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Autore: Jendra    30/05/2007    4 recensioni
A volte, per trovare ciò che sidesidera davvero, basta cambiare aspetto...
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Lucius Malfoy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Jade green eyes

Jade green eyes

 

Di Jendra

 

Tradotto da Bran oh Hell

 

Cap.50

 

Un folletto apparve. “Il sig. Ron Weasley qui per vedere padrona Jade”, strillò l’essere.

“Grazie, Moppy” disse Harry, sedendosi. “Per favore, accompagnalo.”

Si padrona Jade, Moppy sarà felice di accompagnare il sig. Ron Weasley.” L’elfo domestico, ancora una volta scomparve e minuti più tardi, un suono di passi veniva dal corridoio.

Harry ascoltò. “Mi chiedo quello che è sbagliato, è evidente che non è felice.

“Lo è mai?” Gemette Draco, muovendosi via dal letto e sopra una delle sedie vicine.

Ron calpestò nella stanza e poi si fermò, fissando per un momento. Lui aveva visto Harry come Jade prima, ma ancora lo scioccava vedere come comodo, non menzionare come bello, il suo amico sembrava in una graziosa camicia e pantaloncini. Il ragazzo scosse l’immagine, lui era qui su una missione.

“Desideri spiegare questo?” Chiese, gettando una copia del Daily Prophet sul letto.

Harry l’andò a prendere, dopo non aver avuto il tempo per guardarlo ancora, questa mattina, solo per guardarlo sorpreso. Là, sulla prima pagina, c’era il Ministro provvisorio della Magia ed una ragazza dai capelli neri e occhi verdi, che portava un abito di velluto verde, ballavano.

 

‘Il Nuovo Amore del MINISTRO MALFOY’

 

Gridò il titolo. Harry lesse rapidamente attraverso l’articolo. Non era nulla di particolarmente cattivo; non conteneva nulla che non desiderarono non uscisse. Lui sembrava più vecchio che sedici, e fin da Lucius guardava più giovane della sua età, nessuno curò sulla differenza d’età. E chiaramente, nessuno aveva alcuna idea di chi lui era. Nessuno eccetto il ragazzo di fronte a lui. Non pensava che avessero bisogno di dire che avevano passato insieme la notte, ma almeno non avevano avuto macchine fotografiche nella stanza.

“Sei tu, vero?” Ringhiò Ron. “Dimmi che non è vero. Dimmi che cercavi di prendere un mangiamorte là o qualcosa del genere. Solo non dirmi che l’amico di cui non volevi parlarci è il dannatissimo Lucius Malfoy!”

Quindi vuoi che ti menta?”

Se è quello che ci vuole, sì!”

“Va bene,” disse Harry sospirando. “Lucius non è il mio amico. Ora ti senti bene?”

Ron sfolgorò. “Non particolarmente. Come potevi fare una cosa simile? Lui è un Malfoy! E’ un mangiamorte! E’ vecchio!”

“E’ splendido. E’ sexy. Ha esperienza. E io l’amo”, ribattè facilmente Harry. “Lui mi ama in ritorno, ed in caso che tu stessi chiedendoti come so che non sta solo giocando con me, glielo chiesi sotto incantesimo di verità.”

Arg!” Gridò Ron.

“Ron, perché stiamo avendo, di nuovo, questa conversazione?” Disse Harry stancamente. “E’ precisamente la stessa cosa come quando scopristi che Draco e io eravamo amici o che io pensavo a Severus come mio padre. Lo sai che gli Slytherin non sono la radice di tutti i mali. Non mi aspetto che diveniate i migliori amici. Ma mi aspetto rispetto per le mie scelte.

“L’ho fatto!” Ringhiò Ron, camminando avanti e indietro. “Ho rispettato le tue scelte quando si è trattato del furetto dai piedi neri. Ho rispettato le tue scelte quando si è trattato dell’idiota grasso. Ma questo è solo un poco troppo da accettare!”

“E’ la mia scelta, la mia vita.” La voce di Harry era dura e implacabile.

Ma è sbagliato! E ti farà male!”

“Ehi!” Draco alzò la voce, intervenendo per la prima volta nella conversazione. “Mio padre non gli farà male. E se lo fa, puoi congiungere me e Severus nel trovare vendetta su lui.

“Tutti i tre di voi possono, davvero, *lasciarmi in pace*!” Gridò Harry. “Posso prendermi cura di me stesso e della mia relazione, grazie tante!”

“Oh si, verissimo”, lo beffò Ron. “E cosa farai quando ‘Mione o zabini lo scoprono?”

“Lo sanno già”, disse Draco, tranquillamente.

“Loro che cosa?” Ron e Harry gridarono insieme, scioccati.

Draco alzò un sopracciglio. “Bene, vediamo. Blaise sta baciandoti quando mio padre entra e gli lancia un’occhiata mortale. Vai via con lui e ritorni guardando baciato di fresco ed un poco scompigliato. Lui lo figurò fuori abbastanza rapidamente”,Draco ghignò. “Blaise aveva un pieno attacco di panico l’intero resto del tempo che lui era là, sicuro che papà stava per ucciderlo lentamente per osare toccare quello che gli apparteneva. Come per Granger, lei ci sentì parlare mentre ti stavi cambiando.”

“Vedi!” Disse Ron, fissandosi su una parte di quello che aveva detto Draco. “Lui ha detto che Malfoy ucciderebbe Zabini per toccare quello che era il suo. Lui appena pensa a te come un possesso.”

“C’è una differenza tra esser un possesso ed essere possessivo. Si, Lucius può essere molto possessivo, ma lui può anche essere molto protettivo. Inoltre, non bado all’esser possessivo. Mi piace che lui lo provi verso di me.”

Sei impossibile!” Concionò Ron.

“Grazie”,fu la risposta di Harry. “Io tento.” Guardando in giù, aggrottò le sopracciglia, non curandosi degli sguardi degli altri due ragazzi.

Cosa c’è?” Ghignò Ron. Le cose non sono buone come stai tentando di farmi pensare?”

Harry alzò lo sguardo sorpreso. “Davvero”, ghignò lui. “Stavo tentando solo di decidere se dovevo darmi lo smalto alle unghie dei piedi o non. Io penso di si, sembrano un poco nudi ed io stavo pensando di mettermi i sandali, questo pomeriggio. Cosa ne pensi?”

Draco, all’occhiata sbalordita di Ron, scoppiò a ridere. “Accettalo Weasley. Non riuscirai a cambiare la sua mente. Abbi fiducia in me, altri hanno tentato. Solo accettalo e segui, non c’è nient’altro che tu possa fare.”

Ron si lasciò cadere con un tonfo sulla sedia, in cattivo umore.

“Ehi Ron, pensi che tua madre baderà se noi trasferiamo alcuni dei suoi gnomi dell’orto?” Chiese Harry dopo che aveva finito con un piede. Lui aveva preso la boccetta di smalto ed iniziato a metterlo quando Ron si era seduto. Ron rispose sorpreso. “Gnomi dell’orto? Perché Malfoy avrebbe bisogno di gnomi dell’orto?”

“In verità, penso che la zia Petunia abbia bisogno di alcuni gnomi nel suo giardino”, rispose Harry come cambiò piede.

“Oh, bene, se sono per il giardino di tua *zia*, come è possibile dire di no?” Ghignò cattivamente Ron. Draco si sorprese a come bene l’espressione si addiceva alla faccia lentigginosa.

“Dovrai aiutarlo a prenderli, non penso che lui l’abbia mai fatto prima”, suggerì Harry, finendo quel piede e cominciando una delle mani. La mano sinistra andò eccellentemente, ma quando lui tentò di fare la destra, finì per ringhiare. “Draco, vieni a farlo per me, hai mani ferme”, l’ordinò.

Draco sospirò come si sedette sul letto, prendendo lo smalto ed iniziando a lavorare attentamente.

Ron ridacchiò alla vista del suo concorrente principale venir ordinato da Harry. Una bussata venne dalla porta.

“Avanti”, disse Harry, guardandosi bene dal trasportare la mano.

Lucius entrò, spiando il giornale sul letto e come vicino era seduto suo figlio al suo innamorato. Commentò solo su una cosa, però. “Vedo che l’hai visto.”

“Poteva essere peggiore”, rispose Harry mentre Draco finì il suo lavoro. Harry si alzò e si diresse nelle braccia di Lucius, accettandone un bacio. “Non sanno chi sono, o la mia età, così non c’è niente di cui veramente preoccuparsi.

La faccia di Ron era spettacolosa. Combinava disgusto al vedere il suo amico baciare un Malfoy, ed incredulità al fatto che Malfoy lo stesse baciando così dolcemente. Sembrava che curassero l’un per l’altro davvero. Malfoy doveva essere un attore molto buono. Comunque, se Ron tentasse di obbligare il suo amico a scegliere tra lui e il mangiamorte, aveva il sentimento che non gradirebbe la risposta che riceverebbe. Tutto quello che poteva fare era esserci per il suo amico quando l’inevitabile accadesse, e lui fosse in dolore. *Poi*, lui poteva fare il bastardo pagare.

“Devi andare al lavoro, vero?” Disse Harry, tristemente.

“Ho paura di si. Loro avranno domande, ed io ho bisogno di rispondere a loro.

Digli che la tua vita privata non è affari loro, e che possono incontrare la tua amica al ballo”, gli suggerì Harry.

Lucius ridacchiò. “Probabilmente lo farò. Sei sicuro che sei d’accordo con questo?”

Harry accennò col capo facilmente. “So che il tuo lavoro è importante, ed io non ho problemi con lui. Non finché ti ricordi di ritornare ogni tanto, e ti metti in contatto quando non puoi.”

Lucius posò un altro bacio sulle labbra imbronciate. “Tenterò di essere a casa prima che tu vada a letto, va bene? E mi ricorderò di chiamarti se qualcosa me lo impedirà. Nel frattempo, Draco può mostrarti, ed il tuo amico”, per la prima volta diede credito alla presenza di Weasley, “le stalle e i canili. Oh, e Severus spedì questo con un gufo, questa mattina. E gli diede una lettera.

Harry guardò all’uomo sorpreso, prima di aprirlo. La sua faccia arrossì di un brillante rosso come lesse la missiva.

Cosa dice?” Venne dalla direzione degli altri due adolescenti.

“Dice”, cominciò Harry. “Che non mi è permesso di muovermi nelle stanze di Lucius senza un anello di fidanzamento come minimo.

Lucius sorrise segretamente. “Lo prenderò in considerazione.”

Gli occhi dei tre ragazzi erano larghi in colpo mentre Lucius lasciò la stanza.

Che cosa vuole dire?” Finalmente chiese Ron.

“Non sono sicuro.” Ammise Harry. “Ma posso sperare. Venite, ho bisogno di uscire da qui e Draco promise di mostrarci gli animali.

“Promisi?” Chiese sarcasticamente Draco. “Non ricordo di aver promesso nulla. Mi sembra che mio padre abbia solo deciso che stava per farlo.

E andrai contro di lui?” Lo beffò Ron.

Prima che Draco potesse rispondere, ritardando la loro uscita, Harry decise d’interferire.

“Per favore, Drake, per favore”, lo pregò, sporse le labbra ed usò la sua miglior versione di occhini da cucciolo. Draco cedè immediatamente. Quegli occhi non avevano trovato molto uso, siccome Harry non aveva avuto molte persone che risponderebbero, ma in qualche modo quel fatto li ha resi anche più pericolosi.

“Va bene”, e sospirò profondamente. “mettiti le tue scarpe e andiamo.”

Harry lo ringraziò mentre corse a cercare i suoi sandali. “Andiamo”, disse alcuni secondi più tardi come si diresse verso la porta.

“Dimentichi mai che è un ragazzo?” Gli chiese Ron, con voce pensierosa, mentre guardava il didietro di Harry in quei pantaloncini mentre usciva.

“Di quando in quando”, ammise Draco come i suoi occhi erano fermi allo stesso luogo.

“Tuo padre mi ucciderebbe se sapesse che stavo pensando che Harry aveva un bel sedere, vero?” Disse Ron nello stesso tono di voce.

“Ucciderebbe entrambi noi”, si disse d’accordo Draco. “Che ne dici di non dirgli nulla.”

Ron accennò col capo, poteva accettarlo.

“State venendo, o avete deciso di parlare del mio sedere tutto il giorno?” Gridò Harry sui gradini, lottando col proprio rossore. Imparavi cose così interessanti con incantesimi che ti permettono di origliare.

Il biondo e il rosso, arrossirono entrambi come si diressero verso le scale e Draco li condusse fuori senza un’altra parola.

Quasi immediatamente gli divenne chiaro perché non conosceva le stalle. Ogni volta , anche se non se n’era reso conto a quel tempo, si erano diretti alla fronte o a destra. Questa volta, si diressero alla sinistra e dietro il feudo. Anche dopo che arrivarono al dietro della casa, dovettero camminare per pressoché dieci minuti prima di finalmente arrivare alle stalle. Dietro alle stalle c’era un recinto per bestiame, dove era la maggior parte degli animali per equitazione. Harry si fermò. “Hippogryff?”

“Si, credo che siano hippogriff. Il gigante sarebbe così orgoglioso di te. Disse sarcasticamente Draco. Il biondo inarcò all’hippogryf come questi si avvicinarono ai tre.

Se tu hai hippogriff, che cos’era tutto quel chiasso nel terzo anno?” Sembrò che Ron avesse raccolto i pensieri di Harry.

“Hai quasi fatto uccidere Buckbeak.”

“Non lo volevo ucciso”, protestò Draco. “Padre avrebbe preso un permesso per portarlo via e portarlo qui. Noi abbiamo solo femmine, e avevamo bisogno di un maschio così da poterli incrociare.

Harry si avvicinò e lo colpì sulla nuca, alla delizia di Ron. “Hai alcuna idea di quello che dovevamo fare per trovarlo fuori da là?” Ringhiò Harry. “Chiaramente, se lui non fosse stato là, avremmo faticato molto di più a far scappare Sirius, ma non è quello il punto.

“Non è colpa mia se voi avete pensato sempre il peggio di me, no?” Disse Draco, scrollando le spalle.

Harry e Ron lo guardarono stupiti. “Si, era”, dissero in unisono prima di muoversi.

Il prossimo recinto contenne un piccolo armento di pegasi. “Oh”, bisbiglio Harry in delizia. Anche Ron dovette ammettere che i cavalli alati erano belli e il puledro era adorabile con le enormi ali che dovevano ancora crescere.

“Lo stallone è Tuono”, disse Draco, tenendo fuori una mano con una carota a chiunque che si avvicinava. “Le cavalle sono Cumulo e Cirro ed il puledro…bene, sembra che gli elfi domestici lo hanno chiamato A sbuffi.”

“A sbuffi?” Disse Ron, alzando la voce incredulo.

“Si, perché le nubi sono a sbuffi”, disse Draco in modo lento. “Almeno, non lo chiamarono Lanuginoso.”

“Chiaramente no”, lo beffò Harry. “Dopotutto è il nome di un cane gigante con tre teste.

Draco lo guardò come se fosse un pazzo.

“Spiegherò più tardi. Si possono cavalcare?” Chiese ansiosamente Harry.

Draco scosse la testa. “Non realmente. Non puoi mettere troppo peso sui muscoli che trasportano le ali se vuoi che siano capaci di volare, così nessuna seduta là. Bene, puoi finché metti un incantesimo di leggerezza su te stesso. Ancora, se io volerò, userò le mie ali. Se cavalcherò, userò quelli”, disse lui aguzzando al prossimo recinto che conteneva molti grandi cavalli neri. “Alcuni dicono che discendono da incubi, altri dicono che sono in parte demoni. Non ho mai capito perché. Gli stalloni, per ammissione, sono cattivi e difficili da maneggiare, ma solamente se sono stati elevati selvatici. Le cavalle tendono ad essere più docili, così come alcuni stalloni elevati da nascita senza alcuni degli stalloni violenti. Il Keplian deve esser d’accordo ad essere cavalcato, tuttavia, non puoi decidere di solo cavalcarne uno.

Keplian?” Chiese Harry.

“Si, è come sono chiamati questi tipi di cavallo. Sono molto veloci, e possono continuare a correre per molto tempo. Se i loro occhi sono blu, puoi montarli, se sono rossi, meglio star lontani.

“M’insegnerai a cavalcare mentre sono qui?” Chiese Harry.

“Sicuro”, disse Draco, scrollando le spalle. “Chiederemo ad una delle cavalle più gentili se ti permetteranno di cavalcare. Se non ti vogliono su, probabilmente meglio che te ne dimentichi, ma se accettano, è molto improbabile che tu cada. Ma quello è per più tardi. Vieni, c’è altro da vedere.”

Draco li guidò attraverso un piccolo giardino quando Harry improvvisamente si fermò. “Cos’è?” Chiese lui, alzando leggermente la testa.

Cosa?” Chiese Ron, pensierosamente.

“Quello…un suono come di serpenti…ma…c’è qualcos’altro…” Harry vagò avanti, avanzando attentamente attraverso il giardino, diritto verso un albero nel dietro. Là. Avvolto circa uno dei rami, c’era un serpente verde con un modello rosso come diamante nelle sue scale.

//Ciao// Sibilò Harry.

Il serpente alzò la testa e sembrò che guardasse nella profondità dei suoi occhi e la sua anima.

//Ciao?// Sibilò di nuovo Harry.

*/Ciao/* Rispose finalmente il serpente. C’era, ancora, qualcosa di diverso nella sua voce, qualcosa *più*. Il serpente elevò un poco più il suo corpo, finché si era separato completamente dal ramo su cui si trovava.

Harry si lanciò in avanti. Sembrava come se il serpente stesse per cadere e lui, improvvisamente e disperatamente, non voleva che ciò accadesse. Ma non c’era pericolo. Come il serpente lasciò il ramo, ali color blu e rosa, spiegarono dalla sua schiena ed il serpente stava librandosi improvvisamente di fronte a Harry, che stava in piedi là, guardando in delizia.

“Harry!” Sibilò improvvisamente con disperazione. “Allontanati!”

Draco che stava camminando avanti, comprese improvvisamente lui era da solo, e si girò di nuovo. La sua normale calma era completamente andata come vide la stessa cosa di Ron. “Harry, indietreggia lentamente.” Gli disse, tentando di non spaventare il ragazzo o il serpente. Estrasse la bacchetta, ma non poteva pensare ad un incantesimo che potesse colpire il serpente senza danneggiare Harry, o non permettendo al serpente di colpirlo.

Perché?” Chiese Harry, con completa indifferenza. C’era qualcosa su questo serpente che volava che gli faceva credere di essere sicuro. //Loro sembrano pensare che sei pericoloso.//

*/Io lo sono caldo uno/* Rispose il serpente. */Ma non a te. IO starò con te. Mi piace il modo che mi fai sentire./*

//Il mio modo di sentire?//

*/Sei caldo, come un bagno di sole di primavera/* Rispose il serpente. I suoi occhi sembrarono fissarsi in quelli degli altri due ragazzi, che indietreggiarono, spaventati al massimo. */L’uno color del sole è troppo caldo, bruciando sempre; il chiaro di luna è troppo freddo, non mi piace aver freddo/* Con che, il serpente volò più vicino e mentre Ron e Draco gridarono no, si fissò circa il collo di Harry e spalle.

Harry si era rivolto verso i suoi amici, tentando di dedurre quello di cui il serpente stava parlando. Finalmente, lo capì. //Stai parlando delle loro emozioni, vero? Ron ha un carattere ardente, mentre Draco è troppo controllato.//

*/Se quello è come desideri dirlo/* Si disse d’accordo facilmente il serpente.

//Ecco perché la tua voce mi sembra strana,// comprese Harry. //Tu non stai parlando solo in parseltoungue, ma parte del tutto è entrare nella mia testa. Stai leggendo la mia mente?//

*/Cosa intendi per leggere la mente? Io ti sento e tu senti me/*

Emozioni, comprese Harry. //Qual è il tuo nome?// Chiese Harry mentre si girò per camminare verso i suoi amici pallidi.

La risposta che ricevette era più una serie di ritratti che parole, qualcosa vicino a */Tu che colpisci leggermente con la coda a quello che credono i tuoi anziani/* Harry rise. //Un ribelle, huh? Posso chiamarti Flick? L’altro è un poco difficile per me.//

*/E’ accettabile. E come posso chiamare te, caldo uno?/*

//Il mio nome è Harry,// fu la sua risposta.

“Harry, cosa stai facendo?” Disse urgentemente Draco.

“Il suo nome è Flick”, disse felicemente Harry.

“Harry, quello è un *minidrago di Alaspin*!” Sibilò Ron.

Harry inclinò la testa. “Ci siamo incontrati con il suo genere in Cura di Creature Magiche? Non ricordo di aver mai sentito nulla su loro, e so di non averne mai visti prima.

“Stai scherzando? Neppure Hagrid porterebbe qualcosa così pericoloso in classe”, la voce di Ron aveva quella qualità strangolata che viene dal tentare di non gridare quando è tutto quello che vorresti fare realmente.

“Harry, un minidrago di Alaspin sputa fuori un acido che può bruciare attraverso qualsiasi cosa ed ucciderà un uomo adulto in meno di un minuto.” Tentò di spiegare Draco.

“Lei non mi farà male”, lo beffò Harry. “Vuole stare con me.”

“Non puoi portare qualcosa come quello circa altri! E’ pericoloso!” Reiterò Ron.

//Se vuoi restare con me, devi promettere di non attaccare chiunque,// disse Harry a Flick.

*/Non danneggerò nessuno che non ti minaccia/* Rispose Flick.

Harry pensò per un lungo momento. //Solamente se io dico così o sono in *immediato* pericolo di morte,// concedè finalmente lui.

//IO non voglio che tu uccida qualcuno che sta solo giocando.//

*/Io saprei/* Rispose Flick, infelice ad essendo dubitato.

“Andrà tutto bene”, disse Harry agli altri. “Lei non attaccherà a meno che io sia realmente minacciato, e lei saprà quando è vero. Lei vuole stare con me, ed io non le dirò di no.

 

  
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