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Autore: sundayrose    12/11/2012    2 recensioni
Hermione muore in un incidente d'auto.
Draco, suo marito, non si rassegna. Si uccide e cerca di trovarla nel regno dei morti.
Ma la morte per suicidio non lo porta nello stesso luogo dove si trova sua moglie.
Draco dovrà affrontare un lungo viaggio, fatto di prove da superare e paure da affrontare, per poter finalmente raggiungere il suo amore.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre la morte'
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Il Deserto dei Golosi

- Ma cos…?!- Draco guardava agghiacciato l’uomo cannibale a pochi passi da lui.
La sua faccia era completamente nascosta dai lunghi capelli scuri, ma poteva sentire il risucchio della sua lingua sulla carne ormai macellata del braccio.
Un conato di vomito lo avvolse e indietreggiò immediatamente, sperando che l’uomo non si accorgesse di lui.
Ma la fortuna non era dalla sua perché inciampò nei suoi stessi piedi e finì lungo disteso sulla sabbia dorata.
L’uomo alzò immediatamente la testa, fiutando l’aria come un lupo affamato. Non appena vide Draco poco distante da lui si alzò, incurante del braccio martoriato e sanguinante.
Una nuova luce brillava nei suoi occhi famelici e, senza nemmeno rendersene conto, Draco si ritrovò a correre disperatamente per sfuggire all’uomo che, sicuramente, voleva assicurarsi un pasto molto più consistente e molto meno doloroso per lui.
Sentiva i passi rapidi del suo inseguitore e il grugnito di bramosia e furia che lo spingevano a correre sempre più veloce.
Draco correva e correva più velocemente possibile, ma percepiva lo stesso il tanfo puzzolente dell’uomo sul suo collo.
Era esausto, le gambe gli tremavano e stavano per cedergli. Il caldo era opprimente. L’aria irrespirabile.
La sabbia che sollevava con la sua stessa corsa gli entrò nelle narici e in gola.
Tossì ripetutamente cercando di farla uscire dalle vie respiratorie, ma questo gli provocò solo un nuovo senso di soffocamento.
Continuava a correre, ma non sapeva per quanto ci sarebbe riuscito.
Non sapeva per quanto avrebbe tenuto lontano il mostro alle sue spalle.
Intanto la visibilità si era ridotta a zero.
Se pochi istanti prima si poteva osservare il deserto estendersi a perdita d’occhio e il cielo limpido e fulvo, ora era come se l’aria avesse smesso di essere incolore e fosse diventata di colpo densa e vermiglia.
Draco sentiva le particelle di sabbia e polvere graffiargli il viso mentre correva.
Sentiva di rallentare, anche se involontariamente, come se l’aria fosse diventata improvvisamente un ostacolo impossibile da penetrare.
Si fermò esausto, sapendo che era impossibile continuare, e inspirò profondamente, anche se questo gli portò una quantità improponibile di sabbia in gola.
Cercò di buttarla fuori immediatamente sputando e tossendo, ma si riscosse a causa di soffio troppo vicino, di una presenza troppo percettibile.
Si mise all’erta nella foschia rossastra che si era creata, cercando con tutti i suoi sensi di prevenire l’attacco che sarebbe avvenuto di lì a poco.
Girò su se stesso più e più volte, sentendo il grugnito che lo seguiva prima a destra, poi a sinistra, poi dietro di sé.
Il lezzo della fame e del marciume gli invase le narici tanto quanto la polvere che lo circondava.
Sentiva la presenza troppo vicina a sé per non avvertirla e immediatamente si rese conto di essere circondato, di avere su di sé le mani bramose e frementi degli spiriti golosi del suo corpo.
No! Non poteva finire così. Non aveva fatto tutto quello per essere mangiato da una banda di ingordi.
L’aveva fatto per trovare Hermione, solo per lei.
Credeva che l’amore sarebbe bastato per ritrovarla, ma forse si sbagliava. Lui era in una realtà che non conosceva, che non capiva e da cui non sarebbe uscito.
Non c’entravano i sentimenti, c’entrava solo la disperazione delle anime e il desiderio di non finire in un posto peggiore di quello in cui si era capitati.
Vide la fine avvicinarsi a velocità impressionante, mentre sentiva mani che lo toccavano e nasi che lo fiutavano come un pasto prelibato che mai avrebbero sperato di ricevere.
Cercò di liberarsi, di scrollarsi di dosso quei corpi sudici e opprimenti. Cercò di trovare in sé stesso la forza per reagire.
Per Hermione.
Solo per lei.
Ma non bastò la sua forza di volontà per fuggire da quell’incubo. Perciò quando si sentì afferrare e sollevare pensò solamente che fosse finita.

L’aveva scoperta da poco quella grotta sotto il Lago Nero.
Nei sette anni passati ad Hogwarts non aveva mai saputo del passaggio segreto che si trovava dietro il camino della Sala Comune dei Serpeverde.
L’aveva scoperto per caso, mentre giocherellava con una cioccorana un po’ troppo vivace.
Questa era balzata, dalla poltrona su cui era seduto, sulla mensola del camino, passando su libri, posacenere intarsiati e un vecchio candelabro raffigurante tre serpenti attorcigliati.
Draco la osservava pigramente mentre tentava una fuga verso la libertà, ma, non appena la cioccorana balzò sul braccio sinistro del candelabro, questo si piegò, facendo aprire un piccolo varco nella pietra dietro il fuocherello del camino.
A quel punto Draco si era alzato incuriosito e, accertatosi che non ci fosse nessuno in giro, si era intrufolato nello stretto passaggio.
Gli era bastato poco per scoprire che l’angusta galleria portava in un luogo meraviglioso: una grotta, proprio sotto il Lago.
Un prodigio della natura perché non era invasa dall’acqua e vi si poteva respirare normalmente, complici forse anche le decine di cunicoli che bucavano la roccia fino in superficie.
Era un luogo enorme, disseminato di stalattiti e stalagmiti coperte di muschio. Proprio al centro c’era un laghetto minuscolo come una piccola piscina, la cui luce danzava sulle pareti in maniera armoniosa.
Era un luogo magico ed estremamente romantico, sarebbe stato bello portarci qualcuno di importante.
Pochi giorni dopo anche Hermione vide quel luogo.
Ne rimase incantata, proprio come lui.
- E’ bellissimo, Draco!-
Lui sorrise compiaciuto – L’ho scoperto per caso e volevo che lo vedessi.-
Lei si alzò sulle punte e lo baciò sulle labbra – E’ davvero meraviglioso!-
Draco la strinse a sé e ricambiò il bacio – Tu lo sei!-
Era incredibile come un luogo potesse cambiare tutto e facesse riscaldare gli animi a tal punto da abbandonarsi a gesti che per timore non si erano compiuti prima.
Hermione non aveva mai permesso a Draco di toccarla più del dovuto e lei non aveva mai permesso a sé stessa di cedersi completamente a lui. Forse per paura che lui la abbandonasse dopo aver ottenuto il premio tanto ambito.
Ma in quel momento aveva scoperto che non era quello il suo scopo. Lui la amava davvero e lei voleva dargli tutto, tutto quello che era possibile dare ad un uomo.
In quel momento e in quel luogo Hermione e Draco fecero l’amore per la prima volta.

- Svegliati! Vuoi svegliarti?-
Draco si riscosse immediatamente dal bellissimo sogno che stava facendo.
No, non era propriamente un sogno. Era un ricordo. Uno dei ricordi più dolci della sua vita terrena e ora quella voce lo stava distruggendo.
Aprì gli occhi di scatto, completamente dimentico di quanto fosse accaduto poco prima.
Si trovò di fronte un viso sconosciuto e alquanto seccato.
Si ricordò improvvisamente delle anime che volevano mangiarlo solo pochi istanti prima e si ritrasse spaventato rischiando di cadere dall’albero.
Albero?
- Vuoi stare attento?- Sbottò la ragazza afferrandolo per un braccio.
Draco guardò giù. A un paio di metri sotto di loro c’era ancora il deserto. Poco distanti altre anime girovagavano smarrite e sofferenti per la fame. Si ritirò ancor più su sui rami affinché non venisse visto.
Si trovava su un albero dalle foglie grandi come una mano e dello stesso colore del tramonto in autunno.
La ragazza che lo guardava infastidita poteva avere circa sedici anni. Era carina seppur dura nell’espressione.
- Chi sei? Come sono finito qui? - Chiese lui allarmato ma in un sussurro, sperando di non farsi sentire dalle anime.
- Mi chiamo Greta e non c’è bisogno che sussurri, su questo albero non ci possono né vedere né sentire.-
Lui la guardò stralunato - Come?-
La ragazza sbuffò sistemandosi meglio sul ramo di fronte a lui – Questo è un punto di salvezza, ce n’è uno in ogni girone. -
- Io non ne ho mai visti!-
- Certo, perché sono invisibili.- Rispose lei in tono ovvio.
- E allora come è possibile trovarli?-
La ragazza sbuffò nuovamente e lo guardò con aria irritata – Senti, io ho fretta. Se avessi saputo che salvandoti mi avresti fatto perdere un sacco di tempo ti avrei lasciato tra i Golosi.-
- Non ti ho chiesto io di salvarmi, ma visto che l’hai fatto credo che mi meriti almeno una spiegazione, ti pare?- Sbottò Draco furioso.
- Ok.- Disse lei prendendo un profondo respiro per calmarsi - Forse è meglio che ti spieghi tutto dall’inizio, allora. Questo è il Deserto dei Golosi, anime che soffrono continuamente la fame e che, a causa della loro pena, sono portati a compiere anche i gesti più atroci. Ti sarai reso conto che qui le sensazioni sono molto terrene, questo perché la gola, insieme alla lussuria, è uno dei peccati più carnali ed è impossibile non associarlo al corpo e alle sue sensazioni.-
- Si me ne sono accorto. – La interruppe lui sarcastico.
- Già. Quello che devi sapere, però, è che in ogni luogo dell’inferno c’è un punto di salvezza. Questo è il nostro. Ti ho tirato su poco prima che quelle bestie ti divorassero e loro non si sono accorte di niente, perché per loro è impossibile vedere e toccare un punto di salvezza. E’ concepito per poter sfuggire dalle anime, quindi loro non ne sono a conoscenza.-
- Ma anche noi siamo anime, perché tu sai di questa cosa, allora? E perché possiamo vederlo e starci su?- Chiese Draco.
- Perché noi siamo anime neonate. Non siamo ancora come loro – Disse indicando i Golosi nel deserto – I punti di salvezza sono stati concepiti apposta per noi, cioè per anime che vogliono sfuggire ai loro aggressori, anime che sono ancora molto umane. Ma non appena l’ultimo baluardo di umanità che è in noi si spegnerà non riusciremo mai più a trovarli.-
- Come fai a sapere tutte queste cose se anche tu sei un’anima neonata come me?- Chiese Draco stupito.
- Me le ha dette una persona.- Rispose le sfuggente.
- Uno spirito come noi?-
- Si.-
- Una persona che conoscevi?- Draco capì dalla sua occhiata che forse stava diventando troppo invadente. Ma lei rispose lo stesso.
- Il mio fidanzato.-
Draco rimase un tantino spiazzato, non sapendo cosa dire – Anche lui è… qui?-
Lei annuì.
- Come avete fatto a perdervi di vista?-
Greta alzò la testa sorpresa – Noi non ci siamo persi di vista, non ci siamo mai trovati in questo luogo, lo sto cercando.-
- Scusami, ma allora qualcosa non mi torna. Come è possibile che ti abbia detto quelle cose se non vi siete mai incontrati?-
- Lui è riuscito a comunicare con me.- Rispose lei semplicemente.
- Comunicare? In che modo?-
- Non lo so. So solo che ad un tratto mi sono ritrovata frasi e pensieri nella testa, cose che non erano mie.-
- E come fai a sapere che fosse lui a mandartele?-
- Lo so è basta! E’ il modo per arrivare da lui.-
- Riesci a farlo anche tu?- Chiese Draco curioso.
- Beh una volta ci ho provato, ma il contatto è durato solo due o tre secondi.- Rispose lei afflitta.
Draco si fermò a pensare per un istante.
Davvero era possibile comunicare con le altre anime?
Poteva farlo anche lui?
Se così fosse poteva parlare con Hermione, farsi dire dove fosse, raggiungerla.
Doveva provarci!
- Mi insegni come si fa?- Disse Draco tutto ad un tratto.
- Cosa?-
- Insegnami come si fa e ti prometto che ti aiuterò a trovare il tuo fidanzato –
La ragazza sembrò pensarci su, ma dopo un po’ gli strinse la mano – D’accordo.-
Draco sembrò più sollevato.
Aveva un nuovo piano e un aiuto insperato per poter trovare sua moglie.
Non riusciva ad immaginare la gioia che avrebbe provato se ci fosse riuscito.
Greta spezzò il filo dei suoi pensieri – Anche tu devi comunicare con qualcuno?-
Draco annuì.
- Con chi?-
- Con l’unica donna per cui avrei accettato di vivere quest’inferno!-

NOTE DELL’AUTRICE:

Salve lettori!
Mi scuso con voi per il ritardo. Avrei dovuto postare il capitolo ieri sera ma Word è impazzito di colpo e ha deciso di non farmi più accedere a quello che avevo scritto.
Per fortuna oggi ha ripreso a funzionare.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che mi farete sapere cosa ne pensate.
Vi ricordo sempre che se volete seguirmi o contattarmi potete farlo anche su facebook.
Baci.
Sundayrose
  
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