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Autore: _Lea_    12/11/2012    2 recensioni
La guerra è finalmente finita e l’armonia è ritornata a regnare fra tutti grazie all’Avatar. Ma ancora molte cose sono rimaste in sospeso. A troppe domande non è stata data risposta. E se a tutto questo ci aggiungessimo nuovi guai? Guai seri!
Zuko, ormai Signore Del Fuoco, ha una promessa da mantenere, ritrovare sua madre. Decide così di lasciare momentaneamente il suo potere sicuro che suo zio saprà cosa fare. Il viaggio però è difficile e ad accompagnarlo ci sarà Mai. Aang ha momentaneamente finito il suo compito ma deve stare sempre all’erta. Nonostante tutto ritorna al polo sud per seguire Katara, la quale ha precisi compiti per la sua tribù, ora che il capo è ritornato. L’avatar non è l’unico che ha seguito il suo cuore, infatti lo stesso Sokka ha deciso di seguire Suki nel regno della terra insieme a Toph. Anche Ty Lee è con loro in quanto guerriera Kyoshi. Tutto potrebbe sembrare perfetto ma è possibile che questa sia solo la quiete prima della tempesta? Un’evasione metterà la Nazione del fuoco in allarme e non solo. Potrebbe essere qualcosa di grosso. Azula è riuscita a scappare grazie all'aiuto di Cato, e con lei anche suo padre....
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era finita. Avevano vinto. Aang ce l'aveva fatta. Zuko ce l'aveva fatta. Ce l'avevano fatta tutti. Eppure Katara non poteva togliersi quel pensiero dalla testa. Lo scontro tra Zuko ed Azula. A quest'ora poteva essere morta (o lo poteva essere Zuko). Non riusciva a capirlo. Perchè Azula era arrivata a tanto? Era diversa durante lo scontro. Non era la solita principessa che cercava di ucciderli. Il suo sguardo era diverso. E adesso era in prigione per mano sua. Sospirò. -Oh, Katara cos'hai per la testa?- non faceva altro che ripeterselo. Era possibile che Azula le facesse... Pena? No, lei era Azula. Non poteva farle pena. Allora perchè si stava dirigendo verso la sua cella? La prigione era un posto orribile. I suoi passi rimbombavano. Era decisamente impazzita. L'idea di tornare indietro cominciava a farsi sempre più forte nella testa della ragazza. Alzò lo sguardo e anche quell'idea era scomparsa per lasciare il silenzio nella sua mente. Azula adesso era difronte a lei, nella sua cella. Katara sapeva che Azula si era accorta di lei, ma non riusciva a parlare. Era paralizzata. Paura? Probabile. Non si sarebbe mai dimenticata della sua potenza.

Azula era dentro la cella. Aveva freddo, troppo. Era frustrata, confusa. Era arrabbiata. Un fuoco le bruciava dentro. Avrebbe dovuto ucciderli! Zuko non si doveva salvare! Katara doveva morire! Non sapeva come abbia fatto una stupida ragazzina a sconfiggerla. L'avrebbe uccisa. Oh, si che lo avrebbe fatto, senza alcuna pietà! Sarebbe bastato averla davanti. Ad un tratto vide un'ombra. Non se ne curò, pensando che fosse una delle guardie... Invece era una ragazza. Non una qualunque però: era Katara! Quando la vide, la guardò con aria minacciosa. La prima cosa che fece, fu cercare di essere di parola: l'avrebbe finita! Le scagliò un fulmine, ma non funzionò. Stupide sbarre! Iniziò a sfogarsi: “che diavolo ci fai qui, eh? Per deridermi? Fallo! Tanto prima o poi uscirò di qui! E quando uscirò...”.
Lei la guardò come se le facesse pena... E la cosa la faceva infuriare ancora di più!
“sono venuta qui perchè volevo cedere come stavi” disse Katara. Cosa le doveva dire, ora? 'no sto malissimo sono pentita! Scusami andiamo a raccogliere i fiori sulla collina dai!'. Ma invece le ringhiò: “non ti interessa, vattene!” Ma lei rimase lì, immobile, a fissarla.

 

Katara si sorprese di non essere indietreggiata all'attacco di Azula. Non poteva usare i suoi poteri. Non sapeva neanche con certezza perché le aveva chiesto come stava. Pensava che fosse una di quelle classiche domande che si fanno in questi casi... Eppure le interessava davvero come stava. Azula era arrabbiata, molto. Se non ci fossero state le sbarre a dividerle, Katara a quest'ora sarebbe morta. La ragazza Sospirò. Non sapeva cosa dire. la fissava, ma le parole di rabbia che aveva fino a quel momento nel cuore per lei erano improvvisamente sparite. Si avvicinò, e azzardò una risposta “E se ti dicessi che mi interessa?”
Era decisa a non andarsene.

 

La mocciosa si avvicinava alle sbarre! Azula scagliava fulmini e palle di fuoco. Era arrabbiata, e lo stava dimostrando. Mai, aveva avuto desiderio più intenso di uccidere quella ragazza come quel momento. Le scivolò addirittura una lacrima! Quella rabbia si era trasformata in una lacrima amara e acida, così acida da sciogliere quasi quelle sbarre! Lei, Azula, piangere? Non era mai successo. Katara ci rimase di stucco vedendola in quelle condizioni. Così fragile... Altro che principessa del regno del fuoco! Cattiva e senza un briciolo di cuore!

se provi a dirlo a qualcuno siete tutti morti... TUTTI!! le disse. Ma la mocciosa quasi non ci fece caso. Mi rispose con aria di affronto: “se ti liberassi?”. “Ti ucciderò comunque, non ho bisogno della tua pietá!!” urlò la dominatrice del fuoco, furiosa.

 

Katara sorrise amaramente. L'aveva vista piangere prima, quando l'aveva incatenata, ma Azula forse era troppo scioccata per ricordarselo e lei,ora, lo era ancora di più. Ma cosa stava dicendo? Perchè la stava compatendo, perché voleva "aiutarla"? Era Azula, stava per uccidere Zuko. E ci sarebbe riuscita se non fosse arrivata in tempo. Aveva colpito anche Aang e aveva portato il gruppo a tante lacrime. Ora però le lacrime sorrevano sui suoi occhi. Acqua. Le lacrime sono acqua. Amare, salate oppure dolci, sono sempre acqua. Ai dominatori del fuoco non piace piangere, è una questione di onore. È vero, non aveva bisogno della sua pietà e Katara non avrebbe dovuto essere lì. Istinto materno, direbbero gli altri. E' sempre stata la "mamma" del gruppo, ma poteva provare lo stesso per Azula? Strinse i denti. La madre di Azula era scomparsa quando era piccola ma lei era cresciuta lo stesso senza problemi, non come Katara o Zuko. E ora la dominatrice dell'acqua si chiedeva, se nel profondo una mamma non le mancasse. “non hai bisogno della mia pietà Azula, sei sempre andata avanti anche senza averla mai ricevuta da nessuno!” disse con una nota dura nella voce, voltando lo sguardo da un'altra parte. Era Azula, non lo avrebbe dimenticato.

 

E allora cosa vuoi?” rispose Azula. Già, cosa voleva? Liberarla? No, non pensava proprio. Perché avrebbe dovuto farlo? Per quale motivo era venuta lì? La guardava con aria impietosita. “Posso sapere cosa vuoi?!” gridò Azula alterandosi sempre di più. Odiava quando non aveva risposte alle sue domande, non lo sopportava proprio! Katara continuava a guardarla in quel modo..
Si sedette in un angolo e ricambiò quell'odioso sguardo con sfida.

Prima o poi le avrebbe risposto. O no?

 

Ti va di parlare, Azula?” le chiese Katara. Era là, ormai. Non aveva una ragione, ma restarla a fissare non sarebbe stato molto utile. Si sedette a sua volta a gambe incrociate, difronte alla sua cella, aspettando una risposta. Era ovvio che non voleva parlare con lei, eppure Katara credeva che ne avesse bisogno. Aveva fatto trenta, poteva fare trentuno, anche con Azula. La guardò. Probabilmente non capiva il perché di quella domanda. In fondo, non la capiva neanche Katara. Voleva sapere cosa le fosse successo per diventare così. Perchè Zuko no, e lei sì?
 

Parlare di che cosa?” le rispose freddamente la dominatrice del fuoco “Io con te non parlo proprio di niente!!!” aggiunse prima di girarsi dall'altro lato in attesa che se ne andasse via. Passò un bel po' di tempo ma la mocciosa era ancora lì, con lo sguardo fisso verso di lei. Non se ne voleva proprio andare, ma Azula, con lei, non aveva voglia di parlarne.

 

Katara si innervosì. Le stava parlando con tutta la calma, le stava offrendo la spalla che non aveva mai avuto e veniva trattata così. Di certo non aveva pensato che sarebbe stata accolta a braccia aperte. E non poteva credere che stava mettendo da parte tutto quello che Azula aveva fatto loro. Ma non voleva mollare. Voleva sapere cosa non andava. Katara guardò dietro le sbarre in silenzio, sempre con lo sguardo ancora duro per il fatto che Azula stesse rifiutando un aiuto dopo tutto quello che era successo.

 

Azula aveva notato lo sguardo duro di Katara, ma ci voleva parlare. Dopotutto, era la nemica. Doveva raccontarle la sua vita privata? Tra tutti, proprio a lei? No, preferiva stare in silenzio a meditare su come scappare di là.

 

La situazione non cambiava e Katara continuava a chiedersi chi glielo avesse fatto fare. Aveva trattato Zuko molto peggio, ma in confronto ad Azula non aveva fatto niente. Come le era venuto in mente di venire lì? Le era dispiaciuto per lei. Ad Azula però, non dispiaceva affatto.

Non hai niente per cui scusarti? Niente domande? Niente pensieri?” le chiese irritata mentre si alzava.

 

No” rispose Azula “Niente, ho avuto tutte le domande di cui necessitavo. E poi.. Scusarmi? E di che? Ahahahah!” fece una risata acida. Katara se ne andò irritata. Ah! Scusarsi. Ma per piacere. Non aveva alcun rimorso!

 

 

Katara stava per andarsene, ma l'irritazione era tanta. Aveva accumulato troppo per i suoi gusti, e di solito, esplodeva quasi subito “Tuo fratello!” gridò girandosi arrabbiata “Stavi per uccidere tuo fratello!” le puntò l'indice contro indignata. Se non avesse fatto in tempo, Zuko... sarebbe morto.

 

Ormai non me ne importa più niente di lui” ribatté la dominatrice del fuoco . “Ha tradito me, mio padre, tutti! Non merita, il mio rispetto. NON LO MERITA!” aggiunse, furiosa. Non le ne importava niente, niente! Li aveva traditi, e se fosse tornata indietro, l'avrebbe rifatto, di nuovo e di nuovo, senza rimorsi!

 

La dominatrice dell'acqua guardò Azula con odio. Non poteva davvero trattare Zuko in questo modo. Ecco la differenza tra loro. Era tutto diverso. Non pensava che avrebbe mai trattato Sokka in quel modo, o che papà lo avrebbe esiliato. Zuko non se lo meritava. Aveva lottato fino all'ultimo contro il team avatar pur di essere accettato dalla sua famiglia. Katara non riusciva a capire. Non capiva nessuno di loro. Non potevano trattare così un membro della famiglia.
“Sai che ti dico? Te lo meriti! Ti meriti tutto questo! Zuko è degno del suo ruolo, rispetto a te o a tuo padre! Non ci potrebbe essere un signore del fuoco migliore, dopo tutto quello che ha subito per colpa vostra! Non gli avete riconosciuto niente!”
la guardò. Voleva andare via. Era arrabbiata. Azula non poteva parlare davvero così di Zuko!

 

Ok... Vai pure! La tua presenza qui mi infastidisce e basta!” rispose con tono di supremazia Azula. Non gli doveva riconoscere un bel niente! Era stanca di tutti quei 'zuko di qui,Zuko di la, Zuko é migliore'... Cos'era? Un giorno sarebbe stata lei a ridere uno di loro li tradirà! La mocciosa non avrebbe fatto la pacifista moralista come stava facendo con lei. Si scatenerebbe una guerra, e Azula avrebbe il piacere di dirle 'te l'avevo detto!'. Ah, che soddisfazione sarebbe!

 

Bene!” Rispose Katara stizzita. Come si poteva essere così, senza vergogna, compassione, amore... Zuko, anche dopo averla tradita a Ba Sing Se, aveva fatto di tutto per redimersi. Si era guadagnato la fiducia di ognuno poco a poco. Pensava che anche lei avrebbe fatto così. Si sbagliava alla grande! Azula era meschina, egoista e cattiva! Non sarebbe mai cambiata, sopratutto ora che era qui. Avrebbe continuato a vivere nel rancore. Peggio per lei.
“Divertiti nella tua nuova stanza!” le disse voltandosi. Era ironico, ma le uscì con un tono ancora furioso. Non poteva crederci.

 

Si lo farò. Peccato che durerà per poco!” Se non ci fossero state le maledette sbarre, Azula avrebbe trasformato la mocciosa in cenere e avrebbe visto allora, se doveva parlare ancora! “Torna da loro e digli che li saluto con tanto tanto CALOROSO affetto!” Aggiunse con ironia.

 

Senz'altro!” Ribatté Katara arrabbiata mentre si avviava all'uscita. Nonostante tutto non aveva perso la voglia di fare ironia. E intanto, la dominatrice dell'acqua si infuriava sempre di più. Prima fosse andata via, prima avrebbe dimenticato, prima ritornava alla tranquillità. 


Angolo autrice:

Bene, dopo una lunga attesa sono riuscita ad aggiustare questa role. Il testo originale era in prima persona da parte di entrambe le ruolanti, ma come capitolo ho preferito provare in terza.
Recensite e ditemi se preferivate il contrario!

                                                                              _Lea_

  
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