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Autore: Ofelia20    12/11/2012    1 recensioni
QUESTA STORIA ERA STATA SOSPESA MA ORA è STATA ULTIMATA ^_^
Un nuovo caso porta Dean e Sam a Louisville, qui incontrano una ragazza con strani poteri paranormali. Strane e sospette morti in un città assediata dai demoni che sembrano essere alla ricerca di qualcosa o meglio di qualcuno...
Dal 9 Capitolo
“No tranquilla Allison. Non ti farà del male, lei… sta con noi!” spiegò velocemente Sam dopo essersi fiondato ella stanza appena aveva sentito le urla insieme agli altri due. Sentire che un damone fosse dalla loro parte suonò molto strano alle orecchie di Allison, ma infonde anche se lei non potette vederlo perché era svenuta li aveva salvati in quel motel. Ruby si gustava la scena con le braccia incrociate ridacchiando.
“È difficile trovarvi ragazzi.” Disse la bionda muovendo i primi passi nella stanza. “Ci sono voluti parecchi tentativi. Hanno fatto un buon lavoro i tuoi genitori per nasconderti a noi!” aggiunse rivolta a Allison.
“Ruby se sai qualcosa di tutta questa storia devi parlarcene.” Le intimò Sam accigliato.
“Calma ragazzone. Vi dirò tutto quello che so.”
Genere: Azione, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Terza stagione, Più stagioni
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Camminava per i corridoi del college, nel silenzio che lo circondava riusciva ad udire soltanto lo scricchiolare delle scarpe classiche che non era abituato ad indossare, a contatto con il pavimento lucido. Lesse ancora una volta il bigliettino con aveva tra le mani, doveva cercare la stanza 68 del piano terra. Vagò per le stanze esaminando ogni numero,che però spesso era illeggibile perché sovrastato da scritte, cartelli o altre cose che i ragazzi avevano appeso alle loro porte per personalizzare quella che era diventata ormai la loro camera. Arrivò in un corridoio buio, dove dapprima aveva deciso di non guardare, ma proprio alla fine di esso trovò la stanza numero 68. La porta era vecchia, la vernice marrone che la rivestiva sembrava fosse stata grattata via e a differenza delle altre questa non aveva nulla che la caratterizzasse. Bussò vigorosamente e a stento riuscì a sentire un flebile e leggero sussurro dargli il permesso di entrare. Quando fece il suo ingresso notò una stanza completamente asettica: il materasso non era ricoperto dalle lenzuola, le pareti erano macchiate e le valige che aveva fatto la ragazza quando la avevano trasferita da quella che era la sua vecchia stanza e anche la scena del crimine a quella che adesso occupava, non erano ancora state disfatte. In un angolo vicino alla finestra, su di una sedia dai piedi di metallo ormai arrugginiti,  era seduta una ragazza con le ginocchia raccolte verso il petto ed un espressione vuota. Il ragazzo ricordò il viso che aveva visto sul rapporto della polizia, un viso florido di una ragazza allegra, ma in quella che aveva davanti agli occhi non vi era più traccia di felicità. I capelli che un tempo risplendevano di un intenso colore ramato ora le ricadevano sfibrati sulle spalle, i dolci occhioni color caramello erano spenti e vacui, la bellezza che segnava il suo  volto niveo era sparita. Il ragazzo si era rivolto a lei per farle alcune domande fingendosi come sempre, un detective  e le aveva letto il rapporto della polizia: una ragazza aveva trovato il corpo della sua compagnia di camera fuori dalla finestra della loro stanza, all’inizio si era sospettato di lei, ma poi le accuse erano state sciolte e il caso stava per essere chiuso come suicidio. Loro non ne erano assolutamente sicuri, né del suicidio della ragazza né della sicura innocenza dell’altra. Il ragazzo a passo incerto si avvicinò alla giovane che le rivolse uno sguardo vuoto e privo di alcuna emozione, si presentò ma la ragazzo non ascoltò quello che disse.

Il dolore e la solitudine regnavano in lei, aveva parlato con tante di quelle persone che ormai non le importava più di capire quale ruolo ricoprissero, voleva solo che tutto finisse. Si sentiva sola, ora come non mai. Si sentiva come imprigionata in un cubo dalle pareti trasparenti che via via si stringeva sempre di più schiacciandola, si perché la solitudine nella sua vita l’aveva sempre oppressa. E ora che la sua amica non c’era più, era sola. In più un senso di colpa le mordeva insistentemente l’anima, era certa che non si fosse uccisa, non ne avrebbe avuto nessun motivo, ma non aveva neanche idea di chi avesse potuto ucciderla. Di una cosa però era certa: era morta per colpa sua, avrebbe dovuto capire che c’era qualcosa che non andava nella sua amica, avrebbe dovuto rimanere con lei quella sera, avrebbe dovuto proteggerla come lei aveva fatto con lei.

Il ragazzo le porse la mano che lei automaticamente strinse ma in quel frangente di secondo, quando le mani dei due si unirono, il ragazzo ebbe una strana sensazione: d’un tratto si sentì solo, il suo senso di colpa accentuato, e poi rabbia e ancora malinconia. Tutto durò solo un secondo e tutte quelle sensazioni che lo avevano assediato scomparirono quando la mano della ragazza si staccò dalla sua. Ma bastò quel poco per scuotere il ragazzo che, se pur era abituato ad ogni tipo di stranezza, non aveva mai vissuto una cosa del genere. Certo che fosse solo uno scherzo  giocatogli dalla sua congenita sensibilità influenzata dalla vista di quella povera ragazza scosse la testa e decise di ignorare l’accaduto, si mise a sedere di fronte a lei e le rivolse uno dei suoi dolci sorrisi per incoraggiarla.

“Salve,tu sei Allison Carter, giusto?” la ragazza non rispose, si limitò a fare un cenno affermativo con la testa. “Ti va di raccontarmi cosa è successo l’altra sera quando hai trovato il corpo di Meredith?

La ragazza rimase in silenzio ancora per un po’, prese un respiro e ammassò tutta la forza che le era rimasta in corpo per costringersi a parlare.

“Ero stata per tutta la sera in biblioteca e studiare e quando sono tornata ho visto che la camera era tutta disordinata ed ho capito subito che c’era qualcosa che non andava. Meredith è una persona molto ordinata. La finestra era spalancata e aveva freddo così mi sono avvicinata per chiuderla e l’ho vista…” le lacrime che le pizzicavano gli occhi fermarono le sue parole, era decisa a non lasciarle andare e con sforzo riuscì a trattenerle.

“Hai notato qualcosa di strano in lei, o in qualcun altro, prima che succedesse?” Sam capiva quanto la ragazza soffrisse nel rivivere quella situazione, ma dovette continuare estraendo il suo blocchetto nero fingendo di prendere appunti.

“Ma a cosa servono queste altre domande? Ho già risposto alla polizia! E poi avevate detto che il caso era stato archiviato come suicidio?” gli occhi di Allison lo stavano pregando di non continuare a torturarla.

“Ma io non sono sicuro che si tratti di suicidio. E tu?” cercò di arrivare subito al sodo il ragazzo motivato a chiudere in fretta il caso.

“Bè neanche io riesco a crederci! Conoscevo Meredith, era felice e non aveva nessun motivo per farlo!” una luce si accese negli occhi della ragazza, un fuoco di rabbia prese vita nelle sue iridi.

“Ed è proprio per questo che ho bisogno di te. Devi aiutarmi a capire chi è che a fare questo alla tua amica. Allora ricordi di aver notato qualcosa di strano?” ripetè la domanda. Sam di una cosa era certo, la ragazza che aveva davanti era innocente. Allison lo guardò accigliata mentre pensava ad una risposta da dargli, tutto le era sembrato strano a cominciare dalla morte della sua amica. “Qualsiasi cosa. Anche un dettaglio che a te può sembrare irrilevante per noi può essere importante” cercò di incoraggiarla il ragazzo.

“Mi dispiace ma non riesco a pensare a nulla di così strano. Anche lei non era cambiato nulla. E a parte la nostra camera distrutta e una odore tremendo non ho notato nulla di strano.” alla ragazza tornò improvvisamente in mente quel odore pungente che l’aveva assalita appena era entrata in camera e a cui inizialmente non aveva fatto molto caso.

“Uno odore strano dici? Che tipo di odore?” un campanello d’allarme risuonò nella mente esperta del cacciatore. Un odore che invade la stanza in cui è stato ritrovato un cadavere non è mai un buon segno pensò.

 “Si era un odore pungente. Tipo di uova marce” spiegò meglio la ragazza sperando di non sbagliarsi.

“Tipo zolfo?”

 “Si si proprio quello!” rispose scuotendo energicamente la testa. “All’inizio pensavo si trattasse delle tubature ma non mi è mai successo di sentirle emanare un odore così strano…

“Bravissima Allison. Così mi sei di grandissimo aiuto!” disse Sam soddisfatto per aver avuto la conferma che in quella città i demoni stavano tramando qualcosa.

“Ti ho solo parlato di un odore. Non credo che sia così rilevante per un’indagine” la ragazza era confusa.

“Per me invece è un grande indizio. Ma non posso dirti altro perché le indagini sono ancora riservate.” Disse il ragazzo alzandosi. “E se dovesse venirti in mente qualcosa altro, o se avessi bisogno di aiuto, chiamami.” Aggiunse  porgendogli il bigliettino da visita, ancora una volta quando la mano di Allison sfiorò la sua percepì quelle strani sensazioni, ma anche questa volta durarono solo per un istante . Decise ancora una volta di non dargli importanza e salutando la giovane uscì dalla stanza e si diresse verso l’uscita del college diretto verso il cortile. Si avvicinò al luogo in cui il corpo era stato ritrovato, ma niente appariva fuori dalla norma. Tornò alla macchina aspettando suo fratello. Dean uscì dopo qualche minuto anche esso dalla porta principale guardandosi intorno alla ricerca del fratello. Quando i suoi occhi verdi incontrarono quelli dell’altro si avvicinò a lui camminando velocemente e allentando il nodo della cravatta che non era solito indossare.

“Allora? Cosa hai trovato nella camera?” Gli chiese Sam curioso.

“La camera è distrutta, la polizia è convinta che sia stata la ragazza a farlo in un impeto di rabbia prima di uccidersi. Ma sono convinto che non sia così. Avevi ragione, la ragazza è stata uccisa. Sul davanzale della finestra indovina cosa ho trovato?” lasciò la frase in sospeso aspettandosi una risposta dall’altro.

“Zolfo?” Azzardò l’altro sicuro che fosse la risposta giusta.

“Zolfo! Si tratta di un demone Sammy!” sentenziò Dean aprendo lo sportello dell’auto.

“Si, anche Allison mi ha detto di averne sentito l’odore.”

“A proposito della tua Allison, ho parlato con alcuni dei suoi compagni del college e hanno detto che è una persona poco socievole, Meredith era l’unica amica che aveva.” Disse a titolo informativo il ragazzo.

“A me è sembrata un ragazza normale distrutta per la morte della sua migliore amica.”

“D’accordo Freud. Comunque ho parlato anche con Josh Sanders, il ragazzo della vittima, e mi è sembrato un po’ strano”

“Vuoti di memoria?”

 “Si, e in più aveva un graffio sulla mano. Quando gli ho chiesto come se lo fosse fatto ha detto che non se lo ricordava.” Spiegò entrando in auto insieme al fratello.

“Allora il demone deve aver posseduto lui per uccidere la ragazza!” esclamò Sam spalancando gli occhi.

“Potrebbe, ma anche se fosse, la rondine ha abbandonato il nido! Gli ho rovesciato addosso dell’Acqua Santa e non gli è successo niente.”  Disse Dean indicando la tanica di metallo che aveva nella tasca interna della giacca colma di acqua benedetta.

“Ma hai visto che avevo ragione? C’è un lavoro da fare qui!”

 “Si, ma cosa può mai volere un demone da una povera studentessa?” chiese l’altro mettendo in moto l’Impala.

“Non ne ho idea, ne sono usciti così tanti quando abbiamo aperto le porte dell’inferno…” abbozzò Sam.

“Bè allora scopriamo cosa vuole quel bastardo e rispediamolo all’inferno!” lo bloccò il fratello prima di girare la macchina verso il Motel in cui ricerche da fare stavano solo aspettando il loro ritorno.

 

 

Salve! Forse qualcuno ha letto il primo capitolo di questa storia quasi un anno fa… Bè ora l’ho terminata (quasi mi mancano solo tre capitoli ma li scriverò presto) e ho raccolto il coraggio per pubblicarla! Non esagero se vi dico che la sto scrivendo da ben due anni e plotando da tre! È una delle fan fiction che ho scritto a cui tengo di più quindi trattatemela bene ^_^

Sarei molto felice di sapere cosa ne pensate, se fino ad ora è tutto chiaro o se avete qualsiasi altra cosa da dirmi io vi aspetto!

Spero di avervi un po’ incuriosito, o meglio che Allison vi abbia un po’ incuriosito, o anche meglio quasto nuovo caso per i Winchester. Vabbè spero che qualcosa vi abbia incuriosito!

Al prossimo capitolo che questa volta non tarderà ad arrivare! Promesso! Baci!!

   
 
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