fermò su mio padre, intento a contrastare cinque vampiri.
Goccioline di sudore scendevano dalle sue tempie, le sopracciglia corrucciate dallo sforzo, mentre combatteva senza tregua.

Ne fece fuori uno, due, tre e quando pensava di essere riuscito a sbaragliarli entrò in scena Audrina che con un colpo secco centrò il suo cuore.

“Padre.” urlai, correndo con tutte le forze che mi rimanevano, nella sua direzione.

Mi buttai a terra e lo presi tra le braccia, mentre urla e pianto erano ormai un tutt’uno.

Gli accarezzavo il volto freneticamente, mentre lo pregavo di restare con me.

“No. No. No. No. Ti prego non andare, non lasciarmi padre, ti prego. Non andare via, resta con me, ho ancora tante cose da imparare, tante cose da dirti. Ti prego non morire, ti voglio bene.” dissi singhiozzando.

Mi guardò ed ansimando iniziò a parlarmi.

“Amore mio, è il mio momento, sei cresciuta ormai, non hai più bisogno di me. So, che tu e Liam ..” lo interruppi.

“No padre, non parlare, perdi solo forze, devi rimanere con me. Ti prego.” lo supplicai, come se potesse fermare la morte e restare con me.

Mi sorrise, o almeno ci provò, ed alzò una mano verso il mio volto, mi accarezzò il viso e continuò “So, che tu e Liam, mi renderete fiero. Io credo in te, piccola mia, ma è ora di lasciarmi andare. Veglierò sempre sul vostro cammino. Dì a tuo fratello, che ora, fa parte dei saggi. Vi voglio bene.” 

Sorrise un’ultima volta e chiuse gli occhi, per sempre.

“No padre, no.” urlai ancora.

“Questo è per Jack.” disse una voce squillante ed inconfondibile.

“Jack?” 

“Si, Jack. L’unico che mi capisse e quell’idiota di tuo padre l’ha ucciso.” rispose.

“Non permetterti di offendere mio padre, sgualdrina. L’hai ucciso solo perché ha ammazzato il tuo scopamico del momento? Me la pagherai, era tutto ciò che mi restava.” dissi irata, ma pur sempre in lacrime.

“Oh e come me la farai pagare, eh? Ora che sei una stupida mortale in fin di vita? Non ti reggi nemmeno in piedi.” disse ridendosela, mentre se ne andava. 

 

In quel momento, ringraziai gli dèi per avermi mandato Luke, solo grazie a lui mi sarei potuta vendicare.

Poggiai mio padre sul terreno, sarei tornata il prima possibile, non l’avrei mai abbandonato lì, e corsi alla ricerca del cacciatore.

Lo vidi, era ad una decina di metri da me, mi trascinai verso di lui, simulando, se così si può definire, una corsa.

“Luke, il sangue.” dissi mentre abbatteva uno dei tanti vampiri che aveva già fatto fuori.

Si staccò la collana dal collo e me la lanciò.

“Muoviti, aumentano sempre di più.” mi intimò.

Mimai un sì, ed andai via.

Dovevo trovare Victoria, prima che fosse troppo tardi.

Era sicuramente al sicuro da qualche parte, ma dove?

Uscii dall’accampamento ed istintivamente, mi diressi verso la cascata, ma certo, si trovava sicuramente da Elis.

Incespicai e caddi svariate volte, ma arrivai a destinazione.

Chiamai a grande voce il nome di Victoria, che uscì dall’acqua insieme ad Elis, più bella che mai.

“Victoria, ho il sangue di Zayn, devi ridarmi i poteri, stanno morendo tutti, mio padre non c’è più. Zeus, ti prego aiutami.” dissi farneticando, le lacrime non si erano ancora fermate.

“Come? Oh Minerva, mi dispiace tantissimo. Adesso penso a tutto io, dammi il sangue, siediti e calmati.” disse guidandomi verso una roccia.

Mi sedetti e le diedi la collana.

Iniziò a correre di qua e di là, parlando tra sé e sé, mentre metteva in una ciotola una mistura di erbe magiche, poi prendendo un coltellino si tagliò la mano, facendo cadere qualche goccia di sangue nella ciotola, mi chiese di avvicinarmi e tagliò anche la mia. Come se non avessi abbastanza ferite.
Infine, chiuse gli occhi e pronunciò una frase in latino, per poi versare anche il sangue di Zayn, l’ultimo ingrediente. 

Pensavo avesse finito, ma non era così.

Continuò a pronunciare frasi in latino, che per me non avevano senso, la ciotola iniziò a lievitare e con essa anche Victoria. 

Iniziavo ad avere un brutto presentimento, sapevo che Zayn mi avrebbe trovata in pochi minuti, dopo essere rinvenuto, ma di certo non potevo chiederle di muoversi, avrebbe dovuto ricominciare da capo. 

Guardai Elis, aveva il mio stesso presentimento.

Ma mi disse di stare calma e riposarmi, sedendomi.

Così feci.

Victoria andò avanti per una ventina di minuti, quando riaprì gli occhi mi tranquillizzai un po’.

“Bevi.” disse.

Non esitai un minuto di più ed ingurgitai tutta quella roba.

Sapeva di ruggine e terra, era disgustosa.

Sentii immediatamente che stava succedendo qualcosa ad ogni sorso, ma mi sentivo ancora vuota.

Victoria mi guardava preoccupata e continuava a ripetere ‘speriamo che funzioni’.

‘Ah beh, se neanche lei è sicura che funzionerà siamo messi proprio bene.’

pensai.

Ero all’ultimo sorso quando vidi una figura ad est, avvicinarsi troppo velocemente, per i miei gusti.

“Nascondetevi. Non voglio succeda qualcosa anche a voi.” dissi un po’ preoccupata.

Non sentivo alcun potere, ero ancora una stupida umana.

“Okay, ma solo se hai di nuovo i poteri.” disse Victoria.

“Si li sento, li ho di nuovo.” mentii.

Non se ne sarebbero mai andate, altrimenti.

Si tuffarono in acqua ed io tornai a guardare nella direzione di Zayn.

Era già a pochi metri da me, con una sfera di fuoco sul palmo della mano.

Già, perché una sfera di fuoco sarebbe bastata a farmi fuori, per come ero ridotta. 

Non ero riuscita a riprendermi i poteri e Victoria aveva usato tutto il sangue che avevo. Era davvero la fine.

Spinse la mano all’indietro, pronto per il lancio ed io misi le braccia davanti al viso a mo’ di difesa, ero spacciata.

Strinsi gli occhi così forte che mi bruciavano le pupille. 

Di nuovo niente, possibile che Luke arrivasse sempre al momento giusto?

Abbassai le braccia ed aprii di nuovo gli occhi, cercando da per tutto Luke, non c’era. Vedevo solo Zayn, sbalordito, che alternava sguardi a me ed alla sua mano vuota.

In quel momento, capii tutto. 

I poteri tornavano uno alla volta, avevo indietro lo scudo di Flys.

Con i minuti che passavano sentivo il vuoto affievolirsi sempre di più, stavano tornando tutti.

Sentivo di nuovo la vita della natura attraversarmi il corpo, le ninfe erano tornate del tutto al mio servizio e la magia curativa, stava rimarginando la maggior parte delle ferite ed io mi sentivo sempre più viva.

Guardai i lividi scomparire uno ad uno, le gambe ridotte ad un ammasso di carne informe, tornare normali, la ferita alla spalla chiudersi.

Ero tornata in me. 

Di nuovo speranzosa, cercai di far tornare il mio Zayn.

“Zayn, so che sei lì dentro. Ti prego torna da me, ribellati, so che puoi farcela.” 

“Non è finita qui.” rispose tra i denti.

“No Zayn, ti prego.” 

Troppo tardi si era già smaterializzato. 

Dovevo tornare all’accampamento, o meglio, a quello che ne restava.

I licantropi ed i vampiri stavano perdendo da quello che mi aveva detto Luke.

‘muoviti’ 

 

Ero ancora troppo debole, per combattere.

La magia non poteva curare tutto, se non mi nutrivo, se non mi idratavo.

Chiamai Victoria ed Elis e mentre spiegavo loro cos’era successo, bevevo dalla cascata. 

“Elis, devi darmi qualcosa da mangiare o non ce la farò mai a combattere.”

Annuì e si rituffò in acqua. 

Victoria mi guardava tristemente.

L’abbracciai.

“Andrà tutto bene, non preoccuparti. Grazie.” le dissi.

Mi strinse forte, poi, trattenendo le lacrime a stento, si rituffò in acqua, diretta verso la casa della madre.

Elis uscì dall’acqua ed in tutta fretta mi diede delle alghe rosse.

“Non avrai fame per settimane mangiando anche solo due di queste. Sono nutrienti e rinvigorenti. Io credo in te, ce la farai.” concluse immergendosi del tutto e scomparendo nelle acque gelide.

Ne infilai due in bocca ed ingoiai senza neanche masticare.

Il resto lo nascosi in una tasca interna del vestito.

Espirai ed inspirai, prima di smaterializzarmi.

Ero pronta per la battaglia e per la vendetta.


 

  
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