Jade
green eyes
Di
Jendra
Tradotto
da Bran oh Hell
Cap.50
Un folletto apparve. “Il sig. Ron Weasley qui
per vedere padrona Jade”, strillò l’essere.
“Grazie, Moppy”
disse Harry, sedendosi. “Per favore, accompagnalo.”
“Si padrona Jade, Moppy sarà felice di accompagnare il sig. Ron Weasley.”
L’elfo domestico, ancora una volta scomparve e minuti più tardi, un suono di
passi veniva dal corridoio.
Harry ascoltò. “Mi chiedo quello che è
sbagliato, è evidente che non è felice.”
“Lo è mai?” Gemette Draco, muovendosi via dal
letto e sopra una delle sedie vicine.
Ron calpestò nella stanza e poi si fermò,
fissando per un momento. Lui aveva visto Harry come Jade prima, ma ancora lo scioccava vedere come comodo, non menzionare come bello, il
suo amico sembrava in una graziosa camicia e pantaloncini. Il
ragazzo scosse l’immagine, lui era qui su una missione.
“Desideri spiegare questo?” Chiese, gettando
una copia del Daily Prophet sul letto.
Harry l’andò a prendere, dopo non aver avuto
il tempo per guardarlo ancora, questa mattina, solo per guardarlo
sorpreso. Là, sulla prima pagina, c’era il Ministro provvisorio della Magia ed
una ragazza dai capelli neri e occhi verdi, che portava un abito di velluto
verde, ballavano.
‘Il Nuovo Amore del
MINISTRO MALFOY’
Gridò il titolo. Harry lesse rapidamente
attraverso l’articolo. Non era nulla di particolarmente cattivo; non conteneva
nulla che non desiderarono non uscisse. Lui sembrava più vecchio che sedici, e
fin da Lucius guardava più giovane della sua età, nessuno curò sulla differenza
d’età. E chiaramente, nessuno aveva alcuna
idea di chi lui era. Nessuno eccetto il ragazzo di fronte a lui. Non
pensava che avessero bisogno di dire che avevano passato
insieme la notte, ma almeno non avevano avuto macchine fotografiche nella
stanza.
“Sei tu, vero?” Ringhiò Ron. “Dimmi che non è vero. Dimmi che
cercavi di prendere un mangiamorte là o qualcosa del genere. Solo non dirmi che l’amico di cui non volevi parlarci è il dannatissimo
Lucius Malfoy!”
“Quindi vuoi che ti
menta?”
“Se è quello che ci
vuole, sì!”
“Va bene,” disse
Harry sospirando. “Lucius non è il mio amico. Ora ti senti bene?”
Ron sfolgorò. “Non particolarmente. Come
potevi fare una cosa simile? Lui è un Malfoy! E’ un mangiamorte! E’ vecchio!”
“E’ splendido. E’ sexy.
Ha esperienza. E io l’amo”, ribattè facilmente Harry.
“Lui mi ama in ritorno, ed in caso che tu stessi
chiedendoti come so che non sta solo giocando con me, glielo chiesi sotto
incantesimo di verità.”
“Arg!” Gridò Ron.
“Ron, perché stiamo avendo, di nuovo, questa conversazione?” Disse Harry stancamente.
“E’ precisamente la stessa cosa come quando scopristi che Draco e io eravamo amici o che io pensavo a Severus come mio padre. Lo
sai che gli Slytherin non sono la radice di tutti i mali. Non mi aspetto che
diveniate i migliori amici. Ma mi aspetto rispetto per le mie scelte.”
“L’ho fatto!” Ringhiò Ron, camminando avanti
e indietro. “Ho rispettato le tue scelte quando si è
trattato del furetto dai piedi neri. Ho rispettato le tue scelte
quando si è trattato dell’idiota grasso. Ma
questo è solo un poco troppo da accettare!”
“E’ la mia scelta, la mia
vita.” La voce di Harry era dura e implacabile.
“Ma è sbagliato! E ti farà male!”
“Ehi!” Draco alzò la voce, intervenendo per
la prima volta nella conversazione. “Mio padre non gli farà male. E se lo fa,
puoi congiungere me e Severus nel trovare vendetta su lui.”
“Tutti i tre di voi possono, davvero,
*lasciarmi in pace*!” Gridò Harry. “Posso prendermi
cura di me stesso e della mia relazione, grazie tante!”
“Oh si, verissimo”, lo beffò Ron. “E cosa farai quando ‘Mione o zabini lo scoprono?”
“Lo sanno già”, disse Draco, tranquillamente.
“Loro che cosa?” Ron e Harry gridarono
insieme, scioccati.
Draco alzò un sopracciglio. “Bene, vediamo.
Blaise sta baciandoti quando mio padre entra e gli
lancia un’occhiata mortale. Vai via con lui e ritorni guardando baciato di
fresco ed un poco scompigliato. Lui lo figurò fuori abbastanza rapidamente”,Draco ghignò. “Blaise aveva un pieno attacco di panico
l’intero resto del tempo che lui era là, sicuro che papà stava per ucciderlo
lentamente per osare toccare quello che gli apparteneva. Come per Granger, lei
ci sentì parlare mentre ti stavi cambiando.”
“Vedi!” Disse Ron, fissandosi su una parte di
quello che aveva detto Draco. “Lui ha detto che Malfoy
ucciderebbe Zabini per toccare quello che era il suo. Lui appena pensa a te
come un possesso.”
“C’è una differenza tra esser un possesso ed
essere possessivo. Si, Lucius può essere molto possessivo, ma lui può anche essere molto protettivo. Inoltre, non bado
all’esser possessivo. Mi piace che lui lo provi verso di me.”
“Sei impossibile!”
Concionò Ron.
“Grazie”,fu la
risposta di Harry. “Io tento.” Guardando in giù, aggrottò le sopracciglia, non
curandosi degli sguardi degli altri due ragazzi.
“Cosa c’è?” Ghignò
Ron. Le cose non sono buone come stai tentando di farmi pensare?”
Harry alzò lo sguardo sorpreso. “Davvero”,
ghignò lui. “Stavo tentando solo di decidere se dovevo darmi lo smalto alle
unghie dei piedi o non. Io penso di si, sembrano un
poco nudi ed io stavo pensando di mettermi i sandali, questo pomeriggio. Cosa ne pensi?”
Draco, all’occhiata sbalordita di Ron,
scoppiò a ridere. “Accettalo Weasley. Non riuscirai a cambiare la sua mente. Abbi fiducia in me, altri hanno tentato. Solo accettalo e segui,
non c’è nient’altro che tu possa fare.”
Ron si lasciò cadere con un tonfo sulla
sedia, in cattivo umore.
“Ehi Ron, pensi che tua madre baderà se noi
trasferiamo alcuni dei suoi gnomi dell’orto?” Chiese Harry dopo che aveva
finito con un piede. Lui aveva preso la boccetta di smalto ed iniziato a
metterlo quando Ron si era seduto. Ron rispose sorpreso. “Gnomi dell’orto? Perché Malfoy avrebbe bisogno di gnomi dell’orto?”
“In verità, penso che la zia Petunia abbia
bisogno di alcuni gnomi nel suo giardino”, rispose
Harry come cambiò piede.
“Oh, bene, se sono per il giardino di tua *zia*, come è possibile dire di
no?” Ghignò cattivamente Ron. Draco si sorprese a come bene l’espressione si
addiceva alla faccia lentigginosa.
“Dovrai aiutarlo a prenderli, non penso che
lui l’abbia mai fatto prima”, suggerì Harry, finendo quel piede e cominciando
una delle mani. La mano sinistra andò eccellentemente, ma quando lui tentò di
fare la destra, finì per ringhiare. “Draco, vieni a farlo per me, hai mani
ferme”, l’ordinò.
Draco sospirò come si sedette sul letto,
prendendo lo smalto ed iniziando a lavorare attentamente.
Ron ridacchiò alla vista del suo concorrente
principale venir ordinato da Harry. Una bussata venne
dalla porta.
“Avanti”, disse Harry, guardandosi bene dal
trasportare la mano.
Lucius entrò, spiando il giornale sul letto e
come vicino era seduto suo figlio al suo innamorato.
Commentò solo su una cosa, però. “Vedo che l’hai visto.”
“Poteva essere peggiore”, rispose Harry mentre Draco finì il suo lavoro. Harry si alzò e si
diresse nelle braccia di Lucius, accettandone un bacio. “Non sanno chi sono, o
la mia età, così non c’è niente di cui veramente preoccuparsi.”
La faccia di Ron era spettacolosa.
Combinava disgusto al vedere il suo amico baciare un Malfoy, ed incredulità al
fatto che Malfoy lo stesse baciando così dolcemente. Sembrava che curassero l’un per l’altro davvero. Malfoy doveva essere un attore
molto buono. Comunque, se Ron tentasse di obbligare il suo amico a scegliere
tra lui e il mangiamorte, aveva il sentimento che non gradirebbe
la risposta che riceverebbe. Tutto quello che poteva fare era esserci per il
suo amico quando l’inevitabile accadesse, e lui fosse
in dolore. *Poi*, lui poteva fare il bastardo pagare.
“Devi andare al lavoro, vero?” Disse Harry,
tristemente.
“Ho paura di si.
Loro avranno domande, ed io ho bisogno di rispondere a loro.”
“Digli che la tua
vita privata non è affari loro, e che possono incontrare la tua amica al
ballo”, gli suggerì Harry.
Lucius ridacchiò. “Probabilmente lo farò. Sei
sicuro che sei d’accordo con questo?”
Harry accennò col capo facilmente. “So che il
tuo lavoro è importante, ed io non ho problemi con lui. Non finché ti ricordi
di ritornare ogni tanto, e ti metti in contatto quando
non puoi.”
Lucius posò un altro bacio sulle labbra
imbronciate. “Tenterò di essere a casa prima che tu vada
a letto, va bene? E mi ricorderò di chiamarti se
qualcosa me lo impedirà. Nel frattempo, Draco può mostrarti, ed il tuo amico”,
per la prima volta diede credito alla presenza di Weasley, “le stalle e i
canili. Oh, e Severus spedì questo con un gufo, questa mattina.” E gli diede una lettera.
Harry guardò all’uomo sorpreso, prima di
aprirlo. La sua faccia arrossì di un brillante rosso come lesse la missiva.
“Cosa dice?” Venne
dalla direzione degli altri due adolescenti.
“Dice”, cominciò Harry. “Che non mi è
permesso di muovermi nelle stanze di Lucius senza un anello di fidanzamento
come minimo.”
Lucius sorrise segretamente. “Lo prenderò in
considerazione.”
Gli occhi dei tre ragazzi erano larghi in colpo mentre Lucius lasciò la stanza.
“Che cosa vuole
dire?” Finalmente chiese Ron.
“Non sono sicuro.” Ammise Harry. “Ma posso sperare. Venite, ho bisogno di uscire da qui e
Draco promise di mostrarci gli animali.”
“Promisi?” Chiese sarcasticamente Draco. “Non
ricordo di aver promesso nulla. Mi sembra che mio padre abbia solo deciso che
stava per farlo.”
“E andrai contro di
lui?” Lo beffò Ron.
Prima che Draco potesse rispondere,
ritardando la loro uscita, Harry decise d’interferire.
“Per favore, Drake, per favore”, lo pregò,
sporse le labbra ed usò la sua miglior versione di occhini
da cucciolo. Draco cedè immediatamente. Quegli occhi non avevano trovato molto
uso, siccome Harry non aveva avuto molte persone che risponderebbero, ma in
qualche modo quel fatto li ha resi anche più
pericolosi.
“Va bene”, e sospirò profondamente. “mettiti
le tue scarpe e andiamo.”
Harry lo ringraziò mentre
corse a cercare i suoi sandali. “Andiamo”, disse alcuni secondi più tardi come
si diresse verso la porta.
“Dimentichi mai che è un ragazzo?” Gli chiese
Ron, con voce pensierosa, mentre guardava il didietro di Harry in quei pantaloncini mentre usciva.
“Di quando in quando”, ammise
Draco come i suoi occhi erano fermi allo stesso luogo.
“Tuo padre mi ucciderebbe se sapesse che
stavo pensando che Harry aveva un bel sedere, vero?” Disse Ron nello stesso
tono di voce.
“Ucciderebbe entrambi noi”, si disse
d’accordo Draco. “Che ne dici di non dirgli nulla.”
Ron accennò col capo,
poteva accettarlo.
“State venendo, o avete deciso di parlare del
mio sedere tutto il giorno?” Gridò Harry sui gradini, lottando col proprio rossore.
Imparavi cose così interessanti con incantesimi che ti permettono
di origliare.
Il biondo e il rosso, arrossirono entrambi
come si diressero verso le scale e Draco li condusse fuori senza un’altra
parola.
Quasi
immediatamente gli divenne chiaro perché non conosceva le stalle. Ogni volta , anche se non se n’era reso conto a quel tempo, si erano
diretti alla fronte o a destra. Questa volta, si diressero alla sinistra e
dietro il feudo. Anche dopo che arrivarono al dietro della casa, dovettero
camminare per pressoché dieci minuti prima di
finalmente arrivare alle stalle. Dietro alle stalle c’era un recinto per
bestiame, dove era la maggior parte degli animali per equitazione. Harry si
fermò. “Hippogryff?”
“Si, credo che siano hippogriff. Il gigante
sarebbe così orgoglioso di te.” Disse sarcasticamente
Draco. Il biondo inarcò all’hippogryf
come questi si avvicinarono ai tre.
“Se tu hai
hippogriff, che cos’era tutto quel chiasso nel terzo anno?” Sembrò che Ron
avesse raccolto i pensieri di Harry.
“Hai quasi fatto uccidere Buckbeak.”
“Non lo volevo ucciso”, protestò Draco.
“Padre avrebbe preso un permesso per portarlo via e portarlo
qui. Noi abbiamo solo femmine, e avevamo bisogno di un maschio così da poterli
incrociare.”
Harry si avvicinò e lo colpì sulla nuca, alla
delizia di Ron. “Hai alcuna idea di quello che
dovevamo fare per trovarlo fuori da là?” Ringhiò Harry. “Chiaramente, se lui
non fosse stato là, avremmo faticato molto di più a far scappare Sirius, ma non
è quello il punto.”
“Non è colpa mia se voi avete pensato sempre
il peggio di me, no?” Disse Draco, scrollando le spalle.
Harry e Ron lo guardarono stupiti. “Si, era”,
dissero in unisono prima di muoversi.
Il prossimo recinto contenne un piccolo
armento di pegasi. “Oh”, bisbiglio Harry in delizia. Anche Ron dovette
ammettere che i cavalli alati erano belli e il puledro
era adorabile con le enormi ali che dovevano ancora crescere.
“Lo stallone è Tuono”, disse Draco, tenendo
fuori una mano con una carota a chiunque che si avvicinava. “Le cavalle sono
Cumulo e Cirro ed il puledro…bene, sembra che gli elfi domestici lo hanno chiamato A sbuffi.”
“A sbuffi?” Disse Ron, alzando la voce incredulo.
“Si, perché le nubi sono a sbuffi”, disse
Draco in modo lento. “Almeno, non lo chiamarono Lanuginoso.”
“Chiaramente no”, lo beffò Harry. “Dopotutto
è il nome di un cane gigante con tre teste.”
Draco lo guardò come se fosse un pazzo.
“Spiegherò più tardi. Si possono cavalcare?”
Chiese ansiosamente Harry.
Draco scosse la testa. “Non realmente. Non
puoi mettere troppo peso sui muscoli che trasportano le ali se vuoi che siano
capaci di volare, così nessuna seduta là. Bene, puoi finché metti un
incantesimo di leggerezza su te stesso. Ancora, se io volerò, userò le mie ali.
Se cavalcherò, userò quelli”, disse lui aguzzando al
prossimo recinto che conteneva molti grandi cavalli neri. “Alcuni dicono che discendono da incubi, altri dicono che sono in
parte demoni. Non ho mai capito perché. Gli stalloni, per ammissione, sono
cattivi e difficili da maneggiare, ma solamente se sono stati
elevati selvatici. Le cavalle tendono ad essere più
docili, così come alcuni stalloni elevati da nascita senza alcuni degli
stalloni violenti. Il Keplian deve esser d’accordo ad
essere cavalcato, tuttavia, non puoi decidere di solo cavalcarne uno.”
“Keplian?” Chiese
Harry.
“Si, è come sono chiamati
questi tipi di cavallo. Sono molto veloci, e possono continuare a correre per
molto tempo. Se i loro occhi sono blu, puoi montarli, se sono rossi, meglio
star lontani.”
“M’insegnerai a cavalcare
mentre sono qui?” Chiese Harry.
“Sicuro”, disse Draco, scrollando le spalle.
“Chiederemo ad una delle cavalle più gentili se ti permetteranno di cavalcare. Se non ti vogliono su, probabilmente meglio che te ne
dimentichi, ma se accettano, è molto improbabile che tu cada. Ma quello è per più tardi. Vieni, c’è
altro da vedere.”
Draco li guidò attraverso un piccolo giardino quando Harry improvvisamente si fermò. “Cos’è?”
Chiese lui, alzando leggermente la testa.
“Cosa?” Chiese Ron,
pensierosamente.
“Quello…un suono come di serpenti…ma…c’è
qualcos’altro…” Harry vagò avanti, avanzando attentamente attraverso il
giardino, diritto verso un albero nel dietro. Là. Avvolto circa uno dei rami,
c’era un serpente verde con un modello rosso come diamante nelle sue scale.
//Ciao// Sibilò Harry.
Il serpente alzò la testa e sembrò che
guardasse nella profondità dei suoi occhi e la sua
anima.
//Ciao?// Sibilò di nuovo Harry.
*/Ciao/* Rispose finalmente il serpente.
C’era, ancora, qualcosa di diverso nella sua voce, qualcosa *più*. Il serpente elevò un poco più il suo corpo, finché si
era separato completamente dal ramo su cui si trovava.
Harry si lanciò in avanti. Sembrava come se
il serpente stesse per cadere e lui, improvvisamente e disperatamente, non
voleva che ciò accadesse. Ma non c’era pericolo. Come
il serpente lasciò il ramo, ali color blu e rosa, spiegarono dalla sua schiena
ed il serpente stava librandosi improvvisamente di fronte a Harry, che stava in
piedi là, guardando in delizia.
“Harry!” Sibilò improvvisamente con
disperazione. “Allontanati!”
Draco che stava camminando avanti, comprese
improvvisamente lui era da solo, e si girò di nuovo. La sua normale calma era
completamente andata come vide la stessa cosa di Ron.
“Harry, indietreggia lentamente.” Gli disse, tentando di non spaventare il
ragazzo o il serpente. Estrasse la bacchetta, ma non poteva pensare ad un
incantesimo che potesse colpire il serpente senza
danneggiare Harry, o non permettendo al serpente di colpirlo.
“Perché?” Chiese
Harry, con completa indifferenza. C’era qualcosa su questo serpente che volava
che gli faceva credere di essere sicuro. //Loro
sembrano pensare che sei pericoloso.//
*/Io lo sono caldo uno/* Rispose
il serpente. */Ma non a te. IO starò con te. Mi piace
il modo che mi fai sentire./*
//Il mio modo di sentire?//
*/Sei caldo, come un
bagno di sole di primavera/* Rispose il serpente. I suoi occhi sembrarono
fissarsi in quelli degli altri due ragazzi, che indietreggiarono, spaventati al
massimo. */L’uno color del sole è troppo caldo,
bruciando sempre; il chiaro di luna è troppo freddo, non mi piace aver freddo/*
Con che, il serpente volò più vicino e mentre Ron e Draco gridarono no, si
fissò circa il collo di Harry e spalle.
Harry si era rivolto verso i suoi amici,
tentando di dedurre quello di cui il serpente stava parlando. Finalmente, lo
capì. //Stai parlando delle loro emozioni, vero? Ron ha un carattere ardente,
mentre Draco è troppo controllato.//
*/Se quello è come
desideri dirlo/* Si disse d’accordo facilmente il serpente.
//Ecco perché la tua voce mi sembra strana,// comprese Harry. //Tu non stai parlando solo
in parseltoungue, ma parte del tutto è entrare nella mia testa. Stai
leggendo la mia mente?//
*/Cosa intendi per
leggere la mente? Io ti sento e tu senti me/*
Emozioni, comprese Harry. //Qual è il tuo
nome?// Chiese Harry mentre si girò per camminare
verso i suoi amici pallidi.
La risposta che ricevette era più una serie
di ritratti che parole, qualcosa vicino a */Tu che
colpisci leggermente con la coda a quello che credono i tuoi anziani/* Harry
rise. //Un ribelle, huh? Posso chiamarti Flick? L’altro è un poco difficile per me.//
*/E’ accettabile. E come
posso chiamare te, caldo uno?/*
//Il mio nome è Harry,//
fu la sua risposta.
“Harry, cosa stai facendo?” Disse
urgentemente Draco.
“Il suo nome è Flick”,
disse felicemente Harry.
“Harry, quello è un *minidrago di Alaspin*!” Sibilò Ron.
Harry inclinò la testa. “Ci siamo incontrati
con il suo genere in Cura di Creature Magiche? Non ricordo di aver mai sentito
nulla su loro, e so di non averne mai visti prima.”
“Stai scherzando? Neppure Hagrid porterebbe
qualcosa così pericoloso in classe”, la voce di Ron aveva quella qualità strangolata
che viene dal tentare di non gridare quando è tutto
quello che vorresti fare realmente.
“Harry, un minidrago di Alaspin sputa fuori un acido che può bruciare attraverso
qualsiasi cosa ed ucciderà un uomo adulto in meno di un minuto.” Tentò di
spiegare Draco.
“Lei non mi farà male”, lo beffò Harry.
“Vuole stare con me.”
“Non puoi portare qualcosa come quello circa
altri! E’ pericoloso!” Reiterò Ron.
//Se vuoi restare con me, devi promettere di
non attaccare chiunque,// disse Harry a Flick.
*/Non danneggerò nessuno che non ti
minaccia/* Rispose Flick.
Harry pensò per un lungo momento. //Solamente
se io dico così o sono in *immediato* pericolo di morte,//
concedè finalmente lui.
//IO non voglio che tu uccida qualcuno che
sta solo giocando.//
*/Io saprei/* Rispose
Flick, infelice ad essendo dubitato.
“Andrà tutto bene”, disse Harry agli altri.
“Lei non attaccherà a meno che io sia realmente
minacciato, e lei saprà quando è vero. Lei vuole stare con me, ed io non le
dirò di no.”